di Leonardo Capella | venerdì 25 settembre 2015 |
La lettura degli atti del processo “San Michele”, sulle presunte infiltrazioni di `ndrangheta in Piemonte, è sempre fonte di notevoli curiosità. Così capita che leggendo un rapporto depositato negli atti dell’inchiesta dai carabinieri dei Ros troviamo che l’imprenditore valsusino Ferdinando Lazzaro era riuscito a fare «intervenire in suo favore personalità politiche e quadri della committente Ltf» per partecipare ai lavori del Tav Torino-Lione. Fra i nomi citati nel rapporto risultano l’allora presidente di LTF, Marco Rettighieri, e il senatore Pd Stefano Esposito, oggi assessore ai Trasporti del Comune di Roma.
Immediata e dai contenuti interessanti la replica che il senatore Esposito rilascia tramite le pagine deLa Stampa:
«Non ho ricevuto nessun avviso di garanzia». Così l’assessore Esposito, che continua: «Se sono indagato lo dicano, altrimenti chiedo io ai Ros di rendere pubblica una segnalazione che feci, mi pare nel 2013, in merito a ciò che l’imprenditore Ferdinando Lazzaro mi raccontò relativamente agli appalti della Sitaf. La denuncia – ricorda Esposito – che secondo me aveva elementi di natura penale, l’ho fatta davanti al capitano Fanelli. Non mi risulta di essere intervenuto sui lavori Tav. So che dopo quella mia denuncia i Ros chiamarono altre persone che avevo segnalato e che potevano essere utili. Dal mio punto di vista non ho altro da aggiungere».