ma tu guarda, sovviene in loro un dubbio. Capisco che si debba occultare la realtà sullo stato occupazionale, finanche a scrivere e definire lavoratore una persona che però è in cassa integrazione (se è in cassa non lavora, motivo per il quale tale soggetto incassa la cassa) oppure si legge “operaio si suicida, senza lavoro da un anno”, se però si scrive operaio si allude al fatto che stia lavorando dato che operaio è una qualifica che viene attribuita in virtù di un contratto in essere, Tutto pur di non dire disoccupato che sta male dirlo, nel regime politically correct.
La stessa istat dice che il tasso di occupazione è del 55%, bene, come quindi devo definire il restante 45% se non ha un contratto di lavoro?
Chi non ha un contratto di lavoro non si definisce disoccupato?
Ma poi la stessa istat scrive tasso di disoccupazione al 12%……. Quindi il restante 33% che è? Sono i fantomatici inattivi? E l’inattivo ha un contratto di lavoro? NO, altrimenti sarebbe attivo, allora perché non definirlo disoccupato?
http://www.istat.it/it/archivio/129625
30 settembre 2014
Ad aumentare non è solo la disoccupazione, ma anche lo scoraggiamento: gli italiani che hanno smesso di cercare un posto di lavoro sono ormai più di 3 milioni. Secondo gli ultimi dati Istat aggiornati ad agosto, il tasso di inattività è fermo al 36,4 per cento. Il tutto, mentre anche l’Italia crisi si muove a due velocità: la caduta del Pil al Sud è quasi il doppio di quella delle regioni del centro Nord, e i giovani restano ai margini di un mercato del lavoro che invecchia sempre più. Il risultato è che il cambiamento tecnologico è frenato, così come l’innovazione, e questo si riflette in maniera sfavorevole sulla competitività delle nostre imprese.(…)
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http://www.crisitaly.org/notizie/roma-cnel-la-disoccupazione-reale-in-italia-supera-il-30-giovani-al-442/
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