Roma: 55enne senzatetto, stremato dagli stenti e dal freddo muore su una panchina di Villa Borghese

LUI non era un umano. Niente vitto e alloggio per quest’uomo. Fortuna che siamo in un paese tanto anti discriminazione

 13 marzo 2015

Stremato dagli stenti e dal freddo si è accasciato ed è morto. Angelo se n’è andato così, da solo, stanotte a Roma su una panchina di Villa Borghese.
E’ un uomo tra i 55 e i 60 anni senza fissa dimora, non ancora identificato (il nome è di fantasia), probabilmente romano, una figura simbolo di quella cultura dello scarto della società italiana che “toglie il disturbo” proprio il giorno del secondo anniversario dell’elezione di Papa Francesco.
Davanti alla casa del cinema, questa mattina alle 8.30, c’erano cinque poliziotti un clochard che dorme tutte le notti pochi metri più avanti e un giornalista che passa per caso. Fa freddo. Il corpo è riverso sulla panchina, coperto da un lenzuolo bianco. Accanto un sacco della spazzatura nero con l’intero patrimonio di Angelo. Gli fanno da scudo due macchine della polizia parcheggiate a V. Nessun documento, pochi miseri effetti personali e una coperta da cui spunta un piede scalzo. E’ l’immagine della povertà che abita la Capitale d’Italia. Uno degli ultimi tra gli ultimi, e sono tanti, che se ne va in punta di piedi. Senza disturbare nessuno.
Nell’indifferenza di un quartiere borghese. C’è poca gente a quell’ora a Villa Borghese, i sette stanno fermi lì in silenzio, in una sorta di veglia funebre, a domandarsi come può accadere che una persona possa morire di stenti e di freddo a Roma nel 2015. In una giornata quasi primaverile. Le due volanti della polizia sono appena arrivate. Hanno immediatamente coperto il corpo e in attesa della scientifica cominciano a chiudere l’area. Sono tutte persone giovani con la divisa da poliziotto, delle quali una donna, che fanno un mestiere difficile e nonostante tutto riescono a conservare tratti di umana pietà e di rispetto che confortano. Non tutto fa schifo in questa città.
Francesco, il clochard che tutte le notti dorme poco più avanti della panchina dove è disteso Angelo, dice che sarà morto di polmonite: “Ieri sera stava male, non aveva mangiato. E con una sola coperta si soffre il freddo sotto il cielo di Roma. Io quest’anno la polmonite l’ho già avuta tre volte. Con queste botte di caldo e di freddo è facile prendersela”.
Francesco ha 42 anni, è ragioniere senza lavoro e dorme tutte le notti sotto le stelle. Non sembra un senza tetto. E’ pulito, la barba leggermente incolta e i capelli arruffati. Indossa un giubbotto di pelle e pantaloni scuri, ha un aspetto dignitoso. Un giovane uomo che potresti trovare in una qualunque periferia della capitale o in un bar di quartiere a chiacchierare con gli amici. Invece è solo al mondo, come Angelo probabilmente. Ha perso la mamma poco tempo fa. Vivevano in due con la pensione di lei. Senza un reddito, si è ritrovato da un giorno all’altro pure senza casa. Così è finito in strada. A condividere con tante persone come Angelo la vita del senza fissa dimora e forse anche il destino. Anche lui a Villa Borghese, nello stesso quartiere Pinciano dove abitava da ragazzo. Tutte le notti che Dio gli dà a due passi dalla panchina dove è disteso Angelo.(…)

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Roma: 55enne senzatetto, stremato dagli stenti e dal freddo muore su una panchina di Villa Borgheseultima modifica: 2015-03-17T11:28:40+01:00da davi-luciano
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