«Ho detto no al cemento sul Bisagno, io spostata all’ufficio animali»

Nicoletta Faraldi, dirigente della Regione Liguria, trasferita tra un’alluvione e un’altra dal settore Valutazione impatto ambientale all’ufficio per la salute degli animali
di Riccardo Bruno
 
Ad avvisarla che doveva cambiare ufficio è stata una collega. «Nessuno dei miei superiori mi aveva detto niente». Così Nicoletta Faraldi, 62 anni, esperta in diritto e dirigente della Regione Liguria, ha saputo il pomeriggio del 6 novembre, tra un’alluvione e l’altra nella sua Genova, che non sarebbe stata più il capo del delicato settore di Valutazione impatto ambientale. Trasferita dopo appena 8 mesi alla «Sicurezza alimentare e sanità animale» («Materie di cui non mi sono mai occupata»).
 
Il motivo di un così repentino provvedimento? «Ho chiesto al direttore generale, mi ha risposto che è stata una decisione politica. Me lo ha confermato anche il segretario generale. Io so solo di aver fatto il mio lavoro tecnico, non ho alcuna preferenza partitica».
 
Le ragioni allora forse vanno cercate nella sua attività. Ne è convinta Raffaella Della Bianca, consigliera regionale del gruppo misto, presidente della lista «Noi, idee e cuore per la Liguria», la prima a segnalare l’anomalo trasferimento. «Guarda caso una quindicina di giorni prima – denuncia Della Bianca – ha bocciato un progetto che sta a cuore all’amministrazione, un centro commerciale proposto dalla galassia Coop nell’area del Bisagno».
 
La decisione, firmata da Nicoletta Faraldi, è del 21 ottobre scorso, dodici giorni dopo che l’onda di piena del torrente che attraversa Genova aveva ucciso Antonio Campanella. La valutazione di impatto ambientale doveva essere espressa su «un complesso polifunzionale, in un’area di circa 4 ettari, attualmente a destinazione commerciale alimentare, non alimentare e servizi… oltre all’area denominata ex Officina Guglielmetti». Peccato, come nota l’ufficio regionale, che l’opera «ricade parzialmente in fascia A (area storicamente inondata) e parzialmente in fascia B (area inondabile duecentennale)». Conclusione scontata: «Variante inammissibile», bocciata la richiesta presentata dalla Talea Spa, braccio immobiliare della Coop Liguria. «Tutti possono sbagliare – aggiunge la dirigente trasferita -, ma credo che il mio ufficio abbia svolto correttamente il proprio lavoro».
L’assessore alle Infrastrutture Renzo Guccinelli, cinque giorni dopo la «rimozione», le ha inviato una lettera, scritta a mano: «Gentile dottoressa… è assurdo e assolutamente falso» che la «sua sostituzione sarebbe imputabile a una mia decisione» e che «avrei agito a seguito di un parere su una pratica». Poi aggiunge: «Caso mai devo dirle che nel momento in cui ho assunto la delega a luglio sono stato sollecitato dai vari livelli del settore a sollecitare al segretario generale una sua sostituzione».
 
Una dirigente non gradita a qualcuno, non c’è dubbio.
19 novembre 2014 | 07:57
 
«Ho detto no al cemento sul Bisagno, io spostata all’ufficio animali»ultima modifica: 2014-11-19T21:15:45+01:00da davi-luciano
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