QUELLO CHE NON SAPETE DI TSIPRAS di Stathis Kouvelakis*

il cosiddetto partito antisistema, talmente anti sistema che non solo vuole che la Grecia rimanga nell’euro, nella Ue etc, si è rimangiato già la famosa promessa di cancellare l’ultimo Memorandum e per giunta, ha silenziato l’opposizione interna del 30% che era per l’uscita dell’ero. La solita democrazia de sinistra, se lo avesse fatto qualsiasi altro partito non si sarebbe certo avuto paura di usare il termine fascista, ma quando gli stessi metodi sono usati dai buoni è normale dialettica democratica. Davvero un resoconto interessante, sembra la nascita del PD, ma cantiamo Bella Ciao come quando arrivò Monti

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21 gennaio.

Mancano oramai pochi giorni alle elezioni in Grecia. Secondo l’ultimo sondaggio SYRIZA ha aumentato il suo vantaggio su Nuova Democrazia. L’altro giorno abbiamo dato notizia della lista della sinistra no-euro.

Riteniamo utile, allo scopo di comprendere cosa SYRIZA sia, ripubblicare il racconto del Congresso del luglio 2013 quando, in fretta e furia, SYRIZA si trasformò in partito unico. Kouvelakis è uno degli esponenti più noti di “Piattaforma di sinistra”, la sinistra interna no-euro, che rappresenta il 30% di SYRIZA.

 La svolta, moderata, di Syriza 

 2. Annunciando il congresso del partito a maggio, la direzione puntava a un solo obiettivo: fare della costituzione di Syriza in partito unico, l’occasione per “riprendere il controllo” cercando allo stesso tempo di marginalizzare l’opposizione interna e di stabilizzare una forma partitica in rottura con aspetti decisivi della cultura politica e organizzativa della sinistra radicale. Detto altrimenti, l’obiettivo era di arrivare velocemente a una “forma partito” ritagliata su misura per ancorare nella realtà organizzativa la linea del “riposizionamento” che la direzione segue con determinazione dall’autunno 2012. [1]

Per questo, la direzione del partito ha imposto un congresso a tappe forzate (con una distanza inferiore a un mese tra la pubblicazione dei testi preparatori e il voto delle sezioni) e un’agenda interamente dedicata alle questioni interne, lontana dalle preoccupazioni strategiche e dall’imperativo di un’elaborazione programmatica che la congiuntura impone.

Questa agenda “introversa” si è strutturata attorno a tre punti chiave:

– la questione delle “componenti” con l’ultimatum di due o tre mesi per il loro scioglimento nel quadro del processo di “unificazione”;[2]

– un diritto di tendenza svuotato di sostanza con la soppressione delle “liste separate”, un modo per designare la rappresentanza proporzionale delle minoranze nelle istanze di direzione;

– modalità di elezione del presidente del partito, derivante dal congresso e non dalle istanze di direzione (comitato centrale).

3. Questa agenda interna non avrebbe senso se non fosse collocata nel contesto più ampio della percezione di Syriza da parte dei rappresentanti del blocco di potere e nell’evoluzione interna che questo partito conosce da circa un anno.

Per i media e le forze politiche di sistema, le “componenti” e le “tendenze” di Syriza, la sua famosa “cacofonia”, rappresentano un codice per designare il radicalismo di Syriza, incarnato dalle sue correnti a fronte di una direzione (quella di Tsipras) che invece rappresenta il “realismo” e la linea del “riposizionamento”. La direzione, in particolare Tsipras, è dunque sottoposta a una pressione costante da parte del sistema per “ripulire” il partito e affermare la sua autorità (“Tsipras, taglia le teste”, è una delle affermazioni ricorrenti sui media) sbarazzandosi delle voci in dissenso. In particolare, sono indicati quelli che la criticano da sinistra e che vengono presentati come ostacoli “all’immagine” di Syriza come “partito responsabile di governo”.

All’interno, gli eccezionali successi elettorali della primavera 2012 si sono tradotti in una dinamica contraddittoria. Da un lato, un’ondata significativa di adesioni (con il raddoppio delle iscrizioni balzate a 35 mila) ma anche successi in alcuni settori, in particolare nel movimento sindacale, tradizionale punto debole di Syriza (successi relativi visto che l’influenza sindacale resta significativamente inferiore a quella del Pc greco, Kke, che ha ottenuto meno del 5%). Questa ondata, però, comporta anche un altro aspetto, ben più ambiguo. In una società traumatizzata dalla depressione economica e plasmata da decenni di “partitocrazia”, l’adesione a un partito che sembra alle porte del potere può prendere la forma della ricostituzione di un rapporto clientelare unito a un rapporto di obbedienza al leader carismatico.

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Un momento del Congresso di SYRIZA del luglio 2013

4. Questo fenomeno, in parte spontaneao e perfettamente prevedibile per chi conosce la realtà greca, nondimeno è stato chiaramente incoraggiato, in nome del necessario “allargamento”, dalla direzione del partito a partire dall’autunno 2012. Le scelte operate da quel momento – assenza di una vera strategia di intervento militante e di costruzione del partito, scelta del congresso e di conferenze nazionali organizzate frettolosamente con un numero di delegati pletorico, etc. – conducono inevitabilmente a un partito “prendi-tutto”. In altri termini, un partito elettoralista, dalla vita interna atrofizzata, che si raccoglie attorno al proprio leader con un discorso calato dall’alto e rivolto principalmente, tramite i media, a un “uditorio nazionale” ma sempre modulato in modo tale da piacere a “pubblici” diversi (più radicale quando ci si rivolge ai militanti, più “sobrio e pragmatico” quando si tratta di incontrare Schoeble o l’Fmi).

5. Gli aspetti più problematici del congresso fondatore della “nuova Syriza”, partito ormai unificato, discendono da queste tendenze che portano al suo mutamento in “partito di governo”; un numero di votanti sproporzionati rispetto ai partecipanti alle discussioni interne, un corpo ingestibile di 3500 delegati, assenza di discussione strutturata durante le prime due giornate (quelle in cui I delegati potevano prendere la parola), assenza di relazioni sull’attività delle istanze uscenti, discorso di apertura di Tsipras adatto più alle esigenze di un meeting elettorale che non rivolto a un’istanza deliberativa del partito.

A questo si è venuto ad aggiungere il clima particolarmente aggressivo nei confronti dell’opposizione interna (riunita nella Piattaforma di sinistra, n. 3) che è culminata la sera dell’ultima sessione del congresso, durante i voti sui tre punti riguardanti il funzionamento interno. Si sono così succedute scene scioccanti per un congresso della sinistra radicale (rappresentanti della Piattaforma di sinistra fischiati, insulti, Tsipras applaudito ogni volta che saliva in tribuna anche prima che iniziasse a parlare) che hanno portato a uscire dalla sala i delegati della Piattaforma e un numero significativo di delegati della maggioranza.
6. Qual è il bilancio del congresso? Dal punto di vista del contenuto programmatico e dell’elaborazione strategica piuttosto magro o meglio inesistente. I documenti adottati si limitano semplicemente a ripetere le formulazioni adottate alla scorsa conferenza nazionale. Testi di compromesso con formulazioni ambigue e contorte (…) Ad esempio, lo scorso dicembre, qualche giorno dopo l’adozione alla conferenza nazionale della posizione sull’annullamento immediato del Memorandum tramite voto parlamentare in caso di vittoria elettorale, i responsabili delle questioni economiche e i principali dirigenti dopo Tsipras si sono dilungati in dichiarazioni per precisare che Syriza “non agirebbe in modo unilaterale” evitando sistematicamente di utilizzare i termini di “annullamento” o di “abrogazione” rimpiazzati da riferimenti irenici alla “negoziazione” con i “nostri partner europei” (…)

7. La Piattaforma di sinistra ha tentato di imprimere un contenuto politico a un dibattito programmatico quasi inesistente e ha depositato quattro emendamenti riferiti ai punti strategici più sensibili: debito (rimessa in discussione della legittimità del debito in quanto tale, denuncia delle convenzioni esistenti e ricorso, se necessario, alla cessazione del pagamento per ottenere l’annullamento); eventualità dell’uscita dalla zona euro; nazionalizzazione del settore bancario nella sua totalità, impegno chiaro ad annullare l’insieme delle privatizzazioni in corso e rinazionalizzazione, sotto controllo popolare, di settori strategici dell’economia (telecomunicazioni, energia, infrastruttura stradale e aeroportuale); strategia delle alleanze riaffermando la linea del governo anti-austerità con l’esclusione dell’apertura al “centro” o ad altre forze della destra nazionalista.

 L’insieme di questi emendamenti è stato rigettato ma ha raccolto tra un terzo e il 40% dei voti, con il sostegno più ampio agli emendamenti sul debito e l’euro. Sulla questione della linea politica, dunque, si deve ammettere che la direzione ha imposto il proprio orientamento.
8. Con riferimento agli obiettivi posti, questo congresso rappresenta una sconfitta. L’agenda in tre punti già evocata e focalizzata sulla “rimessa in ordine” all’interno del partito, è uscita malconcia dall’appuntamento. Sulla questione dello scioglimento delle componenti e dell’ultimatum loro rivolto, la direzione si è dovuta attestare su un compromesso (la formulazione adottata parla di “scioglimento in un tempo ragionevole e in seguito a concertazione”) anche in virtù della posizione molto ferma adottata da Manolis Glezos.

Figura emblematica della Resistenza, forte di un prestigio enorme e di una statura all’altezza dell’eroe nazionale qual è, Glezos non si è accontentato di difendere il diritto all’autonomia delle componenti. Ma ha attaccato Tsipras in modo diretto e personale e rigettato con forza il modello di partito “presidenzialista” minando così l’autorità morale e simbolica della direzione e del suo leader. Sulla vicenda della rappresentazione delle minoranze (…) dopo aver proposto un sistema che accordava, con un sotterfugio “tecnico” un vantaggio automatico alla lista maggioritaria, il blocco di maggioranza ha imposto alle tendenze (minoritarie) che volessero presentarsi l’obbligo di costituire delle liste separate, pubblicate su bollettini separati (…) Un modo per far apparire le minoranze come un “corpo estraneo” e per conferire alla lista di maggioranza uno statuto simbolico di detentore unico della legittimità partitica.

L’operazione, nondimeno, si è ritorta contro i suoi ispiratori. Invece di indebolirsi, la Piattaforma si è rafforzata e, aiutata dalla presenza di piccole liste “indipendenti” ha ridotto la lista di maggioranza al 67,5%, cioè sette punti in meno di quanto raccolto alla scorsa conferenza nazionale. Infine, sulla questione dell’elezione del presidente del partito direttamente dal congresso (…) la direzione ha ottenuto il risultato ma con l’adozione di una disposizione “flessibile” che autorizza ogni congresso a decidere liberamente. Nel voto segreto, poi, Tsipras ha ottenuto il 72% (…)

9. La principale sconfitta della direzione sta dunque nel rafforzamento della Piattaforma di sinistra che ha superato la soglia simbolica del 30% cioè una progressione di 5 punti rispetto alla scorsa conferenza nazionale (30,16 contro 25,6%) e questo in un quadro altamente conflittuale (…)

Questo ha provocato un vero choc in seno alla direzione che ha evitato qualsiasi commento ufficiale (…)

Da parte sua, la Piattaforma ha reso pubblico, per la prima volta, un comunicato distinto precisando il proprio sforzo per ottenere “la radicalizzazione e l’ancoraggio a sinistra di Syriza e per l’unità dell’insieme della sinistra radicale”. Segno che il suo successo è inteso come un incoraggiamento a dispiegare un intervento in maniera più visibile all’interno del partito e anche al di fuori.

9+1. In conclusione, si può dire che questo congresso fondatore ha creato più problemi di quanti ne abbia risolti o tentato di farlo. Costituito ormai in partito unificato, dotato di uno statuto, di documenti dal carattere programmatico e di una direzione eletta, Syriza appare comunque come un partito profondamente diviso su punti strategici essenziali, che sono al centro del dibattito nazionale ed europeo. 

E’ evidente che lo scontro tra i sostenitori di un approccio “realista” desideroso di accedere al potere “a freddo”, di non rompere con il quadro europeo e di padroneggiare i settori strategici delle forze dominanti e coloro che auspicano lo scontro aperto e la rottura con l’attuale quadro della Ue, tocca il nervo delicato delle questioni che riguardano la sinistra nel Vecchio continente.
Il congresso di Syriza sarà stato senz’altro utile in quanto avrà permesso di formulare i termini dei problemi in modo più chiaro e più agilmente percepibile dalle forze sociali e politiche impegnate in un progetto di emancipazione.

NOTE

1. Sull’evoluzione di Syriza leggere l’articolo di Baptiste Derickebourg, “Prendere il potere senza perdere l’anima” su Le Monde diplomatique di giugno 2013 così come il testo di Philippe Marlière, “Alexis Tsipras entre radicalisme et réalisme” su http://blogs.mediapart.fr/blog/philippe-marliere/220313/alexis-tsipras-e….

2. Dal 2004, data della sua creazione, fino alla conferenza nazionale dello scorso novembre, Syriza esisteva in quanto alleanza di una dozzina di componenti distinte, che coprivano la quasi totalità della sinistra radicale. La componente più importante era Synaspismos, il partito di Alexis Tsipras, partito anch’esso costituito da correnti distinte che vanno dalla social-democrazia moderata ai neo-comunisti della Corrente di sinistra (vedi nota seguente)

3. La Piattaforma di sinistra si è costituita sotto la sua forma attuale durante la conferenza nazionale di novembre 2012 per la convergenza delle due principali componenti, esistenti da più di un decennio: 1) la Corrente di sinistra del Synaspismos, essenzialmente formata da militanti che hanno lasciato il Kke alla scissione del 1991. Questa controlla la maggioranza delle sezioni di impresa, il settore sindacale e conserva una forte presenza in alcune sezioni e federazioni regionali, soprattutto nel nord della Grecia; 2) le tre componenti di origine trotskysta (Kokkino, Dea e Apo) ormai riunite sotto l’ombrello di Rproject/Rete rossa. Durante il congresso ha aderito alla Piattaforma una componente uscita dal Pasok, Dikki, così come un’organizzazione di quadri sindacali che avevano lasciato il Kke nel 1995 (Keda). Circa una dozzina di parlamentari di Syriza, su un totale di 70, si riconoscono nella Piattaforma, tra cui uno dei tre portavoce del gruppo parlamentare. Panayiotis Lafazanis, già dirigente del Kke e deputato da lungo tempo dell’emblematica circoscrizione del Pireo, la più operaia del paese, ne rappresenta la figura pubblica più conosciuta.

* Stathis Kouvélakis è membro di Syriza e uno tra gli animatori  della Corrente di sinistra, di cui il più famoso personaggio pubblico è Panagiotis Lafazanis. Il sito della Corrente di sinistra è: www.iskra.gr. Stathis Kouvélakis è intervenuto al congresso di fondazione di Syriza e ha partecipato alla riunione congiunta, nel corso del congresso, della Piattaforma a sinistra, che ha riunito in gran parte i delegati della Corrente di sinistra e di Rproject, cioè DEA, Kokkino e Apo. Alla riunione, convocata rapidamente alle ore 22 di Venerdì 12 luglio 2013, hanno partecipato circa 1000 persone, quindi anche non membri delle due “correnti” di cui sopra, vale a dire i delegati che hanno afferrato laportata reale del Congresso sotto la direzione Tsipras: ovverosia  il “colpo di stato”, formula usata da Stathis Kouvélakis in quella riunione, di Tsipras al fine di rompere la coalizione di 14 organizzazioni che compongono Syriza e fare un partito detto “unificato” con una dissoluzione delle organizzazioni in nome di una “democrazia” composta da un insieme di individui. Pertanto, l’unica “frazione organizzata” sarebbe stato il nucleo intorno a Tsipras. Ciò convalida la caratterizzazione fatta da Stathis Kouvélakis del tentativo di colpo di forza della direzione Tsipras, che è ampiamente fallito.

Tuttavia, una specie di guerra di bassa intensità continuerà certamente contro la sinistra di Syriza. Nondimeno, quest’ultima nel contesto della mobilitazione sociale, può rafforzare e mettere alcuni sassolini nelle scarpe di quelli che Antonis Ntavanellos ha chiamato “nuovigolden boys di Syriza,” che pensano di poter vendere il loro realismo alle élite dominanti Grecia senza neanche menzionare la Troika o Wolfgang Schäuble. Quest’ultimo ha imposto, in stretta collaborazione con il governo Samaras, un enorme controllo poliziesco del centro di Atene e il divieto di tutte le manifestazioni durante la sua visita, il 18 luglio.

Stathis Kouvélakis ha pubblicato, tra gli altri, per la Presses Universitaires de France, il libro Filosofia e rivoluzione: da Kant a Marx, 2003. Insegna al King College di Londra.

FONTE: ilmegafonoquoditidiano.it

http://sollevazione.blogspot.it/2015/01/quello-che-non-sapete-di-tsipras-di.html

Chi ha ucciso la Torino-Lione?

post — 25 gennaio 2015 at 14:31

di Luca Giunti – Durante l’incontro di mercoledì scorso a Roma il ministro Lupi ha garantito categoricamente ai Sindaci valsusini: “La Torino-Lione si farà. Punto. Non è più in discussione. E’ irreversibile, in avanzato stato di realizzazione” (frase testuale al minuto 71’ e 30” “stato di avanzamento di realizzazione”). Sul concetto di irreversibile ho scritto oltre un anno fa (http://goo.gl/U8ySqu) e non mi ripeto. Ricordo solo che il mondo va da un’altra parte. Il Pianeta e la vita sono continuamente adattabili, la reversibilità è garanzia di miglioramento, gli irriducibili finiscono sempre nei vicoli ciechi dell’evoluzione (pensate al Dodo: ha “deciso” di non volare più, non poteva più tornare indietro, è stato sterminato in pochi decenni). Per un approccio filosofico si vedano Funtowicz e Ravetz, che hanno formulato la scienza post-normale ormai vent’anni fa ma a Roma nessuno se ne è accorto. Passiamo oltre.

Concentriamoci allora sull’avanzato stato di realizzazione. Abbiate pazienza. Siamo noiosi, cocciuta-mente fissati a studiare le carte e svelare bluff. Un Sindaco, mercoledì, ci ha dato dei “rompicoglioni”. Voleva farci un complimento…

Dunque: prima di tutto, ecco una mappa sintetica del progetto Torino-Lione completo.

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Come sempre, deriva da un documento ufficiale dei proponenti. In questo caso, dall’Analisi Costi-Benefici presentata a Roma il 26 aprile 2012. E’ a grande scala, con pochi dettagli, ma adatta al nostro scopo perché mostra i tunnel dove correranno – forse – i futuri treni. 7 gallerie principali equamente divise: 3 in Francia, 3 in Italia e una sotto il confine, più qualche altra minore da entrambi i lati. Sono lunghe complessivamente 184 km sui 270 tra Lione e Torino, il 68 %. Trascuriamo grossolanamente tutti gli altri lavori necessari alla nuova ferrovia: le stazioni, le linee elettriche, i binari, l’armamento, i viadotti, le aree di sicurezza, gli edifici tecnici, ecc. Concentriamoci sui buchi, perché qualcuno esiste davvero e viene raccontato nei telegiornali. E poi le gallerie sono così simboliche ed evocative!

Allora, di questi benedetti tunnel, cosa è stato scavato al 21 gennaio 2015 (giorno della dichiarazione del ministro)?Zero. Cosa sarà scavato in questo 2015 appena iniziato? Zero. Cosa ha raggiunto, almeno, la progettazione definitiva, necessaria per chiedere il finanziamento all’Europa o per bandire gli appalti? Zero. Niente sul lato italiano e ancora meno su quello francese. Le uniche opere che, benevolmente, possiamo concedere al ministro sono tre cunicoli di servizio finiti in Francia nel 2010 e un pezzetto di quello italiano, a Chiomonte, arrivato a 2 km sui 7,5 previsti. Totale: 11 km, una miseria, tanto che gli stessi proponenti nemmeno li disegnano sulla cartina. Meno del 6% della lunghezza finale dei veri trafori, i quali a loro volta, come visto, sono 2/3 dell’intera linea Torino-Lione. E di tutto il resto, ovviamente, non c’è traccia. Nemmeno dei soldi per farla, figuriamoci dei lavori. Una situazione desolante, altro che “avanzato stato di realizzazione”. Povero ministro. Deve avere avuto un lapsus. Voleva dire “avanzato stato di decomposizione”. Su questo, concordiamo. La Torino-Lione è morta. E’ ora di farle l’autopsia per individuare gli assassini. Chi l’ha uccisa?

MA QUI L’URANIO HA GIA’ UCCISO

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Non era la silicosi a decimare i giovani minatori di Oulx: “Trent’anni dopo tornarono a scavare uranio nucleare”
di Giuliano Dolfini Intervista ad Edoardo Rey per il settimanale Luna Nuova (1998)
“LA montagna è come il corpo umano: le sue sorgenti e le falde acquifere sono come le vene e le arterie. Quando si blocca una di queste, gli arti ed il corpo ne patiscono epossono anche morire”. Parola di saggio, ma – come si sa – sovente i saggi sono ignorati. Specialmente di fronte ai grandi interessi. E’ Edoardo Rey, 87 anni, via Roma 10, Salbertrand, una vita trascorsa a scarpinare sui monti e nelle miniere del Piemonte e della valle d’Aosta, a lanciare questo monito appena sente parlare di scavi, di gallerie, di tunnel per l’alta velocità ferroviaria. Oppure di rocce di uranio, come in questi giorni. Seduto su di una sedia a rotelle per un ictus, Rey ha davanti a sé libri, riviste e giornali, che legge ogni giorno. La sua memoria è di una lucidità eccezionale, precisa nei fatti e dei dettagli tecnici. Parla con pause, lasciando al cronista il tempo per gli appunti. Racconta, Rey. Ed è bello stare ad ascoltarlo.“Erano gli anni del fascismo e delle sanzioni della Società delle Nazioni per le conquiste africane d’Etiopia. C’era quindi l’autarchia ed anche l’Italia voleva avere le sue miniere di ferro. La Fiat ebbe una concessione di ricerca di solfuri di ferro ad Oulx sul monte Seguret a 2000 metri, in località Rio Secco, dove vi era un antico affioramento di ferro olegisto e sesquiossido di ferro. Una miniera scavata a braccia, dalla fatica dei montanari valsusini e bergamaschi. Una teleferica portava il materiale fino alla strada del Pramand e poi con dei camion giù a valle. Il materiale veniva trasportato a Torino alle Ferriere Piemontesi di corso Mortara”.Continua Rey: “Mio fratello Mario aveva l’ufficio qui a Salbertrand e teneva i contatti con la squadra lavori. Ma successe un fatto. Quasi tutti gli operai che lavorarono in quella miniera morirono. Si disse allora che era la silicosi. Li vedevamo giovani e forti, ma sempre più traballanti e inebetiti per le strade del paese. Mio fratello era allarmato da quanto succedeva. Non credeva alla silicosi e diceva sempre: “Non è possibile: in quelle rocce c’è qualcosa che ammazza la gente”. Caposquadra agli ordini di suo fratello Mario, fra l’altro “inventore” del parco regionale del Gran Bosco di Salbertrand, “era il bergamasco Giovanni Zuliani, sotto cui hanno lavorato Guido Zeron, Severino Jayme, Carlo Jannon, poi Paris, Langhi e tanti altri. Tutti morti giovani”.Mentre racconta, le mani del saggio delle montagne sembrano disegnare mappe di cantieri, di tramogge, nastri, frantoi, descrivere le antiche fatiche dei “mineur”.

“Cessati i contributi dello Stato, la Fiat sospese le ricerche e poi chiuse il cantiere. Negli anni ’60 – nel periodo del boom dell’energia atomica – arrivarono degli specialisti e interpellarono mio fratello. Erano del Centro ricerche termonucleari, avevano contatori Geiger, macchinari moderni, perforatori. E cominciarono i sondaggi. A cento metri dalla ex miniera di ferro della Fiat individuarono un filone di pechlenda, la roccia d’uranio. Furono installati dei dormitori ed aprirono due gallerie. Poi improvvisamente se ne andarono, con la scusa che un dirigente del gruppo aveva commesso delle irregolarità. In verità fu che il boom atomico era in mano alle grandi potenze e noi fummo messi da parte”.

Edoardo Rey ha una pausa, riflette. E precisa: “Ecco perchè quei minatori della miniera di ferro non erano morti di silicosi: furono le radiazioni dell’uranio a minarli lentamente. E senza scampo”. Prosegue: “Forse fecero anche degli scavi, ma segreti, in quel di S. Romano, che è proprio sotto la direttrice verticale della vena uranifera del Seguret, che è posta ai piedi delle rocce scistose e su quelle poggiano le pareti dolomitiche. E in questo tratto ci sono diverse sorgenti. Altre ricerche di rocce uranifere – continua Rey – furono fatte da un certo Nurisso di Gravere alla frazione Beaume di Oulx, poi in un vallone sotto la via Rossa che porta alla strada dei Duemila, dove ho lavorato per estrarre pirite, solfuri e calcio- pirite. Allora di uranio non se ne parlava proprio”. Le zone geologiche con l’uranio? “Eccole. E’ una linea unica da sud verso nord. Dalle rocce del Peyron ai piedi del Galambra, fino alle Grange della Valle, al colle Clopaca, al Vaccarone e al Col Clapier, in direzione del piccolo Moncenisio. Ricordo di ricerche, che io guidavo come capocantiere, per conto di un geologo di Torino, che recuperava campioni di rocce e minerali per un ignoto committente”.

Rey ha una pausa. Poi dice: “Le faccio vedere una cosa”. Apre una bacheca, ricchissima di minerali, tale da far invidia ad un museo. “Sì, ho studiato, ma è stata quella la mia università”. Assieme ai chilometri percorsi sulle montagne seguendo le tracce delle rocce che affiorano. E per lui la val Susa geologica e mineraria non ha segreti. Poi racconta di quando era capocantiere alle miniere di Traversella, già note ai tempi dell’imperatore romano Tito Livio, della sua vita con i geologi, i tecnici, gli operai che scavavano ogni giorno. E ricorda ogni dettaglio.

Il vecchio delle montagne (anche la Sitaf lo ha consultato per le sue gallerie) si addentra in una riflessione: “Qui si scava dappertutto e sovente senza criterio. Un esempio: a Cels scomparve l’acqua poichè bucando i tunnel furono tagliate le sorgenti. E’così che la montagna muore. Adesso si realizzeranno altre gallerie dalla val Clarea a Pont Ventoux: c’è il rischio di tagliare altre sorgenti e falde d’acqua. Due gallerie per l’alta velocità sotto l’Ambin, ma sono sicuri di quello che fanno? In alta montagna scompaiono i laghetti, poichè li si dissangua dal basso, ora si svuotano anche le riserve sotterranee. Nulla sarà più come prima”.

Sospira. “Vuole saperne una? Qui, nella zona di Salbertrand la piccola selvaggina è scomparsa. Perchè? E’ l’autostrada che ha tagliato in due la valle ed ora impedisce agli animali di muoversi da un versante all’altro”. Parola di saggio. Ma c’è qualcuno disposto ad ascoltarlo?

Banca d’Italia cancella la memoria storica dal suo sito

che non si deve sapere che prima del 1936 c’era la stessa merda di adesso? Finanza speculativa a briglie sciolte? Che quella legge rimise a sedere i banchier? Noi siamo democratici, e con le banche si discute, si tratta, si negozia, si dialoga. Ed i risultati si vedono. Meglio cancellare certa storia, tanto chi la ricorda lo si può accusare di revisionismo e sbattere in galera

Fontehttp://mercatoliberotestimonianze.blogspot.it/2015/01/banca-ditalia-cancella-la-sua-memoria.html

In preparazione della grande abbuffata dei QE…e delle popolari che diventano delle dealer proprietarie di BdI…

Sparisce la memoria storica della Banca d’Italia, da quando, il 17/12/2014 è stato completamente cambiato il sito, in modo da cancellarne COMPLETAMENTE la storia. E infatti il link ad esempio sulla Grande Depressione,  http://www.bancaditalia.it/bancaditalia/storia/1936/la_depressione/, dà questo risultato: 

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 Io lo avevo messo in un commento a un articolo sulla storia della Banca d’Italia, perché era scritto nero su bianco di come fu nazionalizzato il sistema bancario italiano e la Banca d’Italia, ESPROPRIANDONE gradualmente gli azionisti.

Ho ripescato il pezzo con un programma per ricuperare gli articoli cancellati dal net, adesso tocca a voi farne copia/incolla e diffonderlo a più non posso:

Da qua: https://web.archive.org/web/20130708045655/http://www.bancaditalia.it/bancaditalia/storia/1936/la_depressione

DALL’ISTITUZIONE DELLA BANCA D’ITALIA ALLA LEGGE BANCARIA DEL 1936

La Grande depressione e la legge bancaria del 1936

Morto Stringher nel 1930, la direzione della Banca passò a Vincenzo Azzolini, proveniente dal Tesoro.

Nel pieno della Grande Depressione, la svalutazione della sterlina (settembre 1931) e di gran parte delle altre monete equivalse di fatto a un’ulteriore rivalutazione della lira. Si accentuò il carattere deflativo della politica italiana e pesanti furono le conseguenze sull’attività economica e sul sistema finanziario. Lo Stato e la Banca centrale salvarono dal tracollo le maggiori banche miste, gonfie di partecipazioni azionarie sempre più svalutate. La Banca d’Italia si trovò con un attivo fortemente immobilizzato e quindi nell’impossibilità di manovrare ulteriormente. Vennero così creati prima l’Istituto Mobiliare Italiano (IMI) con il compito di assicurare i finanziamenti di medio-lungo periodo e poi l’Istituto per la Ricostruzione Industriale (IRI), che acquisì le partecipazioni azionarie delle banche in difficoltà e i pacchetti di controllo delle banche stesse.

A metà degli anni Trenta le tensioni che avrebbero portato al nuovo conflitto mondiale si manifestarono sul piano monetario e valutario nella cessazione di fatto della convertibilità della lira in oro e nella sospensione dell’obbligo della riserva aurea (che non verrà più ripristinato).

In questo contesto di preparazione alla guerra (nel 1935 iniziò l’aggressione all’Etiopia) venne elaborata, in ambito IRI, la legge di riforma bancaria del 1936. Una prima parte (tuttora in vigore) della legge definì la Banca d’Italia “istituto di diritto pubblico” e le affidò definitivamente la funzione di emissione (non più, quindi, in concessione); gli azionisti privati vennero espropriati delle loro quote, che furono riservate a enti finanziari di rilevanza pubblica; alla Banca fu proibito lo sconto diretto agli operatori non bancari, sottolineando così la sua funzione di banca delle banche. Una seconda parte della legge (abrogata quasi interamente nel 1993) fu dedicata alla vigilanza creditizia e finanziaria: essa ridisegnò l’intero assetto del sistema creditizio nel segno della separazione fra banca e industria e della separazione fra credito a breve e a lungo termine; definì l’attività bancaria funzione di interesse pubblico; concentrò l’azione di vigilanza nell’Ispettorato per la difesa del risparmio e l’esercizio del credito (organo statale di nuova creazione), presieduto dal Governatore e operante anche con mezzi e personale della Banca d’Italia, ma diretto da un Comitato di ministri presieduto dal capo del Governo.

Consapevole degli sviluppi della scienza economica e delle sfide poste da un mondo in continua e traumatica evoluzione, il Governatore Azzolini iniziò la creazione di un moderno Servizio Studi, attraverso l’assunzione di economisti professionisti.

Alla fine del 1936 la svalutazione della lira, lungamente attesa, favorì la ripresa economica e il riequilibrio dei conti con l’estero. Contemporaneamente, per effetto di un semplice decreto ministeriale, fu rimosso ogni limite alla possibilità dello Stato di finanziarsi per mezzo di debiti verso la Banca centrale: l’autonomia di quest’ultima toccò il punto più basso.

N. Forcheri 25/1/2015

La lupa, il massone e la madre di tutte le schiavitù

 La moneta-debito e la distruzione indotta del creato e delle creature: ecco cosa di deve fare per vincere il grande cancro dell’usura!

Un patrimonio inestimabile minacciato dalla grande usura       

Roma – di Rocco Carbone e Sergio Basile, Sete di Giustizia – Cari Amici ormai è noto che il sistema economico in cui viviamo ci impoverisce ogni giorno di più, poiché esso è basato sulla moneta-debito creata dal nulla dai banchieri centrali e addebitata – e non accreditata come dovrebbe essere – sulle spalle dei popoli: l’euro, così come lo era la lira, è un validissimo esempio di moneta emessa ad usura (vedi qui Premesso che l’Euro è una Moneta di Distruzione di Massa… c’è di più). Chi ci legge da tempo sicuramente sa che anche un ritorno alla lira del pre-euro non risolverebbe assolutamente nulla.

 Il Grande patrimonio e il crimine abominevole

Per comprendere meglio il concetto chiave del ragionamento, analizziamo ciò che sta avvenendo in agricoltura. E’ ben noto come grazie  alla conformazione geografica  che possiede, la nostra amata Italia ha – purtroppo fra non molto toccherà scrivere aveva – un patrimonio da germoplasma senza eguali. Un tesoro inestimabile oggi meschinamente indirizzato verso la china dell’autodistruzione per volontà di soggetti “politici” che dovrebbero invece salvaguardarlo (vedi qui – Addio alla vecchia fattoria, 2 milioni di animali scomparsi – Economia e qui Natura: a rischio di estinzione in Italia 355 specie. Mercoledì sarà presentato lo studio…). E ciò grazie all’usura monetaria che concuma ogni ricchezza, concentrandola sempre più nelle mani di pochi, a discapito della protezione delle creature e dello stesso Creato.

Misura della ricchezza in tempo di usurocrazia

La ricchezza oggi si misura secondo gli interessi degli usurai di regime, i quali pur essendo espressione di una minoranza estremamente esigua – benché ben “occultamente” organizzata e foraggiata dalle grandi mangiatoie di cui sopra – hanno il potere, sia pur illegittimo, di determinare le scelte economico-politiche necessarie ad assicurarsi tale vantaggio, dietro i paraventi delle costituzioni “liberali e democratiche” e assolutamente contro gli interessi dei popoli, malgrado le rivoluzioni liberali abbiano blaterato il contrario negli ultimi 3 secoli e mezzo.

Il vero progresso di una nazione e… il vero nemico

Secondo noi auritiani – eredi modesti dell’immenso Professor Giacinto Auriti –  una nazione è ricca e fa progressi quando ha uno Stato-apparato che riesce a conservare e migliorare quanto creato da Dio e salvaguardato dalle precedenti generazioni (vedi qui – La Vera Ricchezza di una Nazione) e non quando, come tristemente avvenuto con maggior evidenza in questi ultimi anni, opera scelte ad esclusivo favore di questa ristretta elitè massonico-sionista (cioè liberal-capitalista e social-comunista) al potere. Né quando opera in esclusivo favore delle grandi lobbies e  multinazionali: tutte collegate – guardacaso – ai  mega-colossi bancari e in ultima istanza alla medesima élite.

La Grande Illusione

L’illusione che tiene in piedi il carrozzone si chiama oggi “Democrazia”: ciò che mantiene ancora vivo lo spettrale bagliore dello “spirito” della legittimazione politica e riesce ancora a coinvolgere la popolazione in un gioco fuorviato e traviato in partenza da una disinformazione raccapricciante, sempre più strumentale al mantenimento dello status quo. Il popolino indottrinato per decenni da mamma tv, e da libri di storia ed economia che andrebbero letteralmente gettati in un nobilissimo rogo, ha sempre ignorantemente creduto che questi strumenti di legittimazione della maggioranza fossero non solo i migliori possibili ma anche gli unici.

 Il paradigma dell’Agricoltore                                                                        

Il paradigma agricolo in questa analisi, ancora una volta si presta bene alla comprensione del vero problema che soggiace alla base del grande cancro usurocratico chiamato fittiziamente “crisi economica internazionale” (vedi qui Non Chiamatela Crisi Economica, ma Truffa Monetaria da Signoraggio). Nel settore agro-zootecnico  di ogni regione italiana, i nostri antenati, hanno selezionato per secoli, conservandone con saggezza i semi, le migliori piante, ed hanno fatto lo stesso selezionando i migliori animali con caratteristiche che meglio avessero potuto rispondere alle necessità del proprio contesto territoriale. Perdere una specie vegetale o animale significa oggi  oltre che constatare l’involuzione profonda che contraddistingue il nostro essere “moderni”, anche impoverirsi, se non altro, per il semplice fatto che, in quel determinato territorio di provenienza, coltivare  un’altra  pianta o allevare un altro animale significherà e significa fin d’ora avere dei costi maggiori. Ciò per via del clima e dell’alimentazione a cui la nuova specie non è abituata, con ripercussioni sulla salute della specie allevata, sull’ecosistema in generale oltrechè – in aggiunta – sulle finanze e la salute di coltivatori e allevatori.

Solo con una moneta di proprietà del portatore…

Solo con una moneta di proprietà del portatore è possibile salvare l’economia e l’ambiente, compresa la biodiversità tutta: ecco perchè noi auritiani chiediamo che si realizzi la proprietà popolare della moneta (vedi qui Sovranità alimentare e sostanziale: Proprietà Popolare della Moneta unica via qui Proprietà popolare della moneta: unica via, qui Il Consenso Collettivo che crea valore monetario e schiavitù, può liberarci, qui Il Potere ce l’abbiamo noi… Se solo lo capissimo e qui Reddito di Cittadinanza – Lettera Aperta ai Vescovi, di Giacinto Auriti).

La madre di tutte le schiavitù

Facciamo notare, inoltre, che è vero che vi sono molte forme di schiavitù – come ha notato recentemente in un suo intervento Papa Francesco – ma occorre andare ben oltre e riconoscere che vi è una  forma di asservimento e sottomissione piu’ grave e ben più radicale di tutte le altrela schiavitù monetaria che genera tutte le altre (vedi qui Nell’era della moneta-debito, tutto il male viene raccolto dentro un simbolo e qui Il Grande inganno alchemico coperto da Renzi & Co. La bugia che sta dietro la moneta).

Il silenzio sulla schiavitù da moneta-debito

Purtroppo né il Papa, né tantomeno il neo-dimissionario Presidente Napolitano hanno minimamente accennato alla schiavitù monetaria generata dalla moneta corrente, che è moneta-debito. Anzi l’ex Presidente della Repubblica dimissionario, in uno dei suoi ultimi discorsi da reggente del Quirinale, per smorzare ogni eventuale entusiasmo tra il popolo ha affermato che “è  compito della politica uccuparsi della schiavitù”. Ma  replicando a Napolitano e premesso, come ormai c’è noto, che i politici altro non sono che – come diceva il grande poeta statunitense acerrimo nemico dell’usura, Ezra Loomis Pound i “camerieri dei banchieri”, figuriamoci se i suddetti “uomini di partito” foraggiati come sono dalla grande usura hanno la sia pur minima intenzione di mettersi contro i propri “datori di lavoro” e di liberarci davvero dalla schiavitù monetaria che ci rende schiavi reali e perenni. Siamo seri! La vera risposta a questo cancro non può che venire da noi comuni cittadini e quindi da liste civiche e associazioni di liberi pensatori! Urge una profonda rivoluzione culturale e monetaria!

Il Papa e Giacinto Auriti – Niente Pace senza Giustizia

Il Papa, da parte sua, in coerenza con il Vangelo può e potrebbe fare tanto, per liberarci dalla schiavitù e tornare ad avere le chiese piene la Domenica. Egli, tuttavia, se vorrà davvero scardinare l’attuale sistema intriso di usura e corruzione dovrà – e deve – necessariamnete scoprire e dar voce alla Teoria Auritiana della Proprietà Popolare della Moneta affrontando il tema della grande usura fin dalle sue radici (vedi qui Lettera a Papa Francesco – Uniti contro la Grande Usura Internazionale). Allora rispondiamo ad un recente twitt del Papa (“Quanta gente innocente e quanti bambini soffrono al mondo! Signore, donaci la tua pace!“) dicendo che il Signore ci donerà davvero la Sua Santa Pace dopo che noi uomini avremo cercato di affermare la Giustizia che viene dalla Verità: perchè non c’è pace senza giustizia. Non c’è Giustizia senza Verità! E non ci può essere Giustizia in un sistema “usurocratico” basato sulla menzogna.

Il massone e la lupa

Solo in tal contesto possiamo comprendere la parzialità e l’insufficienza delle parole che l’ormai ex-Presidente  Giorgio Napolitano rivolse qualche giorno orsono, quale compiaciuta lode, in risposta ad un appello sulla pace di Papa Francesco: “Santità il suo messaggio in occasione della celebrazione della 48esima Giornata Mondiale della Pace è stato per me, come ogni anno, occasione di attenta e partecipe riflessione. Il fenomeno drammatico della schiavitù, è solo apparentemente lontano da noi, nel tempo e nello spazio. Al contrario, e malgrado la quotidiana condanna sul piano del diritto e le reiterate dichiarazioni di principio, sono ancora oggi troppo frequenti e diffuse molteplici forme di privazione della libertà e dignità degli esseri umani“. Ma in tutto ciò che ne è della madre di tutte le schiavitù e le “crisi”: la feroce lupa assetata di sangue umano chiamata “usura”?

Rocco Carbone, Sergio Basile (Copyright © 2014 Qui Europa)

Partecipa al dibattito – Redazione Quieuropa – infounicz.europa@gmail.com

http://www.quieuropa.it/la-lupa-il-massone-e-la-madre-di-tutte-le-schiavitu/

EUR schiacciato dopo l’annuncio del QE

 finalmente il QE, saremo tutti salvi. Viva le banche che tanto hanno spinto contro la strega del nord che si opponeva

Scritto il 23 gennaio 2015 alle 10:29 da tfl@finanzaonline

Ieri la BCE ha annunciato il tanto atteso programma di allentamento quantitativo (QE). Oltre agli acquisti di obbligazioni private introdotti nell’ultimo trimestre del 2014, da marzo 2015 a settembre 2016 la BCE acquisterà debito pubblico e debito istituzionale europeo per 60 miliardi di euro al mese. La portata complessiva del programma ammonta a 1.100 miliardi di euro, cifra che supera le previsioni, peraltro già aggressive, del mercato (si attendeva un programma da 750 a 1.000 miliardi di euro, con il coinvolgimento delle Banche Centrali Nazionali, BCN). Le BCN deterranno l’80% dei bond nazionali, e il 20% del rischio sarà condiviso. Draghi si è detto “sorpreso che la questione della condivisione del rischio sia diventata l’aspetto più importante per l’efficacia della nostra politica monetaria”, schema che ha introdotto un certo grado di frammentazione all’interno del sistema monetario unico dell’Eurozona. L’euro è stato venduto aggressivamente in scia all’annuncio, scendendo sotto il minimo del 2005 (1,1460). Per la prima volta da settembre 2003, gli operatori asiatici hanno fatto scendere l’EUR/USD a 1,1315. Le pesanti vendite hanno reso ancor più marcate le condizioni d’ipervenduto (RSI al 19,5%). Il sentiment è nettamente negativo. A nostro avviso, sono in corso coperture di corti, anche se discrete barriere per le opzioni dovrebbero frenare i tentativi di rialzo prima del fine-settimana. Si osservano consistenti scadenze di opzioni put a 1,1450, 1,1400, 1,1350 e 1,1300. L’EUR/GBP si è indebolito ulteriormente, scendendo a 0,75523 (livelli d’inizio 2008). Le consistenti barriere per le opzioni a 0,76 dovrebbero continuare a esercitare pressioni a vendere sulla coppia prima della campanella di chiusura settimanale.
L’EUR/JPY è crollato a 133,95, cancellando completamente i rialzi segnati fra ottobre e dicembre. Una discreta domanda di JPY contro EUR ha frenato i rialzi dell’intero complesso JPY. L’USD/JPY ha compiuto un timido passo sopra il massimo della nuvola giornaliera di Ichimoku (118,47). Una chiusura settimanale superiore a 118,58 (pivot MACD) dovrebbe suggerire un’inversione rialzista di breve termine. Oggi le scommesse per le opzioni sono inclinate positivamente sopra l’area 118,35/50.

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Dopo l’annuncio del QE della BCE, la banca nazionale danese (BND) ha tagliato il suo tasso sui depositi dal -0,20% al -0,35%, segnalando ulteriore nervosismo intorno all’ancoraggio dell’EUR/DKK. Anche se la BND ha ancora spazio di manovra per difendere l’ancoraggio, a nostro avviso due interventi nel giro di una settimana hanno attirato l’attenzione degli speculatori, e potrebbero spingere la banca verso strategie difensive più aggressive nelle settimane e nei mesi a venire.
L’AUD/USD è sceso sotto gli 80 centesimi perché il contesto di liquidità a buon mercato e persistente debolezza dei prezzi delle materie prime fa aumentare le speculazioni su un taglio del tasso alla riunione della RBA del 3 febbraio. Una mancata chiusura superiore a 0,8050/54 (pivot MACD e massimo infragiornaliero) dovrebbe segnalare la fine della fase di correzione rialzista. Dalla prossima settimana ci sono solide barriere per le opzioni a 0,80+.
Il cable ha scavalcato il supporto a 1,50. Il prossimo supporto staziona a 1,4814 (minimo del 2013). L’inversione di rischio a un mese della coppia GBP/USD è in costante flessione al ribasso, il che conferma il diffuso giudizio negativo dopo la svolta accomodante in seno alla BoE.
Il calendario economico odierno: fiducia del manifatturiero e delle imprese di gennaio in Francia; PMI (preliminare) manifatturiero, servizi e composito di gennaio in Francia, Germania ed Eurozona; vendite al dettaglio di dicembre nel Regno Unito; indice sull’attività nazionale di dicembre della Fed di Chicago; IPC m/m e a/a di dicembre e vendite al dettaglio m/m di novembre in Canada; PMI (preliminare) manifatturiero di gennaio, vendite di case esistenti m/m e indice predittivo di dicembre negli Stati Uniti.

Segui i prossimi webinars per approfondire l’operatività e l’analisi tecnica.

http://tfl.finanza.com/2015/01/23/eur-schiacciato-dopo-lannuncio-del-qe/

Perché la gente crede quasi a tutto (Persuasione)

il solo unico manipolatore del mondo e delle genti non era Goebbels ??? No, il copyright è di un americano, assoldato già dal governo Usa per promuovere la PRIMA GUERRA mondiale. Ma quando c’è il cattivo di turno perché mai disturbarsi a ricercare la verità (che è pure reato)? Quando c’è un capro espiatorio ideale al quale attribuire le proprie di malefatte che problema c’è?

 Quando si deve passare da paladini del bene si dovrà pure lavarsi la coscienza in qualeche modo no? Non stavabene dire i liberatori hanno dato il via alla manipolazione globale, anche perché dalla loro posizione era facile presupporre la veranatura del modello occidentale

Tim O’Shea

Affrancarsi da controlli, filtri, condizionamenti culturali è molto difficile al giorno d’oggi. Siamo gli esseri più condizionati e programmati che il mondo abbia mai conosciuto. Non solo i nostri pensieri ed i nostri atteggiamenti sono continuamente modellati, ma la nostra coscienza dell’intero disegno sembra essere stata abilmente e inesorabilmente cancellata.

Le porte della nostra percezione vengono regolate in modo attento e preciso.
A chi dovrebbe interessare questa roba … giusto?

E’ un compito estenuante continuare a spiegare alla gente come la maggior parte delle comuni opinioni sia inculcata in modo scientifico nella consapevolezza del pubblico tramite un migliaio di brevi messaggi dei media ogni giorno.

Allo scopo di non sprecare tempo, vorrei fare un piccolo resoconto su come vengono trattate le informazioni in questo paese. Una volta che saranno stati chiariti i principi di base riguardo a come il nostro sistema di controllo mediatico sia sorto storicamente, il lettore dovrebbe essere più portato a mettere in discussione qualsiasi supposta opinione pubblica.

Se tutti credono a qualcosa, quel qualcosa è probabilmente falso. E’ ciò che si chiama: luogo comune …

In America, un luogo comune che ha consensi di massa è di solito costruito ad hoc: Qualcuno ha pagato per crearlo. Ecco alcuni esempi:

* I medicinali ridanno la salute
* La vaccinazione rende immuni
* La cura per il cancro è dietro all’angolo
* La menopausa è una malattia
* Quando un bambino ha la febbre bisogna dargli la tachipirina
* L’America ha il sistema sanitario migliore del mondo.
* Il latte è una buona sorgente di calcio.
* L’Aspirina previene gli attacchi di cuore.
* Nessun bambino può andare a scuola senza essere vaccinato.
* L’HIV è la causa dell’ AIDS
* L’AZT è la cura.
* Il fluoro nell’acqua dell’acquedotto protegge i tuoi denti.
* La vaccinazione anti-influenzale previene l’influenza.
* I dolori cronici sono una naturale conseguenza dell’età.
* Le iniezioni di insulina curano il diabete.

Questa è una lista di illusioni, che è costata miliardi e miliardi. Non ti chiedi mai perché il Presidente non parla in pubblico senza leggere? O perché la maggior parte della gente di questa nazione pensa allo stesso modo riguardo agli esempi di cui sopra?

Come è nato l’intero progetto

In Trust Us We’re Experts, Stauber e Rampton hanno raccolto alcuni dati convincenti che descrivono la scienza della creazione dell’opinione pubblica in America.
Fanno risalire la moderna influenza del pubblico allo inizio del secolo scorso, mettendo in rilievo il lavoro di individui come Edward L. Bernays, il Padre della Persuasione.

Da quanto scrive nel sorprendente trattato Propaganda, apprendiamo che Edward L. Bernays prese le idee di suo zio Sigmund Freud e le applicò alla nuova scienza della persuasione di massa. L’unica differenza sta nel fatto che invece di usarle per scoprire i temi nascosti della umana coscienza, come faceva lo psicologo, Bernays usò le stesse idee per creare illusioni ingannevoli e distorte per ragioni di marketing.

Il padre della persuasione Bernays dominò nell’industria delle PR fino agli anni ’40, e fu una forza rilevante per altri 40 anni. In quel periodo raccolse centinaia di incarichi per creare pubblica accettazione di idee e prodotti.

Alcuni esempi:

Appena agli inizi, ricevette il suo primo incarico dal Consiglio per la Informazione al Pubblico, incarico che consistè nel vendere la Prima Guerra Mondiale tramite l’idea di: «Fare il Mondo Sicuro per la Democrazia». (Ewen)

Alcuni anni dopo organizzò una esibizione per rendere popolare il concetto di donne fumatrici. Organizzando nel 1929 la Processione Pasquale di New York, Bernays si fece conoscere come una forza di cui tener conto. Organizzò la Fiaccolata della Brigata della Libertà nella quale le suffragette marciavano in parata fumando, come simbolo di liberazione delle donne. Da quell’evento derivò così tanta pubblicità che da allora le donne si sentirono tranquille riguardo a distruggere i loro polmoni in pubblico, al pari degli uomini.

Bernays rese popolare l’idea di fare colazione con il bacon

fumo

Senza trovare opposizione progettò il modello pubblicitario con l’AMA (Associazione dei medici Americana) che durò quasi 50 anni, dimostrando come vero il fatto che le sigarette facessero bene alla salute. Basta guardare le pubblicità nelle pubblicazioni di Life o del Time dagli anni 40 agli anni 50.

Nei decenni successivi Bernays e i suoi colleghi elaborarono il concetto secondo cui generalmente si potesse creare l’influenza voluta nelle masse per mezzo di messaggi ripetuti centinaia di volte.

A quel punto il valore dei mass media apparve evidente e molte altre nazioni tentarono di seguire la stessa via. Ma Bernays era il punto di riferimento. Josef Goebbels, ministro per la propaganda di Hitler, studiò i principi di Bernays quando sviluppò il popolare fondamento logico che usò per convincere i Tedeschi che dovevano purificare la loro razza. (Stauber)

Fumo e specchi

Il lavoro di Bernays consisteva nel creare l’immagine desiderata di un prodotto o concetto, al fine di creare intorno ad esso il livello di accettazione voluto. Bernays descriveva il pubblico come «un gregge che ha bisogno di essere guidato». Bernays fu sempre fedele al suo assioma fondamentale: «controlla le masse senza che esse lo sappiano». Le PR riscontrano i loro migliori successi quando la gente non sa di essere manipolata.
Stauber descrive il fondamento logico di Bernays così:
«La manipolazione scientifica della opinione pubblica è necessaria per superare il caos e il conflitto in una società democratica» (Trust Us pg. 42)

Questi primi persuasori di massa pretendevano di svolgere un servizio morale per tutta l’umanità. La democrazia era troppo buona per la gente; si doveva dire a loro cosa pensare, perché da soli non erano in grado di pensare razionalmente. Quello che segue è un paragrafo del libro Propaganda di Bernays:

«Quelli che manipolano il meccanismo nascosto della società costituiscono un governo invisibile che è il vero potere che controlla. Noi siamo governati, le nostre menti vengono plasmate, i nostri gusti vengono formati, le nostre idee sono quasi totalmente influenzate da uomini di cui non abbiamo mai nemmeno sentito parlare.
Questo è il logico risultato del modo in cui la nostra società democratica è organizzata. Un vasto numero di esseri umani deve cooperare in questa maniera se si vuole vivere insieme come società che funziona in modo tranquillo.
In quasi tutte le azioni della nostra vita, sia in ambito politico o negli affari o nella nostra condotta sociale o nel nostro pensiero morale, siamo dominati da un relativamente piccolo numero di persone che comprendono i processi mentali e i modelli di comportamento delle masse. Sono loro che tirano i fili che controllano la mente delle persone».

Un pochino differente dal punto di vista di Thomas Jefferson sul soggetto:

«Non conosco alcun luogo sicuro per il potere supremo della società che non sia il popolo stesso, e se pensiamo che non sia sufficientemente illuminato per esercitare il controllo con sano giudizio, il rimedio non è togliergli il potere, ma ragguagliarne la capacità di giudizio».

Ragguagliarne la capacità di giudizio. Bernays credeva che solo pochi possedessero la necessaria perspicacia per vedere la Grande Visione così che venisse loro affidata la sacra missione. E fortunatamente, si vide come uno di quei pochi.

Arrivano i soldi

Non appena furono intraviste le possibilità di applicare la psicologia freudiana ai mass media, Bernays ebbe per clienti più società di quante ne potesse soddisfare. Tutte le multinazionali erano in subbuglio per corteggiare i nuovi Creatori di Immagine. C’erano dozzine di beni e servizi e idee da vendere a un pubblico suscettibile.
Nel corso degli anni, questi giocatori avevano il denaro per creare l’immagine per i clienti con successo. Ecco alcuni esempi: Philip Morris, Union Carbide, Monsanto, Le industrie del tabacco, Le industrie del piombo, DuPont, Shell Oil, Procter & Gamble, General Motors, General Mills, Pfizer, Allstate, Dow Chemical, Ciba Geigy, Coors, Chlorox, Standard Oil, Boeing, Eli Lilly, Goodyear.

I giocatori

Dozzine di società di pubbliche relazioni sorsero per soddisfare la domanda. Fra esse:Burson-Marsteller, Edelman, Hill e Knowlton, Kamer-Singer, Ketchum, Mongovin, Biscoe, and Duchin, BSMG, Buder-Finn.
Sebbene famosi a livello mondiale nell’industria delle PR, sono nomi a noi sconosciuti, e per una buona ragione. Le migliori PR agiscono in incognito. Per decenni hanno creato le opinioni con cui molti di noi sono cresciuti, virtualmente su ogni questione che abbia il più remoto valore commerciale, incluso: prodotti farmaceutici, vaccini, medicina convenzionale, medicina alternativa, introduzione del fluoro nell’acqua pubblica, cloro, prodotti casalinghi per pulizia, tabacco, dioxina, aumento della temperatura del globo, additivi al piombo nella benzina, ricerca e trattamento del cancro, inquinamento degli oceani, taglio delle foreste, immagini di personaggi celebri, monitoraggio di disastri e crisi, OGM, aspartame, additivi e lavorazione dei cibi, amalgama dentale.

Lezione #1

Bernays imparò che il modo più efficace per creare credibilità per un prodotto o un’immagine doveva essere sostenuto da una ‘terza parte indipendente’. Per esempio se la Federal Motor dichiarasse che il riscaldamento del globo terrestre sia una burla di alcuni amanti della natura, la gente avrebbe dei sospetti sulle ragioni che motivano la GM a fare tale dichiarazione, dato che la fortuna della GM è creata dalla vendita di automobili. Se invece qualche istituto di ricerca indipendente con un nome che susciti una certa credibilità come «Alleanza per il Clima del Globo» uscisse fuori con un rapporto scientifico che dice che il riscaldamento del globo in realtà è una storia inventata, la gente inizierebbe ad essere confusa e avrebbe dei dubbi riguardo alla vera questione (e se invece fosse realmente, una storia propagandistica, e inventata? – n.d.A.).
Questo è esattamente ciò che Bernays fece. Con astuzia ispirata dal genio, mise su «più istituti e fondazioni che Rockefeller e Carnegie messi assieme» (Stauber p 45)

Finanziate senza clamore dalle industrie i cui prodotti venivano valutati per verificarne la qualità, tali agenzie di ricerca «indipendenti» sfornavano studi «scientifici» e materiale per la stampa che potesse creare l’immagine che i loro manipolatori volevano.

A tali gruppi di facciata venivano dati nomi altisonanti come: Temperature Research Foundation, International Food Information Council, Consumer Alert, The Advancement of Sound Science Coalition, Air Hygiene Foundation, Industrial Health Federation, International Food Information Council, Manhattan Institute, Center for Produce Qualità, Tobacco Institute Research, Cato Institute, American Council on Science and Health, Global Climate Coalition, Alliance for Better Foods.

Suona tutto perfettamente legittimo, non è vero?

Comunicati stampa preconfezionati.

Come Stauber spiega, queste organizzazioni e centinaia di altre simili, sono gruppi di facciata la cui unica missione è di portare avanti l’immagine delle multinazionali che le hanno fondate, come quelle elencate sopra. Tutto ciò viene realizzato in parte tramite un flusso senza fine di «comunicati stampa» che annunciano «scoperte» emerse da ricerche ad ogni radio e giornale della nazione (Robbins).
Molti di questi resoconti preconfezionati vengono letti come delle vere notizie, e vengono davvero preparati di proposito con il formato delle notizie. Questo risparmia al giornalista il fastidio di fare ricerche sul soggetto per proprio conto, specialmente se si tratta di argomenti di cui conosce molto poco.
Intere sezioni del comunicato o, nel caso di un video, l’intero filmato, possono essere proprio prese intatte, senza alcuna revisione, basta aggiungere il sottotitolo del giornalista o del giornale o della stazione TV e il gioco è fatto! Notizie fatte all’istante con copia e incolla. Scritte da società di PR.

Succede davvero tutto questo? Ogni singolo giorno fin dagli anni ’20, quando l’idea dei Comunicati Stampa fu inventata da Ivy Lee (Stauber, p 22). Alcune volte circa metà degli articoli che compaiono in una copia del Wall St. Journal sono basati solo su tali comunicati stampa delle PR… (22)

Articoli di questo genere sono mischiati con articoli su ricerche autentiche. A meno che tu non abbia fatto personalmente la ricerca, non sarai in grado di vederne la differenza.

Il linguaggio della persuasione.

Quando i pionieri della persuasione Ivy Lee e Edward Bernays ottennero maggiore esperienza, iniziarono a formulare regole e guide per creare l’opinione pubblica.

Impararono presto che la psicologia delle masse deve focalizzarsi sull’emozione, non sui fatti.

Dato che la massa è incapace di formulare pensieri razionali, la motivazione deve basarsi non sulla logica ma sulla presentazione. Qui ci sono alcuni assiomi della nuova scienza delle PR:

– la tecnologia è in sé una religione.

– la gente è incapace di pensare, quindi la democrazia è pericolosa.

– le decisioni importanti dovrebbero essere lasciate agli esperti.

– riformulando argomenti stai lontano dalla sostanza; crea delle immagini.

– non affermare mai chiaramente un bugia dimostrabile.

Le parole vengono scelte attentamente secondo il loro impatto emozionale.

Qui c’è un esempio:

Un gruppo di facciata chiama l’International Food Information Council (IFIC) per risolvere la naturale avversione del pubblico per i cibi geneticamente modificati.

Parole attive vengono ripetute in tutto il testo.

Nel caso dei cibi OGM, il pubblico è istintivamente intimorito da queste nuove creazioni sperimentali che sono apparse sugli scaffali delle drogherie e di cui si dice che abbiano alterazioni nel DNA.

L’IFIC intende rassicurare il pubblico della sicurezza dei cibi OGM, così evita parole come: Frankenfoods, Hitler, biotech, chimico, DNA, esperimenti, manipolare, soldi, sicurezza, scienziati, radiazioni, roulette, accoppiamento di geni, bombardamento di geni, casualità.

Invece, il buon PR per i cibi OGM contiene parole come: ibrido, ordine naturale, bellezza, scelta, ricompensa, innesto, diversità, terra, contadino, biologico, benefico.

Si tratta di una associazione fondamentale di parole di tipo Freudiano / Robbinsiano. Il fatto che i cibi OGM non siano ibridi sottoposti a lenti e attenti metodi scientifici di innesto ha poca importanza. Questa è pseudo-scienza, non scienza. La forma è tutto e la sostanza è solo un mito sorpassato (Trevanian).

Da chi credi sia sovvenzionata l’International Food Information Council? Giusto:  Monsanto, DuPont, Frito-Lay, Coca Cola, Nutrasweet; tutti quelli che sono in lista per fare una fortuna con gli OGM. (Stauber p 20)

Caratteristiche della buona propaganda.

Non appena la scienza del controllo di massa si evolse, l’industria del PR sviluppò ulteriori guide per una efficace azione sociale. Qui ci sono alcuni gioielli:

– de-umanizza la parte sotto attacco etichettandola e chiamandola per nome.

– parla con generalità brillanti usando parole positive che emozionano.

– quando nascondi qualcosa, non parlare con un inglese fluente; fermati un pò.

– ottieni approvazione dai vip, dalle chiese, dall’uomo della strada.

– chiunque a portata di mano che non abbia alcuna esperienza sul soggetto.

– usa l’espediente «persona normale»: noi miliardari siamo come te.

– quando minimizzi uno scandalo, non dire nulla di memorabile.

– quando minimizzi uno scandalo, indica i benefici di quanto è appena successo.

– quando minimizzi uno scandalo, evita argomentazioni morali.

Tieni a mente questa lista. Inizia ad osservare queste tecniche. Non sono difficili da riscontrare. Guarda sul  giornale di oggi o al telegiornale di stasera. Guarda cosa stanno facendo; questi tipi sono proprio bravi!

Scienza in affitto.

Le società di PR sono diventate molto sofisticate nella preparazione dei comunicati stampa. Hanno imparato a collegare i nomi di famosi scienziati a ricerche che quegli scienziati non hanno nemmeno visto.(Stauber, p 201) Questa è una cosa che succede di continuo. In questo modo gli editori dei giornali e i direttori dei telegiornali spesso non sono consapevoli che quel singolo comunicato sia stato completamente fabbricato dalle PR. O almeno possono smentire, giusto?

Stauber narra l’incredibile storia di come la benzina al piombo fece la sua apparizione. Nel 1922, la General Motors scopri che aggiungendo piombo alla benzina le auto sviluppavano più cavalli vapore. Quando c’era qualche faccenda riguardo alla salute, la GM pagava il Dipartimento delle Miniere per fare qualche “test” fasullo e pubblicare delle ricerche falsificate che «provavano» che l’inalazione di piombo non era dannosa.

Qui entra in gioco Charles Kettering.

Fondatore del Sloan-Kettering Memorial Institute per la ricerca medica, famoso in tutto il mondo, Charles Kettering era anche un dirigente della General Motors.

Per una strana coincidenza dopo breve tempo il Kettering Institute pubblica rapporti che dichiarano che il piombo esisterebbe naturalmente nel corpo umano, il quale possiederebbe la capacità di eliminare bassi livelli di contaminazione da piombo.

Associandosi con la Fondazione per la Igiene industriale e con il gigante delle PR Hill e Knowlton, Sloane Kettering contrastò per anni tutte le ricerche «anti-piombo». (Stauber p 92). Senza una opposizione organizzata, nei successivi 60 anni sempre più benzina fu prodotta con additivi al piombo, fino al 1970 quando il 90% della benzina conteneva piombo.

Alla fine divenne troppo ovvio che il piombo fosse uno dei maggiori cancerogeni che non fu più possibile nasconderlo, e la benzina al piombo fu gradualmente eliminata verso la fine degli anni ’80. Ma durante quei 60 anni, si stima che 30 milioni di tonnellate di piombo sotto forma di vapori furono riversate nelle strade e autostrade Americane. 30 milioni di tonnellate. Questo è PR amici miei.

Scienza spazzatura.

Nel 1993 un signore di nome Peter Huber scrisse un nuovo libro e coniò un nuovo termine. Il libro era La rivincita di Galileo e il termine era scienza spazzatura. La tesi superficiale di Huber sosteneva che la vera scienza supporta la tecnologia, la industria e il progresso. Tutto il resto era scienza spazzatura. Senza sorprendere Stauber spiega che il libro di Huber era sovvenzionato dal Manhattan Institute che a sua volta è sovvenzionato dall’industria.

Il libro di Huber fu abbandonato non solo perché era scritto malamente, ma soprattutto perché fallì di dimostrare un fatto e cioè che: La vera ricerca scientifica inizia con nessuna conclusione. I veri scienziati cercano la verità perché non sanno quale sia la verità.

Il vero metodo scientifico funziona in questo modo:

1. Forma un’ipotesi
2. fa una previsione per quell’ipotesi
3. verifica la previsione
4. rifiuta o corregge l’ipotesi basandosi sui ritrovamenti della ricerca

Lo scienziato David Ozonoff spiega che le idee nella scienza sono come ‘organismi viventi che devono essere nutriti, supportati, e coltivati per farle crescere e prosperare’.(Stauber p 205) Grandi idee che non ottengono questo supporto perché gli interessi commerciali non sono immediatamente ovvi – queste idee appassiscono e muoiono.
Un altro modo per distinguere la vera scienza da quella fasulla è che la scienza autentica richiama l’attenzione sugli errori nella sua ricerca. La scienza fasulla vuol far credere che non esistono errori.

La vera scienza spazzatura.

Compara questo con le moderne PR e alle sue continue affermazioni riguardo alla scienza autentica. Le ricerche sponsorizzate dalle società, sia nell’area dei farmaci, dei cibi OGM, o della chimica iniziano con conclusioni predeterminate. E’ poi compito degli scienziati dimostrare che queste conclusioni sono vere, dovuto al riscontro economico che tale prova porterà alle industrie che pagano per tale ricerca.
Questo oltraggio alla scienza ha spostato completamente l’orientamento della ricerca in America durante gli ultimi 50 anni, cosa che qualsiasi vero scienziato non avrà difficoltà ad ammettere. Stauber documenta che la sponsorizzazione industriale della ricerca universitaria sia in aumento. (206) Questo non ha nulla a che fare con la ricerca della conoscenza. Gli scienziati si lamentano che la ricerca sia diventata un’altra merce, qualcosa da comprare e vendere. (Crossen)

I due obiettivi primari della «vera scienza.»

E’ scioccante quando Stauber mostra come la maggior parte delle PR associate oggi si oppongano a ogni ricerca votata alla tutela della salute pubblica e l’ambiente.
E’ divertente vedere che la maggior parte delle volte che sentiamo la frase «scienza spazzatura» è in un contesto in cui si difende qualcosa che può minacciare l’ambiente o la nostra salute. Questo fa senso quando si realizza che il denaro cambia di mano solo vendendo l’illusione di salute e l’illusione della protezione ambientale. La vera salute pubblica e la vera preservazione dell’ambiente della terra hanno un basso valore di mercato.

Il linguaggio dell’attacco.

Quando le società di PR attaccano i gruppi ambientalisti legittimi e le persone della medicina alternativa, si servono di parole che colpiscono a livello emotivo: scandalo, scienza, spazzatura, allarmante, fobia, allarmista, ragionevole, responsabile, imbroglio, isteria.

La prossima volta che leggi un articolo circa una questione ambientale o la salute, nota come l’autore mostra la sua inclinazione usando i termini di cui sopra. Questo è il risultato di un addestramento molto specializzato.

Un’altra tecnica standard delle PR è quella di usare lo stesso linguaggio degli ambientalisti per difendere un prodotto pericoloso e non testato che costituisce un’effettiva minaccia per l’ambiente. Questo possiamo vederlo costantemente dietro lo schermo fumoso delle PR che circonda i cibi geneticamente modificati.
Loro affermano che gli OGM siano necessari per produrre più cibo e per porre fine alla fame nel mondo, quando in realtà la produzione degli OGM per acro è inferiore a quella dei prodotti naturali. (Stauber p 173) L’intero disegno appare chiaro una volta che si è realizzato che tutti i cibi OGM sono stati creati dai produttori di erbicidi e pesticidi perché possono sopportare più grandi quantità di erbicidi e pesticidi. (The Magic Bean)

Il miraggio della recensione autorevole

(PEER REVIEW) Pubblica o perisci è il classico dilemma di ogni ricercatore. Questo significa che chi si aspetta di ricevere fondi per il prossimo progetto di ricerca sarà meglio che ottenga la pubblicazione di quella attuale sui migliori giornali scientifici. E tutti sappiamo che i migliori giornali scientifici come JAMA, New England Journal, British Medical Journal, etc. ricevono la recensione autorevole.

Recensione autorevole significa che ogni articolo che viene pubblicato, in mezzo a tutti quei coloratissimi inserti pubblicitari di farmaci e intere pagine di propaganda delle case farmaceutiche è stato rivisto e accettato da qualche signore molto intelligente e con un sacco di credenziali. Il presupposto è che se l’articolo superi la revisione autorevole, i dati e le conclusioni della ricerca sono stati interamente verificati e sono attendibili.

Ma ci sono alcuni piccoli problemi al riguardo. In primis i soldi. Anche se i prestigiosi e venerabili giornali medici pretendono di essere così obiettivi, scientifici e incorruttibili, in realtà si trovano di fronte ad un fattore importante che accomuna tutte quelle riviste dalle pagine patinate di cui devono tener conto: non contrastare i tuoi inserzionisti.

Tutte queste intere pagine di pubblicità di prodotti farmaceutici nei migliori giornali costano miliardi. Per quanto tempo ancora una casa farmaceutica pagherà lo spazio pubblicitario della pagina centrale in una rivista che pubblica una ricerca autentica che attacca inequivocabilmente la dichiarata sicurezza del farmaco pubblicizzato nella pagina centrale? Pensaci. Gli editori non sono stupidi.
Un altro problema è il conflitto di interesse. Tutti i giornali che trattano di medicina devono avere un requisito formale: ogni legame finanziario fra l’autore e un’azienda produttrice deve essere reso noto nell’articolo. Uno studio fatto nel 1997 su 142 giornali medici non ha trovato nemmeno un riferimento di tali legami. (Wall St. Journal, 2 Feb 99).
.
Uno studio del 1998 fatto sul New England Journal of Medicine ha rilevato che il 96% degli articoli recensiti da autorità in materia avevano legami finanziari con il farmaco che stavano studiando. (Stelfox,1998) Brutta sorpresa, vero? Diventa tutto chiaro ora? Direi di sì. Questo studio dovrebbe essere reso noto ogni volta che qualcuno inizia a diventare troppo enfatico riguardo alla obiettività delle recensioni autorevoli, come loro fanno spesso.

Poi c’è il vero e proprio acquisto dello spazio. Una società farmaceutica può arrivare a pagare 100.000 dollari al giornale per far stampare un articolo favorevole (Stauber, p 204).

Le frodi nelle recensioni autorevoli non sono una novità. Nel 1987, il New England Journal pubblicò un articolo che si atteneva alla ricerca di R. Slutsky MD che copriva un periodo di sette anni. In tale periodo il Dr. Slutsky pubblicò 137 articoli su diversi giornali che fanno le revisioni autorevoli. Il New England Journal scoprì che in almeno 60 di questi 137, c’erano evidenze di considerevoli frodi scientifiche e travisamenti incluso:

– riportare risultati di esperimenti mai fatti
– riportare esami mai eseguiti
– riportare analisi di statistiche mai fatte

Si chiama Effetto Babele ciò che avviene quando dati scientifici fraudolenti non individuati nei giornali di recensioni autorevoli vengono citati da altri ricercatori, che poi vengono ri-citati da altri ancora e così via..
Vuoi vedere qualcosa che riassume questa discussione? Esamina la pubblicità che spesso appare sul Journal of the American Medical Association, senza scordarti che è la stessa pubblicazione che per almeno 50 anni ha pubblicato riquadri pubblicitari delle sigarette che proclamavano i benefici effetti del tabacco. (Robbins)
Molto scientifico, vero?

Fare a pezzi il televisore?

Spero che questo capitolo ti abbia dato dei suggerimenti utili per leggere i giornali e le riviste in maniera un pò diversa, e che da adesso magari inizi a guardare i tg con un altro atteggiamento..

Domandati sempre, cosa stanno vendendo qui? E chi sta vendendo? E se davvero riscontrassi la veridicità del libro di Stauber e Rampton, potresti intravedere la possibilità di elevare di un gradino la tua vita semplicemente smettendo di prestare il tuo cervello ai mass media.
E’ così: non più giornali, non più telegiornali, non più la rivista Time o Newsweek.
E’ possibile..
Pensa cosa potresti fare con il tempo che ti avanza.

Davvero senti il bisogno di dedicare alcune ore al giorno per «rilassarti» o scoprire «cosa succede nel mondo»? Pensa un minuto alle notizie dei passati due anni.

Pensi davvero che le principali vicende che hanno dominato nelle prime pagine dei giornali e nei telegiornali costituiscano «ciò che succede nel mondo»?

Davvero pensi che non succeda altro oltre le inventate crisi tecnologiche, la inventata scarsità energetica, i rifiltrati resoconti di violenza e disastri dall’estero, e le altre non-storie che i burattinai fanno penzolare davanti ai nostri occhi ogni giorno? Per non parlare di quando ottengono una grossa notizia, come Monica Lewinsky o le bombe di Oklahoma, o l’attentato dell’11 Settembre? Abbiamo davvero bisogno di conoscere i dettagli ogni giorno? Avremmo modo di verificare quei particolari se volessimo?

Qual’è lo scopo delle notizie? Informare la gente? Non proprio.

…Il solo scopo delle notizie è quello di mantenere il pubblico in uno stato di paura e incertezza così che domani torni a guardarle e riceva lo stesso annuncio pubblicitario.Troppo semplice? Naturalmente! Questo è il marchio della maestria dei mass media: semplicità. La mano invisibile. Come sosteneva Edward Bernays, la gente deve essere controllata senza che lo sappia.

Articolo di Tim O’Shea, pubblicato sul sito www.newmediaexplorer.org

Letto e condiviso da: www.anticorpi.info

Fonte: www.disinformazione.it

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LA SITUATION MILITAIRE AU DONBASS : LES REPUBLIQUES POPULAIRES PASSENT A LA CONTRE-OFFENSIVE GENERALE !

Fabrice BEAUR pour PCN-Info/ 2015 01 24/

Avec Correspondances au Donbass – PCN-SPO – lucmichel.net/

http://www.scoop.it/t/pcn-spo

https://www.facebook.com/PCN.NCP.press.office

 PIH - FB la situation militaire au Donbass (2015 01 24) FR 1

Rappelons les faits !

Car une propagande à la Goebbels, qui érige le mediamensonge en vérité, est propagée sur tous les médias de l’OTAN et par les USA et les politiciens atlantistes qui veut faire croire à l’opinion publique mondiale que l’agressé est l’agresseur. Rappelons donc que la sale guerre au Donbass a été lancée par la Junte de Kiev contre son propre peuple, qualifié de « terroristes ». Et que l’offensive de la DNR et de la LNR est en fait une contre-offensive lancée en réponse à l’offensive de Kiev amorcée il y a cinq jours et mise en échec

 LA CONTRE-OFFENSIVE DES REPUBLIQUES DU DONBASS

 Après la reprise (et l’échec) de l’offensive ouverte et générale des forces armées de la Junte de Kiev contre les républiques populaires de Donetsk et Lugansk sur toute la ligne de front Nord, c’est donc au tour des forces armées de Novorossiya de passer à la contre-offensive.

 En République populaire de Lugansk (LNR), c’est avec des petites batailles que les milices  populaires reprennent un par un les “block-postes” pour revenir sur les zones perdues précédemment et en acquérir de nouvelles le long des routes stratégiques autour de la ville de Lugansk.

 En République populaire de Donetsk (DNR), c’est une large contre-offensive qui a commencé depuis plusieurs jours sur trois Fronts différents. Autour de l’aéroport de Donetsk, plus au nord autour de la ville de Gorlovka et depuis ce samedi à Mariupol.

 A cela, nous devons ajouter une attaque des forces novorusses conjointes de la DNR et de la LNR pour former une poche – un chaudron – autour de la ville stratégique de Debaltsevo où se concentre un nombre très important de forces ukrainiennes (zone se situant à mi-chemin entre les villes de Donetsk et de Lugansk). A l’heure où j’écris ces lignes, cette opération est en cours. Rien n’est encore joué mais si la nasse se referme alors l’armée ukrainienne aura à faire face à un nouveau Ilovaïsk.

PIH - FB la situation militaire au Donbass (2015 01 24) FR 2

 POURQUOI CETTE CONTRE-OFFENSIVE MAINTENANT ?

 Pourquoi les forces républicaines du Donbass sont-elles enfin passées à la contre-offensive aujourd’hui et non point avant ?

 Pour plusieurs raisons :

 * L’offensive de Kiev des derniers jours était bien plus puissante que les précédentes. Les accrochages plus violents et surtout le redémarrage de la campagne de bombardement massif des villes et tout particulièrement de Donetsk avec ces dizaines de civils assassinés dans les bus, sur les marchés … simplement en pleine rue. Ce que dissimulent les médias de l’OTAN, osant même accuser les forces du Donbass !

La DNR ne pouvait pas ne pas réagir. Il faut éloigner la ligne de front pour au moins supprimer le risque des bombardements criminels de l’artillerie ukrainienne.

 * Les républicains du Donbass ont été plus que patients face à la duperie constante de la Junte de Kiev qui faisait traîner les “négociations”, en plus des provocations armées incessantes, pour mieux renforcer ses troupes armées en vue de la reprise de l’agression contre les populations civiles de la Novorossiya déjà libérées.

Alexander Zakharchenko, Président de la DNR, a d’ailleurs déclaré qu’il « ne voulait plus entendre parler de cessez le feu ». La parole de Kiev ne valant pas plus qu’un chocolat Rochen avarié du criminel de guerre Porochenko.

 * Mais la raison stratégique profonde de la contre-offensive des forces armées novorusses est aussi une anticipation sur les plans ukrainiens qui étaient selon toute vraisemblance d’engager une offensive massive maximale fin février-début mars une fois la réorganisation et le réarmement de ses troupes effectués. Kiev mobilise actuellement 50.000 hommes supplémentaires. Certainement pas pour respecter un quelconque cessez le feu !

 Pour toutes ces raisons, le Donbass se devait de réagir afin d’être en meilleure position avant ce qui devait être la GUERRE TOTALE DE LA JUNTE DE KIEV des prochaines semaines.

 Car, il ne faut pas se leurrer, les forces armées de Novorossiya ne sont pas aussi nombreuses que celles d’en face. Si ces premières ont l’avantage de la motivation (et de l’honneur) sur les troupes kiévistes, cela n’enlève en rien qu’en face il y a toujours un énorme potentiel matériel. Et plus on gagne de territoire, plus on a besoin d’hommes pour le tenir. Et cette règle s’applique aussi aux forces armées républicaines du Donbass. La force de frappe de la DNR et de la LNR ne correspond pas à sa totalité de volontaires en armes. Là est leur faiblesse.

 Donc, les républiques populaires du Donbass ont décidé que « trop c’était trop » et qu’au lieu d’attendre, il fallait prendre les devants.

 Les forces armées de la Novorossiya libérée sont donc en contre-offensive depuis plusieurs jours. Le dégagement de Donetsk et de Lugansk, la nasse de Debaltsevo et la libération de la ville portuaire occupée de Mariupol, dernière grande ville du Donbass (qui avait marqué sa volonté d’indépendance lors du référendum d’avril 2014) aux mains de la Junte, tels sont les objectifs en cours.

 PERSPECTIVES MILITAIRES

 Est-ce que cela veut dire que la bataille finale a commencé ?

Ce serait une erreur de le croire. A la différence d’août de l’année dernière, où la situation se développait rapidement sur le front et où les unités de la milice populaire pouvaient alors manœuvrer librement sur un territoire ouvert, nous sommes dans une situation quelque peu différente aujourd’hui. En effet, les positions des uns et des autres se sont renforcées, installées pourrions-nous dire. Maintenant, nous sommes face à des opérations tactiques visant à l’amélioration globale de la situation sur tous les fronts. En fait, les Forces armées républicaines du Donbass sont dans des opérations défensives en profondeur.

Cela étant dit, en Ukraine tout étant possible, même le pire (enfin le « pire », tout est une question de point de vue), nous pourrions voir une fois encore l’effondrement d’une partie du front ukrainien ici et là et déclencher alors une percée inattendue de la Novorossiya. Impossible à prévoir !

 PERSPECTIVES POLITIQUES

 Mais la surprise de la situation en Ukraine pourrait provenir de l’Ukraine même. Je m’explique.

 Tous les analystes sérieux et les observateurs attentifs de la situation sociale, sécuritaire et militaire en Ukraine noteront que l’agitation règne dans toutes les principales villes :

 * à Kiev où le maire incompétent et corrompu Klitschko, le protégé bi-national de la CDU-CSU allemande de Merkel, est de plus en plus contesté,

* à Lvov même (le cœur de la Galicie « nationaliste ukrainienne ») où la tentation autonomiste voir indépendantiste n’est un mystère pour personne,

* à Odessa, la ville martyre du pogrom de la Maison des Syndicats par les fascistes ukrainiens en mai 2014,

* en Transcarpathie où la désobéissance civile est à l’œuvre, etc.

 L’instabilité règne partout sauf à … Dnipropetrovsk.

Depuis plusieurs mois, cette ville ukrainienne ne fait pas parler d’elle. Et il y a une raison à cela : Igor Komoloisky. C’est cet oligarque-gouverneur de la région qui la contrôle … et la prépare.

A affronter les troupes républicaines du Donbass ?

Au besoin, s’il devait défendre son « fief ». Non ! La raison est autre. Notre oligarque préféré, qui est sur la liste des criminels dont la Justice russe instruit les faits et gestes criminels, lui se prépare tranquillement pour le prochain coup de poker de la « redistribution des richesses » entre gens du même acabit.

Et pour ce faire, SES bataillons sont aujourd’hui de mieux en mieux équipés, de plus en plus nombreux. Quand viendra le temps où les problèmes financiers et monétaires de l’Etat ukrainien vont éclater et submerger la Junte de Kiev, le jeu s’ouvrira de nouveau et ce sera alors à qui aura les plus gros muscles pour prendre une plus grosse part, voir pour prendre le pouvoir même indirectement. Tel semble le projet du Sieur Komoloisky.

Il n’est pas fantaisiste d’envisager un effondrement au sein même de la Junte de Kiev. Nous pourrions en analyser ses multiples conséquences mais cela n’est pas le sujet du présent article.

 2015 ANNEE DECISIVE POUR L’UKRAINE ?

 Il se peut donc, et il est à souhaiter, que 2015 soit l’année de la résolution concomitante de la guerre civile ukrainienne (une guerre civile européenne attisée par l’État-voyou nord-américain) et de la catastrophe de la chute vertigineuse des prix du baril du pétrole (fortement préjudiciable pour la Russie) qui à long terme n’est profitable à personne, de quelque camp que ce soit.

 2015 pourrait voir le triomphe géopolitique, diplomatique et le redressement financier et économique de la Fédération Russie.

C’est une fois de plus à souhaiter car c’est là l’autre enjeu, si ce n’est le principal (géopolitiquement parlant) : la réussite de l’Union Economique Eurasienne naissante, dont le cœur et le moteur est la Russie.

Si cette SECONDE EUROPE échoue, c’est le combat pour la libération nationale de l’Europe toute entière qui reculera encore de plusieurs années. Nous pourrions même, nous Européens, alors sortir de l’Histoire définitivement … dans la nuit noire de la domination néocoloniale yankee, qui ne tient que par le contrôle politico-militaire de notre Patrie continentale par l’OTAN, son « Generalgouvernement » pour l’Europe occupée (l(UE), et le « parti américain », ces traîtres à la Nation européenne.

 La Libération de la Grande Europe passe par la victoire du Donbass !

A bas l’OTAN !

Vive les Républiques populaires de Donetsk et Lugansk !

A bas la Junte fasciste de Kiev !

Vive Novorossiya !

 Fabrice BEAUR

https://www.facebook.com/beaur.fabrice

 (*) Sur le concept de « Seconde Europe », cfr.

EODE THINK TANK/ GEOPOLITIQUE / THESES SUR LA « SECONDE EUROPE » UNIFIEE PAR MOSCOU

http://www.eode.org/eode-think-tank-geopolitique-theses-sur-la-seconde-europe-unifiee-par-moscou/

_____________________

http://www.scoop.it/t/pcn-spo

https://www.facebook.com/PCN.NCP.press.office

https://www.facebook.com/novorossiya.center

https://www.facebook.com/groups/eurasia.russia.novorossiya

LE 10 PEGGIORI TOSSINE NASCOSTE IN VITAMINE, INTEGRATORI E ALIMENTI SALUTARI

gen 18, 2015 by Dioni in Alimentazione

di Mike Adams da NatualNews

Sono assolutamente colpito da quante persone non si pongano il problema di cosa sia realmente contenuto nei cibi che ingeriscono. Quando un prodotto è venduto come fitoterapico, vitamina, integratore, si pensa automaticamente che sia sicuro. E se l’industria dei prodotti naturali ha davvero un notevole livello di sicurezza – specialmente in contrasto al massiccio numero di morti causate dai prodotti farmaceutici – comunque è ancora penalizzata dall’uso di molte tossine nascoste e comunemente usate.

Lo so perché sono stato un giornalista investigativo e un attivista nell’industria della salute naturale per oltre dieci anni. Natural News è probabilmente il sito web di salute naturale più letto al mondo, con milioni di lettori al mese. Ho camminato lungo i padiglioni di innumerevoli fiere, ho condotto centinaia di interviste e ho speso decine di migliaia di dollari in test di laboratorio per determinare cosa sia contenuto in questi prodotti. Sopratutto sono profondamente coinvolto nei temi che riguardano prodotti organici, e produzione certificata di cibi organici, in qualità di supervisore del Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti d’America (USDA), per la certificazione di cibi organici e servizi di imballaggio.

Quando mi guardo intorno, nell’industria dei prodotti naturali, vedo esempi di grande integrità, vedo aziende super oneste, come Nature’s Path e Dr. Bronner’s. Vedo anche un numero allarmante di trucchi, di truffatori e ciarlatani che si sono buttati nel mondo del biologico per approfittare dell’esplosione di interesse registrato nel settore. Per la verità, alcuni prodotti sono francamente pericolosi per la nostra salute. Il mio ruolo come giornalista e attivista è aiutare a discriminare tra prodotti che sono BUONI e prodotti che potrebbero essere tossici, perché quello che desidero è che siate sani, intelligenti ed attivi. Voglio che vi godiate la vita e che incrementiate il livello della qualità della vostra vita.

Preparatevi a restare shoccati da quanto segue. Dopo aver letto questa lista, probabilmente getterete un buon numero di prodotti che avete in frigo e in dispensa. Sono poche le persone disposte a dirvi ciò che leggerete in questo articolo, quindi alcune delle cose che dirò potrebbero davvero risultarvi shoccanti (vedi #1 e #2 sotto).

#1 MALTODESTRINA

Iniziamo dal più importante: se prendete un prodotto naturale e la lista degli ingredienti riporta “maltodestrina”, ci sono molte probabilità che la maltodestrina contenuta nel prodotto derivi da cereali GM di Monsanto. Praticamente tutta la maltodestrina usata nell’industria dei prodotti naturali è geneticamente modificata. I prodotti certificati USDA organici, comunque, non usano maltodestrina OGM.

Il sostituto della maltodestrina derivante da grano GM è la maltodestrina da tapioca, e potete trovare amido/maltodestrina di tapioca in molti prodotti certificati come organici, prodotti non-OGM. La maltodestrina da cereali dovrebbe essere evitata a meno che non sia certificata USDA organica. Cercate quindi maltodestrina di tapioca (o evitate del tutto la maltodestrina).

#2 VITAMINA C / ACIDO ASCORBICO

Ecco un’altra notizia che sicuramente aprirà gli occhi a qualcuno : pressoché tutte le “Vitamina C” vendute nelle confezioni di vitamine in tutti gli Stati Uniti, al momento sono derivati da mais OGM.

Questo significa che molti degli integratori venduti da Whole Foods, le vitamine vendute su Amazon.com, le pillole vendute dalla vostra farmacia locale, e specialmente i prodotti venduti nei negozi di alimentari sono realizzati con vitamina C geneticamente modificata. È tipicamente chiamata “acido ascorbico” e quasi il 100% dell’acido ascorbico usato nell’industria dei prodotti alimentari è derivato da OGM.

Per reperire vitamina C non-OGM bisogna uscire dagli Stati Uniti. Non esiste un fornitore di acido ascorbico non-OGM certificato organico in nessun luogo degli Stati Uniti (almeno per la mia conoscenza). La stessa produzione di acido ascorbico non-OGM è impossibile negli USA perché tutte le attrezzature sono contaminate con residui di organismi geneticamente modificati.

Potete essere sicuri che tutte quelle pillole “vitamina C” vendute al dettaglio a poco prezzo sono derivate da mais geneticamente modificato.

Sui pericoli degli OGM vedi gli articoli nella sezione OGM

#3 PROTEINE DI SOIA E DI RISO AD ESTRAZIONE CON SOLVENTE (ESANO)

Circa il 100% delle proteine di soia “naturali” vendute negli USA sono estratte in Cina usando un metodo di estrazione chimico con esano.

Chiarimento: il principale produttore e distributore di proteine del riso negli USA, che importa proteine del riso lavorate in Cina, insiste nel dire che l’esano non è mai stato usato nell’estrazione dei loro prodotti, né nelle normali proteine del riso integrale, né nelle loro proteine del riso biologiche.

La loro proteina del riso a un “esano-free, non-GMO, conforme alla norma 65 dello stato della California (la legge impone alle aziende che espongano il pubblico a sostanze chimiche pericolose per la salute di fornire avvisi su tale esposizione e sui possibili rischi), ricca di Gamma Orizanolo” e il produttore in questione è Axiom. Forniscono gran parte di proteine del riso integrale a molte fonti negli Stati Uniti, e questo è il miglior prodotto disponibile ad oggi, in parte perché non è estratto con esano.

Esiste la proteina del riso integrale estratta con esano in Cina, ma non è un prodotto Axiom. Quindi, se decidete di comprare proteine del riso, assicuratevi che la fonte sia Axiom e non una che usa l’estrazione tramite esano. Incoraggio anche a mangiare solo proteine di riso certificate biologiche, non proteine di riso convenzionali.

Qualsiasi prodotto proveniente dalla Cina, non solo la proteina del riso, dovrebbe essere doppiamente controllato, per il livello di metalli contenuti, assicuratevi che ne sia privo. Si trovano continuamente prodotti provenienti dalla Cina contaminati da livelli preoccupanti di metalli, che è il motivo per cui personalmente non metto il mio nome su niente che proviene dalla Cina, a parte poche eccezioni ben testate come le bacche di goji (cresciute sull’Himalaya). Axiom sostiene che i test effettuati sulle loro proteine del riso risultano completamente privi da metalli, ma finché non avrò condotto personalmente i test, non potrò esprimermi a riguardo.

Ciò di cui si ha realmente bisogno al momento è un produttore di proteine del riso americano, per il quale esiste già un mercato multi milionario. Se Axiom trovasse un coltivatore certificato come biologico per le sue proteine del riso integrale, la compagnia riceverebbe un enorme approvazione da Natural News e probabilmente troverebbe un’intera fetta di mercato in quei consumatori che vogliono prodotti americani. Il Texas comunque produce molto riso integrale biologico. Sicuramente ci deve essere un modo per estrarne le proteine in America senza dover andare fino in Cina.

Sul tema della proteina di soia, nessuno vuole mettere in discussione il fatto che è di norma che vengano estratte con esano. Qui troverete una lista di molti marchi che producono barrette di proteine di soia:  http://www.naturalnews,com/032862_soy_protein_food_bars.html

L’esano è un prodotto chimico altamente esplosivo. Non è solo estremamente pericoloso per l’ambiente. Per quel che ho capito l’estrazione tramite esano non è consentita per le proteine certificate come biologiche, quindi se potete scegliere, scegliete prodotti certificati come biologici anziché solo “naturali” (che in ogni caso non significa niente).

L’estrazione con esano, comunque, è anche usata per la produzione di proteine vegetali, potete avere maggiori informazioni leggendo:  http://www.naturalnews.com/033728_TVP_textured_vegetable_protein.html

#4 ALTI LIVELLI DI ALLUMINIO NEI PRODOTTI DETOX

Natural News ha contribuito a smascherare alti livelli di alluminio (più di 1200 parti per milione) in un famoso liquido disintossicante, portando il principale distributore americano a emettere un nota di “richiamo” e rimborsare i consumatori per un milione di dollari. Il produttore di questo articolo, Adya Clarity, intenzionalmente e consapevolmente ha ingannato i consumatori mal etichettando il prodotto e non menzionando le 1200 parti per milione di alluminio che conteneva. La FDA ha sequestrato alcuni campioni e vi ha condotto le proprie analisi di laboratorio, confermando l’alto livello di alluminio e trovando pure molteplici violazioni nell’etichettatura dei prodotti.

Adya Clarity è solo uno dei molti cosiddetti prodotti “detox” contenenti livelli allarmanti di alluminio ed altri metalli. Ingerirli per disintossicarsi può risultare dannoso per la propria salute. Questo fatto prova anche che non possiamo sempre credere nei prodotti per la salute venduti online, dove i produttori possono ignorare le leggi di etichettatura. Consumatori fate attenzione quando si tratta di metalli nei prodotti “detox” che promettono risultati magici!

#5 PIOMBO ED ARSENICO NELLE ERBE CINESI.

La Cina è la nazione più inquinata del pianeta, ad oggi, ma molti frutti, molte verdure ed erbe sono coltivate in Cina ed esportate nel Nord America per l’utilizzo in prodotti naturali.

Alti livelli di piombo ed arsenico sono continuamente trovati in vari cibi, integratori e prodotti di erboristeria provenienti dalla Cina. Non mi preoccupo di una parte per milione o meno di metalli pesanti come piombo e mercurio. Anche l’alluminio non è necessariamente un problema quando si trova in cibi che ai testi risultano avere livelli massimi di 150 parti per milione. Ma quando il piombo, l’arsenico, il mercurio, il cadmio arrivano ad alti livelli di saturazione, o sono presenti in forme inorganiche, questo rende il prodotto una potenziale fondi di avvelenamento da metalli pesanti. Sorprendentemente molte delle piccole e medie imprese che importano e commerciano prodotti provenienti dalla Cina non effettuano affatto test per rilevare la presenza di metalli. Lo so per certo avendo parlato con persone che se ne occupano.

#6 MINERALI INORGANICI NELLE VITAMINE A BASSO COSTO

Mangereste limatura di ferro chiamandola alimentazione? La maggior parte delle persone non sa che quasi tutte le vitamine vendute a basso costo oggi sono fatte con limatura di ferro.”Briciole di metallo” all’incirca.

Il calcio che si trova nelle vitamine a basso costo è spesso solo conchiglia macinata, e il magnesio è spesso venduto come ossido di magnesio che potrebbe essere totalmente inutile alle cellule del nostro corpo. Se comprate integratori minerali, potreste buttare via soldi a meno che i minerali non siano quelli giusti: come ad esempio il magnesio orotato o il magnesio malato.

Riguardo agli integratori di minerali, troverete spesso tracce di cose spaventose come il bario e il piombo negli integratori liquidi, ma sono di solito a livelli così bassi da non rappresentare un reale pericolo. La migliore fonte di tutti i minerali è, ovviamente, la pianta fresca. Se davvero volete incrementare il livello di minerali, mangiate germogli, o il loro succo. Il vostro corpo ha bisogno dei minerali “organici” delle piante, non di quelli inorganici dei sassi!

#7 CARRAGENINA

Il Cornucopia Institute, un gruppo di attivisti che abbiamo supportato a lungo, recentemente ha pubblicato un avvertimento sulla Carragenina nei cibi. Il movimento sostiene che la carragenina sia legata a “infiammazioni gastrointestinali, alti livelli di cancro al colon, negli esperimenti condotti su animali in laboratorio”.

Così si esprimono:

dati i suoi effetti sull’infiammazione gastrointestinale, Cornucopia insiste affinché chiunque soffra di sintomi gastrointestinali (intestino irritabile, colon spastico, diarrea cronica… ) consideri la completa eliminazione di carragenina dalla propria dieta al fine di determinare se la carragenina può essere considerata un fattore determinante per la sintomatologia”.

Personalmente, non ho mai avuto nessun problema con la carragenina, e dato che è ricavata da alghe marine, non ho mai fatto attenzione alla fonte. Attualmente consumo abbastanza carragenina nel Blue Diamond latte di mandorle, che bevo quando sono troppo impegnato per farne uno fresco; e non ho mai avuto problemi fino ad ora. Quindi per la mia personale esperienza, non considero la carragenina come un ingrediente di cui preoccuparsi, ma capisco che l’esperienza di altri possa essere diversa, e che possa essere qualcosa di cui preoccuparsi per quelle persone il cui sistema digestivo sia più sensibile del mio.

Per chiarezza, io non considero la carragenina nemmeno lontanamente preoccupante al confronto con l’aspartame, per esempio, GMO o MSG (monosodio glutammato).

#8 ACRILAMIDE

L’Acrilamide è un prodotto chimico che causa cancro, prodotto durante la cottura di carboidrati. Le patatine fritte, ad esempio, contengono acrilamide. Non deve essere riportato sull’etichetta perché tecnicamente non si tratta di un ingrediente. È una sostanza chimica prodotta durante la cottura o la frittura dei cibi. Il consumo di acrilamide aumenta il rischio di cancro ai reni del 59%. La FDA ha pubblicato una guida dettagliata sui livelli di acrilamide nei cibi, rivelando che le patatine fritte ne contengono il più alto di livello in assoluto. L’acrilamide è comunque presente nel succo di prugna, e nei cereali per la colazione.

Una busta di patatine biologiche potrebbe contenere la stessa quantità di acrilamide di una normale busta di patatine. Ecco perché questi snack dovrebbero essere consumati solo occasionalmente, o addirittura evitati. Anche io pecco ogni tanto e ne consumo, ma limito la quantità e mi assicuro di assumere contemporaneamente un po’ di Chlorella (alga) o altri cibi che possano contrastare l’effetto dell’acrilamide.

È interessante notare che la vitamina C blocca l’azione dell’acrilamide nel causare danni al corpo; ma se la vitamina C proviene da una fonte GM, allora la strategia va ripensata. Il succo di limone naturale, il frutto della rosa canina, la polvere di bacche di Camu Camu, sono una fonte molto migliore di Vitamina C.

Se mangiate cibo fritto di qualsiasi tipo, assicuratevi di assumere molta Vitamina C, Chlorella, Astaxantina prima e dopo il pasto.

#9 MONOSODIO GLUTAMMATO NASCOSTO/ ESTRATTO DI LIEVITO

Il monosodio gluttamato nascosto è un tema importante nell’industria dei prodotti naturali. Prendete qualsiasi burger vegetariano, troverete tra gli ingredienti l’estratto di lievito, una forma nascosta di monosodio glutammato.

L’estratto di lievito è incredibilmente presente nell’industria alimentare perché suona meglio tra gli ingredienti del Monosodio Glutammato. La maggior parte dei consumatori è ormai addestrata ad evitare il MSG, ma l’estratto di lievito ancora sfugge, quindi l’industria alimentare lo infila nelle zuppe in lattina, nelle patatine fritte, nei pasti da mircoonde, e specialmente nei prodotti per vegetariani, molti dei quali sono così addizionati con prodotti chimici ed additivi che io proprio non li toccherei. Solo perché un’etichetta riporta “vegetariano” non significa che sia sano.

Il monosodio glutammato è anche chiamato “estratto di lievito autolyzed” o “lievito di torula” o anche “proteina vegetale idrolizzata”.

#10 FLUORURO NEL TE’ VERDE

Il tè verde è famoso per la contaminazione di alti livelli di fluoruro. È frustrante, perché il tè verde è eccezionalmente buono per la salute. È stato provato che abbassa il livello di colesterolo cattivo, e potrebbe addirittura aiutare nella prevenzione del cancro e di alcuni disturbi neurologici. È probabilmente una delle bevande più salutari che potremmo bere.

La pianta del tè che produce tè verde sembra captare un altissimo livello di fluoruro dalla terra. Quindi, se nella terra c’è fluoruro, il tè verde avrà un’elevata concentrazione di fluoruro, qualcosa come 25 parti per milione. C’è un articolo interessante a riguardo che ho trovato in Toxipedia.org:

http://toxipedia.org/display/toxipedia/Fluoride+Content+in+Tea

Se il fluoruro nel tè verde potrebbe non essere un grosso danno di per sé, i governi di tutto il modo sembrano insistere nell’aggiungere fluoruro sintetico, chimico, nelle forniture di acqua, creando così un elevato rischio di fluorosi. Aggiungere tè verde al consumo di fluoruro a cui già siamo sottoposti nel bere acqua dal rubinetto, è una ricetta per un disastro: ossa fragili, decolorazione dei denti, e anche cancro.

L’ULTIMO “PICCOLO SEGRETO SPORCO” DELL’INDUSTRIA DI PRODOTTI NATURALI

C’è un ultimo segreto che dovete conoscere. La maggior parte degli importatori, imballatori, venditori e commercianti di prodotti naturali credono scioccamente ai risultati di laboratorio dei produttori e degli esportatori!

Una tipica azienda americana che vende, ad esempio, polvere di melograno su internet, potrebbe non condurre mai test per rilevare piombo, mercurio, cadmio, arsenico ed alluminio e dare per scontato che i risultati dei test condotti dai produttori siano attendibili.

Questo è straordinariamente sciocco. Produttori ed esportatori mentono continuamente circa i propri test di laboratorio per buttare polvere negli occhi degli importatori e dei commercianti. I test di laboratorio sono facilmente falsificabili, i prodotti contaminati possono facilmente essere venduti ed esportati perché la FDA non controlla costantemente i livelli di contaminazione da metalli pesanti nei prodotti importanti.

La buona notizia è che so per certo che tutti i venditori di alto livello, come Natural News, Mercola, Gary Null, etc, .. tutti costantemente testano i loro prodotti per gli agenti contaminanti. Sono abbastanza sicuro che Gaia Herbs (www.GaiaHerbs.com) costantemente testi ogni lotto, e so che VitaCost, prima che cambiasse titolare qualche anno fa, aveva un laboratorio per testare i propri materiali sul posto (per le formulazioni da loro prodotte). Ma so anche di rivenditori più piccoli che non testano niente e sono molto più interessati nel far girare i soldi che nel conoscere cosa ci sia nei prodotti che vendono. So anche che alcune operazioni di vendita di prodotti cosiddetti biologici anche se poi non si aveva nessuna idea di cosa fosse una certificazione, e questa è una pratica irresponsabile che dovrebbe essere corretta. (cercate il logo USDA biologico quando comprate i prodotti biologici, se il logo non c’è, non sono realmente biologici).

Quindi, ancora una volta, consumatori attenti! Avete bisogno di chiedere risultati dei test per ogni prodotto provenente dalla Cina, e non è male chiederli per qualsiasi altra cosa.

Fonte http://www.naturalnews.com –Traduzione della Dott.ssa Giuditta Fagnani per Dionidream

Livorno: Social card per i poveri non ci sono più, 480 persone nell’indigenza più assoluta

I poveri? Si suicidino. Che si deve lottare per loro? Si deve manifestare? Non pare secondo i depositare della giustizia ed eguaglianza. Per loro niente 35 euro al giorno
 

24 gennaio 2015

Ora che sono mancati loro, anche quei pochi soldi che venivano dati ogni mese dal Comune, forse, come si diceva una volta, “non hanno nemmeno gli occhi per piangere”. E difatti non sono venuti a versare lacrime, ma a reclamare un aiuto che per gente che deve affrontare mille problemi, diventa per forza un diritto. E lo fanno con una dignità che molti, più fortunati, dovrebbero invidiare: non fanno scenate, non insultano, spiegano solo, e lo fanno bene, cosa significa vivere nella povertà ormai assoluta e non avere nemmeno un piccolo appiglio a cui sorreggersi.

 Sono alcuni dei 480 livornesi che fino allo scorso dicembre ricevevano dai servizi sociali del Comune il contributo economico che veniva erogato attraverso la social card e che da gennaio non lo hanno più. Pochi soldi, al massimo qualche decina di euro (prima si arrivava a 100 euro al mese, ora si va dai 40 agli 80), ma che per chi non ha niente o quasi, diventano per forza tanti: come spiegano questi nostri concittadini, a volte 30 o 40 euro significano la differenza tra poter pagare un affitto minimo alle case popolari, o non poterlo fare, col rischio di piombare nell’incubo dello sfratto, oppure saldare una bolletta e poter avere ancora l’acqua in casa, oppure ancora poter mettere in tavola qualcosa per sé e per i propri familiari. Insomma sono necessari per sopravvivere in qualche modo.

«Il servizio è stato cancellato dal primo del mese – conferma Marco Solimano, presidente dell’Arci, che aveva fino ad ora gestito il servizio – e semplicemente non c’è più questo contributo. E questa decisione, oltre a mettere in difficoltà tutti coloro che lo ricevevano ci ha anche costretto a dover licenziare l’impiegata, una madre di famiglia, che avevamo assunto per svolgere questa incombenza».

E cosa vuol dire affrontare questo taglio ai loro già magri bilanci lo spiegano in una lettera, firmata da “Monica Selci e i suoi amici poveri”, tre pagine scritte in stampatello dove le parole pesano come macigni, in cui si spiega cosa vuol dire non poter più far conto su questo aiuto e in cui, ad un certo punto, ci si domanda cosa dovranno fare adesso queste persone: “…spacciare, rubare? Le donne giovani vendere il loro corpo?”. E la lettera, in cui si chiede “come riesce il sindaco a dormire la notte se 480 persone non mangiano e rischiano di essere sfrattate”, ma anche un confronto con l’amministrazione comunale e allo stesso tempo anche alle chiese di Livorno di sostenerli pubblicamente, anche ttraverso le colonne del giornale, “seguendo il comportamento di papa Francesco per i poveri”, sembra essere l’inevitabile punto di arrivo del taglio al sociale deciso dalla giunta Nogarin lo scorso dicembre, quando sono stati azzerati i 326.000 euro annuali distribuiti attraverso le carte sociali ai più poveri. È vero che il gruppo consiliare dei Cinque Stelle ha, nel giro di un paio di settimane, subito corretto il tiro, con un emendamento che chiede di recuperare per il sociale i fondi recuperati nelle economie di bilancio e che l’assessore Ina Dhimgjini, spera di poter reintrodurre questa forma di sostegno già nel prossimo febbraio, ma intanto i fatti sono questi: le social card a gennaio sono desolatamente vuote. E adesso Monica e i suoi amici chiedono di poter parlare col sindaco Nogarin e di nuovo con l’assessore Dhimgjini, che aveva spiegato loro che sarebbero arrivati dei fondi per le carte sociali, ricordando che “la vita è un diritto di tutti, anche di chi è povero”.(…)

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http://www.crisitaly.org/notizie/livorno-social-card-per-i-poveri-non-ci-sono-piu-480-persone-nellindigenza-piu-assoluta/