Prete sfratta anziana per ospitare profughi (e farsi pagare i lavori alla casa)

Il povero deve fruttare danaro, altrimenti niente solidarietà. I paladini dell’eguaglianza pesano gli incassi, e l’anziana signora in quanto donna non interessa al mondo femminista politically correct, è meno donna e meno indigente di altri che rendono.

 La donna versa un affitto da 43 euro. Ma la parrocchia a Venezia “vuole seguire l’esempio del Papa” e accogliere i migranti

Claudio Cartaldo – Gio, 08/10/2015 – 12:41

Una casa della parrocchia, data in affitto – a 45 euro al mese – ad una donna anziana italiana, in difficoltà econimiche.

econ7

Ora la vogliono sfrattare per ristrutturare la casa e metterla a disposizione dei profughi. Sarà per seguire le parole di papa Francesco sull’accoglienza, ma quando a rimetterci sono gli indigenti italiani non può che far indignare.

La storia viene da Venezia, dove a Malamocco, l’antico borgo di pescatori nel Lido di Venezia. Un appartamento da 155 metri quadrati che a quanto pare ha problemi all’impianto elettrico e a quello di riscaldamento. E la parrocchia, invece di sistemarlo per la 75enne italiana, le ha notificato l’ultimatum: “O paga le spese di ristrutturazione, oppure deve andarsene”. La signora abita da 50 anni nella parrocchia retta da Cesare Zanusso e da tre mesi è anche rimasta vedova. La lettera di sfratto è arrivata lo scorso gennaio e oggi l’ufficiale giudiziario e le forze dell’ordine andranno a togliere dalla sua casa l’anziana.

E non solo. Perché la parrocchia ha l’intenzione di mettere a disposizione la casa per l’ospitalità dei profughi. L’unica condizione è che la Prefettura si prenda la briga (e l’onere) di ristrutturare lo stabile. “La casa è inagibile, l’impianto di riscaldamento e quello elettrico sono fuori norma, se succede qualcosa la responsabilità è della parrocchia – spiega don Cesare al Corriere – ora la casa verrà chiusa, noi non abbiamo soldi per restaurarla. Seguendo le parole di papa Francesco, che ha invitato le parrocchie ad accogliere i profughi, potremmo mettere a disposizione la casa se la Prefettura o la Regione sono disponibili a eseguire i lavori necessari ad avere l’agibilità”.

Per la signora sarebbe impossibile pagare un affitto a prezzo di mercato, la pensione di reversibilità non le basta. E invece di andarle incontro, il parroco la sfratta. Solo per motivi economici. È lui stesso a spiegarlo: “on quella cifra non sono in grado neppure di pagare le tasse, è uno sfruttamento della parrocchia”. Molto meglio metterci i profughi e assicurarsi i 35 euro al giorno. Poi don Cesare aggiunge: “Non la mando via, le avevo già chiesto di collaborare per rifare gli impianti e pagare un affitto congruo, ma non ha voluto. La parrocchia non può sobbarcarsi l’onere, qui nessuno dà un aiuto”.

Ora il caso è arrivato in Comune. La Municipalità del Lido, infatti, è andata ad incontrare l’anziana. “Era molto spaventata dall’idea di essere buttata fuori casa e molto confusa – riporta il presidente Danny Carella – mi auguro che si trovi un accordo con la parrocchia”. E la signora, spiega la responsabile della Consulta della Casa del Comune, avendo una pensione, non può sperare di ottenere una casa popolare: “Purtroppo le proposte fatte dalla parrocchia sono avvenute tutte a voce – dice Bottoni – e il parroco non può pensare che la signora riesca a sobbarcarsi i lavori degli impianti e il rialzo dell’affitto a prezzo di mercato: si parla di un importo di 800 euro”.

A questo punto meglio ospitare i profughi. Quelli sì che fruttano di più.

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/prete-sfratta-anziana-dare-casa-ai-profughi-1180428.html

I coloni israeliani distruggono, derubano, vendono il patrimonio archeologico palestinese

infopal 

2015/10/071297822341

Jenin – PICIl ministro palestinese del Turismo e dell’Archeologia ha recentemente annunciato la scoperta di un importante cimitero archeologico nel villaggio Araba, nel dipartimento di Jenin, a nord della Cisgiordania. Questa scoperta è stata fatta da squadre del comune del villaggio durante il loro lavoro di apertura di una strada. Questa scoperta ha aperto di nuovo il dossier del Patrimonio della Palestina e la questione della sua difesa.

Secondo la dichiarazione del ministero, il sito scoperto risale all’era bizantina. Questa scoperta permetterà di raccogliere nuove informazioni sulla zona e sull’intera regione.

Queste informazioni avranno un grande impatto sugli studi archeologici del sito e sulla sua storia.

Il direttore dell’ufficio archeologico di Jenin, Khalid Rabayaa, ha informato il nostro Centro Palestinese , che il lavoro nel sito continua , che le squadre del ministero hanno  continuato  i lavori d’esplorazione e di documentazione con l’obbiettivo di scoprire in modo efficiente ed esauriente tutti i dettagli e i resti del sito.

Il direttore dell’ufficio archeologico di Jenin ha sottolineato che secondo l’ufficio archeologico palestinese, la Palestina dispone di circa 944 principali siti archeologici, diecimila siti piccoli, 350 città e villaggi storici che ospitano più di 60 mila edifici storici.

Protezione del patrimonio, una grande sfida

Il direttore dell’ufficio archeologico di Jenin, non nasconde il suo desiderio di vedere il patrimonio palestinese in pericolo. Questo patrimonio è devastato dagli occupanti sionisti e dai contrabbandieri. E i mezzi per la sua protezione sono molto modesti.

L’anno scorso l’UNESCO ha preso delle decisioni in tal senso, ma nulla è stato avviato sul terreno.

Inoltre, il muro di annessione ha divorato circa 270 siti principali e due mila monumenti storici.

Distruzione dei siti storici

Sabri Hamadan, ricercatore archeologico, ha confermato che i coloni sionisti non danno nessuna importanza alle altre civiltà. Si prendono la libertà di radere le rovine romane, islamiche, cananee.

Ha sottolineato che molti siti archeologici sono stati rasi, isolati dal muro di separazione o minacciati dall’annessione a vantaggio dei coloni sionisti. La grotta An-Nattafa ne è un buon esempio. A causa del muro, i Palestinesi non possono raggiungerla.

Dir Qassis, Kharbat Orareh, Dir Qalqaa sono delle rovine isolate dal muro di annessione.

Una mafia organizzata

Più di centomila siti archeologici vengono derubati ogni anno e la maggior parte dei reperti finiscono all’estero.

Il direttore generale dell’ufficio della protezione del patrimonio palestinese, Saleh Tawafcha, ha confermato che centinaia di migliaia di pezzi archeologici sono già stati rubati e trasferiti verso l’entità sionista e verso l’estero dai contrabbandieri .

Infine, ha detto che gli occupanti sionisti concentrano i loro voli sull’epoca del Ferro, Romana e Bizantina.

Traduzione di Nadia El Mansouri

Inps, le forbici di Boeri: “Serve taglio alle pensioni degli italiani all’estero”

In democrazia, i difensori dei deboli pronti a sacrificare la vita per i diritti acquisiti, dovrebbero prendersi la briga di spiegare i diritti acquisiti di chi e cosa intendono per tali. Gli italiani vanno puniti se osano emigrare.

Il presidente dell’Inps: “L’Italia dovrebbe riflettere sulla possibilità di non pagare ai pensionati residenti all’estero la parte non contributiva”

Mario Valenza  – Mar, 29/09/2015 – 13:58

Dopo la ’fuga dei cervellì è iniziata la ’fuga dei pensionati: ogni anno aumenta il numero di anziani italiani che emigrano e si fanno pagare la pensione all’estero.

Secondo quanto rivela l’Inps nel rapporto ’World wide’, presentato dal presidente Tito Boeri, solo nel 2014 i pensionati espatriati sono stati 5.345, il 65% in più dell’anno precedente. Dal 2010 il numero è più che raddoppiato (+109%) arrivando a 16.420. Boeri però adesso strebbe pensando di dare un taglio netto alle pensioni erogate all’estero dall’Italia. “L’Italia dovrebbe riflettere sulla possibilità di non pagare ai pensionati residenti all’estero la parte non contributiva delle loro prestazioni. Lo sottolinea il presidente dell’Inps, Tito Boeri presentando il rapporto: ’L’Inps e le pensioni all’esterò secondo il quale su circa 1,2 miliardi di spesa per prestazioni a pensionati residenti fuori dall’Ue, oltre 200 milioni sono spesi per integrazioni al minimo e maggiorazioni sociali.

Una parte di queste prestazioni è pagata in Italia (pur essendo il titolare residente fuori dal nostro Paese) e soggetta alla nostra tassazione. Se si guarda solo alle prestazioni pagate direttamente all’estero (compresa l’Ue) e quindi con tassazione non in Italia l’Inps ha erogato nel 2014 383.000 trattamenti per circa 1,067 miliardi di spesa. “L’Italia – sottolinea Boeri – è uno dei pochi paesi a riconoscere la portabilità extra Ue della parte non contributiva delle pensioni (nell’ambito Ue questa opzione non è più data). Paghiamo così integrazioni al minimo e maggiorazioni sociali a persone che vivono e pagano le tasse altrove, riducendo il costo dell’assistenza sociale in questi paesi. Mentre in Italia non abbiamo una rete di assistenza sociale. È paradossale”.

http://www.ilgiornale.it/news/economia/inps-forbici-boeri-serve-taglio-pensioni-degli-italiani-alle-1176983.html

‘NHM’ MAGAZINE (CAMEROUN) DENONCE LES CAMPAGNES DE DESTABILISATION CONTRE LUC MICHEL

KH pour PCN-SPO/ 2015 10 08/

Avec NHM magazine/

http://www.lucmichel.net/

https://www.facebook.com/Pcn.luc.Michel

PCN-SPO - NHM 57 dénonce les campagnes ctre LM (2015 10 08)  FR

NOUVEAUX HORIZONS MAGAZINE (Cameroun), dans son N° 57 à paraître ce 12 octobre 2015, consacre un long article intitulé « MANIPULATION ET INTOXICATION SUR FOND DE LEGENDE NOIRE. LUC MICHEL ET LE PCN DECRETES “NEONAZIS” PAR LES BARBOUZES DE WIKIPEDIA ET AUTRES MEDIAMENTEURS » à démonter la campagne de diffamation et de déstabilisation contre Luc MICHEL et le PCN.

 * Le n°57 de NHM est disponible gratuitement en Pdf

à titre promotionnel en écrivant à Pierre Claver Nkodo son éditeur :

horizonsnouveauxmaginter@gmail.com

LUC MICHEL ET LE PANAFRICANISME : LES CURIEUX « OUBLIS » DE WIKIPEDIA

Pas moins de 7 pages diverses sont consacrées sur Wikipedia (qui nest pas une « encyclopédie en ligne » -sic- mais une officine barbouzarde de déstabilisation et de manipulation des ennemis du Bloc américano-atlantiste) à démontrer que Luc MICHEL « ne représenterait rien ». Le géopoliticien, salué à Moscou, Téhéran ou Malabo, est présenté comme un « actviste » (sic), qui serait « sans audience » (resic). Un « dictionnaire politique » français le dit même « mort suicidé » (sic) (*), farfeluterie sur laquelle NHM revient aussi. Quelle énergie, quelle débauche d’énergie pour quelqu’un qui n’existerait pas politiquement !

Si vous consultez ces pages, une chose vous saute immédiatement à l’esprit : pas une ligne sur le combat panafricain de Luc MICHEL, panafricaniste reconnu dans toute l’Afrique, pas un mot sur sa collaboration étroite avec la grande TV panafricaine AFRIQUE MEDIA, pas une mention de ses fans qui se comptent par millions sur le continent noir. Et ses 25 ans de combat avec la Jamahiriya de Kadhafi sont expédiées en une phrase lapidaire. Et toujours aucune mention de la branche africaine de son Ong EODE, EODE-AFRICA. C’est que le Luc MICHEL panafricaniste, avec ses réseaux et ses cadres noirs, fait tâche dans la « légende noire » forgée par les officines barbouzardes occidentales contre Luc MICHEL et son organisation politique en Eurasie, le PCN (fondé en 1984) …

En Afrique, cette « légende » diabolisante ne marche pas. L’Afrique est peu ou pas concernée par le faux moralisme des barbouzes et autres presstitutes occidentaux. Ce qui n’empêche pas des agents des polices politiques déguisés en africains de tenter le coup. C’est à ces campagnes haineuses que NHM magazine entend répondre, dans un Cameroun où Luc MICHEL est une figure connue du combat panafricain (Douala étant le cœur de son fan-club africain) …

‘HNM’ DEMONTE LES « MANIPULATION ET INTOXICATION » CONTRE LUC MICHEL !

Extrait : « Le dictionnaire en ligne Wikipedia le présente comme “un militant politique

belge d’extrême-droite, ancien membre du mouvement néo-nazi FANE et fondateur

du PCN-NCP en 1984”. Une présentation caricaturale située à des années-lumières de la vérité, d’un homme qui a voué sa vie au combat sans relâche contre les oppresseurs de tous

genres qui polluent l’univers. Mais ceux qui connaissent bel et bien le panafricaniste

et géopoliticien belge, battent aisément en brèche la manipulation ourdie à son encontre par les puissants du monde qui craignent de perdre leurs privilèges par la faute de ses dénonciations de leurs crimes et rapines. Voici donc le vrai Luc Michel que les

agents de l’impérialisme tentent de nous cacher (…) Wikipedia, tous les “presstitutées” et les officines barbouzardes au service de l’OTAN et de la Françafrique vous auraient-ils menti ? Le lecteur intelligent a la réponse. »

KH / PCN-SPO

(*) Certains n’ont même pas hésité à annoncer la « mort de Luc MICHEL », dans un « grand suicide collectif des adhérents ». Cette « fausse nouvelle », est reprise inlassablement sur de nombreux sites d’extrême-droite, où Luc MICHEL est haï pour son action contre les « Front National » en Belgique et en France. L’on y parle de « feu Luc MICHEL » (sic). Cela provient d’un livre honteux, une supercherie intellectuelle publiée en 2008 par l’éditeur L’Harmattan à Paris. Il s’agit d’une compilation exhaustive de fausses nouvelles, sans vérification, notes, documents ou références, pompeusement intitulée « DICTIONNAIRE DE LA MOUVANCE DROITISTE DE 1945 A NOS JOURS » et compilée par un certain Jacques Leclercq. Oscar de la décennie du mediamensonge.

« Ce sinistre crétin, commentait alors PCN-SPO, y invente à propos de Luc MICHEL une nouvelle catégorie de confusion. On connaissait l’homonymie. Lui a inventé la patronymie ! En effet, il confond sur base de leurs prénoms – volontairement ? Car tant de bêtise surprend… – Luc MICHEL et Luc JOURET, le dirigeant d’une secte, l’OTS, effectivement suicidé et qui évidemment n’a jamais eu ni lien ni appartenance avec notre Organisation. Le tout en ignorant nos positions effectives, le combat bien connu du PCN contre les sectes d’extrême-droite. Cet exemple est significatif. Car il repose lui-même sur la fusion de divers mediamensonges précédents sur Luc MICHEL et le PCN » …

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LUC MICHEL : NOUVEAU COMPLOT CONTRE LA GUINEE EQUATORIALE (‘LE DEBAT PANAFRICAIN’ SUR AFRIQUE MEDIA TV, 13 SEPT. 2015)

PANAFRICOM-TV & AFRIQUE MEDIA/

2015 09 13/

 * LUC MICHEL : NOUVEAU COMPLOT CONTRE LA GUINEE EQUATORIALE (1e Partie)

‘LE DEBAT PANAFRICAIN’ SUR AFRIQUE MEDIA TV (13 SEPT. 2015)

présenté par Bachir Mohamed Ladan.

 PANAF-TV - LM nouveau complot ctre la GE (2015 09 13) FR

Video sur : https://vimeo.com/141722493

 * LUC MICHEL : NOUVEAU COMPLOT CONTRE LA GUINEE EQUATORIALE (2e Partie)

‘LE DEBAT PANAFRICAIN’ SUR AFRIQUE MEDIA TV (13 SEPT. 2015)

présenté par Bachir Mohamed Ladan.

Video sur : https://vimeo.com/141734976

Images brutes filmées durant le direct dans les studios de AFRIQUE MEDIA à  Ndjamena (Tchad), avant mixage en régie (Fond vert),

Par l’équipe TV de PANAFRICOM-TV qui accompagne Luc MICHEL.

PANAFRICOM / PANAFRICOM-TV

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LUC MICHEL : GEOPOLITIQUE DU DOSSIER SYRIE-RUSSIE (SUR ‘AFRIQUE MEDIA TV’)

Le duplex EODE-TV de Bruxelles avec ‘Afrique Media TV’ de ce 4 octobre 2015

Filmé en direct à Bruxelles (images brutes avant montage)

EODE-TV - AMTV LM geopol Russie Syrie (2015 10 04) FR (1)

* GEOPOLITIQUE DU DOSSIER SYRIE-RUSSIE :

Luc MICHEL analyse les fondements géopolitique de la présence russe en Syrie. Il explique pourquoi cette présence est vitale pour Moscou (mais pas pour Washington).

EODE-TV - AMTV LM geopol Russie Syrie (2015 10 04) FR (2)

Enfin il expose en quoi ce dossier est exemplaire des bases mêmes de la Géopolitique, le conflit entre la Terre (états continentaux) et la Mer (puissances maritimes, les thalassocratie) : – jadis Rome contre Carthage,

– au XIXe et XXe siècle thalassocraties anglo-saxonnes (Britanniques puis USA),

– aujourdhui en Eurasie Washington (la nouvelle Carthage atlantique, « les USA ne en aucune manière les héritiers de l’Empire romain » insiste-t-il) contre Moscou (la « 3e Rome », héritère de Byzance, la seconde Rome) et Pékin.

EODE-TV - AMTV LM geopol Russie Syrie (2015 10 04) FR (3)

* Luc MICHEL répond aux questions suivantes de Bachir Mohamed Ladan :

Quels sont les fondements géopolitique du conflit syrien ?

Et la guerre en Syrie, comment doit-on la juger vue de Moscou, car comme vous le rappelez souvent la géopolitique s’appréhende toujours vue d’un point de vue subjectif ?

Venons en aux Bloc occidental. Quels sont ses buts de guerre en Syrie ?

On est donc là dans un conflit fondamental qui va bien au-delà d’une guerre dite « civile » par les occidentaux ?

Revenons pour conclure à la Syrie. C’est donc une guerre vitale pour la Russie ?

Video intégrale sur EODE-TV : https://vimeo.com/141708629

Luc MICHEL sur AFRIQUE MEDIA TV

dimanche 4 octobre 2015 dans le ‘Débat panafricain’ (en direct depuis Ddjamena)

avec Bachir Mohamed Ladan.

EODE-TV / EODE Press Office /

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CAMEROUN : LE CNC DEFIE LE MINISTRE DE LA COMMUNICATION … ET ‘AFRIQUE MEDIA TV’ RESTE FERMEE !

Comités AFRIQUE MEDIA/ 2015 10 07/

Avec camersenat.inf – Panafricom/

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 JSAM - LM cnc vs mincom (2015 10 07) FR

AFRIQUE MEDIA TV : la suspension au Cameroun, une affaire pas terminée !

Certains ne doutent plus de rien au Cameroun. Voici Peter Essoka du CNC qui défie le ministre Issa Tchiroma Bakary !

Le Conseil national de la Communication refuse en effet d’obéir aux instructions du Mincom ordonnant la levée de la mesure de suspension d’un mois. Et le fait très bruyamment savoir. 

Le 2 octobre 2015, le ministre de la Communication (Mincom) a adressé une lettre au Conseil national de la communication (Cnc). Dans cette correspondance, le ministre Issa Tchiroma Bakary demande à Peter Essoka, le vice-président du Cnc, de « faire ordonner la levée de la mesure de suspension temporaire de la chaîne de télévision panafricaine Afrique media » (*). En effet, c’est le 4 juin 2015 que le Cnc, « organe régulateur » du paysage médiatique camerounais, a suspendu pour un mois, la chaîne de télévision Afrique média. On reprochait à celle-ci, un « manque généralisé de professionnalisme » (sic) et une « confusion préjudiciable entre liberté d’opinion et atteinte à la dignité des personnes » (resic).

LE CNC S’ETAIT DEJA ASSIS SUR LA JUSTICE …

Bien qu’ayant fait appel de la décision devant le tribunal administratif, les dirigeants de la chaîne panafricaine ont finalement vu leurs bureaux de Yaoundé scellés le 6 août dernier et ceux de Douala quelques jours après par les autorités administratives. Si l’on s’en tient à la durée de suspension infligée à Afrique média par la CNC qui est d’un mois, et qui a pris effet dès le mois d’août, il est évident que la sanction de ce média est arrivée à expiration depuis le début du mois de septembre 2015. Ceci semble échapper à Peter Essoka, qui se positionne en dictateur des médias !

LE VOILA QUI S’ASSIET SUR LE MINCOM !

C’est d’ailleurs cet argument que le Mincom avance dans sa correspondance pour justifier la demande de réouverture d’Afrique média : « En application des dispositions des décrets numéros 2011/408 du 09 décembre 2011 portant organisation du Ministère de la Communication, stipulant chacun en ce qui le concerne, le suivi des activités du Conseil national de la communication par mon département ministériel, j’ai l’honneur de vous demander de bien vouloir faire ordonner la levée de la mesure objet de la décision N° 00015/Cnc du 04 juin 2015 portant suspension temporaire de la chaîne de télévision « Afrique Média ». En effet, la mesure suscitée dont l’application a fait l’objet d’une apposition de scellés sur les installations de ladite chaîne en date du 06 août 2015, est arrivée à expiration depuis le 05 septembre 2015. Je vous saurais par conséquent gré des diligences à faire à votre niveau pour la reprise immédiate des activités de cette chaîne de télévision ».

Sauf que d’après Peter Essoka, qui a visiblement pris la grosse tête, « il ne revient pas au Mincom d’instaurer  la conduite à suivre par le CNC ». Joint au téléphone ce 6 octobre 2015 par des journalistes camerounais, le vice-président du CNC déclare que « le Mincom n’a aucune autorité sur le Cnc ». « Nous avons été beaucoup surpris de recevoir cette correspondance du Mincom. C’est le CNC qui a pris la décision de sanctionner Afrique media. Alors c’est à nous également que revient la décision de lever la sanction. C’est vrai que le Mincom veille sur la communication, mais il n’a aucune autorité sur le CNC parce que nous sommes un organe indépendant », explique le Vice-président. Il indique que Issa Tchiroma aurait pu adopter une approche plus diplomatique, au lieu d’adresser une « correspondance publique ».

ESSOKA SE POSE EN DICTATEUR SANS CONTROLLE DES MEDIAS CAMEROUNAIS

Essoka défia alors ouvertement le Mincom. « À peine le CNC avait pris acte de cette  correspondance, que tous les médias en parlaient déjà. Ceci veut dire que ces derniers ont reçu la missive avant même les concernés (CNC). Au lieu d’agir ainsi, le ministre de la Communication aurait pu consulter le CNC, et ensemble, nous aurions trouvé un consensus. Venir faire une telle demande en public est une violation de notre autorité », poursuit Peter Essoka  d’un ton ferme, mais posé. Il promet de répondre à Issa Tchiroma …

Mais en attendant, « Afrique media reste fermée », confirme Essoka ! Et là, le porteur de valises de Mme Robichon est hors la loi face à sa propre décision, car plus de deux mois de suspension, sans oublier la censure via les télécableurs, cà n’a plus rien à voir avec « un mois de suspension » …

Affaire toujours à suivre donc.

LM / COMITES AFRIQUE MEDIA

http://www.scoop.it/t/je-suis-afrique-media

(*) Cfr. Les documents du Mincom publiés avec

COMITES AFRIQUE MEDIA/ CAMEROUN : SUSPENSION TEMPORAIRE LEVEE … ET MENACES IMPLICITES

Sur http://sco.lt/6yF0pF

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