Carlo Federico Grosso: “Gravi violenze dai No Tav, giusto che il pg sia in aula”

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14 settembre 2015 

Carlo Federico Grosso: "Gravi violenze dai No Tav, giusto che il pg sia in aula"

Carlo Federico Grosso 

“COME cittadino trovo grave che si continui a protestare in modo violento contro un’opera democraticamente decisa dallo Stato. L’opera deve essere fatta, indipendentemente dai giudizi di ciascuno. Se poi si tratta di terrorismo, se ci sono profili di eversione, questo lo si deciderà nel processo. In questo senso, credo che l’appello del 15 ottobre contro quattro imputati per l’assalto al cantiere di Chiomonte, col procuratore generale Marcello Maddalena, sarà molto importante”.

Carlo Federico Grosso, uno dei più noti penalisti torinesi, commenta così la decisione di Maddalena di sostenere l’accusa nel processo di secondo grado contro quattro giovani ai quali i pm avevano imputato anche reati di natura terroristica. Reati per i quali sono stati assolti in primo grado, e sui quali la Corte di Cassazione si è pronunciata negativamente, ma solo in sede cautelare, quando il giudizio di merito non c’era ancora stato e gli imputati erano detenuti.

Avvocato Grosso, la scelta della procura di accusare di terrorismo i responsabili di un assalto al cantiere di Chiomonte, nel maggio del 2013, aveva suscitato molte polemiche fin dagli inizi. Lei ritiene quella scelta opportuna?
“Non tocca a me dirlo perché non conosco a sufficienza gli atti. Mi pare però che la posizione della Procura fosse estremamente chiara, e che intendesse accusare quegli imputati di atti eversivi contro lo Stato. È vero che sono stati assolti da questa accusa in primo grado, ma anche nella propria richiesta d’appello i pubblici ministeri sono tornati a sostenere con chiarezza quella tesi. È dunque normale che il procuratore generale possa decidere di sostenere l’accusa, e di sostenere il loro ricorso”.

Tra le polemiche, e nelle discussioni di merito in primo grado, c’era anche il fatto che in quell’assalto al cantiere non furono danneggiate le persone, ma soprattutto le attrezzature, e un compressore in particolare. Si può parlare di terrorismo anche in questo caso?
“Certamente. Le finalità terroristiche possono essere contestate quando si ravvisa un elemento di aggressione all’ordine democratico, indipendentemente dai danni causati. È ovvio che se ci fossero stati anche danni alle persone, o peggio un omicidio, l’insieme dei reati sarebbe stato comunque ben più grave. Ma il terrorismo è un’altra cosa”.

Il giudice d’appello dovrà dunque rivedere tutte le imputazioni, così come furono stabilite alla fine dell’indagine?
“Certo. E tocca a lui stabilire se le motivazioni addotte dall’accusa fossero valide, e dimostrassero l’attacco allo Stato, oppure se non lo fossero, nel qual caso è comunque prevedibile che possa essere mantenuta la condanna per i reati strettamente connessi a quell’assalto al cantiere, come il danneggiamento, già sanzionati in primo grado “.

I pubblici ministeri sostennero anche che l’aggressione era terroristica perché indirizzata a impedire la realizzazione dell’opera, e quindi a creare un grave danno allo Stato italiano…
“Deciderà il processo, esaminando punto per punto l’accusa e la difesa. Di certo c’è il fatto che l’opera in questione, cioè l’alta velocità Torino-Lione, deve essere fatta a prescindere da questi attentati: altrimenti sarebbe gravissimo, perché vorrebbe dire che non solo c’è stato un tentativo di impedire i lavori ma che questo tentativo è riuscito “.

Carlo Federico Grosso: “Gravi violenze dai No Tav, giusto che il pg sia in aula”ultima modifica: 2015-09-15T23:38:19+02:00da davi-luciano
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