MA QUALE DIMINUZIONE DELLE TASSE! È VERO CHE NEL 2015 LA MANOVRA DI PITTIBIMBO LE FA SCENDERE DI 18 MILIARDI, MA POI RISALGONO DELLA STESSA CIFRA NEL 2016 (DOPO IL VOTO?), E POI ALTRI 24 MILIARDI DI TASSE IN PIÙ NEL 2017 E 28 NEL 2018. BELLA FREGATURA – 2

22 OTT 2014 15:09

1. MA QUALE DIMINUZIONE DELLE TASSE! È VERO CHE NEL 2015 LA MANOVRA DI PITTIBIMBO LE FA SCENDERE DI 18 MILIARDI, MA POI RISALGONO DELLA STESSA CIFRA NEL 2016 (DOPO IL VOTO?), E POI ALTRI 24 MILIARDI DI TASSE IN PIÙ NEL 2017 E 28 NEL 2018. BELLA FREGATURA – 2. COME NON BASTASSE, TRA IL 2016 E IL 2018 VERRANO ALZATE LE ALIQUOTE IVA, CON QUELLA CHE OGGI È AL 10% CHE ARRIVERÀ AL 13%, E QUELLA DEL 22% CHE TOCCHERÀ QUOTA 25,5% –

3. ANCHE SUL FRONTE DELL’IRPEF C’È LO SCHERZETTO, PERCHÉ SEMPRE DOPO IL 2015 CALERÀ LA SCURE SULLE DETRAZIONI PER COMPLESSIVI 11 MILIARDI. SONO SOLDI IN PIÙ CHE SI PAGANO – 4. GIOCO DI PRESTIGIO ANCHE SULLA FAMOSA RIDUZIONE DELL’IRAP PER LE AZIENDE: IL BLOCCO DELLE AGEVOLAZIONI PRECEDENTI PORTA LA RIDUZIONE DEL CARICO FISCALE A SOLI 4 MILIARDI – 5. MA IL CAPOLAVORO DI BARBARIE GIURIDICA È L’AUMENTO DELLA TASSAZIONE PER FONDI PENSIONE E FONDAZIONI: È RETROATTIVO, CON TANTI SALUTI ALLO STATUTO DEL CONTRIBUENTE

Dagoreport

Ma che bella la manovra “che abbassa le tasse di 18 miliardi”, come ha detto Renzie presentandola a destra e a manca quando era solo in bozze. E che gioia il “bonus bebè” per le neo-mamme, annunciato in diretta tv da Barbara D’Urso su Canale 5. Adesso che però la legge di Stabilità è nero su bianco, nonostante manchi la vidimazione della Ragioneria generale dello Stato, si scoprono anche altre cose. Non tutte così allegre.
 
Sul fronte delle tasse, dopo il calo strombazzato nel 2015, ecco un aumento di 18 miliardi nel 2016, di 24 nel 2017 e di 28 nel 2018.
La manovra prevede fin d’ora un robusto aumento dell’Iva: nel 2016 l’aliquota del 10% dovrebbe passare al 12 e poi salire al 13% nel 2017. Quella del 22% salirà invece al 24% nel 2016, per poi arrivare al 25,5% nel 2018. Quali effetti sui già deboli consumi possa avere una manovra del genere è facile da immaginare. Oltre al fatto che l’Iva colpisce di più gli strati di reddito medio-bassi.
Sul lato dell’Irpef, quella che viene ridotta di 80 euro per i redditi più bassi, ecco le brutte sorprese negli anni a venire: taglio delle detrazioni da 4 miliardi nel 2016 e meno 7 dal 2017 in poi. Non sono tecnicamente aumenti di tasse, ma al lato pratico, quando si tratta di calcolare il saldo delle imposte da versare, le minori detrazioni si traducono in un aumento delle somme da versare allo Stato.
La riduzione dell’Irap per le aziende, che Renzie aveva quantificato in 6 miliardi e mezzo per il 2014, in realtà rischia di essere di due miliardi e mezzo in meno perché vengono annullate già da quest’anno tutta una serie di riduzioni precedenti delle aliquote. A cominciare dal taglio del 10% deciso a maggio sotto elezioni. Saranno contenti in Confindustria.
 
Una vera primizia è poi l’aumento delle tasse applicate ai fondi pensione, che saliranno dall’11,5% al 20%. La particolarità dell’intervento è nel fatto che al momento sembra decorra dal primo gennaio. Insomma, si tratta di un aumento retroattivo, con tanti saluti a qualunque “galateo” e rispetto del contribuente. Lo stesso intervento retroattivo vale anche per le fondazioni, che con le loro erogazioni sul territorio spesso rappresentano una forma di welfare sussidiario a Regioni e comuni, e che dal 2010 a oggi hanno visto triplicare il proprio carico fiscale.
volanti guardi di finanza
Sul fronte dei possibili buchi, la parte del leone la fa la lotta all’evasione fiscale. Il governo prevede di recuperare così ben 4 miliardi di euro, ma in passato queste stime non venivano conteggiate come un incasso sicuro.
Nelle coperture sono conteggiati anche 10 miliardi di privatizzazioni, una somma da centrare con la mega offerta di azioni delle Poste. Peccato che sulla privatizzazione l’attuale vertice, ovvero Francesco Caio, ci senta pochino.
Problemi di coperture anche per la cassa integrazione in deroga, per la quale la legge di Stabilità stanzia un miliardo e mezzo, nonostante nel 2013 si sia speso il doppio. Significa che il governo prevede per l’anno prossimo un significativo miglioramento della congiuntura industriale. Beato lui.
http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/ma-quale-diminuzione-tasse-vero-che-2015-manovra-87023.htm?utm_medium=referral&utm_source=pulsenews

MA LA FED NON DOVEVA CONTINUARE IL TAPERING???

dollaro che recupera posizioni e borse in recupero..sulla base di una EUROPA piu’ incline a stampare.

se la BCE confermera’ il QE il dollaro si apprezzera’ rapidamente e le borse ne beneficerano come sta accadendo in queste ore.
Se in Europa ostacoleranno il QE e gli UA stopperano il loro QE settimana prossima ..ALLORA SUL MERCATO AUMENTERA’ LA TENSIONE.

per ora le scommesse degli speculatori sembrano orientate a un approccio soft e positivo senza piu’ traumi.
Il 2015 dovrebbe essere un buon anno per i mercati azionari…ma comprare ora prima delle decisioni fed o europee è rischioso. Preferisco attendere per uno storno ulteriore..
http://ilpunto-borsainvestimenti.blogspot.it/2014/10/ma-la-fed-non-doveva-continuare-il.html?utm_medium=referral&utm_source=pulsenews

Banche: Undici bocciate agli stress test, tre italiane

Undici banche europee non avrebbero superato gli stress test.

Almeno undici banche europee non hanno superato gli stress test della BCE. Lo afferma l’agenzia stampa spagnola Efe citando diverse fonti finanziarie.
Tra le banche italiane sono state bocciate Banco Popolare (IT0004231566), Banca MPS (IT0001334587) e Banca Popolare di Milano (IT0000064482)
. Non avrebbero inoltre superato gli stress test tre banche greche, due austriache una cipriota, una belga e una portoghese.
L’Efe sottolinea tuttavia che si tratta di dati preliminari che potrebbero essere rivisti all’ultimo minuto.
La BCE, che pubblicherà i risultati degli stress test domenica prossima, ha comunicato che qualsiasi conclusione sul loro esito è da considerarsi assolutamente speculativa.

Redazione Borsainside
http://www.borsainside.com/mercati_europei/53468-banche-undici-bocciate-agli-stress-test-tre-italiane/?utm_source=pulsenews&utm_medium=referral&utm_campaign=Feed%3A+BorsainsidecomFeeds+%28Borsainside.com+Feeds%29

PRELIEVO FORZOSO DALLE PENSIONI: LO SLITTAMENTO DI DIECI GIORNI

Postato il Mercoledì, 22 ottobre
Lo slittamento di 10 giorni nel pagamento delle pensioni è un vero e proprio prelievo forzoso.
Vi spiego perché sta facendo discutere la norma, inserita nella Legge finanziaria (che nessuno ha ancora letto per intero), che fa slittare dal giorno 1 al giorno 10 del mese il pagamento delle pensioni.
Si argomenta che tale norma mette in difficoltà i pensionati in quanto, ad esempio, gli affitti scadono nei primi 5 giorni del mese, periodo, quindi, in cui il pensionato non avrebbe ancora percepito la pensione. Giustissimo.
Si argomenta che il Governo, così, guadagna in valuta e commissioni a scapito dei pensionati. Verissimo (anche se guadagnano di più le banche).
 
Una cosa che sta sfuggendo, però, è che la misura si configura come vero e proprio prelievo forzoso. Vediamo perché.
In modo strutturale, viene alterata la periodicità senza la relativa compensazione di conguaglio (o, almeno, nella norma non pare essere prevista).
Partiamo da un esempio concreto:
Un dipendente con periodicità stipendiale al 27 del mese si colloca in quiescenza il 16, rimanendo in servizio fino al 15. Per allineare la periodicità stipendiale (27 del mese) a quella pensionistica (1 del mese), il dipendente riceverà un ultimo stipendio il 27 rapportato a 15 giorni (dall’1 al 15, periodo di servizio) e una prima pensione, il 1 del mese successivo, pari a 15 giorni (dal 16 al 30, giacché contabilmente tutti i mesi si considerano di 30 giorni).
 
Per allineare le periodicità, infatti, è necessario corrispondere il “rateo” rapportato al numero di giorni di differenza fra le due periodicità.
Ora, con la norma in finanziaria, se con la prima pensione “differita” non verrà corrisposto anche il rateo corrispondente ai dieci giorni di differimento, quei dieci giorni non saranno stati pagati e non verranno mai recuperati, concretizzando, di fatto, un prelievo forzoso. Da qui il “risparmio” di 6 milioni di €. Più che “risparmio” lo chiamerei furto.Ah questa sinistra. Ma il PD, nel suo programma elettorale, ha mai scritto che avrebbe aggredito le pensioni? E Renzi, nel suo programma per le primarie, ha rappresentato questa sua intenzione?
Capisco che la Costituzione prevede il non vincolo di mandato, ma, a parte che a tutto c’è un limite, questo riguarda solo i parlamentari eletti.
Renzi, che non è parlamentare ha, per caso, rinvenuto qualche disposizione nello statuto del PD che gli consente di impiparsene dei suoi elettori? Non è che comincia a pesare la manina di Yoram Gutgeld?
Stefano Ali
 
 
22.10.2014

FALLISCONO I NEGOZIATI UE-RUSSIA-UCRAINA: IL BLOCCO DEL GAS CONTINUA

chissà se lo strano scoppio dell’oleodotto in Germania non sia in relazione a questo…da lì passava e si sà chi va in bestia se arriva roba dalla Russia…

Ancora una volta senza un accordo si è concluso ieri a Bruxelles un altro round di colloqui del gas tra Russia, Ucraina e l’Unione europea. Molti punti di domanda restano su dove Kiev andrà a prendere i soldi per pagare il metano russo, e soprattutto garantire che le forniture all’Europa non conoscano stop invernali.
Secondo la tv russa Ntv (Gazprom Media), Gunther Ottinger, Commissario europeo per l’energia, si sarebbe rivolto agli ucraini con queste parole: “Voi da sette mesi non pagate per il gas fornito dalla Russia. Se al macellaio per sette mesi non pagate la carne, credete che non si arrabbierà?”

Di fatto i partecipanti alla riunione Russia-Ue-Ucraina non sono stati in grado di concludere un accordo specifico. La prossima sessione è prevista per il 29 ottobre.

Mosca insiste che la consegna del gas si svolgerà solo dietro pagamento, come è giusto che sia, soprattutto dopo i recenti avvenimenti. E per la prima volta dall’inizio delle trattative, Ottinger non è stato affatto tenero con Kiev. Il tutto, dopo che a Milano, durante il vertice Asem, era risultato chiaro che al di là del conflitto in se stesso in Ucraina, quello che preoccupava il cancelliere tedesco Angela Merkel era la possibilità di una nuova crisi del gas e un inverno con uno stop alle forniture russe.

Dall’Asem, sembrava essere stato raggiunto un accordo di massima, almeno fino a marzo. Dopo che il presidente russo Vladimir Putin si era messo “carta e penna” a spiegare il punto di vista di Mosca alla stessa Merkel.

Nell’incontro successivo a due di Putin con il collega ucraino Petro Poroshenko, si era convenuto che il prezzo del gas fino al 31 marzo fosse di 385 per ogni 1.000 metri cubi. E sul pacchetto inverno non si applicava il principio del “take or pay”. Cioè Kiev decideva di quanto gas avesse bisogno.

Tuttavia, l’Ucraina deve ancora pagare non meno di 2 miliardi di dollari di gas già consumato alla Russia e proprio ieri Kiev ha preteso che l’Unione Europea fornisse questa somma, cosa che ovviamente non poteva accadere per questa mattina. In ogni caso, la Ue si è riservata di decidere se fare questo ulteriore ingentissimo prestito-regalo.

Resta il fatto che se la fornitura di gas russo all’Ucraina resterà bloccata, tutta Europa rimarrà al gelo, questo inverno. Infatti, le condutture che trasportano il gas verso la Ue passano dal territorio ucraino e l’arma di ricatto di Kiev nei contronti di Bruxelles – in questo caso – è molto potente: o ci date i soldi o neache voi avrete il gas russo, chiudiamo noi i gasdotti.

La situazione è allo stallo, e l’inverno s’avvicina rapidamente.
http://fuorisubito.blogspot.it/2014/10/falliscono-i-negoziati-ue-russia.html?utm_medium=referral&utm_source=pulsenews

UE, Le Pen attacca la commissione Juncker: rapporti con le lobby, vergogna!

questi nazisti sempre ad attaccare il regno del clientelismo affaristico lobbista….oops pardon si chiama democrazia

venerdì, 24, ottobre, 2014

“Vergogna alla Commissione”, ha attaccato la leader del Front National Marine Le Pen prima del voto sul nuovo gabinetto Jean-Claude Juncker. “Con lei il peggio sarà una certezza”, ha insistito la leader nazionalista chiudendo il suo intervento. Prima aveva attaccato la squadra di Juncker per i suoi rapporti con le lobby: “per il settore finanziario ha nominato lord Hill, lobbista per metà della sua carriera, per l’euro il lettone Dombrovskis che ha attuato un piano di austerità brutale, per l’energia lo spagnolo Arias Canete che ha fondato due società che lavorano nel petrolio e che sono ancora in mano alla sua famiglia”.
“Un minimo di decenza in politica, almeno con le lobby”, ha insistito Le Pen, molto critica anche per il mandato negoziale sul TTIP.
http://www.imolaoggi.it/2014/10/24/ue-le-pen-attacca-la-commissione-juncker-rapporti-con-le-lobby-vergogna/

Ricalcolo del Pil: l’Italia dovrebbe pagare altri 340 milioni di euro alla UE

venerdì, 24, ottobre, 2014
 
L’Italia potrebbe dover pagare 340 milioni di euro all’Unione europea a titolo di contributo al bilancio. Lo scrive il Financial Times che riporta un documento di Bruxelles in cui vengono riviste le quote di contribuzione Iva in base al ricalcolo del Pil fino al 2013.
Francia e Germania, invece, avranno un rimborso rispettivamente di 1,02 miliardi e 780 milioni, mentre la Gran Bretagna dovrà pagare una quota extra di 2,13 miliardi.
 

UE, Van Rompuy: un miliardo di euro per la lotta all’Ebola

ma con un finanziamento potrebbe non essere più così

venerdì, 24, ottobre, 2014

 
Un miliardo di euro nella lotta all’Ebola. E’ la cifra stanziata dall’Unione europea che ha aumentato gli aiuti finanziari per combattere il virus nei Paesi dell’Africa occidentale. Lo ha annunciato su twitter il presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy.
 
 
Commentando l’invio di 4mila soldati statunitensi in Liberia per combattere l’ebola, il dr.Boyle dell’Università dell’Illinois, sostiene che “l’esercito americano ha appena invaso la Liberia mandando in Liberia la 101esima Divisione Airborne.  Questo è una divisione d’elite e non hanno alcuna formazione per fornire cure mediche a chiunque. Sono lì per stabilire una base militare in Liberia. E gli inglesi stanno facendo lo stesso in Sierra Leone. I francesi sono già in Mali e Senegal. Quindi, non sono lì per il trattamento dei malati”.
 
Boyle rifiuta la tesi secondo la quale l’epidemia di Ebola sia una conseguenza della crisi sanitaria che affligge l’Africa – grandi lacune di personale, attrezzature e medicine –  come alcuni esperti suggeriscono, definendola pura propaganda. E ribadisce che siamo in presenza di “una guerra biologica condotto presso i laboratori istituiti dagli Stati Uniti sulla costa occidentale dell’Africa, rintracciabili su una mappa prodotta dal Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie (CDC) e situati proprio in aree considerate essere “l’epicentro del focolaio di Ebola in Africa occidentale”.  Qui le agenzie governative degli Stati Uniti dichiarano di lavorare per lo sviluppo di un vaccino, sostiene Boyle, mentre in realtà sviluppano l’agente patogeno pe la guerra biologica e solo dopo lavorano sul vaccino.

Bologna: Senza lavoro e sfrattati, dormono in auto con un bimbo di 7 me

ma come? Nella città e nella regione dei moralmente superiori? Nella terra dell’accoglienza e solidarietà?
O forse hanno la cittadinanza sbagliata?

venerdì, 24, ottobre, 2014

24 ottobre  – Una delle tante storie di “nuove povertà” alle quali la crisi ci ha quasi abitutati anche sotto le Due Torri: P.G. 35 anni e il suo compagno 34enne V.D.C. erano operai con un contratto a tempo determinato. Abitavano in zona Stadio, quando hanno perso entrambi il lavoro. Non riuscendo più a pagare l’affitto, a ottobre 2013 lo sfratto è diventato esecutivo. Inoltre lei ha scoperto di essere incinta.
“I servizi sociali non ci hanno presi in carico poichè il bimbo non era ancora nato, quindi evidentemente, non essendoci ancora fisicamente, non faceva parte del nucleo familiare – dice P.G. a Bologna Today – il mio compagno è di Napoli, quindi siamo stati per qualche mese ospiti a casa sua, poi ad aprile siamo tornati a Bologna perchè ho trovato un lavoretto di pulizie di poche euro al mese”.
“Ci sono casi più gravi del vostro” avrebbe risposto alla coppia il personale dei servizi sociali. “Non potevo non avere una residenza con un neonato, così l’ho presa a casa dei miei genitori, che abotano in un alloggio Erp, vivono di pensione e sono già in sei quindi non possono ospitarci”. Così la coppia con il piccolo sono spesso costretti a dormire in macchina: “A volte andiamo da qualche amico” dice P.G che ieri ha incontrato una nuova nuova assistente sociale: “Devo dire di aver conosciuto una persona molto gentile, che si è informata in modo preciso sulla nostra situazione e ha esaminato tutta la documentazione relativa allo sfratto, ma, per forza di cose, mi farà sapere”. P.G. preferisce non mostrare il suo volto per tutelare suo figlio e la sua famiglia.

La Turchia: faremo arrivare 1.300 ribelli siriani a Kobane. Ribelli: non sappiamo nulla

venerdì, 24, ottobre, 2014

La Turchia permetterà a 1.300 uomini dell’Esercito siriano libero (Esl) di raggiungere la città di Kobani attraverso il confine turco-siriano, in modo che possano aiutare i combattenti curdi che nella città lottano contro i militanti del gruppo Stato islamico (ex Isil).
Lo ha annunciato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan parlando dall’Estonia, in cui si trova per un viaggio che toccherà anche la Lettonia, aggiungendo che i combattenti dell’Esl stanno negoziando il loro itinerario con le forze curde a Kobani. Un portavoce dell’Esl, Kenan Mohammed, ha però dichiarato di non essere a conoscenza di piani simili.
http://www.imolaoggi.it/2014/10/24/la-turchia-faremo-arrivare-1-300-ribelli-siriani-a-kobane-ribelli-non-sappiamo-nulla/