Esce sul pianerottolo e finisce in cella: “l’evasione” di un No Tav ai domiciliari

luglio 15 2015

Lucio Alberti, un anarchico di Milano, condannato insieme ad altri due No Tav a maggio per l’assalto al cantiere di Chiomonte, nel maggio 2013, torna in cella.
L’uomo, dopo la sentenza a due anni e dieci mesi, si trovava agli arresti domiciliari, ma, secondo un’agenzia stampa, sarebbe stato sorpreso dai carabinieri durante un controllo mentre chiacchierava sul pianerottolo di casa.

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Pochi centimetri dal suo appartamento, vicino alle scale, ma quanto sarebbe bastato ai militari per riportarlo in cella. E ora verrà indagato per evasione.

AGGIORNAMENTO DELLE 19.15

Secondo notizie raccolte dagli amici e compagni dell’attivista No Tav, avendo sentito direttamente il suo legale, Alberti non sarebbe stato arrestato e quindi non sarebbe indagato per evasione.

Esce sul pianerottolo e finisce in cella: “l’evasione” di un No Tav ai domiciliariultima modifica: 2015-07-15T20:56:56+02:00da davi-luciano
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