1200 terroristi europei dell’ISIS ritornano ai loro paesi

nov 18, 2015
 
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Miliziani europei in Siria
 
Incalzati dai bombardamenti e dall’offensiva russo siriana, per salvarsi la pelle, alcune centinaia di miliziani jihadisti europei, che combattevono nelle file dello Stato Islamico, vista la mala parata si avviano a ritornare nei loro paesi d’origine.
Secondo le informazioni dei servizi di intelligence e in base anche a quanto pubblicato dall’agenzia Associated Press, circa 250 terroristi sono già rientrati in Francia, altri 350 verso il Regno Unito, si parla di 250 circa oin Germania, 130 in Belgio e un totale di 125 in Svezia, il resto dei terroristi sono sparsi in altre localtà del continente.
 
Al principio dl 2015 il Centro Nazionale Antiterrosista degli USA (NCTC) aveva stimato che più di 20.000 stranieri di 90 paesi, tra cui figurano migliaia di cittadini statunitensi ed europei, si erano uniti ai terroristi dell’ISIS per combattere nelle loro file ed espandere l’ideologia takfiri in Iraq ed in Siria. In realtà le stime sono inferiori alla realtà visto che i servizi di intelligence russi avevano calcolato che vi fossero, soltanto in Siria, circa 40.000 miliziani stranieri provenienti da vari paesi fra cui anche circa 2.000 dal Caucaso e dalla Cecenia. Una armata internazionale di mercenari jihadisti armata, finanziata e rifornita da paesi come Arabia Saudita, Qatar, Turchia, oltre che dagli Stati Uniti ed i loro alleati. Vedi: L’armata internazionale dello Stato islamico
 
Una situazione ben diversa rispetto a quella di una “guerra civile fra siriani” come veniva descritta dai media occidentali. Attualmente rischia di franare tutto il castello di menzogne costruito dalla propaganda dei media sulla guerra in Siria. Contribuisce a farlo franare anche la Russia di Putin che, nella riunione di Vienna, ha esibito le foto della lunga fila per Km. dei camion cisterna che vanno a trasportare il greggio estratto illegalmente dai pozzi in Siria ed in Iraq. La domanda sottoposta agli occidentali era la seguente: “dite di essere una coalizione nata per combattere l’ISIS ma poi comprate il petrolio da loro ed avete permesso questo traffico senza bombardare i camion cisterna ed interrompere il flusso di greggio. Complimenti “! Sembra che abbia esclamato Putin.
 
Adesso il pericolo imminente per l’Europa è quello dei “foreign fighters” di ritorno dal Medio Oriente. Non è chiaro quello che faranno i miliziani jihadisti che hanno ricevuto un buon addestramento militare, spesso nei campi appositamente creati dagli USA in Turchia ed in Giordania, di certo alcuni di loro sono stati arruolati al fanatismo ed alla Jihad e non rinunceranno a mettere in pratica quanto hanno appreso in Siria ed in Giordania.
 
Difficile pensare che vogliano tornare alla vita normale e che si adattino a lavorare in qualche supermercato o fast food di Parigi, di Londra o di Bruxelles.
Questo spiega perchè i servizi di intelligence europei, dopo i fatti di Parigi, siano mobilitati ed in allarme. Tuttavia è ormai tardi e la situazione rischia di essere molto critica. I governi occidentali avevano trascurato queste conseguenze nefaste della loro politica di appoggio strumentale ai gruppi terroristi quando si proponevano l’obiettivo di rovesciare a tutti i costi il regime di Bashar al-Assad in Siria e quando in precedenza, avevano utilizzato i gruppi jihadisti di Al Quaeda in Siria per rovesciare il  colonnello Gheddafi in Libia.
 
Il più preoccupato adesso è il presidente Hollande ed il suo ministro Laurent Fabius, quello che nel 2013 aveva persino dichiarato che il gruppo terrorista Al Nusra in Siria “stava facendo un buon lavoro”, suscitando le proteste ed una denuncia alla Corte di Giustizia Europea da parte di un gruppo di profughi siriani residenti in Francia. Vedi: Denuncia contro Laurent Fabius alla Corte di Giustizia.
Adesso, quello che Fabius definiva il “buon lavoro”, viene fatto in Francia dagli stessi terroristi, che Fabius ed Hollande hanno contribuito a sostenere ed armare in Siria.
Li chiamavano gli “oppositori moderati” al regime di Assad anche se mettevono le autobombe dentro i mercati o davanti alle scuole ad Aleppo o ad Homs. In questi giorni l’appellativo è cambiato, li chiamano “terroristi fanatici”, ma sono sempre gli stessi, hanno solo cambiato il luogo di azione.
Qualcuno in Francia, magari i parenti delle vittime, forse si azzarderanno a chiedere il conto ad Hollande ed a Fabius delle loro azioni?
 
Fonti:    Hispan Tv
 
 
Traduzione e nota: Luciano Lago
1200 terroristi europei dell’ISIS ritornano ai loro paesiultima modifica: 2015-11-19T21:11:19+01:00da davi-luciano
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