Spuntano altri 6 milioni di euro assegnati a Buzzi dalla giunta Marino

Ma no, mantenere i “profughi” non costa nulla, sostengono alcuni, non c’è alcun business. È puro amore la solidarietà (quella negata a disoccupati ed indigenti italiani)

Marino non c’entra nulla, non sa niente ed è innocente. Che si processa uno del Pd?

 mercoledì, 18, marzo, 2015

Spuntano nuovi affidamenti assegnati dalla Giunta Marino a Salvatore Buzzi, il re delle coop capitoline in arresto per lo scandalo di Mafia Capitale. il giornale

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A scovarli è il capogruppo di Fratelli d’Italia-An Fabrizio Ghera che ha presentato la richiesta di accesso agli atti al dipartimento alle Politiche abitative di Roma Capitale, ottenendo nuove determine dirigenziali relative agli anni 2013 e 2014. L’ambito su cui si è concentrato per la sua indagine è quello dei Caat, ovvero i Centri di assistenza alloggiativa temporanea, edifici di società immobiliari e cooperative affittati dal Campidoglio e poi messi a disposizione delle famiglie più bisognose. Pochi giorni fa i Caat sono balzati agli onori delle cronache per le rivelazioni relative alle spese sostenute dal Campidoglio per canoni di affitto non esattamente a buon mercato, contenute nel nuovo libro di Lirio Abbate e Marco Lillo, Re di Roma . Ghera il 12 febbraio scorso ha chiesto di poter visionare gli atti relativi agli affidamenti diretti e quelli tramite bando degli ultimi due anni relativi proprio ai servizi collegati ai Caat. Circa un mese dopo ha ottenuto le risposte. E ha scoperto che le coop facenti capo a Buzzi hanno ottenuto dal giugno 2013 alla fine del 2014 circa 6 milioni di euro.

L’elenco degli affidamenti al Consorzio Eriches 29 è nutrito. C’è, ad esempio, quello del 28 giugno 2013 di un milione e 92mila euro per il servizio di accoglienza temporanea, relativo al periodo 1 luglio-15 settembre. Si tratta di una proroga di un contratto già in essere con la precedente amministrazione. Successivamente il Campidoglio prolunga l’affidamento, assegnando per il periodo che va dal 16 settembre al 31 dicembre 2013 un altro milione e mezzo, esattamente 1.518.458 euro. Un’altra determinazione dirigenziale, sempre del novembre 2013, riguarda i «servizi di manutenzione ordinaria e pulizia, dei servizi di vigilanza e guardiania» in diversi centri Caat. In questo caso, per due diversi centri, gli appalti ammontano a 127.901 euro e 54.952 euro.

Gli affidamenti continuano anche nel 2014. Ad esempio a luglio ci sono 417mila euro per «il servizio di accoglienza in emergenza dei nuclei in assistenza alloggiativa temporanea». Nell’agosto 2014 alla Eriches 29 vanno 60mila euro più altri 26mila per servizi di portierato e pulizia in due diverse strutture, più altri 417mila per servizi di accoglienza. Altri 234mila sempre alla cooperativa di Buzzi arrivano per il periodo settembre-dicembre 2014. La successiva determinazione è del 25 novembre 2014 quando si decide di rinnovare alla Eriches 29 i servizi di accoglienza per 192mila euro.

Il consuntivo vede l’assegnazione di appalti alla Eriches 29, di cui era presidente Buzzi, per complessivi 6 milioni di euro sui circa 27 milioni di affidamenti per questo tipo di servizi. Per Ghera questi dati rappresentano la conferma di un rapporto consolidato. «Il sindaco Marino ha tentato in tutti i modi di schivare i colpi dell’inchiesta Mafia Capitale» dice il capogruppo Fdi «con il nostro accesso agli atti e quindi con i documenti che emergono vi è la conferma della rete di rapporti tra sinistra e mondo delle cooperative rosse».

I rapporti tra il sindaco e Buzzi sono da tempo nel mirino dell’opposizione. Come è noto dalle cooperative di colui che la Procura considera il pivot del sistema Mafia Capitale sono arrivati 30mila euro di finanziamenti per la campagna elettorale di Marino. Il primo cittadino ha sempre sostenuto di «non aver mai avuto conversazioni» con Buzzi.

http://www.imolaoggi.it/2015/03/18/spuntano-altri-6-milioni-di-euro-assegnati-a-buzzi-dalla-giunta-marino/

Scandalo Asl Firenze, Rossi (Pd) vs Gomez: “Non rispondo a lei e a ciò che scrive sul suo giornale”

FIGURIAMOCI, IL PD NON RISPONDE MANCO ALLA LEGGE. Vendola assolto, Marino per mafia capitale? Non sapeva nulla e per la magistratura va bene così.

Polemica a tinte forti tra il direttore de ilfattoquotidiano.it, Peter Gomez, e il governatore della Regione Toscana, Enrico Rossi (Pd), durante L’Aria che tira, su La7. Il tema dello scontro è lo scandalo legato agli sprechi dell’Asl 10 di Firenze. Nel 2009 lo Stato concede alla Regione Toscana 8 milioni di euro per la realizzazione di strutture pubbliche che avrebbero dovuto ospitare pazienti o ambulatori. In questo quadro, rientra un edificio, che avrebbe dovuto accogliere malati psichici. Il 19 gennaio 2010 l’Asl acquista la palazzina al prezzo di oltre 4 milioni di euro, prezzo ben superiore a quello di mercato, dalla società immobiliare New Abitare, che non ne era ancora proprietaria e che la comprò il giorno dopo (a un prezzo 3 volte inferiore) dalla Alfa Toscana Immobiliare. Si trattò di una compravendita avvenuta in sole 24 ore, costata all’Asl di Firenze una minusvalenza di 3 milioni di euro. Attualmente la palazzina è completamente abbandonata. Enrico Rossi, all’epoca dei fatti assessore della Sanità, si dichiara fiducioso nel lavoro della magistratura. Dopo un duello vivace con Giovanni Donzelli, candidato alla presidenza della Regione Toscana per Fratelli d’Italia, Rossi affronta Gomez, che osserva: “E’ evidente che è stato commesso un errore marchiano rispetto ai soldi dei cittadini. Chi ha deciso di acquistare quell’immobile a quel prezzo? Cosa intende fare Rossi nei confronti dell’amministratore pubblico che ha causato questo sperpero di soldi pubblici?”. “Ci interesseremo della cosa” – risponde il governatore, difendendo la sanità nella sua regione – “E’ giusto aspettare di capire quello che succede“. Il direttore del fattoquotidiano.it ribatte: “Spariscono 2 milioni e mezzo di euro e lei non se ne occupa?“. Rossi insorge: “Gomez, stia calmo. Lei avrà la risposta che deve avere dal presidente della Regione Toscana, che pensava di venire qui per parlare dei problemi della sanità dei cittadini e non di essere messo all’indice su una vicenda particolar\e. Non rispondo certo a lei e a quello che scrive sul suo giornale

http://tv.ilfattoquotidiano.it/2015/03/14/scandalo-asl-firenze-rossi-pd-vs-gomez-non-rispondo-a-lei-e-a-cio-che-scrive-sul-suo-giornale/349376/

I maestrini del giornalismo ora vogliono zittirci sull’islam

C’è la casta del pensiero moralmente superiore che ha il diritto esclusivo di stabilire CHI E’ CHARLIE HEBDO E CHI NO. Sono i paladini della tolleranza

 Un gruppo di “tagliapenne” firma un appello contro il Giornale, Il Fatto e Libero: “Alimentano l’islamofobia”. Fra loro gli ex ostaggi Sgrena e Ricucci

Fausto Biloslavo – Mer, 18/03/2015 – 08:40

I politicamente corretti con il patentino in tasca, le vestali dell’informazione con la schiena dritta, i maestrini del giornalismo hanno detto «Basta, Khalas» alla «cattiva informazione che i media italiani stanno veicolando (…) su tutto ciò che riguarda il mondo arabo e l’islam».

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 L’appello sta circolando in rete dal 20 gennaio, dopo gli attacchi del terrore a Parigi. Nel mirino è finito soprattutto il Fatto quotidiano per un articolo scoop sul rapimento di Greta e Vanessa in Siria. Una volta tanto il giornale diretto da Peter Gomez è accomunato nel pubblico ludibrio alla nostra testata e a Libero . Nella lettera aperta si annuncia che l’appello all’informazione corretta sull’Islam «sarà la base di un esposto all’Ordine dei Giornalisti in merito all’articolo pubblicato dal Fatto Quotidiano e da altri apparsi sul Giornale e Libero , che hanno fomentato (…) odio, pregiudizio, islamofobia».

E ci risiamo con i tagliapenne, anche se solo tre giornalisti noti hanno aderito alla petizione e gran parte degli altri sono illustri sconosciuti. Fra i primi firmatari spiccano gli ex rapiti, Amedeo Ricucci, inviato Rai catturato in Siria, e Giuliana Sgrena del Manifesto che fu presa in ostaggio in Irak. L’altra giornalista nota è Anna Migotto di Mediaset , che lavora per il settimanale Terra! , in realtà poco politicamente corretto.

«Ho firmato l’appello in cui credo, ma ero contrario a presentare un esposto all’Ordine dei giornalisti, che è in alto mare. Non so se verrà mai presentato» spiega Ricucci. Migotto, consigliere di disciplina a Milano, garantisce che all’Ordine lombardo non è arrivato ancora nessun esposto.

Forse basta la dura lezioncina impartita in rete ai media cattivoni e manipolatori di notizie. L’articolo nel mirino, intitolato «Greta e Vanessa, la cooperante ai migranti siriani: “Ecco come aggirare i controlli”» è stato firmato da Angela Camuso sul Fatto quotidiano . Uno scoop basato su un rapporto dei Ros dell’Arma, che gettava pesanti ombre sul sequestro delle due giovani volontarie, amiche della ribellione siriana.

Per i firmatari di «Basta, khalas» è «solo l’ultima di una lunga serie di esempi di pessimo giornalismo». I giornalisti del Fatto , Giornale , Libero , che secondo i maestrini scrivono in maniera esagerata di islam, sono colpevoli «di grave violazione di tutte le norme di deontologia professionale». In pratica siamo islamofobi. L’appello che vorrebbe tagliarci le penne è firmato da un’armata Brancalone dell’islam «corretto». Molti sono attivisti della fallita primavera araba come Fouad Roueiha, che si definisce «rivoluzionario siriano». L’attivista Shadi Siria ricorda come «la primavera siriana fiorisce ogni anno». Peccato che sboccino sempre più bandiere nere. Nabil Salameh è un ex giornalista di Al Jazeera , non proprio un esempio di informazione equilibrata, oggi cantautore. Lunga la schiera di esperti che sanno tutto sull’islam e si improvvisano maestrini di giornalismo. Felicetta Ferraro, «iranista presidente dell’Associazione Ponte 33», è stata nel 2008 addetto culturale della nostra ambasciata a Teheran. Gianluca Solera, «autore e attivista trans Mediterraneo» ha scritto un volume sulle primavere arabe presentato da Leoluca Orlando sbagliando tutte le previsioni. «Un libro che invita a sperare che il futuro immaginato nelle piazze delle città del Mediterraneo sia l’inizio di un percorso sociale, culturale e politico comune – si legge – Più giusto, più onesto, più democratico, più creativo. Più mediterraneo».

Vignettisti, mediatori culturali e per sordi si sono aggiunti ai firmatari. Non mancano la parrucchiera, la criminologa, il poeta e l’artista di tatuaggi che vive al Cairo.

http://www.ilgiornale.it/news/politica/i-maestrini-giornalismo-ora-vogliono-zittirci-sullislam-1106348.html?update=1

Prestiti tra familiari, bisogna dichiararli all’Agenzia delle Entrate

Quindi non solo lo stato se ne sbatte di come vive la gente senza LAVORO E SENZA REDDITO DI CITTADINANZA, ma vuole sapere CHI OSA dare dei soldi per farli continuare a vivere senza suicidarsi. Sì, certo, vogliono sapere per “non tassare” CERTO, FIDIAMOCI di uno stato che dice di non sapere COME CAMPA il 44% della popolazione SENZA REDDITO.

 Non basterà più un accordo verbale tra le parti, ma ogni trasferimento privato di denaro andrà giustificato anche al Fisco

Yahoo Finanza – 

In tempi di crisi non sono pochi i genitori che offrono sostanziosi aiuti economici ai figli per permettere loro di comprare una casa, un’auto o avviare un’attività. Tuttavia da oggi non basterà più dire “me li hanno dati i miei”: quando si riceve una somma di denaro da un parente, la si dovrà dichiarare all’Agenzia delle Entrate.

La ragione ovviamente sta nel certificare la provenienza del denaro, per evitare che il Fisco individui la somma come “denaro in nero” e vi venga a chiedere di pagare delle tasse su questi capitali. Questa non è una novità, bensì una conseguenza dell’applicazione del redditometro, capace di monitorare il volume di spesa dei contribuenti e, grazie all’anagrafe tributaria, anche ogni movimentazione bancaria in entrata o in uscita dal conto corrente.

Mettiamo il caso in occasione di un compleanno, un parente regali una somma in denaro e che la persona che la riceve, decide di investirla nell’acquisto di uno smartphone da 800 euro. Dato che l’Agenzia dell’Entrate sa qual è il reddito di quella persona, equivalente alla somma necessaria per comprare lo smartphone, ipotizza che sia impossibile che si decida di destinare l’intero ammontare della mensilità in un telefono. Parte dunque l’accertamento, sulla base dell’ipotesi che quel denaro speso per il cellulare provenga da redditi non dichiarati. Questo potrebbe guastare la festa di compleanno al festeggiato.

Per evitare che il Fisco sanzioni anche queste regalie, sarà sufficiente siglare un atto scritto di donazione (sotto forma di scrittura privata) che indichi una data certa. Quel denaro dovrà poi transitare attraverso strumenti tracciabili: quindi addio alla vecchia busta e via libera al bonifico di compleanno! Questo passaggio è estremamente consigliato, soprattutto nei casi di regali in denaro ingenti, come nel caso dei matrimoni.

Affinché sussita la validità della data certa, questa si può ottenere con la registrazione della scrittura presso l’Agenzia delle Entrate o con uno scambio di corrispondenza a mezzo raccomandata con ricevuta di ritorno, o con una mail PEC recante la firma digitale. Questa procedura va applicata sia per le donazioni di denaro sia per i prestiti.

Per alcuni esempi di scritture private da sottoscrivere, leggi qui.

Per le donazioni manuali di modesto valore, la scrittura privata non è necessaria: il limite dell’ammontare del regalo lo crea il reddito medio di chi lo riceve. Sono quindi considerate modeste le donazioni che non incidono in maniera significativa sulla ricchezza di chi dona.

https://it.finance.yahoo.com/notizie/prestiti-tra-familiari-agenzia-delle-entrate-112824383.html

Oristano: Acentro avvia la procedura di licenziamento collettivo per 75 lavoratori

E da novembre? Come pagheranno affitto o mutuo? La spesa e le bollette? Offre lo stato? I lavoratori italiani non sono categorie protette

17 marzo 2015

La concessionaria di auto dei marchi Fiat, Lancia e Alfa più importante della Sardegna avvia la procedura di licenziamento collettivo per 75 lavoratori su 135 della sede di via Calamattia.

Le lettere di mobilità sono già arrivate e da ieri i sindacati hanno iniziato la procedura di raffreddamento che mette a disposizione 45 giorni per trovare un’intesa con l’azienda. “Non si tratta di un fulmine a ciel sereno – spiega all’ANSA Giampiero Cambia, Rsu della Fiom – ma veniamo da quattro anni di contratti di solidarietà e da una cassa integrazione in deroga che scadrà a giugno, per effetto della crisi del settore automobilistico e dell’assistenza post vendita che, secondo quanto ci ha detto l’azienda, ha fatto calare il fatturato di molte centinaia di migliaia di euro”. Attualmente non vengono toccati dalla procedura di mobilità i 17 lavoratori della sede di Oristano i cui rappresentanti sindacali hanno firmato un contratto di solidarietà sino a novembre.

Fonte unionesarda

http://www.crisitaly.org/notizie/oristano-acentro-avvia-la-procedura-di-licenziamento-collettivo-per-75-lavoratori/

Funzionari tedeschi: le affermazioni sull’invasione russa dell’Ucraina sono propaganda americana

Anche per questo i teteski sono cattivi cattivi. Hanno pure contestato la BCE, cosa che in Italia se lo fai sei xenofobo

 16 Mar

Funzionari americani sostengono regolarmente le violazioni del cessate il fuoco in Ucraina e le invasioni russe che “nessuno mette in dubbio” Anche se tali accuse da tempo ottengono spazio nei media americani, il governo tedesco esprime un aumentato fastidio per quello che definisce “propaganda pericolosa” volta a sabotare il cessate il fuoco.

Le affermazioni degli Stati Uniti, dicono i funzionari, sono spesso imprecise o non confermate. Quando i funzionari degli Stati Uniti hanno pubblicizzato che “40.000” militari russi erano ammassati al confine per una imminente invasione, l’intelligence dell’Unione europea ne aveva mostrato solo 20.000 e che nessuna invasione era probabile.

Affermazioni più recenti su oltre 50 carri armati russi che stavano attraversano la frontiera sono state altrettanto false, con i funzionari europei che dicevano che l’unica prova era rappresentata da una manciata di veicoli blindati sgangherati che attraversano il confine e, probabilmente, veicoli non militari

Funzionari degli Stati Uniti minimizzano il disaccordo, dicendo che “numeri precisi” non erano stati rilevanti ma che “non c’è dubbio” che la Russia stia sostenendo i ribelli. Questo potrebbe finalmente essere la spiegazione, tuttavia, per quanto siano grandi le pretese statunitensi presenze di militari russi non vengono fornite da nessuna fotografia di qualsiasi corpo militare russo

http://www.mintpressnews.com/german-officials-claims-of-russian-invasion-of-ukraine-are-american-propaganda/203338/

Ultima modifica il Giovedì, 19 Marzo 2015

http://comunicati.russia.it/funzionari-tedeschi-le-affermazioni-sull-invasione-russa-dell-ucraina-sono-propaganda-americana.html

Mira: Vertenza Zeolite i lavoratori tornano sul tetto. A rischio 40 posti di lavoro

TANTO chi se ne frega di come camperanno senza reddito. Non ha mai interessato nessuno questo argomento, tantomeno la parte sana del paese che ritiene giusto che i disoccupati si suicidino per indigenza, DATO CHE LORO HANNO CREATO QUESTA SITUAZIONE

18 marzo 2015

Dopo che lunedì, nella sede di Confindustria, i colloqui fra i rappresentanti dei lavoratori della Zeolite di Mira e quelli dell’azienda si sono conclusi con un nulla di fatto, stamane, un gruppo di dipendenti si sono recati al mercato di Oriago e hanno distribuito dei volantini.

Quindi sono sono saliti sul tetto dello stabilimento e hanno riallestito un gazebo con striscioni e cartelli. L’intendimento è di tenere un presidio sino alla soluzione della vertenza.

Nel pomeriggio l’assessore regionale Elena Donazzan ha convocato un tavolo di confronto con tutte le parti, che si svolgerà venerdì mattina.

Il caso, scatenato da un problema fra la stessa Zeolite e la Reckitt Benckiser, dura ormai da un mese. 40 addetti rischiano di ritrovarsi senza lavoro.(…)

Leggi tutto su ilgazzettino

http://www.crisitaly.org/notizie/mira-vertenza-zeolite-i-lavoratori-tornano-sul-tetto-a-rischio-40-posti-di-lavoro/

Lecce: Fallita la riconversione, Iacobucci pone fine alle speranze dei lavoratori ex Bat

Lo stato procurerà loro vitto alloggio e bollette GRATIS???’’

 17 marzo 2015

Termina in maniera triste, ma come ormai tutti si aspettavano una vicenda di cui si parla da tanto, tantissimo tempo. Si è purtroppo celebrato, infatti, il rito finale di una morte annunciata. Dopo le aziende Hds e IpKorus, anche Iacubucci chiude la sua breve e precaria esistenza a Lecce. La riconversione industriale dell’ex Bat per la quale, poco più di un anno fa, il Mise certificava il pieno successo, ora viene certificata dallo stesso Mise come pienamente fallita. Questo è quanto deciso questa mattina in un incontro che si è svolto a Roma nella sede del Ministero dello sviluppo economico per discutere della scottante riconversione dell’ex manifattura Tabacchi di Lecce.

A dare lo sconsolato annuncio sono stati il segretario generale della Cisl di Lecce, Antonio Nicolì e Maurizio Longo, il segretario generale della Federazione dei metalmeccanici Fim Cisl di Lecce, in seguito all’incontro che si è svolto questa mattina a Roma. “Ora occorre – dichiarano Nicolì e Longo – riavvolgere il nastro della vertenza, ripartire da un tavolo che chiami a responsabilità Bat ed elevi il ruolo del governo nella reindustrializzazione del territorio leccese e nella ricollocazione di tutti i lavoratori”.

Ad esprimersi con molto rammarico sull’annuncio arrivato poche ore fa, la sottosegretaria al Lavoro Teresa Bellanova che ha definito la comunicazione data oggi da Iacobucci molto grave perché mette in ginocchio un territorio e le sue famiglie. “Questo non è accettabile. Ho chiesto, e abbiamo convenuto con il Mise, la convocazione di un tavolo con tutti coloro che all’epoca hanno firmato l’accordo di riconversione: Bat, organizzazioni sindacali ed enti territoriali e le aziende che si candidarono al progetto di riconversione. E’ necessario tornare all’origine delle cose per capire se quelle tante risorse che Bat ha messo in campo non siano state una molla del fallimento del medesimo piano, perché, invece di essere utilizzate per riqualificare i lavoratori e offrire loro un futuro, hanno finito per alimentare l’ingordigia di quei soggetti imprenditoriali, i quali si sono dimostrati, evidentemente, inaffidabili”.(…)

Leggi tutto su leccenews24

http://www.crisitaly.org/notizie/lecce-fallita-la-riconversione-iacobucci-pone-fine-alle-speranze-dei-lavoratori-ex-bat/

HOLLANDE EST-IL ENCORE ‘CHARLIE’ ?

ON PEUT RIRE DE TOUT EN FRANCE, MEME DE MAHOMET, MAIS PAS DE HOLLANDE ET VALLS !!!

Luc MICHEL/ En Bref/

Avec AFP – PCN-SPO/ 2015 03 18/

https://www.facebook.com/Pcn.luc.Michel

http://www.lucmichel.net/

LM.NET - EN BREF hollande n'est plus charlie (2015 03 18) FR

Riss, le nouveau patron de Charlie Hebdo, blessé à l’épaule dans l’attaque de janvier, a dessiné sa première Une depuis l’attentat: on y voit François Hollande et Manuel Valls dans un hélicoptère allant “dans le décor” à l’occasion des élections départementales. “Départementales encore une télé-réalité qui va finir dans le décor”, mentionne la couverture sur fond bleu de l’hebdomadaire satirique, en référence à l’échéance électorale des 22 et 29 mars et au récent accident d’hélicoptère en Argentine sur le tournage de l’émission  de la chaîne française TF1 “Dropped” qui a fait 10 morts.

 Riss, de son vrai nom Laurent Sourisseau, a eu l’omoplate brisée par une balle lors de l’attaque du 7 janvier. Hospitalisé pendant près de deux semaines, il était parvenu à gribouiller deux dessins de la main gauche pour le “numéro des survivants” paru une semaine après l’attentat. Fin février encore, quand il dessinait, sa main tremblait. “J’ai plus de muscle, plus de force. Je m’aperçois à quel point, quand on dessine, on est dans une tension. C’est plus physique qu’on ne le croit”, avait-il dit à l’AFP en mimant le geste. Le dessinateur, désormais aux commandes de Charlie Hebdo, est toujours en rééducation. “Après sa blessure à l’épaule, il a maintenant retrouvé la souplesse nécessaire pour dessiner plus facilement”, indique-t-on dans son entourage.

 Ce nouveau numéro de l’hebdomadaire, le cinquième depuis l’attaque, sera mercredi dans les kiosques …   Mais souci, dans la France de « Je suis Charlie » on est censé « être libre de se rire de tout », même de Mahomet. Mais pas de Hollande et de Valls ! Qui viennent de démontrer la manipulation de masse hypocrite qu’a été l’opération de propagande atlantiste dite « Je suis Charlie ». Car Hollande a publiquement désavoué cette couverture, qu’il juge « inappropriée » et demande à Charlie de … s’auto-censurer en changeant celle-ci. Visiblement le fameux « Esprit Charlie » dont tous les politiciens et les médias de l’OTAN se gargarisaient, Hollande et Valls ne connaissent pas …

 Luc MICHEL

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SEUL LUC MICHEL L’AVAIT PRONOSTICE : LE LIKUD DE NETANYAHOU GAGNE LES ELECTIONS ISRAELIENNES !

KH  pour PCN-SPO/ 2015 03 18/

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LE LIKOUD DE NETANYAHU REMPORTE LES LÉGISLATIVES ISRAÉLIENNES

« En regroupant autour du Likoud, les formations nationalistes et ultra-orthodoxes ainsi que le parti à vocation sociale du nouveau venu Moshé Kahlon, M. Netanyahu forgerait une alliance a priori solide, forte de plus ou moins 67 sièges sur 120, selon les résultats quasiment définitifs »

– AFP (ce 19 mars 2015)

 « L’atmosphère mi-figue, mi-raisin qui prévalait mardi soir dans le centre-gauche israélien a laissé place la gueule de bois ce mercredi matin. Le Likoud (droite) de Benyamin Nétanyahou a emporté les élections législatives avec 29 sièges contre 24 pour l’Union sioniste (centre-gauche) menée par Itzhak Herzog. Alors que les derniers sondages montraient un Likoud à la traîne derrière le centre-gauche et en forte baisse, c’est dans la dernière ligne droite que Nétanyahou, qui a fait preuve d’un activisme forcené, a rattrapé son retard. Il est finalement passé en tête en récupérant les voix parties vers des formations de l’ultra-droite, celle du religieux Naftali Bennett ou du laïc Avigdor Liberman et en lançant toute une série de promesses : le ministère des Finances ira au très populaire Moshé Kahlon, leader du parti de centre droit, et lui Premier ministre, il n’y aura pas d’Etat palestinien… », commente Libération (Paris) ce mercredi matin …

 Tous les analystes, tous les experts donnaient “Bibi” largement battu. Tous … sauf Luc MICHEL !

 Dans son “LE GRAND JEU. AU CŒUR DE LA GEOPOLITIQUE MONDIALE (8). Les USA, le nucléaire iranien et le Lobby israélien” (coproduction EODE-TV et AFRIQUE MEDIA), LUC MICHEL aborde dans cette émission (montée 48h plus tôt) les élections israéliennes et y ANNONCE LA VICTOIRE DU LIKUD, surfant sur la vague ultra-nationaliste amorcée depuis la visite de « Bibi » aux USA, où il a humilié Obama et ruiné les pourparlers sur le Nucléaire iranien …

Encore une “analyse prévisionnelle” réussie pour le Géopoliticien de Bruxelles !

 POURQUOI LES ANALYSTES SE SONT-ILS TROMPES ?

 La réponse est simple : par déni de la réalité israélienne. Celle que Luc MICHEL, bien connu pour ne pas manier la langue de bois, a par contre bien décrite dans son émission. La « Likudisation de la politique israélienne », qui a aligné une majorité d’israéliens sur les thèses du Likoud, directement issu du « sionisme révisionniste de Jabotinski, la version sioniste du Fascisme », rappelle Luc MICHEL. Jabotinski le théoricien des « murailles d’acier d’Israël », le sionisme militariste et nostalgique du « Grand Israël du Nil à l’Euphrate ».

On notera les déformations volontaires de nos médias occidentaux, qui tentent de nous faire croire que le Likoud est un simple « parti de droite » ou « conservateur », alors que son discours politique (nationalisme exacerbé, suprématisme, racisme, etc…) nous indique de facto qu’il s’agit d’un parti d’extrême droite.

 Netanyahou a surfé sur ces sentiments et a utilisé avec maestria son voyage aux USA, où il a tout à la fois humilié Obama, rappelé le rôle central du Lobby israélien AIPAC dans la politique américaine et s’être fait plébiscité devant les Chambres US réunies toujours contre Obama.

 Face à cette réalité, qu’exposait crûment LE GRAND JEU de Luc MICHEL, les analystes des médias occidentaux ont préféré le rêve d’une politique israélienne virtuelle. Témoignage avec l’analyse de Libération ce jeudi matin : « Le centre gauche a échoué, lors des législatives, à vaincre le Likoud de Nétanyahou. Le nom même de cette coalition (Ndla : « Camp Sioniste ») a pu poser problème aux potentiels électeurs. Le citoyen israélien semble être un électeur difficile à cerner. A la veille des élections du 17 mars, les sondages n’avaient pas anticipé l’arrivée largement en tête de Benyamin Nétanyahou, le Premier ministre sortant, et de son parti, le Likoud. Cet homme rompu à l’agilité politique est parvenu à assurer à son parti 30 des 120 sièges de députés à la Knesset. Pourtant, la majorité des électeurs israéliens envisageaient mal d’en reprendre pour quatre ans avec «Bibi». Son image d’opportuniste, les scandales liés au train de vie de son épouse Sarah, la précarité … ». Oubliant que l’argumentaire sécuritaire et militariste du Likud imprègne toute la société israélienne !

 Lors de cette élection, « Bibi » a aussi vampirisé les partis d’extrême-droite : Naftali Bennett chute de 4 sièges, Liberman (le marcheur de « Je suis Charlie » à Paris, qui veut « décapiter à la hache » les arabes israéliens) perd 5 sièges et le petit parti d’extrême droite religieux de l’ancien ministre Elie Yishai ne passe pas le seuil d’éligibilité.

 Avec ce vote, la majorité des israéliens a une fois de plus choisi le camp de la peur, de la haine, de la confrontation (avec l’Iran et les Palestiniens) et de l’isolement international avant même de chercher à mettre à manger dans leurs assiettes.

 Et comme l’annonçait aussi Luc MICHEL dans son dernier GRAND JEU, avec le retour très probable des faucons américains en 2016, nous nous retrouverons affublés d’un Axe américano-sioniste de fous furieux jusqu’au-boutistes. Cette histoire ne peut que mal finir…

 Karel HUYBRECHTS

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