La lunga mano dell’America: soldati Usa sul suolo ucraino

Ma come, per mesi e mesi certa stampa per portare acqua al suo mulino ha fatto credere che fossero solo 4 neonazi da soli ad aver messo a ferro e fuoco l’Ucraina.

 Un video di una reporter ucraina mostra come, a fianco dell’esercito di Kiev, siano schierati anche soldati americani

Matteo Carnieletto – Mar, 27/01/2015 – 09:40

Lo scorso 24 gennaio le truppe della repubblica popolare di Donetsk hanno attaccato la città di Mariupol, un’importante e strategica città sul Mar Nero, provocando la morte di almeno 30 civili.

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I filorussi avrebbero così la colpa di aver rotto la tregua con l’esercito di Kiev. Attenzione: avrebbero. Il condizionale è d’obbligo perchè, a leggere il tragico bollettino di attacchi e di vendette tra filorussi e ucraini, si scopre che lo scorso 13 gennaio l’esercito di Kiev ha colpito un autobus che portava dei pensionati del Donbass a ritirare la pensione. 10 morti e parecchi feriti. 

Tuttavia è a Mariupol che bisogna tornare per comprendere qual è la tragica partita che si sta giocando in Ucraina. La città è distrutta, le macchine bruciate e bucate dai proiettili sparati durante il conflitto tra filorussi ed esercito regolare.

Una giovane reporter ucraina – che è a Mariupol per raccogliere informazioni su ciò che è accaduto – vede un soldato che indossa una regolare divisa ucraina e gli chiede: “Che cosa è successo qui? Mi dica!”. Ovviamente il cameraman cerca di riprendere il volto dell’uomo, ma ecco che accade qualcosa di davvero strano: “Hide the face, please”. Il soldato risponde con un perfetto american english.

Soldati Usa in Ucraina

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Questo, ovviamente, è solo un indizio del fatto che i soldati americani siano effettivamente in Ucraina. Un indizio che però ci spinge a cercare ulteriori informazioni, che ci portano ad una data ben precisa, 21 gennaio 2015, quando il generale Ben Hodghes, capo della Us Army Europe, ha annunciato che i soldati americani avrebbero raggiunto l’Ucraina come addestratori dei soldati di Kiev. A partire dalla primavera, inoltre, i soldati americani avranno a disposizione, oltre ai carri armati, vari mezzi di artiglieria e, soprattutto, i terribili missili FIM-92 Stinger.

Sembrerebbe proprio che la guerriglia ucraina stia ora per diventare una vera e propria guerra. Una guerra che si combatte a suon di contractors e di soldati in incognito. Una guerra civile che rischia ora di avere ripercussioni internazionali.

http://www.ilgiornale.it/news/mondo/lunga-mano-dellamerica-soldati-usa-sul-suolo-ucraino-1086392.html

Castiglioncello: 29enne si suicida gettandosi sotto il treno, in tasca una lettera per familiari

28 gennaio 2015

Si è ucciso gettandosi sotto il treno, lungo la linea ferroviaria Tirrenica, all’altezza di Castiglioncello. I macchinisti hanno tentato in ogni modo di fermare il convoglio, ma l’impatto è stato inevitabile. Così ha perso la vita un giovane di 29 anni di Castiglioncello. Il ragazzo, molto conosciuto, ha compiuto il gesto nella notte fra martedì 27 e mercoledì 28 gennaio.
Dalla ricostruzione fatta dagli agenti della Polfer, i primi ad intervenire dato che avevano una pattuglia nella zona, insieme ai carabinieri di Castiglioncello e alla polizia di Stato di Rosignano, risulta che il giovane si sia posizionato lungo i binari all’altezza della baia del Quercetano, a ridosso della galleria che corre sotto piazza della Vittoria. Tutto è avvenuto in un attimo, poco prima delle tre di notte. Il macchinista del treno, l’intercity Salerno-Torino che sarebbe dovuto arrivare a Livorno alle 3,15, appena uscito dalla galleria ha visto il giovane sui binari. Ha azionato il freno rapido, ma il convoglio ha travolto il ragazzo, la cui famiglia è molto nota nella zona per un’attività imprenditoriale, e si è fermato soltanto quattrocento metri dopo.
A Castiglioncello sono arrivate la Polfer, la Pubblica assistenza di Rosignano, gli agenti del commissariato di Rosignano, i carabinieri di Castiglioncello e, per i rilievi del caso, anche la polizia scientifica di Livorno.
Il corpo del ventinovenne è stato ricomposto e, all’interno dei suoi abiti, è stato trovato un biglietto, nel quale c’era scritto di avvisare la moglie e i genitori. Segno evidente della volontarietà del gesto. Non solo, durante le ore immediatamente successive al suicidio a casa del giovane è stata ritrovata anche una lettera in cui sembra che venissero spiegate le sue intenzioni.
La salma, per il momento sotto autorità giudiziaria (il caso è stato affidato al sostituto procuratore Antonio Di Bugno), è stata trasferita all’obitorio del cimitero di Rosignano Marittimo. Da stabilire data e luogo dei funerali, che saranno seguiti dalla Pubblica assistenza. Il transito ferroviario sulla linea Tirrenica è rimasto bloccato per circa tre ore, e poi la circolazione è ripresa regolarmente.

Fonte iltirreno

http://www.crisitaly.org/notizie/castiglioncello-29enne-si-suicida-gettandosi-sotto-il-treno-in-tasca-una-lettera-per-familiari/

Pieve di Soligo: Scomparsi 10 gatti da casa,

28 gennaio 2015

Come accadeva nel dopoguerra. La crisi economica, la mancanza di lavoro e denaro fa brutti scherzi. Oltre ai furti nelle abitazioni e in pollai negli ultimi mesi nel Quartier del Piave ora sono incominciati a sparire anche i gatti. Si sospetta che la loro carne sia servita ad famiglie per imbandire i tavoli di qualche banchetto orientale. Sospetti che arrivano dopo l’ennesima segnalazione fatta da Gianni Sperandio, operaio cinquantenne, che abita con la famiglia in via del Piantaletto, a nord del centro abitato di Pieve di Soligo. All’uomo, da sempre grande amante di tutti gli animali e in modo particolare dei gatti, nel giro di pochi mesi gliene sono spariti una decina.(…)

Leggi tutto su gazzettino

http://www.crisitaly.org/notizie/pieve-di-soligo-scomparsi-10-gatti-da-casa-mangiati-dalla-gente-per-la-crisi/

assassino in fuga. Chi l’ha visto?

Giannina Calissano

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Come al solito, un femminicidio politically scorrect non deve finire ai tiggi

Questo è Daniel Domnar, nato in Romania il 24/7/92, l’assassino di mia figlia Stella, scappato dagli arresti domiciliari con un bel permesso a girare liberamente dai magistrati. Oggi si teneva il rito ordinario e non si è presentato in aula, scoprendo che sono due mesi che è scappato da mamma Domnar Erjika Valeria in Desio (MB) in via Galilei 25.

Forse potrebbe essere ritornato a Nettuno, in via dell’Olmo 54 a Nettuno, in Zona Cretarossa, nei pressi del poligono dove forse gli è rimasto qualche amico delinquente anche peggio di lui.

Per favore diffondete e se vedete questo essere ignobile, chiamate subito i Carabinieri e fatelo arrestare dicendogli che c’è un assassino evaso dagli arresti.

Attenzione, questo ha già ucciso senza aver il minimo rimorso e certo di essere impunito lo potrebbe fare di nuovo.

https://www.facebook.com/IlPopoloNonSiPiegaMaSiRibella/photos/a.213300125476107.49154.213294582143328/508955625910554/?type=1&theater

DES JUIN 2013 AU PARLEMENT SYRIEN A DAMAS, J’AVERTISSAIS QUE LA BELGIQUE ALLAIT PAYER CASH SA POLITIQUE IRRESPONSABLE EN SYRIE : ON Y EST !

LM / En Bref /

Avec Belga – PCN-SPO / 2015 01 28 /

LM.NET - EN BREF juin 2013 lmavertit a Damas (2015 01 28)  FR

 Reçu au Parlement syrien avec une Mission parlementaire belge le 12 juin 2013, j’avertissais du danger du retour des djhihadistes belges et de l’UE en Europe …

Video sur : https://vimeo.com/118043306

 Je parlais évidemment du dossier des djihadistes venus de Belgique et de l’UE, ainsi que des filières djihadistes de Bruxelles au Nord de la Syrie, via la Turquie, couverte par les services secrets turcs, la Turquie étant le plus important membre de l’OTAN dans la région.

Aujourd’hui nous y sommes et la politique irresponsable de Bruxelles (qui ne voyait aucun inconvénient à l’envoi des djihadistes contre Damas en 2011-2013) fait de la Belgique une cible …

Dans une nouvelle vidéo, l’Etat islamique menace nommément la Belgique d’attentats. “Nous vous prévenons que nous viendrons chez vous, avec des voitures piégées et des explosifs”, éructe un membre de l’EI, avant d’évoquer des décapitations. La France, la “sœur de la Belgique” comme le dit ce jihadiste …

Ce lundi, un autre message audio avait circulé sur la toile, montrant Abou Mohammad al-Adnani, porte-parole de l’EI, lancer des menaces d’attaques. “Nous promettons aux bastions chrétiens qu’ils continueront de vivre dans un état de terreur, de peur et d’insécurité”, avait-il affirmé. “Vous n’avez encore rien vu”, avait-t-il prévenu.

Le 15 janvier, la Belgique avait déjà été clairement menacée: “Il y aura de plus en plus de ces opérations [attaques] dans toute l’Europe, en France, en Belgique, en Allemagne, en Suisse, partout en Europe, et partout en Amérique”, avertissait alors un jihadiste !

Luc MICHEL

Photo : LM reçu par la Commission des Affaires étrangères du Parlement syrien, le 12 juin 2013.

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“PROCESSO DE LUCA: METTERE UN INTELLETTUALE ALLA SBARRA PER UN REATO D’OPINIONE NON E’ DEGNO DI UN PAESE CIVILE”

http://www.m5sp.it/comunicatistampa/2015/01/tav-frediani-m5s-processo-de-luca-mettere-un-intellettuale-alla-sbarra-per-un-reato-dopinione-non-e-degno-di-un-paese-civile/

Erri De Luca processato per aver espresso un’opinione: capita anche questo nella storia del movimento No TAV. Sembra impossibile, eppure è tutto vero e oggi il pm, all’apertura del processo, ha dichiarato di avere “il dovere di procedere”.

A prescindere dall’opinione che ognuno di noi può avere rispetto alla realizzazione del TAV, vedere un intellettuale alla sbarra dovrebbe suscitare lo sdegno di tutti coloro che ancora credono nella liberà di pensiero e di parola. Invece non vediamo nessun segnale di indignazione da parte della politica, che solo fino a qualche giorno fa scendeva ipocritamente in piazza per difendere la libertà d’espressione. Insomma, nessuno, ad eccezione dei No Tav, si alzerà in piedi per dire: “Non sono d’accordo con quello che dici, ma darei la vita perché tu possa dirlo”.

Il finale di questa vicenda, con il rinvio del processo a marzo, pare ancora lontano ed è tutto da scrivere: c’è ancora il tempo per scegliere un epilogo che riporti un po’ di buonsenso in una storia che di buonsenso, finora, ne ha visto ben poco.

Francesca Frediani, Consigliere regionale M5S Piemonte

AUSCHWITZ: REWRITING HISTORY?

PCN-TV et RT/ 2015 01 27/

Avec Europäischer Widerstand/

https://www.facebook.com/europaischer.widerstand

PCN-TV - RT auschwitz rewriting history (2015 01 27) ENGL

The Russian position on Western revisionism about Second World War!

 History in the service of Western and Atlantist politics and ideological prejudices.

This is how on the anniversary of the Auschwitz liberation by the the Soviet Red Army some Eastern European and Ukrainian politicians are using the history of the Second World War. This is a case of historical revisionism blind to the truth.

 CrossTalking from Russian television RT with Efraim Zuroff, Martin McCauley and Dmitry Babich.

 Video sur : https://vimeo.com/118031146

 

 PCN-TV / RT /

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https://vimeo.com/pcntv

https://www.facebook.com/PCN.NCP.TV

Altri suicidi. Ma tanto sono vite che non contano La soc civile derubrica queste morti come inesistenti

Giussano: 47enne titolare del market Simply si suicida gettandosi da un ponte

27 gennaio 2015

Il corpo senza vita di Domenico Rigamonti, 47 anni, è stato ritrovato nel lecchese, a Cremeno, dai carabinieri di Introbio l’altra mattina.

L’uomo, residente a Giussano, era il titolare del Simply Market in via Catalani a Birone e venerdì si era allontanato dal negozio dicendo di doversi recare in banca e da allora nessuno aveva più avuto sue notizie. Il corpo dell’uomo è stato ritrovato dopo una segnalazione. Intorno alle 10 ai piedi del Ponte della Vittoria, secondo quanto riferisce Il Giornale di Carate, sono giunti i carabinieri, gli uomini del Soccorso Alpino, i vigili del fuoco e i sanitari del 118 che non hanno potuto fare altro che constatare il decesso. Domenico si sarebbe lasciato cadere del ponte andando incontro alla morte. Non sono ancora chiari l’ora e il giorno del decesso che potrebbe essere avvenuto molto prima del momento del ritrovamento.

Fonte .monzatoday

http://www.crisitaly.org/notizie/giussano-47enne-titolare-del-market-simply-si-suicida-gettandosi-da-un-ponte/

 San Giorgio del Sannio: Imbianchino 62enne si suicida impiccandosi con un cavo elettrico

26 gennaio 2015

Dramma questo pomeriggio a San Giorgio del Sannio. Un 62enne, G. S., di professione imbianchino e residente nel comune sannita, è stato ritrovato senza vita, intorno alle 18:30, nel garage della sua abitazione in via De Gasperi. Secondo una prima ricostruzione dei fatti, l’uomo si è impiccato con un cavo elettrico nel locale che utilizzava come deposito per gli attrezzi e per le vernici.

Sul posto, i sanitari del 118 e i carabinieri della locale stazione insieme a quelli di Apice. Il corpo del 62enne è stato trasportato all’ospedale “Rummo” di Benevento a disposizione dell’autorità giudiziaria.

Fonte ntr24

http://www.crisitaly.org/notizie/san-giorgio-del-sannio-imbianchino-62enne-si-suicida-impiccandosi-con-un-cavo-elettrico/

 L’Aquila: Suicidio, 53enne si getta dal viadotto della A24. Secondo caso in pochi giorni

22 gennaio 2015

Un gesto disperato, un salto nel vuoto per porre fine a tutte le sofferenze. Ennesima tragedia nelle ultime ore in Abruzzo dove in meno di 4 giorni due uomini, quasi coetanei, hanno scelto di togliersi la vita. Ha parcheggiato l’auto sulla corsia di emergenza e poi si e’ lasciato cadere nel vuoto da un viadotto della A24 che si trova tra i caselli dell’Aquila Est e dell’Aquila Ovest.

A togliersi la vita, un uomo di 53 anni. L’episodio sarebbe avvenuto tra la tarda notte e le primi luci dell’alba. Ad accorgersi dell’accaduto e’ stata una pattuglia della sottosezione della polstrada dell’Aquila Ovest che, transitando in quel tratto, ha visto un’auto ferma senza nessuno all’interno. Sul posto e’ intervenuto anche il personale del 118 che non ha potuto fare altro che recuperare la salma trasferita all’obitorio dell’ospedale dell’Aquila. Ad occuparsi dei rilievi gli stessi agenti della Stradale Solo 4 giorni fa era stato un uomo di Montesilvano a togliersi la vita sdraiandosi sui binari e facendosi travolgere dal treno in corsa. La vittima di 48 anni è deceduta dopo essere finito sotto il treno Freccia bianca FB9815 che da Milano andava Lecce.

Secondo la ricostruzione dei fatti della Polfer l’uomo si sarebbe steso sui binari, a poca distanza dalla stazione ferroviaria di Montesilvano, il macchinista alla guida del treno lo avrebbe visto ma pur avendo frenato non è riuscito a fermare il convoglio evitando di investirlo.

Tutto è avvenuto pochi minuti prima delle 19 di sabato scorso, la circolazione ferroviaria è rimasta poi bloccata per una buona mezz’ora e ripristinata su un unico binario in direzione Ancona in senso unico alternato verso le 19:30. L’uomo che si è suicidato abitava nei pressi della stazione.

 Fonte primadanoi

http://www.crisitaly.org/notizie/laquila-suicidio-53enne-si-getta-dal-viadotto-della-a24-secondo-caso-in-pochi-giorni/

Frosinone: Imprenditore ciociaro sfrattato e ridotto alla fame. «Vivo di elemosina»

28 gennaio 2015

«Sono più i giorni che a casa mia non riusciamo a mangiare che quelli in cui abbiamo qualcosa a tavola». Così T.C., imprenditore ciociaro nonché ex consigliere comunale di Frosinone negli anni ’90 ha esternato la propria situazione su La Provincia Quotidiano, appellandosi al prefetto. L’uomo, 64 anni ed un passato nel commercio del legname, nonché sposato e con due figli, domani sarà costretto ad uscire di casa per sfratto esecutivo. Da qui l’appello al prefetto di Frosinone, Dott.sa Emilia Zarrilli. «Da qualche tempo vivo di qualche lavoretto saltuario e di elemosina», ha ammesso l’uomo, aggiungendo che qualora dovesse abbandonare l’abitazione non saprebbe dove andare.

Fonte frosinone24

http://www.crisitaly.org/notizie/frosinone-imprenditore-ciociaro-sfrattato-e-ridotto-alla-fame-vivo-di-elemosina/

Hong Kong, i leader della protesta? Tutti soci pagati del dipartimento di Stato USA

è un vecchio articolo, ma serve per comprendere certe dinamiche dietro le “mitologiche” rivoluzioni che tanto piacciono ai media se politically correct

giovedì, 2, ottobre, 2014

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Benny Tai, leader di “Occupy Central’s”, ha passato anni beneficianodo del supporto e dei fondi del Dipartimento di Stato USA

di Alessandro Lattanzio

2 ottobre – I capi del movimento “Occupy Central” ad Hong Kong sono stati addestrati presso l’Hong Kong-American Center, dove esperti internazionali gli hanno insegnato le tattiche delle azioni di protesta, le strategie di negoziazione con le autorità, come suscitare sommosse ed individuare i singoli punti politici richiesti che mai dovrebbero essere abbandonati.

Il capo del Hong Kong-American Center, controllato dal National Endowment for Democracy (NED), un’emanazione del dipartimento di Stato USA, è Morton Holbrook. Nominatovi alla fine del 2013. Holbrook è una spia con circa 30 anni di esperienza nelle agenzie d’intelligence statunitense. Lui e l’oligarca di Hong Kong Jimmy Lai, altro sponsor dell’“opposizione”, sono vicini all’ex-viceministro della Difesa degli USA Paul Wolfowitz. “Si ha l’impressione che l’Hong Kong-American Center degli Stati Uniti cerchi di sfruttare l’esperienza delle rivoluzioni colorate dell’est Europa per influenzare la situazione interna della Cina popolare“. Infatti, l’Ufficio del Commissario del Ministero degli Esteri presso l’autorità di Hong Kong, ha discusso della riunione dell’oligarca Jimmy Lai Chee-ying, proprietario della taiwanese Next Media Group e di Apple Daily, con l’ex-vicesegretario della Difesa dell’amministrazione Bush, Paul Wolfowitz. La coppia si era incontrata sullo yacht privato di Lai per cinque ore, a fine maggio.

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Martin Lee

Wolfowitz, ex-presidente della Banca Mondiale nel 2005-2007, è un ben noto neo-con statunitense, membro dell’American Enterprise Institute. Assieme ai due si erano incontrati anche l’ex-capo del Partito democratico Martin Lee Chu-ming e Mark Simon, direttore di Next Media Group. Prima di trasferirsi a Hong Kong nel 1992, Simon aveva lavorato per tre anni al Pentagono come analista dei sottomarini. Inoltre, Benny Tai, fondatore e capo di “Occupy Central“, ha lavorato per il dipartimento di Stato degli Stati Uniti per anni, mentre i due co-fondatori del movimento, Audrey Eu Yuet-mee e Martin Lee (che ovviamente ha “compiuto studi in Inghilterra ed America, ndr), hanno incontrato il Vicepresidenmte degli USA Joe Biden alla Casa Bianca, quest’anno.

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La NED ad Hong Kong finanzia le seguenti organizzazioni sovversivo-spionistiche:
Centro Americano per la Solidarietà Internazionale del Lavoro, a cui ha versato nel 2012 139532 dollari USA. La funzione è creare dei sindacati gialli filo-statunitensi allo scopo di sabotare la produzione locale e creare il caos tra le organizzazioni sindacali antimperialiste, ed infine permettere l’infiltrazione diretta degli interessi statunitensi nell’economia locale; com’è accaduto in Italia con la creazione dei sindacati gialli atlantisti CISL e UIL.

Hong Kong Human Rights Monitor, ha ricevuto 155000 dollari USA nel 2012 per diffondere propaganda anti-cinese utilizzando l’usurata e trita tematica dei ‘diritti umani’, che ha ancora presa sugli ambienti delle sinistre anarcoliberali filo-occidentali e occidentali.

National Democratic Institute for International Affairs, nel 2012 ha ricevuto 460000 dollari USA per occuparsi appunto dell’attivazione della ‘rivoluzione colorata’ ad Hong Kong sotto il pretesto del “processo di riforma costituzionale e per sviluppare la capacità dei cittadini”.

Secondo Edward Snowden, la CIA paga le triadi mafiose attive ad Hong Kong, tramite la stazione della CIA presso il consolato USA di Hong Kong. Snowden, parlando della sua fuga dagli USA, spiegava il suo passaggio ad Hong Kong, affermando “che la Cina è un nemico degli Stati Uniti. Voglio dire, vi sono conflitti tra il governo degli Stati Uniti e il governo della Repubblica popolare cinese, … ma il governo di Hong Kong è in realtà più indipendente rispetto a molti importanti governi occidentali”.

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