Il vero vincitore in Francia è (purtroppo) Sarkozy

ovviamente per i finto paladini anti sistema meglio un Sarkò od un Hollande, e le loro guerre imperialiste neocoloniali
 
dic 07, 2015
Marian-Le-Pen
Marion Marechal Le Pen
di Eugenio Orso
 
Il Front National vince il primo turno delle amministrative francesi di domenica scorsa, però non riesce a strappare neppure una regione e deve andare al ballottaggio. Il 28%, a livello nazionale, non è sufficiente per cambiare il quadro politico, o anche soltanto amministrativo, dato l’isolamento del Fronte e l’elevata astensione. Per tale motivo, scatterà la trappola del sistema, perché i socialistoidi e gli scarti della sinistra voteranno in massa per Sarkozy, come accadde più di un decennio fa, nel ballottaggio per la presidenza, con Jaques Chirac contro il “fascista” Le Pen padre. Chirac vinse e J.M. Le Pen restò con un palmo di naso, ben la di sotto del venti per cento dei consensi.
 
Posto che le amministrative non significano, automaticamente, crisi di governo, dimissioni del primo ministro e/o del presidente, quella della (anzi, delle due) Le Pen al primo turno potrà rivelarsi una vittoria inutile, priva di effetti “di sfondamento” anche sul piano amministrativo.
 
Riassumendo, nonostante gli “allarmi” dei media europei che starnazzano per l’avanzante pericolo rappresentato dal Front National, primo in sei regioni su tredici, esagerando volutamente le dimensioni della sua vittoria di domenica, gli effetti, come si vedrà fra poco nel ballottaggio, saranno modesti sul piano amministrativo e non decisivi su quello politico.
 
Per quanto scritto finora, mi sento di dire che il pessimo Sarkozy si confermerà vero vincitore in Francia, com’era accaduto nelle recenti dipartimentali, e la cosa non potrà non avere un riflesso sulle presidenziali del 2017. Sarkozy è un euroservo filo-atlantista ormai di lungo corso e ha contributo a ridurre la Francia, prima di Hollande, così com’è ora, cioè in piena crisi, destabilizzata dal terrorismo islamosunnita e attraversata dall’insicurezza, prigioniera dell’Unione europide e dell’euro, troppo vicina, contro i suoi interessi, al blocco militare antirusso Usa-Nato.
 
Sarkozy ha già furbescamente dichiarato che non vuole la “desistenza” a vantaggio della sinistra, cioè l’alleanza repubblicana in atto dal dopoguerra contro formazioni come il FN, e perciò non ritirerà i suoi candidati dove ancora potrebbero farcela quelli socialisti, come ad esempio in Bretagna o nella parte sud-occidentale della Francia. I socialisti, un po’ allo sbando ma non in crollo totale, vivono contrasti interni perché vogliono ritirare i loro candidati in tre regioni, dove il FN è più forte, per far votare i candidati del cartello elettorale di Sarkozy. In ogni caso, dal quel che mi è parso di capire, quale che sia l’esito dei contrasti interni al PS francese, il voto dei suoi adepti sarà prima di tutto contro la (anzi, le Marine e Marion) Le Pen e il Front National. Tutta acqua al mulino del play-boy prestato alla politica, che ha avvicinato la Francia alla Nato e ha fatto la spalla della Merkel quando è stato presidente. Fra i “precedenti” di Sarkozy, che non lasciano ben sperare, c’è la dissoluzione della Libia grazie ai suoi bombardamenti, poi la complicità nella caduta di Berlusconi e l’avvento di Monti in Italia, e quindi il coinvolgimento in diversi processi per corruzione in Francia.
 
Se Hollande è praticamente finito – ma il 2017 è ancora lontano – Sarkozy si riaffaccia sornione, in un eterno ritorno delle stesse cose, poiché, con lui di nuovo in sella, il giochetto liberaldemocratico “destra contro sinistra” non cambierà la sostanza delle politiche che hanno portato la Francia in una situazione di crisi, d’insicurezza e smarrimento di un forte ruolo geopolitico. Solo il FN avrebbe potuto opporsi con decisione all’islamizzazione della Francia, alla schiavitù dell’euro, che mina l’economia e il sistema sociale francese, e far riacquistare al paese la dignità di una potenza uscendo dalla Nato e avvicinandosi alla Russia. Sarkozy andrà per la strada opposta, nella stessa direzione dei socialistoidi in calo di consensi di François Hollande.
 
Con Sarkozy probabile vincitore nei ballottaggi, poi nelle presidenziali del 2017, il cerchio si chiuderà e la speranza della Francia di risollevarsi svanirà forse per sempre.
 
Il vero vincitore in Francia è (purtroppo) Sarkozyultima modifica: 2015-12-09T21:25:50+01:00da davi-luciano
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