L’AGRITURISMO NO TAV CHE RIFIUTA DI OSPITARE GLI OPERAI DEL TERZO VALICO: “CI VUOLE COERENZA”

I titolari: “Non ci andava di prendere soldi da chi vuole costruire un’opera che noi consideriamo un danno per il territorio in cui viviamo”

Il cantiere di Voltaggio del Terzo valico

21/01/2015
GIAMPIERO CARBONE
FRACONALTO

Molte altre strutture ricettive tra Val Lemme e Valle Scrivia sono piene di operai del Terzo valico ma l’agriturismo La Sereta, a Tegli (Fraconalto) ha preferito rinunciare a un’entrata economica sicura. «E’ una questione di coerenza – dicono Roberto Pisani e Barbara Coscia, titolari e fondatori del locale circa 15 anni fa -. Da sempre siamo contrari al Terzo valico, partecipiamo alle manifestazioni e alle assemblee, per cui non ci andava di prendere soldi da chi vuole costruire un’opera che noi consideriamo un danno per il territorio in cui viviamo». 

 «Questione di coerenza»  

La Sereta si trova in una zona dove non è facile vivere: Tegli da mesi è raggiungibile solo dal versante ligure a causa di una frana verso Fraconalto e se nevica le strade non sono facilmente percorribili. In sostanza, avere nuovi clienti, per di più fissi, in questa stagione e in questo periodo di crisi economica sarebbe stato un ottimo affare per Roberto e Barbara. «Un’impresa del Cociv – spiegano – incaricata di fare i carotaggi su strade e terreni ci aveva contattato per mettere a disposizione camere e vitto per 4 persone, dal lunedì al venerdì, per quasi 6 mesi. Poi è arrivata una seconda richiesta, sempre da un’impresa sub appaltatrice dei lavori. L’entrata economica sarebbe stata discreta, soprattutto nella bassa stagione come questa, ma abbiamo preferito dire di no, motivando la nostra posizione. Quando capita ospitiamo operai di ditte impegnate in altre lavori, come la manutenzione di tubazioni e autostrade ma al Terzo valico non potevamo dire di sì». 

 In Val Lemme alcuni degli alberghi che ospitano gli operai avevano da tempo adeguato i locali in attesa del via ai lavori. La realizzazione dei campi base, in vista dell’aumento del numero degli operai, potrebbe però svuotare almeno in parte le stanze. Molti lavoratori sono alloggiati in appartamenti affittati dal Cociv.  

L’AGRITURISMO NO TAV CHE RIFIUTA DI OSPITARE GLI OPERAI DEL TERZO VALICO: “CI VUOLE COERENZA”ultima modifica: 2015-01-22T11:06:20+01:00da davi-luciano
Reposta per primo quest’articolo