In Spagna, una base USA permanente per intervenire in Africa

Il governo spagnolo ha annunciato, ieri, l’apertura di negoziati per ospitare in modo permanente una forza d’intervento di marines americani costituita per rispondere alle crisi in Africa.

 Creata dopo l’attacco mortale contro il consolato di Bengasi, in Libia, l’11 settembre 2012, questa forza di reazione rapida si è stabilita, dall’aprile del 2013, sulla base di Moron de la Frontera, presso Siviglia, in Andalusia. La sua presenza temporanea è oggetto di un accordo rinnovato nel marzo del 2014. Essa conta attualmente 800 marines, con unità di supporto di cui fa parte un distaccamento aereo che include aerei da trasporto MV-22 Ospreys a rotore basculante, che possono decollare e atterrare come gli elicotteri.

 La forza (Special Purpose Marine Air-Ground Task Force Crisis Response, nel gergo del Pentagono) ha, fra gli altri, l’obiettivo di rafforzare la protezione delle ambasciate, di recuperare i militari in difficoltà, di evacuare i civili o di intervenire nei conflitti o nelle crisi umanitarie.

 Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera ai ministeri degli Affari esteri e della Difesa per negoziare un nuovo emendamento all’accordo di difesa che lega la Spagna agli Stati Uniti dal 1988, ha annunciato il portavoce del governo, Soraya Saenz de Santamaria. «Il negoziato risponde a una richiesta americana, del 4 dicembre scorso, di utilizzare la base spagnola di Moron de la Frontera per un contingente di Marines e i suoi mezzi di supporto aereo», ha precisato.

 Secondo il quotidiano El Pais, che aveva rivelato la richiesta americana, il nuovo accordo permetterebbe di portare la forza di reazione a 3000 uomini al bisogno. Questa forza dipende dal comando Africa, con sede in Germania, una delle sei divisioni geografiche delle forze americane nel mondo.

 [Fonte – traduzione di M. Guidoni]

https://byebyeunclesam.wordpress.com/2015/01/26/in-spagna-una-base-usa-permanente-per-intervenire-in-africa/

In Spagna, una base USA permanente per intervenire in Africaultima modifica: 2015-01-26T20:49:28+01:00da davi-luciano
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