Udine: Commercio, boom di contratti precari, giovani poco pagati e senza ferie

Quanto è stato stanziato per loro? Per garantire loro vitto alloggio e reddito? Cittadini di serie B?

18 marzo 2015

Precarietà e incertezza. Così vivono i lavoratori del commercio. Anche in Friuli Venezia Giulia. Anzi. Specie in questa regione che si distingue in Italia per il maggior numero di superfici commerciali in rapporto alla popolazione. Il triste primato, complice il drastico calo dei consumi, ha condannato molti negozi ad abbassare le serrande, ha messo in ginocchio diversi centri commerciali e in parte decretato la “fortuna” dei discount. Questione di prezzo (inferiore), ma non più solo di quello. Rispetto all’origine, i discount si sono infatti evoluti e oggi dicono la loro pure in fatto di qualità. E di tempo: per parcheggiare la macchina, girare l’intero negozio e passare dalla cassa ce ne vuole senz’altro meno di quanto ne vada investito per fare la spesa in un grande supermercato. Nel mix dei tre fattori sta il segreto della crescente popolarità di questa formula tra i consumatori. Non c’è ormai paese di media dimensione che sia sprovvisto di un discount sul suo territorio. Magari aperto a pochi metri di distanza dal punto vendita di una catena “ordinaria”. Il boom è figlio della crisi, ma anche di un progressivo disamore verso i grandi centri commerciali che produce a cascata un riavvicinamento ai negozi di prossimità. Più piccoli, a “portata di casa”. Se in una pentola a pressione com’è quella del commercio i discount mettono a segno un timido risultato positivo, non tutto è oro. Leggendo il fenomeno, i sindacati frenano infatti l’ottimismo passando sotto la lente d’ingrandimento gli inquadramenti contrattuali dei lavoratori. Precari per lo più e costretti a un vorticoso turnover. «Nei discount non vi è presenza di stabile di lavoratori, il ricambio è veloce, non c’è la contrattazione di secondo livello che invece è presente nella Gdo», spiega il segretario regionale di Fisascat Cisl, Paolo Duriavig che riguardo al successo della proposta puntualizza: «Centri commerciali e grandi ipermercati non sono più attrattivi come un tempo e dinanzi ai costi eccessivi la gente, che deve fare i conti con un potere d’acquisto calato vertiginosamente e con una crisi di cui non si vede la fine, preferisce i discount».(…)

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Udine: Commercio, boom di contratti precari, giovani poco pagati e senza ferieultima modifica: 2015-03-19T12:04:34+01:00da davi-luciano
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