TAV, VIRANO RISCHIA DI USCIRE DI SCENA

L’ex commissario del governo non poteva essere nominato in Telt prima di 12 mesi

Il 23 febbraio l’esecutivo Renzi decide di nominare Mario Virano nel Cda di Telt come direttore generale

08/09/2015
MAURIZIO TROPEANO
 

«Conflitto di interessi. SI406B-Mario Virano-direttore della società Telt-avvio del procedimento per incompatibilità». Il linguaggio burocratico dell’Autorità garante della Concorrenza annuncia così il contenuto del provvedimento numero 25.607 che dovrà accertare se la nomina di Virano, l’uomo che in questi anni ha portato avanti dal punto di vista tecnico, politico e diplomatico le procedure per la realizzazione della Torino-Lione, possa aver violato la legge 215 del 2004. A sollevare il caso è stata la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Francesca Frediani. Secondo l’Autorità quel ricorso presenta le condizioni per essere proposto ed è ammissibile perché «dagli accertamenti preliminari effettuati dall’Autorità risultano, prima facie, profili di connessione fra l’incarico e le relative funzioni di Direttore generale della Telt attualmente svolte all’architetto Virano e la carica di governo in precedenza ricoperta».  

La legge  

Che cosa dice la legge? «Il titolare di cariche di governo – è ricordato nel provvedimento – non può ricoprire cariche o uffici o svolgere altre funzioni ovvero esercitare compiti di gestione in società aventi fine di lucro o in attività di rilievo imprenditoriale». Un vincolo che vale per dodici mesi dal termine dell’attività di governo. Virano, però, ha cessato di esercitare l’attività di commissario per la Torino-Lione il 23 febbraio e, nello stesso giorno, è stato nominato dal governo come rappresentante italiano nel consiglio di amministrazione di Telt, la società italo-francese incaricata della realizzazione e della gestione del tunnel di base di 57 chilometri – in qualità di direttore generale. 

L’accusa  

Secondo l’esponente del Movimento Cinquestelle, la nomina viola i principi di legge. «Non mi è sembrato corretto – spiega Frediani – che chi ha deciso come fare il progetto, come portarlo avanti e come trovare le risorse necessarie da una parte del tavolo, poche ore dopo venga incaricato di realizzarlo e di gestirlo». Da qui la scelta dell’esposto: «All’inizio – ricorda – ho presentato un esposto all’autorità anti-corruzione ma il dottor Cantone mi ha informato di aver girato la segnalazione all’autorità anti-trust».  

La difesa  

Virano, naturalmente, ha incaricato uno studio di legali per affrontare il procedimento (la responsabile è la dottoressa Francesca Romana Ferri) che, secondo le disposizioni, dovrà concludersi entro il prossimo 10 dicembre: «I miei avvocati stanno preparando tutta la documentazione da consegnare all’Autorità Garante per la Concorrenza ed il Mercato». É tutto da dimostrare, ad esempio, che Telt sia una società con fini di lucro e se le regole italiane possono valere per una società che risponde alle norme del diritto francese. L’amministratore delegato, comunque, non entra nel merito della questione ma spiega: «Da buon soldato ho obbedito agli ordini ricevuti: fino al 23 febbraio il governo mi ha detto che dovevo fare il commissario e quel giorno che dovevo assumere l’incarico di direttore generale di Telt». E aggiunge: «Presumo che il governo abbia fatto ogni cosa nel rispetto delle normative vigenti».  

TAV, VIRANO RISCHIA DI USCIRE DI SCENAultima modifica: 2015-09-15T23:29:07+02:00da davi-luciano
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