La nuova “sperimentazione sociale” del governo Renzi /Alfano: Campi Rom come comunità autonome

eguaglianza in Italia è consentire ad un gruppo di persone su base, religiosa, etnica o altro carattere comune di fare delle cose che si negano ad altri gruppi di persone con caratteristiche differenti. Chissà se alcune comunità locali autoctone italiane avanzassero le stesse richieste se fosse loro concesso…
 

Non ci sono più dubbi: il governo Renzi Alfano sta avviando di fatto una nuova sperimentazione sociale, con la collaborazione dei sindaci delle principali città italiane, in particolare a Roma con Marino, a Milano con Pisapia, a Torino con Fassino.
 
I campi Rom diventano “comunità autonome” ed autogestite non sottoposte alle leggi italiane, zone franche dove la popolazione rom può liberamente dedicarsi ai suoi traffici: furto, ricettazione mediante mercatini di merce rubata, racket dell’accattonaggio, sfruttamento di minori e sfruttamento della prostituzione, roghi autorizzati (tossici) di materiale vario. In particolare varie energie vengono dedicate ai furti di rame ed ai furti negli appartamenti utilizzando minori, agili nell’introdursi nelle case e non imputabili in caso di arresto.
 
Molto redditizio ultimamente risulta il settore del rame, il cui furto provoca spesso l’interruzione delle linee ferroviarie. Vedi: Torino: Fermata banda di rom  specializzata in furti /   –  Acilia, ladri sorpresi a rubare in una casa vengono linciati da altri condomini
 
Escluso ogni controllo nei campi da parte della polizia, sempre più a corto di mezzi e risorse, tanto meno dalla Guardia di Finanza che certo non si reca a fare ispezioni nei campi per controllare la provenienza delle merci messe in vendita nei mercatini e neppure vengono richiesti scontrini fiscali ai venditori. D’altra parte, se anche la polizia volesse entrare, a suo rischio nei campi, potrebbe procedere al massimo a fare qualche denuncia a piede libero ma di sicuro nessun rom verrebbe sottoposto ad arresto, neanche in caso di flagranza, essendo quasi sempre o minori o persone in situazione di “disagio sociale” e quindi rimessi subito in libertà.
 
Importante la testimonianza riportata dalla troupe della rete TV la 7, di Piazza Pulita, che si era recata presso il campo rom di via di Salone (zona Tor Sapienza) ed è stata anche aggredita per aver fatto troppe domande ai residenti del campo: “«Dopo aver fatto alcune ore di riprese tra il campo nomadi di via di Salone e l’esterno di via Salviati, con il buio siamo ritornati per capire cosa succede con i roghi tossici e per documentare, se possibile, l’arrivo di tutta quella spazzatura che circonda le roulotte. La mia troupe e io eravamo fermi in auto e l’operatore aveva la telecamera puntata verso l’ingresso del campo. Ad un tratto un gruppo di ragazzi è uscito dall’area con in mano dei tubi di piombo che hanno lanciato verso di noi. È stato un attimo. Abbiamo sentito il rumore sordo e i vetri in frantumi, che hanno colpito anche l’operatore». (……………………..)
Che cosa hai visto nel tuo viaggio all’interno e all’esterno di due dei più grandi campi nomadi di Roma?
 
«Sicuramente una situazione di degrado e abbandono. La vita delle persone oneste è pregiudicata dai comportamenti dei disonesti. Sono zone fuori controllo. I bambini non vanno a scuola anche se il pulmino passa tutte le mattine. Le telecamere di sicurezza sono rotte e il gabbiotto dei custodi è vuoto. Ci siamo trovati davanti anche ad uno dei tanti roghi tossici. In questi posti, in alcuni casi anche le forze del’ordine faticano ad entrare».
– Cosa ti ha colpito in particolare?
 
«Abbiamo chiesto a questa gente come vive e dove prendono i soldi, perchè ho visto una quantità di vestiti nuovi con tanto di etichette. Poi ho visto pile di elettrodomestici di dubbia provenienza. Evidentemente, però, queste domande sono state ritenute fuori luogo o pericolose».
 
L’esperimento che si sta attuando in queste zone, in particolare nelle vicinanze di Roma dove esiste il più grande campo rom d’Europa, non è diverso da quello che si sta attuando anche a Milano ed a Torino, esistendo, da quanto ci risulta, una circolare apposita del Ministeri dell’Interno che detta alle forze di polizia le regole di comportamento, naturalmente tutto in conformità delle regole europee che prescrivono il divieto di ogni discriminazione per le comunità dei rom e dei sinti e l’obbligo dell’integrazione per queste comunità a carico della collettività nazionale. I sindaci sono più che ligi a queste regole tanto che forniscono elettricità, acqua e servizi a questi campi, in forma totalmente gratuita.
 
Il problema è però rappresentato dai cittadini che vivono nelle vicinanze di questi campi i quali non mostrano di gradire più di tanto l’esperimento e manifestano la loro rabbia e la loro indignazione a causa dell’aumento dei furti, dell’insicurezza, dei miasmi dei fumi tossici, dei cumuli di spazzatura che si accumulano al bordo dei campi. Non c’è dubbio tuttavia che i sindaci, come Marino a Roma, saranno in grado di “persuadere” i cittadini della necessità di essere collaborativi ed integrare queste comunità, visto che anche l’Europa ce lo chiede e si sa che, quando si tratta dell’Europa, non è mai possibile rifiutarsi senza apparire retrogradi, razzisti ed ostili al progresso.
La nuova “sperimentazione sociale” del governo Renzi /Alfano: Campi Rom come comunità autonomeultima modifica: 2014-11-27T13:02:30+01:00da davi-luciano
Reposta per primo quest’articolo