Putin dichiara lo Stato islamico “sull’orlo della sconfitta totale”, avvertendo la NATO

novembre 24, 2015
What Does It Mean 23 novembre 2015
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Un rapporto che fa riflettere del Ministero della Difesa (MoD) indicando che in un discorso ai comandanti della Federazione presso il Centro Nazionale di Controllo della Difesa, sede del governo in caso dia guerra a Mosca, il Presidente Putin abbia dichiarato che le Forze dello Stato islamico operanti nella zona di guerra del Levante sono “sull’orlo della sconfitta totale” e che le nazioni occidentali che sostenevano di combattere tali moderni barbari, ora siano state smascherate per la loro “menzogna totale”.
 
 Secondo il rapporto, le forze aerospaziali, che nelle ultime 48 ore hanno distrutto 472 obiettivi terroristici, e negli ultimi 5 giorni hanno spazzato via 1000 autocisterne, in circa 3000 attacchi aerei e missilistici combinati dalle forze russe ai terroristi dal 30 settembre, hanno ridotto lo SIIL ad avere solo 34 basi operative, cifra confermata dall’agenzia stampa irachena al-Naqil. Assieme all’imminente successo nel sconfiggere le forze dello Stato islamico, la presente relazione continua, vi sono i nuovi attacchi aerei ai terroristi da avviare dalla portaerei francese Charles de Gaulle, sotto il controllo delle Forze Aerospaziali della Federazione, su ordine del Presidente Putin, dopo che la Francia ha rotto con la NATO schierandosi con la Russia in questa guerra. Partecipa assieme a Russia e Francia nella lotta al SIIL, la relazione osserva, anche la Cina, il cui portavoce del Ministero degli Esteri, Hong Lei, ha dichiarato: “l’attività su larga scala della Russia è un’importante parte integrante delle azioni antiterrorismo internazionali… La Cina sostiene gli sforzi della Russia nel combattere il terrorismo“. 
Non solo a parole la Cina sostiene la Russia nel Levante, secondo il rapporto, ma anche con forze militari, circa 3000 marines cinesi che operano in Siria sotto il comando militare della Federazione, mentre gli Stati Uniti inviano la forza d’attacco della portaerei USS Harry S. Truman il cui comandante, capitano Ryan Scholl, avvertiva: “Lo SIIL non è l’unica sfida che attende la flottiglia comprendente l’incrociatore Anzio e i cacciatorpediniere Bulkeley, Gravely e Gonzalez del Carrier Air Wing 7. Russi, cinesi e iraniani sono presenti in Siria, e navi da guerra russe del Mar Nero sono nel Mediterraneo orientale per proteggere gli aerei da combattimento che sostengono il regime di Assad di Siria. In preparazione, l’esercitazione composita delle unità del gruppo d’attacco s’incentra su avversari simili a quelli della Guerra Fredda“.
Se gli Stati Uniti guidando la NATO interverranno per proteggere gli alleati dello Stato islamico dalla sconfitta totale, rischiando la terza guerra mondiale con Russia e Cina, la relazione avverte, è la grande domanda senza risposta che ora ha di fronte la Federazione, una domanda resa più complicata dai molti falsi racconti dei funzionari di Washington su Russia e Siria così impegnate nella lotta al terrorismo jihadista sunnita da essere diventate un pericolo e plausibilmente una minaccia per il futuro del pianeta.
E per quanto sia divenuta complicata la propaganda degli Stati Uniti su tale guerra, la relazione nota, fu evidente la scorsa settimana, quando un telegiornale statunitense, PBS, mostrava la falsa notizia dell’US Air Force che bombardava obiettivi dello SIIL Siria, in realtà mostrando solo i video delle Forze aerospaziali russe pubblicati sul sito del MoD
Tale “scherzo di cattivo gusto” perpetrato ai popoli occidentali sulla guerra allo Stato islamico, la presente relazione continua, è stato smascherato ancor più dal Presidente Putin quando ha detto ai comandanti che le prove ormai dimostrano che la Turchia, membro della NATO, riforniva i terroristi di circa 100000 passaporti falsi consentendogli di viaggiare in Europa e in America. Peggio, la relazione afferma, un ex-terrorista dello SIIL ha detto alla rivista statunitense Newsweek che la Turchia permise ai camion dello SIIL di Raqqa di passare il confine della Turchia  di rientrare per attaccare i curdi siriani nella città di Saraqaniyah, nel nord della Siria, a febbraio, e che i terroristi dello SIIL avrebbero viaggiato liberamente in Turchia su convogli di camion, sostando in luoghi sicuri. E documenti trapelati nel settembre 2014 mostrano il principe saudita Bandar bin Sultan inviare armi e finanziamenti allo SIIL attraverso la Turchia, ed un aereo che dalla Germania consegnava clandestinamente armi all’aeroporto Etimesgut in Turchia, suddivise in tre contenitori, due dei quali spediti allo SIIL, continua la presente relazione; il monito lanciato nel dicembre 2014 da Claudia Roth, vicepresidente del parlamento tedesco, che si disse scioccata dalla NATO che permetteva alla Turchia di ospitare campi di addestramento dello SIIL e d’inviare armi ai terroristi islamici attraverso i suoi confini, sostenendo tacitamente lo SIIL ignorandone la vendita di petrolio. Inoltre, la relazione rileva, nella testimonianza al Comitato per i Servizi Armati degli Stati Uniti nel settembre 2014, il Generale Martin Dempsey, allora presidente dell’US Joint Chiefs of Staff, alla domanda del senatore Lindsay Graham se sapeva di “qualche grande alleato arabo che abbraccia lo SIIL“? Il Generale Dempsey rispose: “So che i principali alleati arabi lo finanziano. Alleati degli Stati Uniti come Arabia Saudita, Qatar, Emirati Arabi Uniti e Quwayt in particolare, che negli ultimi quattro anni almeno, hanno convogliato miliardi di dollari soprattutto allo SIIL. L’invio di consistenti forniture di armi da CIA-Golfo-Turchia allo SIIL che distrugge la Siria e pone in essere lo Stato islamico, la relazione rileva, inoltre è documentato dall’analisi dei numeri di serie delle armi da parte del Conflict Armament Research (CAR) del Regno Unito, il cui archivio sul commercio di armi illegale è finanziato dal Ministero degli Esteri svizzero e dall’Unione europea, portando, la scorsa settimana, il professor David Graeber della London School of Economics ad affermare l’ovvio: Se la Turchia avesse bloccato i territori dello SIIL nello stesso modo di come blocca le regioni curde in Siria… il sanguinario ‘califfato’ sarebbe da tempo crollato, e probabilmente gli attentati di Parigi non sarebbero mai accaduti. E se la Turchia dovesse fare lo stesso oggi, lo SIIL probabilmente crollerebbe nel giro di pochi mesi. Eppure, non un solo capo occidentale ha invitato Erdogan a farlo?” E con la Russia che ha avvertito da tempo che la politica del regime di Obama sostiene lo Stato Islamico, la relazione afferma, nuove prove emergono negli Stati Uniti dimostrando che i loro ufficiali mentono a presidente, Congresso e pubblico statunitense sulla lotta allo SIIL, e la scorsa settimana l’Ispettore Generale del Pentagono, responsabile delle indagini, raccoglieva numerosi messaggi di posta elettronica dai computer del Comando Centrale degli USA, insieme ad altri documenti, nel tentativo di scoprire quanto in profondità arrivi la cospirazione.
Mentre gli Stati Uniti iniziano la farsa dell’indagine sul complotto per immergere il mondo nella guerra totale, la relazione conclude, i fatti veri alla base di tale cospirazione sono insondabili per l’occidente (come avevamo riferito nel rapporto del 14 novembre, sulla Russia che avvertiva che il massacro di venerdì 13 a Parigi era l’innesco massonico alla Terza Guerra Mondiale), ma un altro “tessera del puzzle” sarà presto posta quando l’archivio segreto che elenca i due milioni di iscritti massoni sarà reso pubblico al mondo, mostrando quanto in profondità arrivi tale piaga.
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Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
Putin dichiara lo Stato islamico “sull’orlo della sconfitta totale”, avvertendo la NATOultima modifica: 2015-11-30T16:39:25+01:00da davi-luciano
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