Primi passi del TTIP in Europa: in Germania si approva l’utilizzo del Fracking

ttp

aprile 04 2015

di Luciano Lago

Se esistevano ancora dei dubbi, con l’approvazione fornita da parte del gabinetto della Merkel all’introduzione in Germania della tecnologia del Fracking, che si autorizza per la prima volta ad importare (approvazione avvenuta il 1.04.2015), la stessa Frau Merkel si conferma come un agente degli interessi USA in Europa. Vedi: infowars.com

E’ noto infatti che i proprietari del brevetti di tale tecnologia sono le grandi multinazionali targate USA fra cui la Halliburton, Baker Hughes e Schlumberger ed è ampiamente dimostrato che questa tecnologia risulta altamente inquinante (per le falde acquifere) e per l’ambiente in genere, tanto da essere stata proibita in vari paesi ma risulta essenziale per le multinazionali USA per ricavare il gas scisto e gli idrocarburi dalle rocce bitumose in profondità.

L’obiettivo degli USA è quello di sostituirsi alla Russia nella fornitura di gas in Europa, utilizzando questa tecnica e da qui deriva l’interesse strategico di Washington nel gestire la crisi dell’Ucraina e le sanzioni alla Russia.
Si spiega anche l’interesse USA nell’avere direttamente il controllo dell’Ucraina attraverso un governo fantoccio, essendo questo un paese dove esisterebbe un gran potenziale di sfruttamento, per tale motivo il contratto per la concessione dello sfruttamento del gas è stato rilasciato ad una società petrolifera in cui lavora il figlio del vicepresidente USA Joe Biden.   Alcuni esponenti dell’Amministrazione USA sono direttamente coinvolti in questo business.

Questo primo passo fatto dalla Germania rappresenta anche un prologo verso l’approvazione del trattato di commercio transatlantico (il TTIP) che porterà l’Europa a sottomettersi agli interessi delle mega corporations USA in tutti i settori fondamentali, dall’estrazione petrolifera, all’energia, agli alimenti a base di OGM, commercializzati da aziende come Monsanto e DuPont, alla liberalizzazione dell’importazione di carni trattate con ormoni (proibite in Europa ed ammesse negli USA), alla liberalizzazione di medicinali prodotti in USA, ecc..

Vedi: TTIP: 10 motivi per non volere la NATO economica

Il trattato prevede infatti che i singoli stati non possano opporsi alla libera commercializzazione dei prodotti che fanno capo alle aziende statunitensi e degli altri paesi che hanno aderito a tale trattato con l’adeguamento alle normative che sono già previste nel trattato come vincolanti per tutti gli stati sottoscrittori.

Se la Germania, così come ha anticipato per prima l’autorizzazione del fracking, sarà anche il primo paese a sottoscrivere il trattato TTIP,  sarà inevitabile che anche gli altri paesi d’Europa si adeguino, inclusa l’Italia, visto il Matteo Renzi e la sua posizione subalterna rispetto alle lobby che lo hanno fatto nominare. Non per niente lo stesso Renzi aveva già dichiarato di vedere favorevolmente tale trattato (“per vendere il nostro parmigiano ed i prodotti tipici del made in Italy negli States”, diceva…) e l’Europa sarà un mercato totalmente in mano agli interessi delle multinazionali USA con distruzione/colonizzazione dell’economa dei paesi europei, distruzione aziende locali e di posti di lavoro e con la contaminazione dei cibi e dell’ambiente.

Non c’è niente di casuale in tutto questo: è in atto un processo di omologazione dei mercati, una strategia perseguita tenacemente dalle centrali finanziarie sovranazionali, collegate con le grandi corporations , in cui gli Stati Europei giocano la parte dei soggetti passivi, in funzione di interessi molto più grandi dei singoli stati, ove viene fatto credere che da tutte questi nuovi assetti driverà maggiore “progresso” e libertà economica quando è facile prevedere che avverrà esattamente il contrario.

Risulta facile constatare come, in Italia in particolare, sia sempre più difficile la sopravvivenza delle piccole e medie aziende e dei produttori locali, degli allevatori e degli agricoltori in particolare, schiacciati dall’alta imposizione fiscale (imu anche sui terreni agricoli) dalle regole europee e dalla concorrenza dei grandi gruppi multinazionali. Il governo risponde a determinati interessi e non è lontano dalla realtà ritenere che il principale compito assegnato ai politici di governo, al servizio delle lobby, sia quello di creare campo libero per l’arrivo in Italia delle grandi multinazionali, spiazzando le imprese di dimensione ridotta che saranno indotte a scomparire dal mercato. Un lavoro che si trova già a buon punto, viste le migliaia di aziende chiuse negli ultimi anni. Sarà il TTIP a dare il colpo di grazia definitivo.

 Fonte: Controinformazione

Primi passi del TTIP in Europa: in Germania si approva l’utilizzo del Frackingultima modifica: 2015-04-07T11:47:42+02:00da davi-luciano
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