Allegri “rifugiati” vanno in vacanza nei loro Paesi dove sarebbero “perseguitati”!

http://www.imolaoggi.it/2015/07/20/allegri-rifugiati-vanno-in-vacanza-nei-loro-paesi-dove-sarebbero-perseguitati/

Imola Oggi

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 OGGI SUL MATTINO – Ma come, non dovrebbero essere dei perseguitati nel loro paese, da cui sono stati costretti a scappare per non la­sciarci le penne? Ed invece, per la serie “ma tu guarda i casi della vita”, salta fuori l’ennesimo ABUSO in materia d’asilo!

Negli ultimi anni oltre 60mila asilanti accolti in Svizzera sono tornati in VA­CANZA nel loro paese, autorizzati dalla Confederella e naturalmente spesati dal contribuente svizzerotto!

Sì, avete capito bene: i signori, princi­palmente eritrei, vanno a fare le va­canze proprio in quei paesi d’origine dove, a loro dire, sarebbero persegui­tati ed in pericolo di vita! Ed infatti per questo motivo hanno ottenuto di poter rimanere in Svizzera a nostre spese!

Ma per i bambela della Confederazione “l’è tüt a posct”! Uella kompagna Simo­netta “Dobbiamo aiutare l’Italia” Som­maruga, ma a che gioco giochiamo? Qui ci sono decine di migliaia di finti asi­lanti, mantenuti con i nostri soldi, che vanno a fare le ferie in patria a spese nostre e se la ridono a bocca larga di quanto sono fessi gli svizzerotti!!

E tu ed i tuoi reggicoda cianciate di acco­gliere sempre più sedicenti rifugiati?? Ma col piffero!! Dare un giro di vite che è ora! Usciamo subito da Schengen e avanti con il MURO AL CONFINE con la Fallitalia! Ne abbiamo pieni i stantis­simi di farci sfruttare da tutti i migranti economici che hanno trovato in Sviz­zera “ul signur indurmentàa”!!

Ai finti rifugiati che trascorrono le ferie al paese d’origine diamo sì il biglietto, ma di sola andata!!

Lorenzo Quadri – Ticino >>>>

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Prendere per i fondelli gli svizzerotti (che tanto sono fessi e non si accorgono di niente) è uno sport assai diffuso. Anche tra  i richiedenti l’asilo. Quelli che si fingono perseguitati politici e/o in pericolo di vita al proprio paese. Ma la realtà è ben diversa. Vale la pena ricordare che nell’ultima farneticante presa di posizione dei kompagni di UNIA (quelli che comandano in casa P$$) la Svizzera dovrebbe farsi carico del 10% dei clandestini che sbarcano sulle coste italiche. Come no!

Il paradosso

I richiedenti l’asilo e quanti sono stati ammessi provvisoriamente sono, per legge, autorizzati a rientrare in patria solo in casi eccezionali. E ci mancherebbe. Infatti, delle due l’una: o sono perseguitati, e allora al proprio paese non ci possono tornare, o non lo sono, e allora non devono poter rimanere in Svizzera. Ma non sta né in cielo né in terra che un richiedente l’asilo possa poi permettersi di tornare a fare le ferie a casa, con tanto di permesso della Confederella. Sembra un paradosso. Infatti lo è. Ma è anche la realtà.

62mila viaggi

Quindi il contribuente svizzerotto paga le vacanze  in patria a presunti asilanti; che hanno ottenuto asilo perché perseguitati. Una vera presa per i fondelli.

L’allarme sul numero spropositato di viaggi all’estero dei rifugiati è stato lanciato di recente da una consigliera nazionale Udc, Silvia Flückiger. Lo apprendiamo dal Corrierione di venerdì. La deputata ha anche indicato la cifra: 62mila trasferte  di persone ammesse provvisoriamente in Svizzera – ossia di persone il cui rinvio in patria avrebbe dovuto essere impossibile – autorizzate dalla Confederazione tra il 2010 ed il 2014. Particolarmente interessati dal fenomeno, gli eritrei. Parecchi di loro, per non farsi “catar via”, raggiungono il paese d’origine passando prima da altri paesi esteri.

Anche i Cantoni protestano

Balle populiste e razziste? No, perché anche i Cantoni si lamentano per la prassi federale troppo permissiva. E’ poi ovvio che la voce su quanto sia facile fare fessi gli svizzerotti si sparge rapidamente. Così gli abusi si moltiplicano.

E non è ancora finita. Secondo le dichiarazioni di un’attivista di origine eritrea, a lucrare sulle ferie  in patria dei finti rifugiati c’è pure il consolato eritreo di Ginevra,  in prima linea nell’organizzare viaggi illegali in cambio del 2% del reddito. Poiché il 91% dei richiedenti l’asilo eritrei è in assistenza – benché abbiano la possibilità e l’obbligo di lavorare – anche la mazzetta del 2% esce dalle casse pubbliche: quelle alimentate dagli svizzerotti “chiusi e xenofobi”.

Fessi fino in fondo

La domanda a questo punto nasce spontanea: si può essere più fessi di così? La risposta è, evidentemente, no.

Va da sé che la scoperta dell’ennesimo sfacciato abuso nel campo dell’asilo viene accolta dall’assordante silenzio dei kompagni. Ma guarda un po’. E sì che di solito a $inistra sono assai facondi, per non dire logorroici. Specie quando si tratta di denunciare il presunto “razzismo”. Invece, questa volta, citus mutus. Forse perché i kompagni sull’asilo – tramite le loro associazioni – ci lucrano?

E anche la kompagna Simonetta “dobbiamo aiutare l’Italia” Sommaruga tace.

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E non dimenticate di avvertire i cazzari dell’antibula, ONU, Soros e xenofili vari, che abbiamo pubblicato un articolo sui loro protetti. Altrimenti che cavolo fanno tutto il giorno, oltre che prendersela con noi?

Allegri “rifugiati” vanno in vacanza nei loro Paesi dove sarebbero “perseguitati”!ultima modifica: 2015-07-22T22:48:02+02:00da davi-luciano
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