Vedendo molti esponenti di diversi schieramenti politici stracciarsi le vesti per l’annuncio del taglio delle compensazioni TAV, viene spontaneo chiedersi il motivo di tanta disperazione. Come si può legare il destino di un territorio alla disponibilità o meno di fondi legati alla realizzazione di un’opera devastante?
Pecca sicuramente di ingenuità chi pensa che l’opposizione al TAV si possa placare grazie all’elargizione in forma di mancia di ciò che spetterebbe di diritto ai cittadini. Da decenni gli abitanti della Val di Susa affermano che nulla potrebbe compensare i danni che la grande opera inutile sta arrecando al territorio.
Da parte nostra, visto che da sempre siamo schierati contro lo spreco di denaro pubblico, non possiamo che osservare con soddisfazione che quello che alcuni ritengono un “brutto segno” sia in realtà il segnale di come l’investimento in questa inutile infrastruttura risulti sempre meno convincente. La notizia del drastico ridimensionamento dei fondi compensativi non fa che comprovare il dubbio che ormai anche il fondo del barile sia stato raschiato.
E chi ha il compito di amministrare con buonsenso i fondi pubblici dovrebbe essere il primo a chiedere a gran voce di fermare i lavori e non sprecare più nemmeno un euro.
Francesca Frediani – Consigliere regionale M5S Piemonte
Marco Scibona – Senatore M5S, Segretario 8a Commissione Lavori pubblici, comunicazioni