Padova: dipendente del Monte dei Paschi si getta dal quarto piano

e due……

martedì, 11, novembre, 2014

Un 44enne, dipendente del Monte dei Paschi di Siena, ha tentato il suicidio ieri a Padova gettandosi dal quarto piano della sua casa. Secondo quanto è stato ricostruito, l’uomo era molto preoccupato dalle perdite subite in Borsa dal titolo Mps.
La caduta è stata attutita da un filo dell’illuminazione pubblica. L’uomo è in gravi condizioni ma non in pericolo di vita. ansa

Curioso, il finanziere di Renzi punta sul crollo Monte Paschi… E vince

mercoledì, 12, novembre, 2014

A volte può bastare un annuncio a effetto, per fermare il terremoto. Se invece l’annuncio non arriva, e se il terremoto si chiama Monte dei Paschi di Siena, ci rimetteranno sia i rispamiatori di Mps che i contribuenti, che saranno poi chiamati a sostenere la banca. Ci rimettono tutti? Non proprio. C’è anche chi specula sul crollo, per farci soldi a palate. Per esempio Davide Serra, il finanziere di Renzi, ospite fisso alla Leopolda da cui impartisce lezioni politiche contro operai e sindacati.
Tutto questo, sostiene il blog “Senza Soste”, si chiama scandalo. Perché è impossibile non vedere la concertazione degli eventi, il silenzio del premier che non è intervenuto per impegnarsi su Mps e la fiduciosa attesa di Serra, un broker che gioca al ribasso, sicuro di vincere. «Sì, proprio lui, l’amministratore delegato del fondo Algebris, che ha la gigantografia di Mandela in ufficio a Londra, comprata ad un’asta dove c’era Angela Merkel, e che chiede di sanzionare chi fa sciopero in Italia. Insomma lo sponsor finanziario più noto di Matteo Renzi».

Nell’ambiente, Serra è noto come operatore che fa vendite allo scoperto: acquista in anticipo l’obbligo di vendita di azioni e obbligazioni a una determinata data, sperando che nel frattempo il loro valore crolli, in modo da rivendere guadagnandoci, senza aver prima acquistato neppure un titolo. «Grossomodo è quello che è accaduto realmente, quando Serra ha incassato forti dividendi dal crollo in borsa di Mps», scrive “Senza Soste”. In questi casi, la vigilanza bancaria può segnalare la posizione di vendita ribassista allo scoperto, e la Consob qui lo ha fatto prima che il titolo crollasse. «Ma può fare anche un’altra cosa: può direttamente vietare la vendita allo scoperto per impedire comportamenti speculativi. La Consob naturalmente non ha vietato nulla, il titolo Mps ha finito di crollare e Serra ha guadagnato». Cosa poteva fare il governo? «Elementare: tutelare i risparmiatori Mps, e i contribuenti che dovranno ripianare la voragine di Siena».
Sarebbe bastato «portare il presidente del Consiglio davanti ai microfoni, gesto che gli riesce benissimo, per dichiarare che si sarebbe fatto di tutto per salvare Mps, in modo da far risalire il titolo e contenere i danni sia ai risparmiatori che ai contribuenti». Questo però avrebbe mandato in fumo la scommessa di Serra sul crollo della banca toscana.
Matteo Renzi
Così, Palazzo Chigi rischia di apparire come «il più gigantesco covo di insider trading del paese», una postazione privilegiata «dove si detengono informazioni riservate, ad esempio, su Mps e, guarda te il caso, dove gli amici del presidente del Consiglio su Mps finiscono per guadagnarci». Conclude “Senza Soste”: «Una volta poi smantellato il sistema locale del credito in Toscana poi qualcuno pagherà: contribuenti e risparmiatori, ad esempio. Bravi bischeri che votate Pd, continuate così: votate chi lascia, noi e voi, in mutande».

libreidee
http://www.imolaoggi.it/2014/11/12/curioso-il-finanziere-di-renzi-punta-sul-crollo-monte-paschi-e-vince/  

Picchia la compagna e la manda all’ospedale, marocchino arrestato

sssh la donna straniera vittima di maltrattamenti mica deve finire ai tiggi…..sarebbe razzismo nei confronti di uomini stranieri e quindi la donna straniera vittima sarà politically correct che subisca il silenzio mediatico e l’indifferenza

mercoledì, 12, novembre, 2014

 L’ha mandata all’ospedale dove i medici del San Gerardo l’hanno soccorsa in seguito a lesioni e contusioni varie.  A ridurre così una donna così sono state le botte prese dal compagno, un marocchino di 44 anni, domenica pomeriggio a Concorezzo.

La violenza si è consumata tra le mura dell’abitazione che la coppia condivideva nella cittadina brianzola da circa un anno. A sentire le grida d’aiuto della vittima sono stati i vicini che impauriti per quanto stava accadendo all’interno della casa hanno allertato il 112.
Sul posto è giunta una pattuglia della compagnia dei carabinieri di Monza che ha subito tentato di fermare il 44enne. Questo, però, alla vista degli uomini in divisa ha provato a darsela a gambe e a fuggire dalla finestra del bagno. Ha saltato ed è finito nel cortile dove ad aspettarlo c’erano due carabinieri che lo hanno immobilizzato e arrestato.
L’uomo è finito in manette per maltrattamenti in famiglia e lesioni personali.
La compagna ha inoltre riferito agli inquirenti che non era la prima volta che il 44enne le alzava le mani ma che i maltrattamenti duravano dall’inizio della relazione.
monzatoday.it
http://www.imolaoggi.it/2014/11/12/picchia-la-compagna-e-la-manda-allospedale-marocchino-arrestato/

Legge stabilità: l’aumento del valore esentasse dei buoni pasto è una misura che rilancia i consumi

ma quant’è magnanimo sto governo, proprio un governo per i poveri..lucra meno sul cibo dei lavoratori, siamo commossi per cotanta bontà…..

La riforma decennale sul regime fiscale dei buoni pasto sembra essere arrivata ad una svolta positiva. La Commissione Finanze della Camera dei Deputati, infatti, esaminerà la proposta d’innalzamento del valore esentasse del buoni pasto contenuta nei due emendamenti alla legge di Stabilità.
Le modifiche proposte sono di due tipi: nel primo caso si tratta di un aumento del valore esentasse fino a 7 euro del buono pasto in qualsiasi forma; nel secondo caso, tale innalzamento sarebbe di 6 euro per il buono pasto in forma cartacea e di 7 euro per il buono pasto in forma elettronica. La deducibilità dei buoni pasto, oggi, è pari alla soglia di euro 5,29 per ogni giorno lavorato.
“Accogliamo con soddisfazione l’avvio dell’iter parlamentare di riforma di un sistema che attende dal 1998 un allineamento al costo della vita– ha affermato Andrea Keller, Amministratore Delegato Edenred Italia -. “Gli studi condotti da OpenEconomics e Università di Tor Vergata sull’impatto del sistema dei buoni pasto nell’economia italiana mostrano dei numeri assolutamente interessanti. Su un valore del mercato di circa 2,8 miliardi di euro, il buono pasto e la catena di valore aggiunto già oggi rappresentano lo 0,72% del PIL; un aumento del valore esentasse a 7€ porterebbe il settore a rappresentare lo 0,90% del PIL con conseguente aumento di entrate fiscali, valore aggiunto nei pubblici esercizi e maggior potere di acquisto sui lavoratori. Siamo certi che aumentare il valore dell’esenzione fiscale del buono pasto contribuirà a far ripartire i consumi e che le ripercussioni positive si vedranno non solo a livello individuale, con un incremento del potere d’acquisto subito fruibile e che non può essere distratto nel settore del risparmio, ma anche a livello dell’intero sistema Paese.”
Negli scorsi mesi anche Anseb, l’associazione nazionale degli emettitori buoni pasto aderente a Fipe-Confcommercio, in più di un’occasione si è espressa a favore di un aumento del  valore di deducibilità fiscale del buono pasto, presentando i vantaggi di tale riforma nel corso di un convegno organizzato a Montecitorio con Fipe, Confcommercio, Cittadinanzattiva, Adiconsum, Adoc, Federconsumantori, Movimento Consumatori, Cgil, Cisl e Uil.
http://redazione.borse.it/2014/11/11/legge-stabilita-laumento-del-valore-esentasse-dei-buoni-pasto-e-una-misura-che-rilancia-i-consumi/?utm_medium=referral&utm_source=pulsenews

Pd, sgomberi e tav

11 novembre.

Milano. Una ventina di persone incappucciate irrompe nella sede del Pd di via Mompiani, nella zona di Corvetto. Dopo aver srotolato uno striscione «Blocchiamo gli sgomberi, No alla Tav», svuotato un estintore, danneggiato i locali e acceso dei fumogeni, gli incappucciati se ne vanno prima che arrivino le forze dell’ordine.

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macerie @ Novembre 11, 2014

NO TAV – Dopo il silenzio torna a parlare Alberto Perino – ESCLUSIVO

http://www.beppegrillo.it/la_cosa/2014/11/11/no-tav-parla-alberto-perino-intervista-esclusiva/

alberto

Blog- Buongiorno a tutti, è una bella giornata, oggi mi trovo a Torino e sono in compagnia di Alberto Perino, portavoce storico del popolo dei No Tav. Buongiorno Alberto.
Alberto Perino- Buongiorno tutti e buona giornata, visto che oggi c’è il sole.
Blog- È Notizia molto recente che il Tav costerà 3,6 miliardi in più, si passerà dagli 8,4 iniziali ai 12. È una previsione ottimistica?
Alberto Perino – Troppo! Perché in realtà non sono credibili queste cifre, perché queste sono le cifre a preventivo, poi come ci insegna il Mose, tutte le grandi opere in Italia tutto cresce a dismisura, ma moltiplicato per tre o quattro. Il Tav in tutto in mondo costa tra i 9 e gli 11 milioni di Euro al km, in Italia 45, come mai? Una volta mi hanno detto in una trasmissione che era perché in Italia ci sono le montagne, ci sono tante gallerie, tanti problemi e quindi i costi crescono e salgono. Peccato che la Torino – Milano sia arrivata a delle cifre iperboliche vicino ai 60 – 70 milioni di Euro al Km e come tutti sappiamo tra Torino e Milano ci sono le alpi, le piramidi, il Reno e tutto il resto, quindi le cose non funzionano proprio così.
Blog- Non è credibile insomma, che i costi saranno sì aumentati, ma di così poco insomma.
Alberto Perino – Tutto questo che è uscito adesso è semplicemente perché c’è un problema di contabilità tra RFI e RFF che sono i francesi, sono la Réseeau Ferrè de France e uno lo contabilizza in un modo e l’altro in un altro. In realtà recentemente Kramer, il Presidente della Commissione Trasporti, ha detto che non è credibile di poter mettere il 40% di contributo per questa opera, perché in realtà tutti i fondi europei che ci sono per i trasporti sono molto più bassi, ma se non li mette l’Europa chi li mette? L’Italia e la Francia, perché i costi sono e restano. Adesso c’è stata la polemica che Virano ha detto che in realtà il tasso di inflazione che era stato utilizzato per fare i conteggi era del 3,5% annuo, negli ultimi anni siamo molto vicini allo 0, se non addirittura in negativo, peccato che le grandi opere in realtà continuano sempre a aumentare, ma questo è un altro problema e che quindi i costi non sono quelli che sono stati ipotizzati.
Blog- Anche se Virano dice che non ci saranno un aumento successivo.
Alberto Perino – No, lui è tutto tranquillo, ma Virano è una persona che dice sempre di stare tutti tranquilli ecco.. lui ha una sua concezione della verità che è molto strana. Il problema è che se noi riportiamo vicino a zero il tasso di inflazione reale, dobbiamo portare vicino a zero anche il tasso di inflazione che abbiamo utilizzato per calcolare i costi – benefici dell’opera, che erano già tirati al limite con un tasso di inflazione del 3,5%, ma se io ritiro giù da 3,5% a 0%, ciao Nina, non ci sono più! E quindi a questo punto o teniamo tutto fermo e se cambiamo, cambiamo tutto, ma se cambiamo tutto a quel punto salta i costi – benefici.
Allora l’opera come abbiamo sempre detto noi, d’altra parte è così, non è assolutamente sostenibile e è una opera che è chiaramente in perdita..
Blog- Èuna provocazione la dichiarazione del parlamentare Piemontese del PD Esposito, a favore dell’opera, che dice che in ragione di questi aumenti si potrebbe d’avvero valutare l’inutilità dell’opera stessa.
Alberto Perino – Ha detto che se sono veri questi dati allora bisognerà.. ci sarà qualcuno che dirà che non sono veri e quindi lui sarà di nuovo molto tranquillo. A me sembra un po’ che sia uno smarcarsi, non so che perché loro hanno già dei dati molto più precisi di noi su che cosa decide di fare l’Unione Europea e allora che qualcuno inizi a dire che aspetta un attimo, che magari qui conviene saltare via dalla nave prima che questa affondi.
Blog- Nello sblocca Italia c’è un chiaro indirizzo di investimento sul Tav, ricordiamo alcune tratte? Tunnel del Brennero, Verona Brescia, Napoli Bari, quindi di fatto anche questo contraddirebbe quello che si dice del Tav, in ragione di questi aumenti.
Alberto Perino – Sì, proprio ieri o l’altro ieri grazie a un parlamentare dei 5 stelle del Trentino, una Università che adesso mi sfugge il nome ha fatto una analisi costi – benefici più seria di quella che si era inventato qualcuno e è uscito fuori che non c’è nessuna possibilità di andare a pareggio, non di guadagnarci ma di andare a pareggio con i costi – benefici del Brennero, quindi a questo punto il Brennero… 24 miliardi, ci tiriamo due righe sopra, perché poi la cosa bella è questa: che l’Austria ha detto che loro non ci credono proprio e quindi per i prossimi venti anni loro di questo non se ne parla assolutamente, noi continuiamo a spingere. Peccato che da una parte è chiusa dall’Austria, dall’altra in Italia noi abbiamo una linea ferroviaria con un solo binario, se qualcuno mi spiega a che cosa dovrebbe servire questa opera, se non a mangiare soldi e regalarli ai soliti amici del tondino e cemento! È questo il problema!
Allora su queste questioni qui bisogna fare attenzione! Per esempio adesso vi dico una cosa tranquillamente, che tutti dimenticano, noi stessi non la sfruttiamo, perché la linea ferroviaria nuova tra Torino e Lione non è a alta velocità! Nella richiesta di finanziamento all’Unione Europea è specificato che è una linea convenzionale.
Allora ci vogliamo togliere tutti i film che ci siamo fatti nella testa?
Blog- È uno scoop questo
Alberto Perino – Ma figurati, è dal 2007 che è scritto, quindi pensa te!
Blog- Quindi che cosa vuole dire? Che non si potranno raggiungere neanche determinate velocità?
Alberto Perino – No perché non è proprio pensabile, non funziona da nessuna parte!
Blog- Quindi quanto si risparmierebbe in termini di tempo?
Alberto Perino – Mettiamo venti minuti, una cosa folle, ma è importante però perché poi capite al primo semaforo perdi mezz’ora e è finito tutto! Ma lasciamo perdere queste cattiverie dei No Tav, che sono cattivi, brutti, antipatici e soprattutto che in Val di Susa passano già 4 coppie di TGV al giorno.
Cioè il collegamento tra Milano e Parigi con il TGV passa già in Val di Susa, ma attenzione non passa sulla linea a alta velocità tra Torino e Miliano! Perché siccome noi siamo molto all’avanguardia abbiamo fatto dei sistemi di alta velocità che sono unici in Europa e quindi i nostri treni non vanno all’estero e quelli esteri non girano in Italia, ma noi siamo più bravi.
Blog- Io la ringrazio e ci vedremo presto, le chiedo una ultima cosa, facciamo insieme al saluto tipico valsusino?
Alberto Perino – Blog- La sarà dura

DISSESTO IDREOGEOLOGICO IN PIEMONTE, SCIBONA (M5S): BASTA CON QUESTA IPOCRISIA

http://www.marcoscibona.it/home/?p=673
 

“Oggi, in 8a Commissione al Senato, abbiamo audito, tra gli altri, anche l’Assessore all’ambiente piemontese Valmaggia il quale illustra una situazione idrogeologica disastrosa elencando i numerosi eventi che hanno coinvolto la Regione senza tregua” – dichiara Marco Scibona Senatore del Movimento 5 Stelle.

Scibona aggiunge poi: “Qui si piange solo sul latte versato, e il Partito Democratico è campione in questo, ci rabboniscono con qualche risoluzione e con belle parole ma poi all’atto di stanziare i soldi nei bilanci ecco che si finanziano grandi opere, pesanti infrastrutture inutili che stravolgono il territorio che non regge più le abbondanti piogge a discapito del dissesto idrogeologico oltreché deliberare condoni ad ogni legislatura”.

“Quando dismetterete questa ipocrisia? Quando si dirà chiaramente che cantieri come quelli del Terzo Valico e i disboscamenti annessi sono un fattore scatenante di frane e sfiorate tragedie? Con il risanamento del dissesto idrogeologico daremo sicurezza all’Italia, salute ai cittadini nonché lavoro agli italiani!” – conclude il Senatore M5S.

Extra costi Tav: il tasso è quello di Mario (Virano contro Virano)

http://www.autistici.org/spintadalbass/?p=4068
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Extra costi Tav: il tasso è quello di Mario (Virano contro Virano)

Chi incasina i conti della Lyon Turin? Lo si scoprirà oggi al Senato. Sul banco degli imputati gli uomini di Rete Ferroviaria Italiana (RFI), accusati (pensa un po’) di voler mandare in frantumi la grande illusione.

Costa troppo, dicono i loro calcoli “inopportuni”. Ora dovranno recitare l’ “atto di dolore” e dire che si sono sbagliati.

La colpa di RFI? Questa storia del “tasso”, una curiosa credenza secondo la quale i soldi cambierebbero valore negli anni.
Questi ferrovieri sono proprio malati. E la loro febbre manda in fibrillazione la Compagnia delle Grandi Opere. Il Ministro pro-tempore dice che non è vero niente. Lui lo sa, ha studiato l’alta finanza a Paperopoli, dove ti insegnano che i soldi nascono sotto i cavoli e si conservano sotto il materasso. Il Senatore dice che rotoleranno le teste ma ancora non si sa di chi. Tutti i loro “aficionados” si toccano il collo e incrociano le dita, sperando che RFI non gli smonti il castello di sabbia. Perché questa volta potrebbe andare tutto in vacca per davvero.

Ora viene il bello. Indovina chi ha tirato fuori questo tasso di attualizzazione per i costi della Torino-Lione?
Il nostro Commissario Virano Mario in persona.

Siamo nel dicembre 2011 e lo mette in calce alla ”sua” Analisi Costi Benefici (il documento ufficiale sul quale si basa l’utilità e la sostenibilità economica della Lyon Turin): “un tasso di sconto invariato per il periodo di progetto del 3,5 per cento” (1).

Ci cascano persino le cime di Lyon Turin Ferroviaire (LTF). Bisogna aggiornare al 2012 il costo della parte francese del Tunnel? Simsalabim, si prende il costo 2010 e si aumenta del 7% per tenere conto dei due anni trascorsi (2). Ergo proprio il 3,5% annuo.
Non parliamo di quegli “zucconi” di RFI, quelli il “tasso di Mario” se lo bevono al primo colpo. Sono tecnici diligenti, gli insegnamenti del Signor Commissario li applicano alla lettera. Ecco come i miliardi (quelli veri) diventano 12.

Nessuno deve sapere quanto costa veramente la Torino – Lione, è un segreto.

«Il valore indicato dalle Ferrovie è sovrastimato. La cifra di 12 miliardi deriva dal fatto che, a partire dall’ammontare del progetto preliminare, è stato applicato, anno dopo anno, un tasso tendenziale di inflazione pari al 3,5%. Ma il costo del denaro è oggi molto più basso. Nell’ultimo biennio siamo su valori dello 0,7%. Il risultato è che la quota riportata è lontana dalla realtà» (3).

Virano Mario contesta il tasso di Mario Virano.

Chissà quale testa rotolerà oggi al Senato?

(1) Quaderno 8 dell’Osservatorio, pag. 29 (leggi l’estratto)

(2) Progetto Definitivo, Parte comune Italo-Francese, tratta transfrontaliera, PD2-C30-TS3-0053A-AP-NOT “Relazione di sintesi sulla valutazione dei costi di investimento”, punto 1, pag. 4/22 (leggi l’estratto)

(3) Il sole 24 ore, 27 ottobre 2014

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14/11 a Chiomonte alla centrale per i 4 notav

post — 10 novembre 2014 at 22:41

No-Tav-640Il 14 Novembre, la pubblica accusa formulerà le richieste di condanna nei confronti di Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò,  in carcere da quasi un anno con l’accusa di di terrorismo, per aver danneggiato un compressore.

Il movimento notav lo ha ribadito in tutte le occasioni possibili, dicendo chiaramente che Quella notte c’eravamo tutti/e e ha indetto una settimana di mobilitazione nei territori dal 14 al 22 novembre, in solidarietà ai 4 notav, a tutti gli inquisiti e per il rilancio delle lotte.

Venerdì 14 ci troveremo dalle ore 17 in poi a Chiomonte al cancello della centrale per farci sentire, per rinnovare ancora una volta una promessa di lotta che non si può fermare con sbarre, prigioni, aule dei tribunali o con il filo spianto di un cantiere.

Portiamo cibi, piatti e bicchieri, cibo da condividere, strumenti musicali, fischietti, coperchi, e TANTA VOGLIA DI LOTTARE E FARCI SENTIRE.

Il Vin brulè sarà garantito dai comitati notav dell’altavalle.

Vi aspettiamo,

Il Movimento NO Tav.

Comunicazione importante sull’esproprio del Presidio di Arquata

11 novembre 2014

Per la giornata di mercoledì 19 novembre era previsto l’esproprio del terreno su cui sorge parte del Presidio No Tav – Terzo Valico di Radimero ad Arquata. Nei giorni scorsi Cociv ha rilasciato una nota stampa in cui si comunica che: “essendo impegnato nei lavori di riattivazione dei cantieri e delle viabilità connesse, a seguito delle criticità che sono sorte per gli eventi alluvionali dei giorni scorsi, comunica che le attività di immissione in possesso delle aree, in programma il 19 novembre prossimo, verranno sospese temporaneamente”. La motivazione utilizzata dal Cociv per rinunciare all’esecuzione dell’esproprio è a dir poco fantasiosa considerato che non ci risulta nessun lavoro di riattivazione cantieri e/o di riattivazione delle viabilità connesse. Con ogni probabilità si sono resi conti che chiedere l’affissione all’albo del Comune di Arquata due giorni dopo l’alluvione che ha messo in ginocchio il basso Piemonte non è stato un gran bel gesto. O forse sono in attesa di avere qualche rassicurazione in più sulla prosecuzione dei lavori, senza il quale diventerebbe complicato autorizzare nuovamente un uso massiccio di forze dell’ordine come avvenuto nella giornata del 30 luglio.

Ieri sera si è riunito il coordinamento dei comitati No Tav – Terzo Valico e, nonostante la nota stampa del Cociv, ha deciso di confermare il presidio contro gli espropri nella giornata del 19 novembre. Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio. Al tempo stesso si chiede alle tantissime persone che si stavano organizzando da molte città italiane per raggiungere Arquata e a cui va un forte ringraziamento di evitare di farsi centinaia di chilometri per quella che con ogni probabilità sarà una giornata tranquilla in cui il consorzio costruttore del Terzo Valico non si farà proprio vedere. Il campeggio di martedì 18 è pertanto annullato e l’appuntamento per cittadini e comitati piemontesi e liguri è fissato alle ore 7 e 30 di mercoledì 19 novembre presso il Piazzale delle Vaie di Arquata Scrivia.