Sud America verso le rinnovabili

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Global Project

Belo Horizonte - Comunità autogovernate

 Brasile – Rosa Leão, Esperança e Vitória: comunità in lotta

Chiuso il 21 agosto a Managua, Nicaragua, il Seminario latinoamericano di efficienza energetica. Ventisette Paesi del Centro e Sudamerica a confronto per puntare tutto sull’enerigia rinnovabile e mitigare l’impatto ambientale

Le comunità autogovernate e resistenti del Mata do Isidoro a Belo Horizonte rischiano lo sgombero dai terreni occupati. L’autorità pubblica difende in questo modo speculatori e poteri forti legati alla terra, lasciando senza casa 8000 famiglie.

 22 / 8 / 2014

  Sono giorni di grande tensione per 8000 famiglie a rischio di sgombero dall’8 agosto scorso, a causa di una maxioperazione della polizia militare, ordinata dal governo dello stato di Minas Gerais, stato della regione centro-est del Brasile.

Le famiglie fanno parte di tre comunità che hanno occupato da più di un anno un’area di circa 200 ettari alla periferia di Belo Horizonte, la Mata do Isidoro, un territorio per il quale è previsto un piano di sfruttamento e speculazione edilizia per un valore di 5 miliardi di euro che andrá principalmente a beneficio del gruppo immobiliare Santa Margarida, del quale è socio l’attuale governatore di Minas Gerais, e della societá Direcional Ingenharia, il cui presidente, l’ingegnere Ricardo Valadares Gontijo, giá condannato per corruzione, sarebbe interdetto dallo stipulare contratti con il governo. Un divieto che la sua impresa di costruzioni non sembra affatto rispettare dal momento che ha firmato un contratto da 265 milioni di euro per costruire in quest’ area le case per il programma governativo “Minha Casa Minha Vida”.

In concomitanza con il periodo di agitazioni sociali che hanno scosso il Brasile nel giugno 2013, si sono rafforzate le occupazioni del terreno della Mata do Isidoro, portate avanti da persone che sono originarie della zona e hanno deciso di organizzarsi per poter aver accesso ad uno spazio proprio dove vivere. Questa importante fase di occupazione ha portato alla nascita di tre comunità urbane: Rosa Leão, Vitória e Esperança, che in seguito hanno aderito ad una rete di movimenti sociali a sostegno del diritto alla casa e alla terra.

All’inizio il legame e l’appartenenza alla comunità era più che altro una questione di divisione dello spazio e di buon vicinato. Ma a seguito delle continue minacce di sgombero da parte del governo, le comunitá si sono unite e hanno realizzato diverse manifestazioni di protesta.

Durante gli ultimi mesi i coordinatori delle comunità, con il supporto di attivisti e studenti universitari, hanno promosso vari momenti d’ incontro come cineforum, concerti, laboratori video e fotografici, per sensibilizzare e promuovere la partecipazione di tutte le famiglie occupanti e degli abitanti di Belo Horizonte.

Queste manifestazioni e iniziative hanno contribuito a rendere sempre più forti i vincoli tra le famiglie, determinate a far di tutto perché venga loro riconosciuto il diritto di usufruire della terra limitatamente ai bisogni propri e della propria famiglia.

Le comunità sono caratterizzate da una componente importante di bambini, oltre 10.000, in difesa dei quali, il 12 di agosto scorso, gli avvocati difensori hanno presentato un’azione legale per chiedere la sospensione dell’ordine di sgombero, accolta in un primo momento, ma il giorno seguente annullata dal giudice Selma Marques.

Un ulteriore ricorso è stato presentato dal collettivo di avvocati Marguerida Alves contro il governatore dello stato per irregolarità nell’adempiere alle norme di diritto internazionale in materia di sgomberi.

In questi giorni le comunità di Isidoro vivono ancora sotto la pressione delle forze della polizia militare che supervisiona e pattuglia costantemente l’area.

Il sostegno da parte di studenti, professori e attivisti, appartenenti ai sindacati o ad altre occupazioni di Belo Horizonte e di altre città, si è andato via via espandendo e ha permesso di dare visibilità alla situazione.

Questo conflitto infatti sta avvenendo in un contesto dove i cittadini hanno un maggiore accesso alle informazioni, dov’ è possibile creare una rete di supporto competente e qualificata e dove le istituzioni devono, almeno di facciata, tener conto dei diritti dei propri cittadini.

Il caso di Mata do Isidoro rappresenta l’ennesima vicenda legata alla debolezza delle istituzioni brasiliane, che non sono mai riuscite a portare a termine la realizzazione di una riforma agraria con lo scopo di riequilibrare la situazione sociale e di ridistribuire le terre, ma hanno continuato a difendere i diritti dei grandi gruppi investitori.

Qui di seguito dei link sulle azioni e le iniziative fatte dalle comunità di Isidoro:

http://www.ocupacaoesperanca.blogspot.com.br/

http://www.ocupacaorosaleao.blogspot.com.br/

Sud America verso le rinnovabiliultima modifica: 2014-08-25T22:11:49+02:00da davi-luciano
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