Europarlamentare in visita al cantiere del Tav: dimostrazione di dissenso

Dopo la visita al cantiere, la conferenza stampa tenuta ai cancelli: “Abbiamo compiuto un gesto simbolico, bloccando lavori in realtà già fermi, totalmente prive di gesti offensivi… hanno minacciato di chiedere danni per aver impedito un lavoro di un cantiere in realtà fermo”.

di Gabriella Tittonel

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Sabato di visita al cantiere del tav di Chiomonte, questa volta con l’euro parlamentare di Tsipras Eleonora Forenza, accompagnata da Nicoletta Dosio, Mario Cavargna, Presidente di Pro Natura Piemonte e da Marisa Meyer. Una visita chiesta dall’europarlamentare per verificare l’avanzamento lavori nel cantiere alla vigilia di possibili nuove scadenze.

Zona della Maddalena, con l’area archeologica, zona del presidio da anni sotto sequestro e sempre all’interno del perimetro di cantiere, tunnel di scavo: queste le tappe di un circuito che ha riservato, alle 11,40, all’uscita dalla galleria, una decisa presa di posizione sul dissenso all’opera e alla carcerazione dei dissidenti da parte di Nicoletta Dosio, che si è incatenata al trenino visitatori. Gesto questo che ha visto il pronto intervento del servizio d’ordine che, non avendo apposite chiavi per il tipo di manette, ha reciso il bracciale, lasciando evidenti escoriazioni sul suo braccio.

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Ma il dissenso non è terminato qui perché la Dosio si è seduta in terra, seguita da Eleonora Forenza e detta situazione si è protratta per quasi un’ora, facendo slittare la prevista conferenza stampa ai cancelli di Chiomonte dalle 12 alle 13.

“Abbiamo compiuto un gesto simbolico, bloccando lavori in realtà già fermi, totalmente prive di gesti offensivi… hanno minacciato di chiedere danni per aver impedito un lavoro di un cantiere in realtà fermo…. Siamo state fotografate e filmate come neppure accade in occasione di un matrimonio…. Ma io a Bruxelles racconterò quanto ho visto e sono a disposizione per divulgare quanto da anni sta avvenendo nel territorio…” – così ha sottolineato in conferenza stampa Eleonora Forenza.

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E quanto in realtà si può vedere in cantiere lo ha narrato Mario Cavargna: “Quanto visto fa piangere, ma farebbe anche ridere!…. Dopo dieci mesi dall’inizio dei lavori la galleria presenta i primi venti metri completati, altri metri sono stati corredati da centine, poi per mille metri la galleria è scavata nella roccia, compatta,  e non viene supportata.. a 1200 metri (attualmente si è a circa 1250 metri) si è trovata della roccia frantumata, una presa d’acqua e qui le centine vengono messe in modo molto consistente… ma il punto delicato ci sarà a 1400 metri, quando si dovrà passare sotto il Clarea, dove vi sono le rocce peggiori e poi si dovrà scendere più in profondità….. ma perché tanta lentezza nei lavori? … “non dobbiamo fare in fretta, dobbiamo vedere la roccia” questo quanto ci è stato detto nel corso della visita…per quanto riguarda poi il museo è una casa abbandonata, non è utilizzabile se non dopo grossi lavori, con infissi pietosi, è un edificio da rifare…. Mentre l’area archeologica è ormai un campo giochi per blindati…”

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La baita invece è rimasta come il giorno che la si è lasciata. Questo sottolineato da Marisa Meyer. “Mentre le rose alla Maddalena non ci sono più, tutto è coperto dal cemento…ma oggi più che  mai ho la certezza che noi vinceremo” – queste le parole a fine incontro di Nicoletta Dosio.

G.T. 20.09.14

Europarlamentare in visita al cantiere del Tav: dimostrazione di dissensoultima modifica: 2014-09-21T14:04:23+02:00da davi-luciano
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