La scuola allo Sfascio

Guardate qui a proposito di scuola:

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Per di più la “formazione obbligatoria” del corpo docente sarà utilizzata per vincolarlo ad una “didattica di regime”,  infatti i contenuti della formazione saranno gestiti di fatto dal MIUR attraverso il braccio operativo dei presidi (l’unica autonomia sarà la loro); il passaggio dall’aggiornamento come diritto all’aggiornamento come dovere limita la libertà d’insegnamento, sancita non a caso dalla Costituzione, era infatti chiaro ai costituenti il ruolo determinante che la scuola aveva avuto nella fascistizzazione della società, garantire la libertà d’insegnamento significava allora come oggi garantire un elemento centrale della democrazia.

 La presentazione renziana del DDL poi, è stata corredata da una certa ansia di “futurismo”, attraverso una contaminazione dei neolinguaggi e delle neoculture, in cui emergono spesso anglicismi (co-design jams, digital makers, hackathon, nudging …), a scapito della correttezza di sillabazione della lingua italiana, (usato probabilmente un software con impostazione su lingua inglese), chiara espressione della cultura imperiale angloamericana, che impone, decide, ordina, prescrive le proprie “Riforme”.

A dimostrazione che la lingua rappresenta la struttura del pensiero non solo del significato, quanto del significante di una civiltà (Ferdinand de Saussure), nel documento è presente anche la locuzione “pensiero computazionale”, calco di “computational thinking”, per l’introduzione dello studio dell’”informatica dalle elementari”, che dovrebbe partire appunto dall’insegnamento del “coding”.

 Ma “coding” vuol dire “programmazione”, e dunque l’uso del termine yankee rischia di fuorviare il discorso,  perché sembra strano che la scuola pubblica, intesa come “organo costituzionale” (P.Calamandrei)debba sfornare solo e unicamente cittadini programmatori. Ricorrono purtroppo alla memoria le tragiche “tre i”: inglese, informatica, impresa).  Calamandrei  infatti, nel suo storico discorso, dipinge la scuola come “organo centrale della democrazia” e descrive i pericoli che tale organo dovrà affrontare, prima di tutto la competizione con la scuola privata (a suon di cifre astronomiche di miliardi da una parte e la forte riduzione dei finanziamenti dall’altra), che “si trasforma in scuola privilegiata e da qui comincia la scuola totalitaria, la trasformazione da scuola democratica in scuola di partito.”.

 Il DDL del governo costruisce inoltre gerarchie di merito, in cui, accanto agli scatti di anzianità  vengono introdotti gli “scatti di competenza”, destinati al 66% dei docenti che riuscirà a raccogliere più crediti in tre anni (quello che nel settore del lavoro privato è il premio di produttività). Si afferma poi l’era dei “presidi padroni” e dello smantellamento di organi collegiali e RSU, prevedendo  l’avvio del Sistema Nazionale di Valutazione tramite un ingigantito ruolo dell’Invalsi; la selezione dei docenti “migliori” da parte delle scuole e la loro “rivalità competitiva”, composta di flessibilità e antagonismo per arricchire i propri curricula.

http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=14804

 Qui il discorso pronunciato da Piero Calamandrei (citato nel testo) al III Congresso dell’Associazione a difesa della scuola nazionale (ADSN), Roma 11 febbraio 1950.

Un estratto:

 A questo deve servire la democrazia, permettere ad ogni uomo degno di avere la sua parte di sole e di dignità (applausi). Ma questo può farlo soltanto la scuola, la quale è il complemento necessario del suffragio universale. La scuola, che ha proprio questo carattere in alto senso politico, perché solo essa può aiutare a scegliere, essa sola può aiutare a creare le persone degne di essere scelte, che affiorino da tutti i ceti sociali

http://www.uaar.it/uaar/ateo/archivio/2002_3_art1.html

 L’intento di Orwell con 1984 era quello di metterci in guardia, non certo suggerire alla “classe dominante” su come comportarsi e agire per sottometterci.

 Come diceva Gaetano Mosca: “una minoranza organizzata, la quale agisce sempre coordinatamente, trionfa sempre sopra una maggioranza disorganizzata”.

http://www.storiacostituzionale.it/doc_17/martinelli_GSC17.pdf

La scuola allo Sfascioultima modifica: 2015-03-19T12:07:23+01:00da davi-luciano
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