Tre appuntamenti con il film di Fulvio Grimaldi “L’Italia al tempo della peste”: Savona, Piacenza, Venezia

Contro lo “Sfascia Italia” di Renzi, contro la Nato e le sue basi, contro gli scempi ambientali e militari
 
A SAVONA, LIBRERIA UBIK, 10 OTTOBRE, A PIACENZA 15 OTTOBRE , A VENEZIA 17 OTTOBRE
 
Fulvio Grimaldi presenta  il docufilm L’ITALIA AL TEMPO DELLA PESTE – GRANDI OPERE, GRANDI BASI, GRANDI CRIMINI”.
savona
venezia Piacenza loc Peste

L’Italia regala alla Tunisia 1,8 milioni di euro per le “persone con handicap”

domenica, 4, ottobre, 2015

La Cooperazione allo sviluppo italiana ha realizzato in Tunisia un programma di sostegno all’integrazione sociale delle persone con handicap del valore di 1,8 milioni di euro, contribuendo al finanziamento di una serie di micro e medi progetti nell’ambito delle associazioni operanti nel settore. Il punto sui progetti realizzati e’ stato fatto in una conferenza a Tunisi, organizzata dal ministero degli Affari sociali tunisino e durante la quale sono state presentate le nuove prospettive di cooperazione italo-tunisine.

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I nostri malati di SLA sono in sciopero della fame   Niente soldi per i malati di Sla, Usala riprende lo sciopero della fame

Tra i progetti finanziati dalla Cooperazione italiana, e’ stata citata la ristrutturazione e l’ampliamento della sede dell’Unione regionale ciechi di Gafsa che è stata completamente rinnovata con un aumento della capacità di accoglienza e dotata di attrezzature ad hoc. La Cooperazione italiana ha anche finanziato corsi di formazione a beneficio di quadri ministeriali e rappresentanti di associazioni in Italia e l’assistenza tecnica dell’Università di Bologna all’Istituto di promozione degli handicappati tunisino per l’installazione di un laboratorio di infografica.

Per il futuro, Cristina Natoli, direttrice dell’Utl di Tunisi, ha annunciato che la Cooperazione italiana sarà impegnata in Tunisia con il “Progetto di sostegno alla messa in opera della Convenzione internazionale relativa ai diritti delle persone handicappate” per un valore di 1,25 mln di euro che verranno impiegati per l’assistenza all’elaborazione di un Piano d’azione nazionale di settore, al miglioramento delle capacità in materia di presa a carico a domicilio delle persone con handicap e al miglioramento della capacità in materia di raccolta e analisi dati a livello locale e centrale. Il progetto in questione, ha una durata prevista di due anni, con attività previste a livello nazionale e regionale, in particolare nei governatorati di Siliana, Gafsa e Sidi Bouzid. (ANSAmed 

http://www.ansamed.info/ansamed/it/notizie/rubriche/politica/2015/10/02/tunisia-da-italia-altri-125-mln-euro-a-sostegno-handicap_ca07fb86-80a5-4b71-977d-ecd547eaef53.html

).

UE: stanziati 1,7 miliardi di euro in particolare per le Ong impegnate con i migranti

Mafia capitale ha sede a Bruxelles

mercoledì, 23, settembre, 2015

La Commissione europea, riunita oggi a Bruxelles, ha deciso di stanziare 1,7 miliardi di euro aggiuntivi per varie misure destinate a rispondere all’attuale crisi dei migranti. Lo ha annunciato la vicepresidente dell’Esecutivo comunitario, responsabile per il Bilancio, Kristalina Georgieva, durante una conferenza stampa al termine della riunione dei commissari Ue.

I fondi stanziati dalla Commissione per affrontare la crisi migratoria sono stati aumentati notevolmente a partire dal maggio scorso, passando da 4,7 miliardi di euro a 9,2 miliardi per il biennio 2015-2016, ha sottolineato Georgieva. In particolare, 1,2 miliardi erano stati stanziati a maggio e a settembre, nel contesto dei due pacchetti di proposte che la Commissione aveva varato per affrontare la crisi dei rifugiati; 1,8 miliardi sono stati destinati all’African Trust Fund, per affrontare alla radice le cause delle migrazioni nei paesi africani;

e lo stanziamento di 1,7 miliardi deciso oggi, infine, servirà a rafforzare i centri di accoglienza nei paesi in prima linea nella crisi dei migranti, a rafforzare le capacità di gestione delle frontiere esterne e ad aiutare i rifugiati nelle strutture di accoglienza al di fuori dell’Unione europea in particolare a finanziare le Ong impegnate sul campo, oltre che ad accrescere le capacità delle due agenzie Ue per le frontiere esterne, Frontex, e per la politica comune dell’asilo Easo, ha spiegato ancora la vicepresidente della Commissione.

(askanews)

ONG europea in Turchia distribuisce manuali a chi vuole immigrare clandestinamente

Delirante discorso di Obama: “democrazia” è chi appoggia gli Stati Uniti

Gli Usa e le 113 basi nato non sono mai stati oggetto di manifestazioni della società civile, anzi. Gli Usa indicano chi è il mostro e loro manifestano contro il mostro indicato dal Dip di stato usa

martedì, 6, ottobre, 2015

CounterPunch pubblica un articolo al vetriolo contro Barack Obama, il minaccioso (perché in fondo minacciato) presidente americano, che tuona contro tutti i paesi che non si conformano all’unica visione del mondo consentita: quella statunitense, cioè tutti coloro che non si sottomettono all’egida militare della NATO e a quella economica del Washington Consensus e del Fondo Monetario Internazionale. Il fatto che gli stessi Stati Uniti abbiano fino ad oggi sostenuto regimi tutt’altro che “democratici” in giro per il mondo, sembra trascurato dal presidente Obama. VOCI DALL’ESTERO

 BarackObama

di Michael Hudson, 29 settembre 2015

Nel suo discorso orwelliano del 28 settembre 2015 alle Nazioni Unite, il Presidente Obama ha detto che se in Siria ci fosse stata la democrazia, non ci sarebbe mai stata la rivolta contro Assad. Con ciò si riferiva all’ISIS. Dove c’è la democrazia, ha detto Obama, non c’è violenza e non c’è rivoluzione.

Questa è stata la sua minaccia per promuovere la rivoluzione, i colpi di stato e ogni violenza contro i paesi che lui non considera “democrazia”. Nel fare questa malcelata minaccia, Obama ha ridefinito il termine nel vocabolario della politica internazionale. La democrazia è la CIA che detronizza Mossadegh in Iran per sostituirlo con Shah. La democrazia è il rovesciamento del secolare governo afgano da parte dei Talebani che combattono la Russia. La democrazia è il colpo di stato in Ucraina che ha portato Yats e Poroshenko. La democrazia è Pinochet. Sono “i nostri bastardi”, come ha detto Lyndon Johnson riferendosi ai dittatori latino-americani portati al potere tramite la politica estera degli Stati Uniti.

Cento anni fa la parola “democrazia” si riferiva ai paesi le cui politiche venivano decise da rappresentanti eletti. Fin dall’antica Atene, la democrazia era contrapposta all’oligarchia e all’aristocrazia. Ma dopo la Guerra Fredda e i suoi strascichi, questo non è più il modo in cui essa è definita dai politici americani. Quando un presidente americano usa la parola “democrazia”, intende un paese pro-americano che segue le politiche neoliberali degli Stati Uniti, non ha alcuna importanza se si tratta di un paese governato da una dittatura militare o il cui governo è stato portato al potere da un colpo di stato (sotto l’eufemismo di “rivoluzione colorata”), come in Georgia o in Ucraina. Un governo “democratico” viene ridefinito semplicemente come un governo favorevole al Washington Consensus, alla NATO e al Fondo Monetario Internazionale. È un governo che toglie il potere ai rappresentanti eletti per darlo in mano a una banca centrale “indipendente”, le cui politiche sono dettate dall’oligarchia di Wall Street, della City di Londra, o di Francoforte.

Data questa ri-definizione americana del vocabolario politico, quando il Presidente Obama dice che tali paesi non avranno colpi di stato, rivoluzioni violente o terrorismo, intende che i paesi che stanno saldamente nell’orbita diplomatica statunitense non correranno il rischio di una destabilizzazione condotta dal dipartimento di stato americano, dal dipartimento della difesa o dal ministero del tesoro. I paesi che votano democraticamente un governo o un regime che agisce indipendentemente (o anche solo che cercano di ottenere il potere per agire indipendentemente dalle direttive USA) saranno destabilizzati, come è successo in Siria, in Ucraina, o in Cile da parte del Generale Pinochet. Come ha detto Henry Kissinger, non perché un paese vota i comunisti, allora noi dobbiamo accettarli. È questo lo stile delle “rivoluzioni colorate” sponsorizzate dal “comitato nazionale per la democrazia”.

Nella sua replica alle Nazioni Unite, il Presidente russo Putin ha ammonito contro la “esportazione di rivoluzioni democratiche“, riferendosi agli Stati Uniti e al loro supporto verso i loro esecutori locali. L’ISIS è armato con gli equipaggiamenti americani, e i suoi soldati furono addestrati in passato dalle forze armate statunitensi. In caso ci fossero dubbi, il Presidente Obama ha ripetuto davanti alle Nazioni UNite che fino a che il Presidente siriano Assad non sarà rimosso in favore di un governo più compiacente verso le politiche americane ed energetiche americane, il maggiore nemico non è l’ISIS, ma Assad.

Non è più possibile tollerare l’attuale situazione“, ha detto il Presidente Putin. Lo stesso vale per l’Ucraina: “Ciò che penso sia assolutamente inaccettabile“, ha detto in un’intervista di 60 minuti alla CBS, “è che le questioni politiche interne dei paesi dell’ex URSS siano risolte tramite le ‘rivoluzioni colorate’, cioè tramite colpi di stato e illegittimi rovesciamenti dei governi. Questo è assolutamente inaccettabile. I nostri partner negli Stati Uniti hanno sostenuti quelli che hanno cacciato Yanukovych. … Sappiamo dove, quando e chi si è incontrato con quelli che lavoravano per cacciare Yanukovych, come venivano sostenuti, quanto venivano pagati, come venivano addestrati, e dove, in quali paesi, e chi erano li addestratori. Sappiamo tutto.“[1]

Tutto ciò dove porta le relazioni USA-Russia? Per un attimo ho sperato che il duro discorso anti-russo fatto da Obama servisse a fornire una copertura per un successivo accordo con Putin nel loro incontro delle cinque del pomeriggio. Parlare in un modo per poter poi agire in un altro è sempre stato il suo modus operandi, così come per molti politici. Ma Obama rimane sempre nelle mani dei neoconservatori.

Dove porterà tutto ciò? Ci sono molti modi per pensare al di là delle convenzioni. Cosa succede se Putin propone di trasportare via aereo o via nave i rifugiati siriani – fino a un terzo della popolazione – in Europa, facendoli sbarcare in Olanda o in Inghilterra, che secondo le regole di Schengen sarebbero obbligati ad accettarli?

E cosa succede se invece si porta in Russia i migliori informatici e altri lavoratori specializzati per i quali la Siria è rinomata, in aggiunta al flusso di immigrati che arrivano dalla “democratica” Ucraina?

Cosa succede se il piano congiunto annunciato domenica tra Iraq, Iran, Siria e Russia per una lotta contro l’ISIS – una coalizione alla quale gli USA/NATO si sono rifiutati di unirsi – si rivolta contro le truppe statunitensi o magari verso il maggior finanziatore dell’ISIS, l’Arabia Saudita?

Il gioco ora non è più nelle mani dell’America. Tutto ciò che essa riesce a fare è brandire la minaccia della “democrazia”, cioè dei colpi di stato, per riportare all’ordine i paesi recalcitranti come Libia, Iraq e Siria.

Note.

[1] “All eyes on Putin,” CBSNews.com, 27 settembre 2015

http://www.imolaoggi.it/2015/10/06/delirante-discorso-di-obama-democrazia-e-chi-appoggia-gli-stati-uniti/

Centri sociali minacciano la Lega: è ancora possibile manifestare liberamente in Italia?

Renzi? Padoan dell’FMI? Le banche? La troika? Chi è il nemico per la società civile, nemico per cui vale la pena manifestare? La Lega, sarà mica perché contraria a MAFIA CAPITALE? Ops, accoglienza

martedì, 6, ottobre, 2015

‘BLOCCA ITALIA’; FONTANA: “I CENTRI SOCIALI MINACCIANO LA LEGA”

L’europarlamentare della Lega Nord: “Il loro tam tam parla espressamente di ‘toglierci l’agibilità politica’. Parole pesanti dopo l’agguato a Salvini proprio a Bologna un anno fa”.

Bruxelles 5 ottobre 2015 – L’europarlamentare della Lega Nord Lorenzo Fontana denuncia possibili azioni dei centri sociali contro la Lega e i leghisti il prossimo 8 novembre durante la manifestazione ‘Blocca Italia’ indetta dal Carroccio: “Il loro tam tam organizzativo parla espressamente di “togliere l’agibilità politica” alla Lega. Mi rendo conto che anziché commentare le gesta di questi ragazzi, sedicenti rivoluzionari, ma veri figli di papà, sarebbe preferibile un pietoso silenzio, tuttavia le loro parole assumono un significato particolarmente pesante dopo l’agguato che subì poco meno di un anno fa Matteo Salvini proprio a Bologna e proprio per mano dei cosiddetti ‘antagonisti’”.

Ma nel mirino del dirigente del Carroccio, vicino di banco di Salvini a Bruxelles, c’è anche il Partito Democratico: “Mi piacerebbe sapere cosa ne pensa di queste neanche troppo ambigue parole. Tace e acconsente? E’ ancora possibile manifestare liberamente in Italia?”.

http://www.imolaoggi.it/2015/10/06/centri-sociali-minacciano-la-lega-e-ancora-possibile-manifestare-liberamente-in-italia/

Narcotizzavano anziani per derubarli: 4 romene arrestate, 13 rapine accertate

MA NO era solo un processo di integrazione

martedì, 6, ottobre, 2015

 Quattro arresti. Tredici le rapine accertate. Le zone di Roma quelle prese di mira. Nella notte, i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma Monte Sacro, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Tribunale di Roma su richiesta della Procura della Repubblica nei confronti di 4 donne romene, appartenenti ad una famiglia dimorante nella zona della Borghesiana, alcune delle quali con numerosi precedenti penali e di polizia alle spalle, che negli ultimi mesi avevano messo a segno una serie di colpi ai danni di anziani.

LE INDAGINI – La banda somministrava alle vittime considerevoli dosi di sonnifero, per poi saccheggiarli di cellulari, orologi, monili in oro e di quant’altro potesse essere facilmente trasportato senza dare nell’occhio. L’arresto è scaturito da un’attività di indagine avviata dai militari a seguito di 2 rapine in abitazione compiute a gennaio 2014 ai danni di due persone anziane, residenti nei quartieri Talenti e Tufello.

IL MODUS OPERANDI – Le vittime, dopo essere state contattate telefonicamente da finte badanti in risposta ad un annuncio pubblicato su un noto periodico romano ed aver organizzato un incontro presso le loro abitazioni, venivano narcotizzati con un potente sonnifero, miscelato con un escamotage in una bevanda che le donne si facevano offrire.

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Caduti in un sonno profondo, i malcapitati si risvegliavano solo dopo diverse ore, ricordando a malapena quello che era successo e scoprendo che la loro abitazione era stata svaligiata dalle avvenenti donne che potevano agire indisturbate e con calma, approfittando dello stato di incoscienza delle loro vittime e contando sull’aiuto di complici che attendevano all’esterno.

SISTEMA BEN DEFINITO – Il sistema era collaudato. Lo studio dei tabulati telefonici consentiva ai militari dell’Arma di individuare una rosa di individui, tutti romeni e gravati da precedenti specifici, di cui veniva accertata la responsabilità nella commissione di ben 13 rapine ai danni di altrettanti anziani, residenti in diversi comuni del Lazio, tutte compiute secondo uno schema ben preciso che partiva dall’oculata scelta della vittima e terminava con l’immediata vendita della refurtiva.

L’AIUTO DI UN COMPRO ORO – Il bottino delle rapine, quantificato in diverse migliaia di euro, veniva venduto a privati attraverso l’opera di intermediazione di un insospettabile italiano, operante nel settore dei ‘compro oro’ e sentimentalmente legato alla figlia di una delle arrestate, così da renderne difficoltosa la riconducibilità ai legittimi proprietari.

ANZIANO IN COMA – Nel corso delle indagini, i Carabinieri hanno arrestato in flagranza di reato una delle donne destinatarie del provvedimento di cattura mentre si allontanava dall’abitazione della vittima di turno, un novantenne residente a piazza Sempione. Il tempestivo intervento dei Carabinieri, infatti, ha scongiurato la morte dell’anziano signore, cardiopatico e con importanti patologie il quale, a seguito dell’eccessiva somministrazione del farmaco narcotizzante, è stato ricoverato in ospedale in stato di coma per diversi giorni.

IL LINGUAGGIO IN CODICE DEI LADRI – L’attività di intercettazione, benché difficoltosa per l’utilizzo di schede telefoniche intestate a soggetti stranieri inesistenti, attivate peraltro attraverso la produzione di documenti d’identità falsi, ha permesso comunque di decifrare il linguaggio criptico utilizzato dai criminali che, per indicare il farmaco, utilizzavano il termine latte. In realtà si riferiva al Minias, medicinale a base di benzodiazepine, caratterizzato da un effetto rilassante, ipnotico e anestetico che, in dosi importanti e miscelato a bevande alcoliche, diventa un rapido sedativo.

LE ARRESTATE – Le quattro arrestate, indagate per i reati di “rapina aggravata, ricettazione e possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi”, si trovano nel carcere di Rebibbia, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Un uomo, anch’egli destinatario dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere, complice delle donne, è deceduto nel corso delle indagini.

www.romatoday.it

Annuncio di Putin: invieremo altre 150.000 unità in Siria per recuperare Al-Raqqa (la città in mano all’ISIS)

Il Presidente Vladimir Putin ha annunciato che pretende di mettere in moto una missione speciale per recuperare il controllo della città di Al-Raqqa, nel nord della Siria. Nel contesto di questo piano, Mosca intende schierare 150.000 truppe per la riconquista di tale città , il feudo del gruppo terrorista dell’ISIS (Stato Islamico), lo ha rivelato questa Domenica il giornale The Daily Star.

Citando una fonte anonima , The Daily Star spiega che ” è molto chiaro che la Russia vuole ripulire il nord del paese (Siria) , tenendo sotto controllo Al-Raqqa ed le sue risorse del petrolio e gas intorno alla città di Palmira”, nella provincia di Homs.

La fonte aggiunge che, per raggiungere questo obiettivo, sarebbe vitale espellere l’ISIS da Al-Raqqa, quella che viene considerata come la capitale (di fatto) della banda dei Takfiri.

L’agenzia russa di notizie, Sputnik News, ha annunciato questa Domenica che le Forze aerospaziali della Russia lanceranno bombardamenti contro i centri economici dell’ISIS in Siria per ridurre le entrate di questa cellula.

Sputnik News ha ricordato che l’ISIS vende il petrolio rubato dall’Iraq e dalla Siria agli acquirenti in Turchia e attraverso questo ottiene la gran parte del capitale che necessita per acquistare le armi e pagare i salari dei suoi componenti.

Buzaina Shaabanm, consulente politico del predsidente siriano Bashar al-Assad, ha difeso questa Domenica, in una intervista con la BBC, le operazioni militari russe nel suo paese contro i terroristi.

“Damasco da il benvenuto a qualsiasi paese che voglia aiutare il Governo e l’Esercito siriano nella sua lotta contro il terrorismo”, ha sottolineato la Shaaban per poi ricordare che questi gruppi che operano in Siria Al Nusra ed altri, sono stati classificati dall’ONU come terroristi . Sono i gruppi appoggiati dalle potenze occidentali che li considerano “ribelli moderati”.

Inoltre, rispetto alla pretesa distinzione fra “estremisti” e “moderati” fatta da Washington, la Shaabanm ha detto che l’Amministrazione siriana è disponibile a dialogare con chiunque non abbia preso le armi contro il Governo e la Nazione siriana.

Fonte: Daily Star      Hispan Tv

 Traduzione e sintesi: Luciano Lago

 Nella foto sopra: I terroristi “moderati” protetti dagli USA e dalla Francia

 Nella foto al centro: un aereo russo in azione

http://www.controinformazione.info/annuncio-di-putin-invieremo-altre-150-000-unita-in-siria-per-recuperare-al-raqqa-la-citta-in-mano-allisis/

Nato: la Russia cessi subito gli attacchi all’opposizione (ribelli addestrati dalla Cia)

lunedì, 5, ottobre, 2015

I Paesi alleati nella Nato chiedono alla Russia di cessare “immediatamente gli attacchi all’opposizione siriana e ai civili, concentrando i suoi sforzi nella lotta all’Isis e promuovendo una soluzione al conflitto attraverso una soluzione politica”.

Una nota dopo la riunione de Consiglio Nord Atlantico, per discutere delle conseguenze delle “pericolose” azioni militari delle Russia in Siria e ai suoi confini, condanna le violazioni del spazio aereo Nato, come quella avvenuta nel weekend, quando un jet russo ha sconfinato nello spazio aereo turco, e sottolinea “l’estremo pericolo di questo comportamento irresponabile”. L’Alleanza chiede alla Russia di cessare e di “spiegare immediatamente queste violazioni”. (askanews)

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Questa sarebbe l’opposizione

 VIDEO QUI

http://www.imolaoggi.it/2015/10/05/nato-la-russia-cessi-subito-gli-attacchi-allopposizione-ribelli-addestrati-dalla-cia/

Più di 3.000 terroristi sono fuggiti in Giordania temendo l’avanzata dell’esercito siriano

Ooohh poveri taglilagole….chi liproteggerà? Mamma Nato sta già intimando la russia di cessare i raid che vi colpiscono, tranquilli.

siriani

“Almeno 3.000 terroristi dell’Isis, Al Nusra e Jaish al Yarmouk sono fuggiti in Giordania. Temono l’avvio di un’offensiva dell’esercito [siriano] su tutti i fronti e le incursioni aeree dei russi”, ha riferito una fonte militare a RT.
Secondo la fonte, l’esercito siriano ha condotto una serie di attacchi, ieri, contro le postazioni dell’Isis e del Fronte Al Nusra alla periferia di Damasco, e nelle province di Deir Ezzor e Homs, e nei pressi della città di Palmyra. In particolare, a Deir Ezzor sono stati uccisi circa 160 terroristi mentre a Homs e Palmyra sono stati uccisi almeno 17 terroristi.
 
Questa mattina, gli elicotteri della Syrian Air Force hanno lanciato dei volantini nella provincia meridionale di Hama, invitando i terroristi ad arrendersi e avvertendo i civili circa l’inizio di una grande operazione militare. I volantini sono lanciati, in particolare a Rastan e Talbiseh, attualmente controllate da Isis e Al Nusra.

http://www.lantidiplomatico.it/dettnews.php?idx=8&pg=12891

Assolti i due no tav a processo per “ingiuria e minacce” a Massimo Numa. Resoconto udienza 15 gennaio 2015.

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Quando le assolute certezze si dissolvono per anagrafiche ottenute illegalmente o mancanti,  insufficienza di prove e contraddittorietà delle prove formulate. Smentito, ancora una volta, il teorema della Procura di Torino. E il giornalista Numa viene definito dal suo stesso avvocato come “militante nel fronte opposto”. Ma un giornalista non dovrebbe essere al di sopra delle parti?

L’orario fissato per questa che si preannunciava come l’ultima udienza era le 9:30, ma mancano ancora gli avvocati del co-imputato Carena. Il mio avvocato introduce comunque la richiesta, da parte di TGMaddalena, di poter filmare l’udienza (in tutta o in parte, non viene specificato).  il PM/VPO avv. Ghigo chiede se non fosse già stato chiesto all’inizio, probabilmente riferendosi al processo, ma in realtà non era stato chiesto se non a questa udienza, quella finale nella quale è attesa, appunto, la sentenza.
Numa Massimo non  è presente.
Poiché c’è un leggero ritardo, si chiacchiera del più e del meno e si parla di eventuale ennesimo rinvio (ricordo che causa scioperi ci sono già state due udienze andate a vuoto) in considerazione del fatto che a breve anche questi reati verrebbero depenalizzati. E per qualche momento vivo una situazione quasi surreale, non so spiegare come ma sento quella vocina dentro che mi suggerisce di vigilare, perché questa sarebbe una via d’uscita, forse una rapida scorciatoia e magari anche una soluzione certa al rischio di una condanna, tuttavia non è il genere di soluzione che soddisferebbe il mio bisogno di giustizia, consapevole dei limiti che questa parola vive in queste aule giudiziarie. Insomma, sarebbe davvero una berlusconata, certo io voglio l’assoluzione ma perché so di non aver commesso il reato per il quale per 7 volte sono stata in quest’aula sul banco degli imputati e non perché all’improvviso la legge offre un bello sconto.

Arrivano gli avvocati di Carena e ha inizio l’udienza.
La G.d.p. (Giudice di Pace)  introduce informando di respingere – ritenendo che ciò possa derivare un pregiudizio al sereno svolgimento del processo – la richiesta di filmare l’udienza.
Ecco, l’unico processo che mi viene proibito di filmare è proprio quello nel quale ad essere sul banco degli imputati sono io. Perfetto.
La GdP aggiunge che ha il sentore che tutte le sue udienze siano registrate, e volge lo sguardo verso uno degli agenti in borghese presente a tutte le udienze, sempre presente anche in aula bunker…

Inoltre, la G.dp., in ordine alla richiesta dell’avv. Aiello difesa Zandiri di acquisire ai sensi art. 507 c.p. il video della teste Bertorelli Valentina, osserva che trattandosi di supporto non originale così come peraltro riferito dalla teste, non possa essere acquisito e che in ordine allo stesso e al suo contenuto  la teste abbia già reso dichiarazioni.

Ecco, a questo punto dovrei dire che me l’aspettavo, insomma, sapevo di avere poche speranze che quel video fosse acquisito, tuttavia più che speranze qui si dovrebbe ribadire il diritto alla difesa e nel momento in cui un imputato ha la prova della propria innocenza, una prova autentica (e una semplice perizia avrebbe potuto stabilirlo) portata in aula da chi l’aveva prodotta, con tanto di dettagliata testimonianza, in virtù di cosa si impedisce di introdurla nel giudizio? Non c’è una leggera lesione del diritto alla difesa? Parrebbe, sembrerebbe, ma noi non ci crediamo, che così facendo in qualche modo si siano tutelati sia il querelante che i vari testimoni dell’accusa, che in più udienze hanno sostenuto “con assoluta certezza” la mia colpevolezza.

Si introduce l’avv. Bongiovanni, difesa Carena, riscontrando il consenso dei colleghi e dell’accusa, chiedendo di  di rinviare per economia processuale la discussione vista la recente pubblicazione sul sito del Governo Italiano a fine dicembre dello schema del decreto legge e attuazione legge delega 67 del 2014. La GdP chiede se ha notizia che il governo ci stia lavorando su, avendo come riferimento i 18 mesi della legge 67…. che è di maggio e che scadrebbero a novembre del 2015, ma l’avv. Bongiovanni spiega che lo schema del decreto legislativo è già pronto e che c’è una notizia postata sul sito del Governo italiano dove viene riportato questo comunicato stampa, esame del decreto legislativo in attuazione, legge delega. Chiede quindi se i colleghi sono d’accordo nel rinvio, anche per economia processuale. La GdP chiede se sia d’accordo anche il PM e fa presente che questo fosse nell’aria già nella precedente udienza.
Il PM non si oppone all’istanza dell’avv.Bongiovanni, sostiene che per economia processuale sarebbe più veloce chiuderla oggi, ma visto che si potrebbe non chiudere in primo grado e andare anche in appello allora sarebbe meglio rinviare…

L’avv. Bongiovanni ribadisce che il rinvio non pregiudicherebbe in alcun modo le decisioni dei difensori dei singoli imputati di accedere o meno a nuove disposizioni in via di emanazione.
L’avvocato di parte civile ritiene che l’impegno già profuso in 7 udienze folte non debba essere perso.
La G.d.p. respinge l’istanza dell’avv. Bongiovanni rappresentando che l’udienza odierna così a breve termine è stata fissata su richiesta – “direi quasi supplica…ma non lo dico…. diciamo promossa” –  dall’imputata Zandiri.

L’avv. Aiello sottolinea che la situazione era diversa, si arrivava da ben 2 scioperi,  ed era prima che si prefigurasse lo schema del decreto…chiede sia verbalizzato, si rimette al giudice.
In effetti al secondo rinvio iniziavo ad essere piuttosto infastidita, perché trascinare per due anni una storia giudiziaria sul nulla darebbe fastidio a chiunque… così quando a dicembre fu proposta una data di marzo, chiesi se fosse possibile anticipare e se anche non l’avessi fatto a marzo non sarebbe cambiato assolutamente niente, visto che per il nuovo decreto si dovrebbe slittare oltre novembre…
G.d.p. fa anche presente che giovedì e venerdì ha udienza tabellare, e non aveva altri spazi liberi, ha aggiunto appositamente questa udienza non avendo altre date disponibili prima di marzo, quindi la discussione si farà, l’unica certezza è che art. imputazione 594 e 612 ad oggi sono ancora reati, quindi non cambia nulla, quando ci sarà d.l. nulla sarà perso.

Ha inizio la discussione finale.

Pm sost. Ferrando, avv. Ghigo:

“…l’imputazione è di ingiurie e minacce avvenute durante  due telefonate a Massimo Numa, la sera del 31 dicembre 2011,  tra le h.20 e le 22 del tenore che segue: “infame, me la pagherai…prima o poi…Tribunale proletario” e tra le 20 e le 23 “: “infame, basta con le infamità”.
Il querelante (Massimo Numa)  ha ribadito che in quest’ultima sicuramente ha riconosciuto la voce di Zandiri.
Zandiri ha portato a udienza il 28 marzo 2014 il teste P. Andrea che ha riferito di aver visto la Zandiri telefonare a Numa (“era buio, sono sicuro però che la telefonata fu fatta dalla signora Zandiri”), ma di non ricordare ingiurie e minacce.
Ciò non lo esclude però. Tutti erano lì a registrarla? Mi sembra strano, senza nulla togliere al ruolo importante nel movimento notav della Zandiri. Quindi non c’è nessuna prova testimoniale su altre tesi.  Ritengo che il giudice abbia ben deciso sulla non visione del video… in quanto non si sarebbe potuto verificare data e ora. C’è la certezza senza nessuna scriminante. La Zandiri nega ma il teste portato da lei…
Per la telefonata del Carena, valgono le stesse considerazioni. Per lui non ci sono stati testi, l’unico è Numa che ha riferito, avendolo riconosciuto frasi in cui veniva ribadito il concetto di “condanna a morte” e “tribunale del popolo”. E anche “infame, la pagherai”. L’attendibilità di Numa sta solo nel fatto che la telefonata esiste, invece i testi difesa non sono parsi per nulla attendibili e per la Bertorelli si potrebbe configurare reato falsa testimonianza, lascio questa decisione eventualmente al giudice… Ritengo che il Numa abbia riferito con assoluta esattezza la telefonata….  Tanto più che la signora Zandiri riferisce di non avere mai telefonato, lei, al Numa quella sera, mentre il teste portato da lei dice che è stata proprio lei a fare quella telefonata…  Quindi per quanto riguarda il capo d’imputazione della Zandiri ritengo che sia provato con assoluta certezza…non ritengo ci sia nessuna scriminante che possa essere applicata, qundi è responsabile per il reato di cui art. 594 (ingiurie).

Per la telefonata del Carena, valgono le stesse considerazioni. Per lui non ci sono stati testi, l’unico è Numa che ha riferito, avendolo riconosciuto frasi in cui veniva ribadito il concetto di “condanna a morte” e “tribunale del popolo”. E anche “infame, la pagherai”. L’attendibilità di Numa sta solo nel fatto che la telefonata esiste, risulta  fatta dal telefono di Carena, che non ha smentito, portato giustificazioni. Per quanto riguarda la minaccia ritengo debba ritenersi minaccia grave, per cui chiederò la trasmissione al tribunale di competenza ai sensi dell’art.612.
Concludendo, sussiste per entrambi il reato art. 594, chiedo la pena di una multa di 600 euro a testa di multa, senza attenuanti generiche, stante il fatto che siano stati anche testi che non sono così attendibili. Inoltre per la minaccia grave a carico Carena, oltre alla pena di 600 euro, chiederò per lui la trasmissione degli atti al Tribunale ai sensi art. 612, in 612 comma due aggravato, trattandosi di minaccia grave.

Avvocato parte civile. Numa riconosce le voci perché LI CONOSCE, perché bene o male militano da parti opposte nella stessa BATTAGLIA. Ma un giornalista non dovrebbe essere al di sopra delle parti? 

“Sarò molto breve. Si tratta di responsabilità importanti difficili da contestare. Le telefonate sicuramente sono partite dai telefoni di Zandiri e Carena che erano entrambi presenti in Clarea per Capodanno  2011-2012, secondo le indagini fatte dalla procura.
Numa riconosce le due voci perché li conosce, perché bene o male militano da parti opposte nella stessa, tra virgolette, battaglia, per cui si conoscono tutti.  Elementi difensivi Carena non ne ha fatti, Zandiri dice che la telefonata l’ha fatta una fantomatica persona “con il cappello” che non conosce, che si qualifica come giornalista della “Luna Vecchia”… cosa che poi viene riferita diversamente da un altro teste della Zandiri.
Ma Andrea P. smentisce, ed è il primo teste della difesa… che dovrebbe supportare la sua versione. Cosa fa il teste? La prima cosa che dice “La telefonata l’ha fatta la signora Zandiri”, “sono sicuro che la telefonata fu fatta dalla signora Zandiri”, teste della difesa! Pinazzoli Stefania è sempre stata con lei tutta la serata ma quella telefonata non l’ha sentita…Bertorelli Valentina, teste fantastica che sbaglia la data, subito si squalifica da sola, dicendo di essere arrivata verso le 21 e sentito tutto verso le 22. Prima di mezzanotte, ultima parola.
Ma non ci sono dubbi, l’ora risulta dai tabulati.
Bertorelli poi dice che ha ripreso telefonate di altro fantomatico personaggio, con il cappello in testa…Gabriella o Graziella… lo dice lei e sbaglia anche testata giornalistica.
Il video fantomatico… all’udienza del 28 marzo 2014 la Zandiri dice che le è stato inviato, ma a giugno scopriamo che era stato fatto dalla Bertorelli, che dice di aver poi preso contatto con la Zandiri ad aprile e di averle trasmesso il video, mentre il 19 giugno ( e cita un articolo sul blog tgmaddalena.it ) ancora la Zandiri non accenna di averne individuato autore.
Quindi elementi difensivi sensati e utili non sono stati portati, ma inficiano ulteriormente la posizione della Zandiri. Anche perché Andrea P. dice che addirittura l’avrebbe filmata, questa telefonata, però non l’ha prodotta. Chissà come mai non l’ha prodotta (si riferisce al video).
Sulla sua responsabilità e quella di Carena non vi sono dubbi perché non ci sono elementi che ci dicono altro. Il fatto non è particolarmente grave – ndr S’INTERROMPE PER ZITTIRE LA ZANDIRI che sta protestando dicendole di stare zitta e di lasciargli fare il suo lavoro –
Il fatto non è particolarmente grave ma teniamo conto che Numa ha subito episodi precedenti per il suo lavoro di giornalista, che non c’entrano con questi fatti, ma trattasi di persona sottoposta a continui attacchi (cita procedimento per video nel quale vene seguito e procedimento per ordigno esplosivo), e ricevere 2 telefonate quando è a casa con la sua famiglia la sera di Capodanno è sintomatico, per cui concludo chiedendo per danni patrimoniali morali euro 2000 a testa, con provvisionale oltre al pagamento delle spese di rappresentanza parte civile come da allegato nota spese.
AVV. AIELLO, DIFESA ZANDIRI
Massimo Numa dice di aver ricevuto 3 telefonate con minacce e ingiurie. La frase “tribunale del popolo” non è attribuita a Zandiri, ma comunque trattasi di minacce e ingiurie che nella querela non ci sono. In un secondo tempo, acquisiti i tabulati, Numa scopre i nominativi dei soggetti intestatari delle utenze telefoniche e solo a quel punto afferma di aver riconosciuto la Zandiri, solo a quel punto e successivamente alla querela, in cui si limitava a riferire di telefonate anonime, il Numa riferisce la frase ingiuriosa. E nel corso del processo parla “d’infamità” e di orario imprecisato, tra le 20 e le 24, poi tra le 19 e le 20, e di ingiurie.
La telefonata dura 38 secondi e non sono pochi: per dire “Infame, basta con le infamità”, bastano 2 secondi.
Per imprecisate ragioni di lavoro Numa dice di conoscere la Zandiri. La querela è in prossimità dei fatti, l’udienza a distanza di anni. Molto importante.
La Zandiri ci ha spiegato cosa è successo al proprio telefono e perché conosceva il numero di telefono di Numa. La Zandiri è legata al movimento Notav e gestisce un suo blog per i processi al Movimento e aveva vissuto la vicenda del lacrimogeno tirato in faccia al suo amico, e conseguente mail falsa e provocatoria, scoprendo poi che la mail – la vicenda è spiegata nell’articolo di “Liberazione” allegato agli atti, proveniva dal server de La Stampa e sito riconducibile a Numa.Ecco come aveva ottenuto il numero di cellulare.
La telefonata in oggetto: su La Stampa del 30 dicembre 2011 c’era un articolo di Numa sull’ordinanza prefettizia che certificava dalla mezzanotte del 31 dicembre il cantiere di Chiomonte quale sito strategico nazionale. Lei lo chiede a tutti, le fdo le dicono di telefonare al giornalista che certo ne sa più di loro. Questo il motivo della telefonata di 38 secondi.
Il punto è che non è la Zandiri a farla, non è la voce della Zandiri, ma di un’altra donna che utilizza il suo telefono. Non offende e chiede solo informazioni.
Il teste Andrea P. probabilmente si è confuso, c’erano molte persone quella sera. Stefania aggiunge poco ma comunque conferma nella sua ricostruzione la volontà di capire ed informarsi. Bertorelli Valentina è molto precisa, e le incongruenze su orario e data si spiegano perché è buio, è notte, sono passati 4 anni. Bertorelli è persona interessata a capire cosa sarebbe capitato a chi si avvicinasse alla zona dalla mezzanotte in poi. La sua testimonianza peraltro concorda con quanto detto anche dal Andrea P., che tutti registravano quella sera. La Bertorelli sembra un teste a sorpresa, ma non è così. Segue il movimento notav da tempo su Internet e quando lo ritiene necessario contatta la Zandiri.
Conclusione: pur non avendo seguito l’intero procedimento ma solo la fase finale, e pur avendo poca dimestichezza con il movimento Nota, ritengo chel’individuazione della voce della Zandiri da parte di Numa sia assolutamente DUBBIA.
Che ci sia stata grande superficialità del querelante. I rapporti tra Numa e il movimento notav sono tesi, certo non gli piacciono alcune azioni avvenute, ma la Zandiri non c’entra,
Conclusione: chiedo l’assoluzione della Zandiri non essendoci prova della sua responsabilità al di là di ogni ragionevole dubbio per l’art. 530.
Per quanto riguarda il risarcimento dei danni richiesto dalla parte civile, si tratta di fatti che nulla c’entrano. Chiedo che siano riconosciute le attenuanti generiche e riconosciuta l’incensuratezza. Senza provisionale.

Avv. MELANO, difesa Carena:
“Dopo questa lunga fase dipartimentale, Carena deve essere assolto per non aver commesso il fatto. Non c’è elemento di prova per presunzione di colpevolezza al di là del ragionevole. Nessuna certezza, partendo da imprecisioni già esposte dal collega Aiello.
La Cassazione dice che nella testimonianza della PERSONA OFFESA non devono esserci elementi contrastanti e che deve essere soggetta a verifiche puntuali sulla sua attendibilità e credibilità. Ci va cautela e alti elementi probatori.
Invece, le dichiarazioni di Numa sono contradditorie su orario, su numero telefonate, 3 oppure 2, e nelle espressioni e sul riconoscimento di Carena dichiarate e avvenuto solo in un secondo tempo.
Non è sufficiente. Troppo grave è l’espressione “condanna a morte”. Non è credibile.E anche di essere stato chiamato per nome e cognome. Ci sono d’altronde querele per diffamazione nei confronti di Numa coinvolto in processi vari.
E’ pacifico. E’ palese che il soggetto è psicologicamente molto provato, certo non da questi fatti ma da altre circostanze. Infatti ha scorta di Livello 2 e le sue dichiarazioni non superano la soglia del RAGIONEVOLE DUBBIO.
Inoltre dalla testimonianza del dott. Fusco si evince che le chiamate riconducibili ai fatti dai tabulati sarebbero 3 e non 2. Fusco riferisce la discordanza di orari. Dubbi anche su riconducibilità dei nominativi, che agli atti non ci sono. NON C’E’ PROVA.
Se tre sono le telefonate sospette, una di 8 secondi, una di 38 e l’ultima di 18, come si fa ad affermare che il numero appartenga al Carena? Fusco non si ricorda la compagnia telefonica, non è stata fatta alcuna visura, accertamenti, quali? Non ce l’ha detto. Occorre UN ATTO DI FEDE.
Anche il lancio di artifizi riportato da Fusco quella notte non ha riscontro, al contrario si parla di festa, di auguri anche al Cap. Mazzanti.
Anche Zandiri non ricorda se Carena c’era quella sera, non è suo amico, non ne ha il numero telefonico.
Carena non deve rispondere della telefonata di 8 secondi.
Riguardo a quanto detto dal Pm sulla gravità della mincaccia, Carena è incensurato, non fa parte di alcun gruppo armato… Al più, uno scherzo telefonico non di buon gusto, ma non ingiuria né minacce.
Chiedo quindi l’assoluzione perché il fatto non sussiste e per non aver commesso il fatto, si tenga conto incensuratezza, in subordine si concedano attenuanti generiche e il risarcimento al minimo senza provisionale.

Avv. Bongiovanni, difesa Carena:
Le regole vanno seguite dai cittadini ma anche dalla polizia giudiziaria. E’ l’art. 111 della Costituzione, sul contradditorio della formazione della pena. Si sanziona perché è stata violata una regola. E devono essere seguite quelle regole.
Invece, ad avviso di questa difesa, le regole non sono state seguite. In particolare, NON POTEVA ESSERE INZIATO QUESTO PROCESSO.
La Cassazione nel 2010, sentenza 29372, distingue precisamente e rimarca una grande differenza: la differenza è tra la testimonianza della parte offesa che sicostituisce parte civile e quella che non si costituisce parte civile.
Va fatto un differente controllo di attendibilità, più rigoroso delle dichiarazioni di questo teste, che devono essere sottoposte a ulteriori riscontri. E’ ovvio. Nel procedimento penale è fondamentale la parte offesa.
La parte civile in questo processo il 6 novembre 2013 passa dall’assoluta certezza di riconoscimento di Carena, alla ragionevole certezza.
Il dott. Fusco a gennaio 2014 ci dice che in querela non vi erano né sesso né nomi e cognomi.
Numa dice che ha avuto conferma dopo dai tabulati.
E allora, I TABULATI: la differenza tra tabulati, su cui si trova esclusivamente l’individuazione del numero telefonico in entrata e in uscita,
E ANAGRAFICA UTENZE.
Nelle analisi della polizia giudiziaria su ordine della Procura prima si richiedono i tabulati, e dopo eventuali successivi accertamenti: si  richiede nuova autorizzazione del PM per avere anagrafica. Lo dice la sentenza della Cassazione sez. VI n. 7370 del 2013: ci va decreto motivato del POM, altrimenti sanzione, art. 191 codice procedura penale.
CIO’ NON E ‘ STATO FATTO. C’è stata solo una nota, il 24 gennaio 2012, lo dice Fusco, con tra parentesi TIM, e Procura autorizza x tabulati e cita notizia di reato del 24 gennaio redatto il 23 gennaio, come ci dice Fusco.
UTILIZZABILI sono quindi solo i TABULATI, Tim e non altri gestori.
LE ANAGRAFICHE sono state acquisiite ILLEGITTIMAMENTE, quindi non possono essere utilizzate in questo processo. NON SOLO NON UTILIZZABILI, ma quell’attività E’ FUORI DI LEGGE.
Inoltre, a parte l’illegittimità dell’acquisizione dei dati anagrafici senza nuovo decreto del PM, comunque non vi è alcuna identificazione del Carena, nessun supporto cartaceo, e Fusco del numero dice solo 339….., ma le telefonate sono due. Qual è quella del Carena? Ancora oggi non sappiamo quali sono stati gli accertamenti, eQUESTO E’ GRAVISSIMO, stiamo parlando di REGOLE, regole ben specificate.
Vediamo allora se sopperiscono dichiarazioni del dott. Fusco, precedute da dichiarazione del 29 ottobre 2013, di cui chiesi espunzione, poi rinunciai, perché essa va ad indicare in maniera precisa che il dott. Fusco NON HA ESEGUITO ALCUN ACCERTAMENTO, NON HA INDICATO LA FONTE DEI SUOI ACCERTAMENTE. L’anagrafica non poteva farla, comunque non esiste.
Quindi la signora Giudice non può basare su ciò il suo giudizio, art. 155 c.p.
Il 6 novembre 2013, pag. 4 del verbale, Fusco dice che Numa dice non ha voluto in un primo tempo indicare nomi, che poi ha avuto conferma, quindi ha preso visione del tabulati, NON AVREBBE POTUTO, se non alla fine dell’indagine. E’ ATTIVITA’ ILLECITA.
Fusco dice che 339… è il numero di Carena, su accertamenti non dichiarati. L’anagrafica comunque non è stata allegata, come da art, 111 della Costituzione sul principio della formazione della prova del contradditorio.
Fusco a verbale dà l’indicazione di gestore TIM:
Nella prateria delle investigazioni, non si sa chi è il gestore, l’anagrafica è richiesta in maniera illegale, gli accertamenti non sono stati fatti. I processi servono a sanzionare chi non segue regole, ma chi doveva sanzionare non ha seguito le regole.
IL PROCESSO NON DOVEVA ESSERE SVOLTO. Si è violato il principio costituzionale del contradditorio della formazione della prova e questo è molto grave. Se fossero state svolte indagini, dovevano comunicarcelo. NON CAPISCO PERCHE’ CARENA E’ IMPUTATO.”

Nessuna replica
Dopo una pausa di 10 minuti, rientra la Giudice, e legge la sentenza:
“In nome del popolo italiano, si assolvono gl imputati Zandiri Simonetta e Carena Giampaolo dai reati loro ascritti per insufficienza di prove e contraddittorietà delle prove formulate.”
Qui le udienze precedenti:

Quinta udienza:

Quarta udienza

Terza udienza

Seconda udienza

Prima udienza

Maria Eleonora Forno e Simonetta Zandiri

TGMaddalena.it