Trasporto Rapido Costiero. I cittadini di Riccione non la vogliono

A Riccione la bufera della contrarietà al Trc (Trasporto Rapido Costiero) coinvolge anche il Sindaco. Le motivazioni dell’opposizione del coordinamento No Trc.

di Leonardo Capella

La Legge Obiettivo è un vero generatore di tensioni sociali. Questo è vero anche in Romagna dove il sindaco di Riccione, Renata Tosi, viene indagato per interruzione di pubblico servizio, danneggiamento e abuso d’ufficio in relazione a un ordinanza volta ad imporre lo stop alle ruspe del cantiere Trc (Trasporto Rapido Costiero). L’ordinanza è riconducibile all’impegno, preso in campagna elettorale della Tosi e della sua Amministrazione, ad opporsi a quest’opera, prevista in legge obiettivo e approvata dal CIPE. Il Sindaco infatti aveva nel suo programma, come punto di forza e divergenza rispetto al candidato  del Partito Democratico Andrea Gnassi,  l’opposizione a quest’opera giudicata inutile, costosa e dannosa per l’ambiente. Proprio questo punto le  ha permesso di battere nell’ultima tornata elettorale  Gnassi che invece sosteneva la realizzazione del Trc.

Ma che cosè il Trc? Si tratta di un percorso riservato ad un autobus a guida magnetica, il Phileas della olandese APTS. Percorso che avrà una lunghezza 9,8 km e unirà le stazioni di Riccione e Rimini. La sede stradale che si affiancherebbe in parte all’attuale sede ferroviaria è previsto per il 60% a corsia singola e per il restante 40% a doppia corsia. Il progetto vecchio di 16 anni è in costruzione dal 2012 e il completamento è previsto per il 2017. La spesa prevista è di 102 milioni di euro ripartita fra Stato italiano, Regione, Agenzia Mobilità e Comuni di Rimini e Riccione.

Il coordinamento No Trc si oppone alla realizzazione di quest’opera con manifestazioni e occupazioni del cantiere. Una delle motivazioni di contrarietà è legata alla creazione di una barriera che dividerà a metà Riccione, “un muro di Berlino” come lo definiscono i cittadini.

Anche i costi sono sotto le critiche dei No Trc, più di un milione di euro a chilometro. Nemmeno viene digerito da parte dei cittadini della “perla verde” (come viene chiamata Riccione dei suoi abitanti) l’abbattimento di 230 pini.

Il coordinamento fa anche una calcolo relativamente all’ipotesi di rientro dei costi, “bisognerebbe incassare 10 mila biglietti al giorno” è l’ipotesi di Alberto Beltrame responsabile del coordinamento No Trc e aggiunge “Bisogna essere realisti, non vi saranno mai 10 mila passeggeri al giorno tra Rimini e Riccione. È una follia”.

L’ultima questione è legata all’utilità dell’opera rispetto ai cittadini riccionesi. Il coordinamento fa notare che i treni che collegano le due cittadine sono frequenti e le fermate intermedie pressoché inutili e che ospedali, tribunali, banche, Asili, scuole, Asl, uffici pubblici, mercati sono tutti lontani dalle 15 fermate previste. Ne consegue che per i riccionesi l’opera è inutile.

L.C. 17.08.14

Trasporto Rapido Costiero. I cittadini di Riccione non la voglionoultima modifica: 2014-08-18T22:45:31+02:00da davi-luciano
Reposta per primo quest’articolo