Bridgestone: “Tagliatevi lo stipendio” No degli operai, 2 giorni di sciopero

per fortuna ci saranno le risorse a rimpiazzare questi choosy italiani
Hanno avuto l’intera pausa estiva per pensarci. E ieri, alla riapertura della fabbrica, gli operai della Bridgestone di Bari hanno deciso di confermare lo sciopero di 4 ore, oggi e domani, per protestare contro la richiesta di rinunciare alle maggiorazioni individuali in busta paga. Un appello arrivato in maniera inusuale: direttamente dall’amministratore delegato Italia Roberto Mauro con una lettera inviata a ognuno dei 750 dipendenti a ridosso della chiusura estiva dello stabilimento dello scorso 2 agosto: «Cara collega, caro collega» l’incipit della missiva con cui il numero uno dell’azienda ha avvertito i dipendenti che «senza la firma di ciascuno di voi sul documento allegato non sarà possibile proseguire il dialogo sindacale con l’obiettivo di scongiurare la chiusura dello stabilimento in una prospettiva di continuità nel gruppo Bridgestone come auspicato da te e dalla tua famiglia». Ecco perché per i 750 dipendenti dello stabilimento barese — unico sito produttivo in Italia del colosso giapponese degli pneumatici, presente anche a Roma con il centro ricerche e a Milano con il ramo commerciale — non è stata una pausa estiva come le altre. L’allegato da firmare, infatti, è una scrittura privata che contiene la rinuncia a scatti di anzianità, compenso sostitutivo del cottimo, indennità turno, contingenza e altre indennità varie, compresa quella per la doccia. Un taglio a cui la maggior parte dei dipendenti aveva già detto no a fine luglio con una consultazione interna — una sorta di referendum in forma anonima — alla quale hanno partecipato circa 550 operai, il 60% dei quali si è dichiarato contrario alle richieste dell’azienda. Circostanza che ha indotto l’amministratore delegato a scrivere a ognuno dei dipendenti, suscitando l’irritazione dei sindacati: «Abbiamo ritenuto giusto — spiega Giuseppe Altamura, segretario generale Filctem Cgil della provincia di Bari — dare un segnale di risposta forte alla lettera dell’amministratore delegato». La conferma dello sciopero è arrivata dopo la ricognizione fatta ieri dai sindacati: circa 250 dipendenti — un terzo, quindi — ha aderito alla richiesta aziendale e quindi la maggioranza è ancora contraria al taglio della retribuzione individuale. In caso contrario lo sciopero non avrebbe avuto senso. Per Bridgestone, invece, non ha senso opporsi alle richieste: «L’azienda — è la posizione ufficiale — non sta chiedendo ai dipendenti e alle organizzazioni sindacali nulla che non sia incluso nell’accordo firmato da tutte le parti il 30 settembre 2013». E l’amministratore delegato lo ha sottolineato anche nella lettera: del percorso iniziato nel 2013 «manca l’ultimo miglio» e l’auspicio è che possa essere completato «prima dell’incontro decisivo già convocato al ministero dello Sviluppo economico il 2 settembre». All’indomani del quale gli operai della Bridgestone rischiano di ritrovarsi nella situazione del 4 marzo 2013, quando l’azienda annunciò la chiusura dello stabilimento di Bari. Poi evitata grazie all’accordo ricordato dall’amministratore delegato che prevedeva 377 operai in meno, su 950, entro fine 2015 (restano ancora circa 180 esuberi) e la riduzione del costo del lavoro per complessivi 4,2 milioni. Che per i dipendenti si è già realizzata con il taglio medio di 400 euro in busta paga (da 1.700 a 1.300 contro i 1.100 richiesti inizialmente dall’azienda) e che per Bridgestone è da completare con «l’ultimo miglio»: all’incirca altri 200 euro.
 
di Michelangelo Borrillo
 
Fonte corriere
Bridgestone: “Tagliatevi lo stipendio” No degli operai, 2 giorni di scioperoultima modifica: 2015-08-22T22:29:53+02:00da davi-luciano
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