Giochi di guerra dove è caduto l’Airbus
Sulla Francia meridionale esercitazioni militari con caccia e laser hi-tech. Un anno fa 50 velivoli scomparvero dai radar durante un training Nato
Giochi di guerra sulle Alpi. Un laser antimissile da provare. Caccia che s’incrociano con un aereo di linea, il volo 4U9525 di Germanwings, che non avrebbe dovuto essere lì ma diecimila metri più in alto.
Corrono su Internet le notizie di un’esercitazione militare che avrebbe avuto luogo nella Francia meridionale il 24 marzo scorso quando il volo Barcellona-Düsseldorf è precipitato. Nell’ambito dell’operazioone «Atlantic Resolve», scrive The European Union Times, «si stava testando il funzionamento del nuovo laser Hellads; la simulazione aveva come obiettivo abbattere un veicolo di rientro di un missile balistico intercontinentale». Lo spazio aereo dove avvenivano le operazioni era stato interdetto al traffico civile ma il caso ha voluto, pare, che l’Airbus 320 di Germanwings si trovasse nei pressi. Perché il co-pilota Andreas Lubitz avrebbe azionato i comandi per far scendere il jet, portandolo a schiantarsi contro il massiccio delle Trois Evêchés. Complotti? Mezze verità? In un’Europa dove spirano venti di guerra e le esercitazioni militari sono all’ordine del giorno (sono appena atterrati in Polonia i jet d’attacco A-10 e vi resteranno per un training fino a venerdì) ogni novità è destinata a far salire la tensione.
Tra il 5 e il 10 giugno 2014 i controllori di volo austriaci hanno visto sparire dai monitor 13 aerei. Negli stessi giorni il problema ha interessato una cinquantina di jet di linea in Europa. Con il rischio che i velivoli potessero scontrarsi tra loro perché, da terra, nessuno poteva sovrintendere alle «separazioni», il mantenimento delle distanze di sicurezza. I piloti a bordo però non si accorsero di nulla. Solo i radar di terra erano stati «accecati». Le autorità slovacche accusarono la Nato dell’interruzione delle frequenze di radiocomunicazione. Il 15 giugno l’Alleanza Atlantica ammise di aver «effettuato alcuni trainig che comportano interferenze localizzatate a bassa potenza», smentendo comunque di aver creato disturbi al traffico aereo.
«In caso di esercitazioni – spiega l’Aeronautica italiana – la Nato emette specifici Notam con lo spazio aereo interessato, dove i jet non militari non devono entrare e ne informa le autorità civili. Ma non è tenuta a dire il tipo di operazioni che vi effettuerà né il numero e i mezzi impiegherà». FONTE