Claudio assolto e altre condanne ridotte in appello per la colazione al cancello di Chiomonte

PMUn’altra intensa giornata per i difensori impegnati ‪nei tanti processi ai No Tav che si susseguono incessantemente nelle aule del Tribunale di Torino e che immancabilmente partono con capi d’imputazione e richieste di condanne che, come nel caso odierno, si riducono per un’evidente sproporzione tra i fatti e le pene richieste.  L’appello di oggi riguardava l’episodio meglio noto come “colazione ai cancelli”, una pratica che in un certo periodo divenne abituale per rallentare il flusso di automezzi che entravano in cantiere dall’ingresso della centrale di Chiomonte, gli imputati sono tre:Andrea, Giobbe e Claudio (che è uno dei 4+3 imputati nei processi per il compressoricidio). Ricordo bene l’udienza del 10 aprile 2014, Claudio era dentro la gabbiaperché detenuto (per l’altro procedimento) in regime di alta sicurezza e l’avvocato Novaro aveva chiesto che il suo cliente potesse sederglisi accanto per consentire un’adeguata difesa. Dal pubblico di solidali, sottoposti al solito rituale di lunghe identificazioni alle quali manca solo il prelievo salivare per archiviare anche il DNA,  era partito il grido “Libertà!” ed il collegio era uscito per valutare la richiesta di Novaro. A quel punto una scena surreale, tanto da sembrarmi quasi studiata a tavolino… I Carabinieri presenti tra il pubblico accerchiarono i solidali, mentre agenti in borghese filmavano tutto, uno dei solidali rifiutò di lasciare l’aula sostenendo che l’ordine di sgombero dovesse essere dato dal Presidente (e ammetto che anch’io non avevo sentito nessun ordine, se non quello di Padalino che però era PM e non il Presidente..), qualche attimo di tensione e l’aula fu sgomberata. I media amplificarono questa tensione a dismisura e non credo fosse casuale la notizia del giorno dopo, la fantomatica “aggressione all’autista di Padalino” che, solo successivamente, fu smentita e che contribuì a creare quel clima di tensione e criminalizzazione in vista della manifestazione del 10 maggio 2014, in solidarietà con i quattro imputati nel processo che sarebbe iniziato il 22 maggio. “Il mio autista aggredito per intimidire i giudici”, sostenne Rinaudo su La Stampa, aggiungendo:“C’è sempre un’ora zero. Un momento in cui accade qualcosa di diverso che cambia il corso della storia”. Era l’11 aprile e l’ora zero arrivò qualche giorno dopo la manifestazione del 10 maggioquando fu resa pubblica una nuova versione emersa dagli sviluppi investigativi, ed emerse che si trattava di un’invenzione. Peccato, perché il processo mediatico ormai c’era stato, come sempre con esiti più drammatici e quasi irreversibili data la micro-dimensione delle smentite.

Con l’udienza di oggi in appello le pene sono state ridotte, caduta l’accusa di sequestro di un poliziotto così come quella di avergli strappato la macchina fotografica. L’episodio risale al novembre 2012, Andrea Mura e Davide Giacobbe passano, rispettivamente, da una condanna di un anno e sette mesi a otto mesi e da due anni e cinque mesi ad un anno, per Claudio Alberto c’è stata l’assoluzione. Qui il resoconto dell’udienza finale, con sentenza, 30 maggio 2014.

Speriamo contribuisca a rasserenarlo in vista della riapertura del processo il 15 ottobre in aula bunker, con l’accusa di terrorismo riproposta dal duo Padalino-Rinaudo e questa volta portata avanti dal Procuratore Generale Maddalena.

Simonetta Zandiri – TGMaddalena

Claudio assolto e altre condanne ridotte in appello per la colazione al cancello di Chiomonteultima modifica: 2015-10-15T21:32:27+02:00da davi-luciano
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