«Tangenti sul Terzo Valico mascherate da consulenze»

http://www.ilsecoloxix.it/p/genova/2015/03/18/ARU8leqD-tangenti_consulenze_mascherate.shtml

GENOVA 18 marzo 2015

Matteo Indice e Marco Grasso

Un cantiere dell’Alta velocità

Un cantiere dell’Alta velocità

Genova – Mentre la nebbia dell’inchiesta si dirada in primis su vari pressing esercitati dal ministro deiTrasporti Maurizio Lupi, ecco che pure il panorama sulle “storture” nei maxi-appalti per il Terzo Valico ferroviario si fa più nitido. Fra presunte tangenti pagate sottoforma di consulenze per ingraziarsi il dominus romano dei lavori pubblici – colui che aveva la possibilità di far affluire senza problemi i milioni nelle casse del principale appaltatore, il general contractor – e richieste di “aiutini” allo stesso ministro. Obiettivo: racimolare il più possibile dagli scavi per il nuovo collegamento ad alta velocità Genova – Milano.

I magistrati si sono concentrati in primis sulla figura diErcole Incalza, per anni capo della Struttura tecnica di missione al ministero delle Infrastrutture. Un grand commìs attraverso il quale passavano tutti i più importanti appalti per realizzare strade, aeroporti o ferrovie in Italia, con un potere semplicemente smisurato se c’era da decidere chi e quanto pagarlo.

Il suo facilitatore, piazzato come direttore dei lavori in una miriade di cantieri imponendolo aigeneral contractor, è invece Stefano Perotti, ingegnere fiorentino. Secondo le accuse Incalza imponeva ai contraenti generali il direttore dei lavori di suo gradimento (Perotti appunto), garantendo in cambio il superamento di ogni ostacolo burocratico-amministrativo. Perotti a sua volta non controllava «un c…» (come dice un suo detrattore), aiutava le imprese private nelle richieste di varianti e le condiva a parere degli inquirenti con mazzette pagate ancora dai general contractor, che gonfiavano il costo delle opere. Un circolo (vizioso) perfetto.

 Nel mirino della magistratura finisce l’impresa incaricata di realizzare l’opera, il consorzio Cociv e l’azienda Civ del gruppo Gavio.

Ecco quindi cosa scrivono i magistrati: «Incalza, che da tempo aveva instaurato un rapporto corruttivo con Perotti , garantiva un favorevole iter delle procedure amministrative per il finanziamento, l’avvio e lo svolgimento dei lavori.. e assicurava un trattamento di favore al general contractor Consorzio Cociv, comprendente le società Salini-Impregilo e l’azienda Civ del gruppo Gavio, a fronte dell’affidamento sempre a Perotti dell’incarico di direzione dei lavori».

Poi il dettaglio della presunta mazzetta: «La società Argo Finanziaria, facente parte del medesimo gruppo Gavio, ha corrisposto ad Alberto Donati, genero di Incalza, compensi per prestazioni professionali per 691.797 euro dal 2006 al 2010; Incalza ha dunque agito in violazione del dovere di fedeltà verso la pubblica amministrazione». Il Secolo XIX ha provato ieri più volte a raggiungere i responsabili per le relazioni esterne Cociv via cellulare, ma non hanno risposto alle chiamate. Quanto fosse ricco il piatto del Terzo valico, lo conferma pure un’intercettazione del 18 ottobre 2013.

«Tangenti sul Terzo Valico mascherate da consulenze»ultima modifica: 2015-06-12T15:54:25+02:00da davi-luciano
Reposta per primo quest’articolo