© AP Photo/ Vadim Ghirda28.09.2015
Gli attacchi aerei della Francia sulle posizioni dei combattenti di ISIS in Siria a scopo “difensivo” non sono stati concordati con le autorità siriane. Lo spiega in esclusiva a Sputnik Hussein Rageb, membro del Parlamento siriano e della commissione per le relazioni internazionali:
-Come si può valutare l’operazione militare delle forze aeree francesi contro ISIS?
— I raid aerei sono una violazione di tutti i punti del diritto internazionale. È un altro intervento in uno stato sovrano. Ogni attacco aereo senza l’autorizzazione di Damasco sarà considerato illegale.
-La Francia ha attaccato ISIS mente Vladimir Putin ha chiamato l’Occidente alla cooperazione con le autorità ufficiali siriane nel quadro dell’operazione contro ISIS. È una risposta dell’Occidente al presidente russo?
— Molto probabilmente la Francia risponde così al governo russo, in particolare dopo che a Baghdad è stato firmato l’accordo per istituire un centro della coordinazione contro ISIS (Russia-Siria-Iraq-Iran).
Mentre molti Paesi occidentali cambiano in modo cardinale le loro posizioni nei confronti delle trattative con le autorità siriane, la Francia continua a comunicare con la Siria tramite i cosidetti “cenni” politici. Aspettiamo dalla Francia le scuse per la sua attività e chiediamo che tutti riconoscano Damasco la forza centrale nella lotta internazionale contro ISIS, “Jabhat al-Nusra” e gli altri.
-Cosa ne pensa, l’Occidente introdurrà contromisure in risposta all’istituzione del centro della coordinazione contro ISIS?
— Se l’Occidente non comincia al più corto una vera guerra contro ISIS e se non comincia ad aiutare il governo siriano nella lotta contro ISIS, vedremo come ISIS e “Jabhat al-Nusra” si diffonderanno nei loro Paesi.
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