Come da tradizione: la consueta lettera minatoria d’Agosto

Cattura587
Come da tradizione: la consueta lettera minatoria d’Agosto

Schermata 2014-08-12 alle 17.06.55

La prima notizia odierna dell’edizione on line di Repubblica Torino

Siamo d’accordo, il clima di quest’estate piemontese a tutto fa pensare tranne che ad Agosto. Ma se fate attenzione e siete in grado di guardare i particolari ci sono indizi certi a testimoniare che siamo davvero nell’ottavo mese dell’anno: i telegiornali parlano di grande esodo, bollini rossi e ingorghi autostradali; ma soprattutto puntuale come ogni Agosto salta fuori qualche minacciosa lettera anonima che riguarda il tav e i no tav.
Lo scorso Agosto andavano di moda lettere minatorie ad aziende e politici, quest’anno invece tirano un casino i sedicendi gruppi terroristici grafomani.
Abbiamo ripetuto fino alla nausea che tali missive, data la chirurgica precisione temporale con cui vengono inviate, siano da considerarsi come parte di una strategia volta a delegittimare il movimento. Abbiamo anche più volte ribadito che lo spazio enorme che i media danno a queste lettere farneticanti fa il gioco di che le spedisce (sia esso un mitomane o un codardo nemico del movimento). Comunque sia, diventa noioso rimandare al mittente ogni volta queste fesserie. E allora, dato che siamo in Agosto, e oltre al grande esodo e alle lettere minatorie questo è il mese dei quiz e dell’enigmistica in spiaggia, vi proponiamo il nostro gioco dell’estate. Chi risponderà esattamente avrà in regalo l’esclusivo k-way no tav, l’unico che lascia passare l’acqua, ma non la fa più uscire (e chi l’ha provato lo sa bene).

Domanda: chi ha detto “il movimento no tav ha fallito”?

A) Il sedicente presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino.

B) Il sedicente presidente dell’Osservatorio Mario Virano

C) Il sedicente gruppo terrorista Nuclei Operati Armati

D) Colombano Romean dopo aver finito il Gran Pertus

Provocazione pseudo-anarchica contro i No Tav

http://contropiano.org/articoli/item/25748

contropiano.org

Provocazione pseudo-anarchica contro i No Tav

Se c’era qualche dubbio sulla natura provocatoria di certe “missive”, stamattina se ne è avuta una chiarificante verifica.

Un appello ai No Tav perchè «si uniscano ai Noa e ai gruppi di azione armata» è contenuto in una lettera anonima recapitata questa mattina alla redazione di Torino dell’agenzia Ansa. La missiva è senza firma, ma cita una sigla (Nuclei operativi armati) già comparsa in un precedente documento.

Facciamo un po’ d’ordine nello stringato lancio della stessa agenzia.

Qualcuno che sia seriamente intenzionato ad “invitare il movimento No Tav alla lotta armata” invia una lettera all’Ansa per raggiungere questo scopo? Evidentemente no. Un “rivoluzionario vero”, ancorché non troppo in possesso delle facoltà mentali, cercherebbe sicuramente altre vie. Più silenti, con cautela, trascegliendo gli interlocutori. Un “movimento popolare” come quello No Tav, infatti, è per sua natura quanto di più lontano dalla “lotta armata clandestina” possa esistere. Agisce alla luce del sole, convoca assemblee, manifestazioni, disobbedienza civile e anche qualche  “confronto spigoloso” con le truppe di occupazione; ma tutto con una prassi condivisa, discussa nelle stesse assemblee, ecc.

Se qualcuno invece manda una lettera all’Ansa vuol ottenere l’assoluto opposto: aiutare l’opera di criminalizzazione di un movimento antagonista e popolare. Certo che in agosto, con i media a corto di notizie, troverà tutto lo spazio che desidera le realizzare quest’opera di fiancheggiamento della polizia. E del Pd…

Pilota ucraino di Su-25 conferma: “ho abbattuto io il Boeing 777″

http://www.imolaoggi.it/2014/07/29/pilota-ucraino-di-su-25-conferma-ho-abbattuto-io-il-boeing-777/

Imola Oggi

martedì, 29, luglio, 2014

 su25

29 luglio – (WSI) Un pilota ucraino di un Soukhoi Su-25 avrebbe rivendicato la responsabilità della distruzione dell’aereo di linea della Malaysia Airlines abbattuto nella parte orientale dell’Ucraina, in un incidente che ha provocato la morte di 298 persone il 17 luglio scorso.

In un’intervista rilasciata al Wahrheit fuer Deutschland, una testata tedesca, il pilota racconta di aver sparato sul Boeing 777 con un cannone a due canne di 30 mm e che la sua arma era presente anche sulle immagine statellitari del ministero russo della Difesa.

Il nome della fonte non è stato divulgato. Un Soukhoï Su-25 è stato effettivamente osservato vicino all’aereo malese dai mezzi di controllo russi.

Ma perché lo avrebbe fatto? Dal resoconto fatto ai media, l’aereo di linea sembra che fosse in volo in un’area dove erano presenti alcuni aerei dell’esercito ucraino ed era diretto verso la zona del paese controllata dai filo russi e non viceversa.

Una scena da MARIUPOL

Cattura528

La gente del villaggio di Pchyolkino  cerca di fermare le forze militari di Kiev dirette a Kramatorsk.

Cattura529

Intanto gli ambasciatori dei 28 paesi dell’Unione europea sono riuniti stamani a Bruxelles per mettere a punto un nuovo pacchetto di sanzioni economiche contro la Russia, mirato a convincere il presidente Vladimir Putin a interrompere il suo sostegno ai separatisti filorussi ucraini.

L’obiettivo delle sanzioni è stato confermato ieri in una telefonata a cinque tra il presidente Usa Barack Obama, quello francese Francois Hollande, la cancelliera tedesca Angela Merkel e i premier italiano Matteo Renzi e britannico David Cameron: chiudere la frontiera russo-ucraina per impedire il passaggio di armi e uomini verso le aree controllate dai separatisti, in modo da costringerli al tavolo negoziale con Kiev.

Le sanzioni dovrebbero riguardare quattro ambiti: l’accesso ai mercati finanziari, le vendite di armi, le tecnologie sensibili in campo energetico, e i beni a doppio utilizzo, militare e civile.

Gli europei vogliono colpire anche gli uomini vicini al potere russo, congelando i beni di quattro oligarchi accusati di aver beneficiato dell’annessione della Crimea o di sostenere attivamente la destabilizzazione in est Ucraina. Sanzioni anche per tre entità economiche, tra cui una banca. L’obiettivo è di bloccare gli investimenti in alcuni settori in Crimea e a Sebastopoli, in particolare costruzioni, trasporti, telecomunicazioni ed energia, ha precisato una fonte europea.

NAVALNY OU LA 5e COLONNE OCCIDENTALE EN ACTION …

Luc MICHEL/ En Bref/
Avec AFP – PCN-SPO/ 2014 08 12/

NAVALNY 88 b

On savait que Navalny l’enfant-chéri des médias de l’OTAN était un néofasciste xénophobe, issu de cette extrême-droite russe qui flirte avec les théories de ceux qui voulaient en 1933-45 détruire les peuples slaves.
Vous l’avez peu lu dans la presse occidentale ? C’est pourtant un fait (*).
On savait que Navalny était un escroc de haut vol. Cà ce n’est pas Poutine qui le dit. Mais la firme française YVES ROCHER à laquelle les frères Navalny ont escroqué des sommes considérables et qui les poursuit en Russie.

On sait depuis ce 12 août que Navalny est aussi un traître. Pas à la « Russie de Poutine » comme dit Libé. Mais à tous les russes ! Surtout ceux que le régime pro-occidental d’Eltsine a abandonné en 1991-93 hors des frontières de la Rodina.
La Russie entend offrir une aide humanitaire aux russes et russophones du Donbass dans la détresse face à la sale guerre de la Junte de Kiev. Le Kremlin a confié la mission d’acheminer l’aide humanitaire au ministère russe pour les situations d’urgence (MTchS), logique et question de capacités logistiques. « Ce qui a suscité l’ironie de l’opposant numéro un du Kremlin Alexeï Navalny » nous dit l’AFP. « Le convoi humanitaire est parti d’Alabino. Et Alabino c’est quoi ? La base de la division motorisée Tamanskaïa. Voilà pour le MTchS ! », a écrit Navalny sur son compte Twitter, « suggérant que c’était bien l’armée russe qui était aux commandes » précise l’AFP.

Les Occidentaux envoient des armes et des mercenaires en Ukraine et approuvent sans réserve la sale guerre de la Junte de Kiev, avec ses crimes de guerre, ses armes interdites (munitions au phosphore, missiles balistiques …) ses violations quotidiennes des lois internationales. Dont l’usage d’armes lourdes et de l’aviation contre leur propre peuple.
La Russie envoie de l’aide humanitaire. A bord des camions ont été stockés 400 tonnes de céréales, 100 tonnes de sucre, 54 tonnes de médicaments et de matériel médical, ainsi que 69 générateurs et 12.300 sacs de couchage, selon Moscou …
C’est cette aide humanitaire que Navalny, petite ordure néofasciste et cheval de Troie occidental, veut refuser au peuple russe du Donbass !

LM

(*) Même Libération (2013 07 19) devait le reconnaître : “Alexeï Navalny est proche des nationalistes, qui critiquent Poutine pour sa « mollesse » patriotique, et sa vision multiethnique unitaire de la Russie. Ils réclament aussi l’abandon du Caucase, gouffre de l’argent public, et région clanique musulmane de plus en plus instable. Les manifestations de l’hiver 2011-2012 (…) brassaient ainsi des activistes démocrates, et des militants nationalistes, voire néofascistes, tous unis contre Poutine”.
L’agence France-Presse nous apprenait le 3 novembre 2013 que « L’opposant Alexeï Navalny a exhorté les Russes à participer lundi à la Marche russe, un rassemblement ultra-nationaliste à Moscou, au moment où les défenseurs des droits de l’Homme s’inquiètent d’une montée de la xénophobie en Russie ». La Marche Russe au lieu des convergences néofascistes et raciste en Russie est combattue au nom de la tolérance et de la société ouverte … par Poutine et le gouvernement russe. Tient les « pulsions autoritaires » ne seraient pas où les médias de l’OTAN les dénoncent ?
Que dit encore l’AFP ? « Navalny, dont la position d’opposant numéro un au Kremlin a été renforcée par son pointage de plus de 27 % à l’élection, en septembre, du maire de Moscou après une campagne aux forts accents anti-immigration » ;;; ce qui en dit long sur les opposants de Poutine. « La Marche russe, qui a lieu tous les ans, intervient après de violentes émeutes en octobre dans le sud de Moscou provoquées par le meurtre d’un jeune Russe par un Azerbaïdjanais. Les nationalistes prévoient des marches dans des dizaines de villes à travers le pays (…) Navalny, opposant numéro un au président Vladimir Poutine, régulièrement critiqué pour ses rhétoriques populistes et son soutien aux Marches, a estimé qu’il fallait se garder des stéréotypes. Cette Marche ne devait pas être vue comme un rassemblement de manifestants faisant le salut nazi, a-t-il déclaré, la plupart des participants étant «des gens tout à fait normaux » (sic).

UE: numeri da incubo, il funerale si avvicina

Funerale della Ue? Magari. So che suona euroscettico, ed essere euroscettici significa odiare la democrazia ed inneggiare a dittature, così ci han raccontato i difensori dei deboli per 20 anni. Hanno la loro europa, quella delle banche e della tecnocrazia, a parte le finte lacrime sull’austerità.

12 Agosto 2014

Revoca degli ultimi campoli di sovranità nazionale e trasferimento di tutti i poteri a Bruxelles. Lo “propone” Mario Draghi, cioè l’uomo costantemente citato come il pegggior banchiere centrale del mondo, il peggiore della storia, scrive Paolo Barnard. «Ci si chieda: perché l’Italia della metà degli anni ’90 – che non  faceva la riforme di Draghi, che non strisciava supina di fronte a Bruxelles, che usava la spesa pubblica molto ma molto più di oggi… perché veniva definita da “Standard & Poor’s” come “economia leader d’Europa”? Allora Mario, che ci rispondi? Avevamo l’Eurozona allora? No. Avevamo invece il triplo della spesa pubblica di oggi, che come i veri economisti sanno è l’attivo di tutto il settore privato di cittadini e aziende. Oggi la folle dittatura delle Austerità  ha stroncato la spesa pubblica, e stroncati affondiamo. Tutto qui».

«Se metti in acqua diciotto barche con buchi sotto la chiglia e queste iniziano ad affondare», scrive Barnard nel suo blog, «mi sembra ridicolo che tutti Mario Draghipuntino lo sguardo su quella che affonda più in fretta», l’Italia, «piuttosto che considerare il fatto che sono state tutte costruite da incompetenti», e quindi «è il cantiere cialtrone che va chiuso». Tradotto: «Mario Draghi regge il cantiere Eurozona dove tutti, e tutto, sta affondando, ma gli viene comodo imbrogliare i media e il pubblico puntando il dito sulla barca Italia che affonda un po’ più delle altre». La crescita dell’Eurozona, dopo 14 anni di grandi promesse, è letteralmente pietosa, «non riesce mai a superare quel triste zero virgola», mentre ad esempio la Gran Bretagna «cresce come basilico al sole». La deflazione europea è fuori controllo, «cioè i prezzi crollano di minuto in minuto perché non c’è domanda, e tutti i gran proclami di Draghi per frenare questa valanga sono stati accolti dai mercati e dai consumatori come ridicolaggini, fra l’altro disoneste perché tutte tese solo a favorire speculazioni finanziarie».

Le cosiddette “riforme” tanto invocate da Draghi come pozione magica di salvezza «non hanno salvato nessuno dei paesi che le hanno fatte». Bollettino di guerra: la Finlandia è all’ottavo mese a crescita zero, l’Olanda precipita nella terza recessione dal 2009, Francia registra il record della disoccupazione e un crollo storico di settori-chiave come l’immobiliare e il manifatturiero. Nel Belgio “commissariato” dall’Ue abbiamo consumi a tasso negativo e crescita zero. E persino in Germania crollano gli ordini industriali (-4%), il Pil è in calo, stipendi sono stagnanti da 10 anni, il calo della domanda interna deprime tutto l’export europeo. Poi, secondo dati ufficiali Eurostat, «le gloriose riforme di Draghi e dell’Eurozona hanno infilato nella calza della Befana anche il più alto tasso di disoccupazione europea dalla nascita dell’euro». E poi le banche, «quelle regolamentate da Mario Draghi, che oggi dispensa ricette severe su come curarci». Ebbene: la maggioranza delle banche europee «sono marce, ma veramente, cioè di fatto fallite».

Secondo la Bank of International Settlements, «le banche in Europa non sono riuscite a rimediare alla loro catastrofica esposizione a prestiti che saranno inesigibili perché gli indebitati sono al collasso». E  il collasso, sottolinea Barnard, è proprio opera della Troika di Draghi e delle sue austerità, «come ormai ammettono anche Goldman Sachs e gli “hedge funds”». La stessa Reuters ci informa che le stesse banche europee, azzoppare da «buchi contabili che si vedono dalla Luna», hanno prestato 3.000 miliardi di dollari ai “mercati emergenti”: soldi che difficilmente torneranno indietro. «Poi indovinate a chi, per questo motivo, le medesime banche diranno no alBarnardmutuo o al finanziamento? A voi, a voi, e infatti registriamo il più alto declino nei prestiti bancari alle famiglie dal 2008».

E attenzione: il 90% dello strombazzato calo dello spread e degli interessi sui titoli di Stato dei paesi come Spagna, Irlanda o Italia, rivela uno studio di “Bloomberg”, «non è dovuto a reali progressi dell’economia di quegli Stati, ma ai trucchi speculativi di Mario Draghi alla Bce: quindi aria fritta, che Renzi oggi usa per infinocchiare i soliti poveri italiani». Gran finale: il “Financial Times” annuncia che le banche più fallite di tutta l’Europa «non sono quelle spagnole o italiane, ma quelle tedesche», espressione del sistema di potere che domina Bruxelles e Francoforte, di cui Draghi è forse il massimo esponente. E questo “terapeuta” ha ancora il coraggio di proporre soluzioni e cure? Assolutamente sì. Il macellaio travestito da medico: la farsa continua, e l’Europa affonda.
Fonte: Libre
http://informare.over-blog.it/2014/08/ue-numeri-da-incubo-il-funerale-si-avvicina.html

NOA. Ancora una lettera indirizzata al Movimento No TAV

http://www.tgvallesusa.it/?p=10576TG Valle Susa

In una lettera recapitata oggi all’ANSA, i NOA in una loro analisi dichiarano il fallimento del Movimento No TAV e invitano alla lotta armata.

di Leonardo Capella

Dopo quella del febbraio scorso, oggi 12 agosto poco dopo le ore 15 l’agenzia Ansa diffonde il contenuto di una lettera spedita ieri da Torino e indirizzata alla redazione. Il contenuto ascrivibile secondo l’ANSA ai NOA (Nuclei Operativi Armati) contiene un analisi dello stato di salute del Movimento No TAV sintetizzata nel titolo “In Val di susa il movimento ha fallito”. L’analisi spazia da una critica alla risposta troppo morbida nei confronti dell’aggressione giudiziaria al Movimento, alla critica direttamente rivolta verso la strategia adottata dai leader del Movimento (che a detta degli estensori della  lettera sono stati incontrati a marzo), a stigmatizzare il centro sociale Askatasuna (che vengono apostrofati come “borghesucci”) nella loro azione ritenuta inefficace nei confronti del cantiere di Chiomonte. Non si risparmia nemmeno un’accusa di non diffondere notizie su un presunto interesse della famiglia Esposito nel cantiere di Chiomonte. Insomma alla fine di tutta questa analisi i NOA concludono accennando ad una richiesta quantomai astrusa ed illogica richiesta di ripresa dell’azione armata. Nell’analisi non si trova traccia di venticinque anni di contrasto alla Torino-Lione, nemmeno si trova traccia del mix di azione non violenta che è stata in grado di mantenere coeso un Movimento che fa delle differenti sensibilità il suo punto di forza. Nemmeno leggiamo nel documento analisi sul fallimento della lotta armata.

(L.C.12.08.14)

Olimpiadi Torino 2006, la grande opera.

Ora che i costruttori ci hanno lucrato, per la Regione è di colpo naturale ammettere che “è ovvio che per i primi anni i bilanci saranno in deficit come è capitato a tutte le Fondazioni analoghe nate negli altri paesi dove si sono svolti i Giochi “.

olimpiadi2

di Valsusa Report.

Seoul 19.6.1999, viene firmato il contratto di candidatura con CIO (Comitato Internazionale Olimpico) a capo del vertice delle olimpiadi. In quell’occasione vengono fornite le istruzioni generali del contratto di candidatura. Nel dossier di candidatura una delle dichiarazioni ricorrenti era “l’unicità dell’impianto ne garantisce l’utilizzo post-olimpico”

Secondo Repubblica (21.02.2006) e La Stampa i dati forniti dagli enti pubblici parlebbero di un deficit: tra i 5 e i 7 milioni e mezzo l´anno per 5-6 anni. Al punto che Repubblica dichiarò – “anche se non funzionanti il mantenimento delle strutture ha un costo annuo di 6 milioni e 700 mila. Se invece gli impianti ospitano attività sportive di base il costo sale a 16 milioni e 22 milioni se vengono organizzati grandi eventi. Per l´avvio della Fondazione serve un capitale iniziale di 61 milioni”.

olimpiadi

Siamo nell’inverno 2004-2005 il Toroc è fallito, il Sindaco di Torino Sergio Chiamparino, constatata la situazione finanziaria deficitaria di “Toroc” (del quale, egli è membro del Consiglio di Amministrazione), pesante risulta anche il ruolo ricoperto da Mario Pescante, Sottosegretario, membro del “Toroc”, membro del C.I.O. e – apparentemente – soggetto destinato a ricoprire per conto del Governo il ruolo di “supervisore” di “Toroc” in futuro. Viene anche da chiedersi in che valutazione bisogna mettere il ruolo ricoperto negli anni da Valentino Castellani, già sindaco di Torino e presidente del “Toroc”.

Il Comitato Organizzatore delle olimpiadi invernali 2006 è stato battezzato con l’acronimo TOROC (dalle parole Organising Committee of the XX Olympic Winter Games in Torino). In realtà non è un Comitato, bensì una Fondazione operante sotto il diritto italiano e dal nome “Comitato per l’organizzazione dei XX Giochi Olimpici Invernali – Torino 2006”. La Fondazione è stata costituita nel dicembre del 1999 dal Comune di Torino, dal CONI (Comitato Olimpico Nazionale Italiano – ente di diritto pubblico -) e successivamente riconosciuta da Provincia di Torino e Regione Piemonte.

stadio

Dunque nel corso dell’inverno 2004-2005 il Toroc è fallito. Dopo un anno passato a smentire le notizie che un consigliere regionale di Forza Italia aveva messo in circolo (e dimostratesi verissime), il Comitato Organizzatore è stato finalmente soccorso dall’intervento dello Stato. Gli interventi sono andati in due direzioni: il Governo ha nominato come Supervisore (e già membro) Mario Pescante, sottosegretario di Berlusconi allo Sport, e ha erogato a Toroc finanziamenti pubblici per circa 180 milioni di Euro grazie alle delibere CIPE 19 e 20 del 2004 e alla legge 43/2005, rendendolo di fatto un ente pubblico.

olimpiadi3

Gli allora Comitati No Olimpiadi segnalarono che l’intervento pubblico di copertura delle perdite era assolutamente illegale sia sotto il profilo della normativa italiana (la legge 48/03, dedicata appositamente a Torino 2006, specifica che il Toroc deve cavarsela da solo e non può ottenere denaro pubblico). Sia in quella europea in tema di concorrenza.
Depositarono, infatti, un esposto alle procure della repubblica di Torino e Roma nonchè alle procure della Corte dei conti di Torino e Roma. Sinteticamente l’esposto dice: se Toroc è pubblico, allora tutte le gare svolte sino ad ora, ad esempio per affidare la preparazione della cerimonia d’inaugurazione, sono nulle perchè non hanno seguito la normativa europea/italiana sugli appalti.

salto

Inoltre, risultava strano che in un ente pubblico persone come, ad esempio Tiziana Nasi, che sono legate direttamente a società che hanno beneficiato degli investimenti pubblici olimpici, potessero apparentemente, ricevereappalti diretti e lavorare. Le dichiarazioni dell’autorità italiana alla Commissione Europea: – il governo, assicura la CE smentendo l’esistenza a favore di Toroc di garanzie automatiche di ripianamento perdite da parte dello Stato.

In questo modo “salvando” la natura privata del comitato organizzatore. Quelle rassicurazioni risulteranno false. A conferma dell’essenza del suo status privatistico, il “Toroc” ha resistito in giudizio avanti il T.A.R. Piemonte sostenendo non solo di non essere ente pubblico, ma neppure Organismo di Diritto Pubblico. Il T.A.R. (sentenza 362/04) ha confermato le teorie “Toroc” sostenendo – citiamo la sentenza – che “neppure nella disciplina contrattuale…è dato ravvisare alcuna disposizione idonea a rendere pubblicisticamente rilevante l’attività del Toroc”. Vi è di più: le Autorità governative italiane, oggetto del reclamo n.2002/4172 presentato alla Commissione Europea dallo scrivente Comitato, che sosteneva la qualità di O.d.P. di “Toroc” e la conseguente violazione della normativa CEE in materia di appalti di servizi da parte dello Stato Italiano. Ed invece sostenero teorie circa una natura privatistica del Toroc in occasione di riunioni con funzionari CE a Roma e con lettere 7 dicembre 2001 e 25 marzo 2002 indirizzate alla CE stessa.

bob2
La Commissione Europea su tali basi, ha concluso archiviando il caso non ritenendo “Toroc” un Organismo di Diritto Pubblico, in particolare proprio perché le Autorità italiane avevano chiarito che “il Comitato deve finanziarsi essenzialmente con i proventi della sua attività, non avendo ricevuto alcun conferimento dagli enti fondatori successivamente alla sua costituzione, e, soprattutto, non gode di alcun meccanismo automatico di copertura delle perdite”.

Siamo nel periodo del primo cittadino Chiamparino, la sponsorizzazioni, gettonatissime in questo fine ’04, arrivarono da Finmeccanica (già intervenuta come sponsor Toroc con 6 milioni di euro), Trenitalia (che ha ereditato l’ex amministratore delegato di Finmeccanica e ex AD di Fiat Auto, Roberto Testore), AEM Torino, Comune di Torino, Italgas, ENI, Poste Italiane, RAI, etc.

bob3

Il Toroc opera quindi su suolo italiano, con poteri di fatto direttivi su almeno un altro ente pubblico italiano (l’Agenzia per lo svolgimento dei XX Giochi Olimpici che funge da Stazione Appaltante e gestisce all’incirca 2.500 miliardi pubblici al 2002). Purtroppo risponderà contrattualmente e funzionalmente ad una associazione privata straniera, il CIO, avendo inoltre rinunciato alla competenza dei tribunali italiani per le eventuali controversie che con questo dovessero sorgere: non l’Italia quindi ma la Corte per gli Arbitrati dello Sport a Losanna, con sede la stessa città sede del CIO…e fondata 20 anni fa dal CIO stesso.

Il Toroc è stato dotato di un “governo”, l’Ufficio di Presidenza, e di un “parlamentino”, il Consiglio di Amministrazione, composto da personaggi politici, sportivi, ex sportivi, membri CIO e sindaci, si videro Giorgetto Giugiaro e Giuliano Molineri, Evelina Christillin: figlioccia e amica di Giovanni Agnelli (Fiat), un passato lavorativo per Fiat, per Juventus e…moglie di Gabriele Galateri di Genola e Suniglia, il potentissimo amministratore delegato IFI (Istituto Finanziario Industriale – Fiat -) e IFIL – Fiat, a marzo del 2001 anche la Dr.ssa Tiziana Nasi, nipote del Senatore Agnelli e presidente (nonchè co-proprietaria) di Sestrieres S.p.A., Sporting Club Sestriere S.r.l. e Circolo Golf Club. Valentino Castellani, sindaco Torino. (Ex membro Torino 2006 candidatura), Bruno Rambaudi ex presidente Unione Industriali Torino. (Ex membro Torino 2006 candidatura) Enzo Ghigo presidente giunta regionale Piemonte. (Ex membro Torino 2006 candidatura), William Casoni assessore regionale trasporti, Mercedes Bresso presidente giunta provinciale Torino. (Ex membro Torino 2006 candidatura), Franco Capra vicesindaco Claviere, Alberto Barbero sindaco Pinerolo. (Ex membro Torino 2006 candidatura), Francesco Jaime sindaco Sestriere. (Ex membro Torino 2006 candidatura)

Presidente onorario:
Giovanni Agnelli. Dalla data della sua morte, sostituito da Luca Cordero di Montezemolo, presidente di Ferrari S.p.A.

Concludendo, Chiamparino, e come lui prima Castellani, ma anche la Bresso, sono stati amministratori di un ente privato, Toroc, che era affiliato in franchising e subordinato ad un’associazione privata svizzera, CIO. L’onomalia torinese con funzionari pubblici che siedono in fondazioni private controllate da stranieri.

bob

Toroc aveva attività propria che remunerava con soldi privati (es: quota dei diritti TV e quota delle sponsorizzazioni es MC Donald’s o General Electric). Per questo motivo, si era dichiarato privato ed estraneo al controllo giurisdizionale pubblico su di esso. Per l’UE era un ente privato. Ma quando quei soldi nel 2004-2005 sono finiti, e Toroc è fallita, gli allora dirigenti Chiamparino & co. hanno chiesto ed ottenuto, che il Governo di Berlusconi, si accollasse il debito voragine. Il Governo e gli enti pubblici hanno accettato e i soldi pubblici dei contribuenti hanno ripianato i debiti di un ente privato incapace di gestirsi con i suoi dirigenti pubblici.

Toroc ha diretto così l’Agenzia Torino 2006, ente pubblico che fungeva da stazione appaltante per la parte di impianti ed infrastrutture. La localizzazione degli impianti e caratteristiche costruttive vennero decise a priori da Toroc con il piano degli interventi, che impose ad esempio la costruzione di impianti di risalita e di innevamento artificiale, per centinaia di milioni di euro, nella zona della Via Lattea, di gestione privata. Fu così che Toroc, indirizzò soldi pubblici, tramite la subordinata Agenzia Torino 2006 verso ben specifiche zone di territorio ed aziende, sempre i soliti amici.

chiampa2

Il costo di gestione, pulizia, riscaldamento, illuminazione condizionamento, custodia, lo pagò il pubblico. Risulta chiaro che doveva essere solo il pubblico a gestirlo. Altrimenti con i soldi del contribuente, e le bollette pagate dallo Stato, con una gestione privata, gli affari sono troppo facili. Questa cosa, cari lettori, non è “un tassello che si va a inserire in un grande disegno strutturale di promozione internazionale del Piemonte e della citta’ di Torino”, Chiamparino era presidente di Toroc ed era in ‘Cabina di Regia’, e non si accorse mai di questi affari?, come minimo è stato un amministratore molto molto distratto.

Finiti gli affari, anche i danni collaterali diventarono di debito pubblico, sicuramente qualcuno ricorderà lo svuotamento delle vasche di ammoniaca della pista di bob.

VR (24/05/14)

In attesa di Ferragosto si moltiplicano le iniziative tra Susa e Chiomonte

 Il 14 agosto sarà una giornata intensa, ricca di incontri e di festa, con i tradizionali falò. E Ferragosto in concerto.

Dallo Scambialibro del pomeriggio alla presentazione del libro di Giacomo Verri Partigiano Inverno, alla notte di fuochi al presidio No Tav in regione Gravella.

SCAMBIALIBRO_14_08

Dalle 15.00 Scambialibro. Organizzato dalla Banca del Tempo di Gravere, è il mercato del baratto di volumi, libri, testi che si svolgerà a Susa, sotto i portici di via Palazzo di Città.

Un’occasione per riappropriarsi della innata capacità umana di creare relazioni anche  attraverso il baratto, attraverso cioè quello scambio di oggetti, in cui l’oggetto torna a recuperare il suo proprio valore, non monetario.

All’interno dell’appuntamento un momento di lettura condivisa. Nel corso del pomeriggio sarà possibile per ciascun partecipante leggere un passo o una pagina di un libro, il “preferito” o un testo che abbia un particolare significato personale.

10565280_1449843168631573_8898932103388498937_n

Segue alle 18.00 nel cortile del Castello, a cura del Comitato No Tav Susa-Mompantero SusaStorie e Contorni. Presentazione del libro Partigiano Inverno di Giacomo Verri.

Sono i giorni d’Avvento del 1943 e uno scontro a Varallo fra partigiani e fascisti segna il battesimo del fuoco per la Resistenza in Valsesia.

Un ragazzo riconosce in quei momenti terribili e fatali il vero senso del suo nascere al mondo, e da allora avrà un nuovo nome: “Partigiano Inverno”.

Giacomo Verri, in un romanzo complesso e sinuoso, guarda alla grande tradizione e soprattutto a Beppe Fenoglio. Ma il “Partigiano Inverno” non è la reincarnazione del Partigiano Johnny. È un libro sul senso della memoria, sul senso della letteratura nel lungo inverno che stiamo attraversando.

Notte dei fuochi (3)

Infine, dalle 21.00, la tradizionale Notte dei Fuochi. Cena condivisa (ovvero ognuno porti qualcosa) con musica e falò nei diversi presidi No Tav: al Presidio di Susa “Il Sole in un Baleno”, al presidio di Chiomonte in regione Gravella e inClarea, con ritrovo al campo sportivo di Giaglione.

10577214_10203608302401799_484556436448770899_n

Ferragosto poi, dalle 15.30 alla Certosa di Montebenedetto a Villarfocchiardo, Concerto per viola dedicato la movimento No Tav dalla violista Margherita Fina. Musiche di J. S. Bach, G. Ph. Telemann, M. Reger.

DELIRI ESTIVI O PROVOCAZIONI D’AGOSTO

Il movimento No Tav: “Nulla a che spartire con loro”

Il comunicato dei militanti contro l’alta velocità specifica che “la lotta è popolare e non ha nulla a che vedere con i deliri dei provocatori di professione pagati dalla questura o deliranti in proprio”. Perino: “Non li abbiamo mai incontrati”

“Con quella gente lì non abbiano niente a che spartire, se la cantano e se la suonano, ma non li abbiamo mai incontrati e non abbiamo niente in comune”. Così il leader dei No Tav, Alberto Perino, commenta la lettera anonima con l’appello ai movimenti contro l’alta velocità perché “si uniscano ai Noa e ai gruppi di azione armata”. E a proposito del titolo del documento “in Valsusa il movimento ha fallito”, Perino risponde: “Siamo vincenti da 25 anni e continueremo la nostra battaglia come abbiamo sempre fatto”.

Anche il coordinamento dei comitati contro l’alta velocità prende le distanze dall’invito dei Noa. “Forse non avete capito, ma questo è normale – scrivono in un comunicato stampa, il movimento No Tav è un movimento popolare che da 25 anni si oppone in modo vincente alla nuova linea ferroviaria Torino-Lione proprio perché il suo carattere è popolare, la sua lotta è popolare e non ha nulla a che vedere con i deliri dei provocatori di professione pagati dalla questura o deliranti in proprio”. Perino smentisce poi che ci siano stati incontri, così come invece scritto nella lettera anonima che parla di una “riunione a marzo” durante la quale i Noa avrebbero spiegato “ai presunti leader del movimento No Tav che la loro condotta avrebbe distrutto la partecipazione popolare“. “Non c’è mai stato alcun incontro – spiega Perino – e la nostra lotta era e resta popolare è sotto gli occhi di tutti”.

http://torino.repubblica.it/cronaca/2014/08/12/news/in_una_lettera_anonima_l_appello_ai_no_tav_perch_passino_alla_lotta_armata-93618411/ 

In una lettera anonima l’appello ai No Tav perché passino alla lotta armata

La missiva all’agenzia Ansa cita la sigla dei Nuclei Operativi Armati già comparsa in un precedente documento. La procura di Torino aprirà un fascicolo

Un appello ai No Tav perché “si uniscano ai Noa e ai gruppi di azione armata” è contenuto in una lettera anonima recapitata questa mattina alla redazione di Torino dell’agenzia Ansa. La missiva è senza firma ma cita una sigla (Nuclei operativi armati) già comparsa in un precedente documento.

Il movimento No Tav: “Nulla a che spartire con i deliri di questi provocatori”

La lettera, indirizzata al capo redattore, è regolarmente affrancata ed è timbrata da Torino l’11 agosto. Il documento, scritto al computer, ha un titolo: “In Val di Susa il movimento ha fallito”.

“Come era prevedibile – è l’esordio – la lotta popolare contro il Tav in Val di Susa è stata portata alla sconfitta da una strategia politica completamente sbagliata. Avevamo avvertito i compagni leninisti che senza un’azione di forte rottura nei metodi, il sistema borghese avrebbe messo a tacere e represso il Movimento”.
I sedicenti autori del documento scrivono di avere avuto lo scorso marzo un incontro con i “presunti leader del Movimento No Tav”, ai quali avrebbero spiegato che “la loro condotta avrebbe distrutto la partecipazione popolare e demotivato i gruppi di azione presenti sul territorio, pronti al salto di qualità nella lotta”. “Avevamo ragione, come dimostrano i fatti degli ultimi mesi”. Inoltre criticano i “borghesucci di Askatasuna”, il grande centro sociale torinese (di area autonoma) che da anni opera in sintonia con i No Tav. E attaccano politici, polizia e giornalisti.

“Contro lo Stato borghese e reazionario – si legge ancora – non si utilizzano denunce, tribunali e avvocati, per battere e ridurre al silenzio i nemici si pratica la lotta armata”.

“Il governo Renzi è ancora più insidioso dei governi tecnocratici e di Berlusconi. Viene infatti sostenuto dalla stampa filo-sionista che ne gonfia il consenso ma la crisi è grave e non può reggere a lungo”. Dice questo la lettera, con un appello ai No Tav “delusi” dal movimento affinché “si uniscano ai Noa e ai gruppi di azione armata”.

“Basterà assestare il primo colpo – è la conclusione – e il sistema comincerà a scricchiolare. Sarà un settembre di lotta e di fuoco”.

Il presidente della Regione Piemonte, Chiamparino, osserva che “quello che è accaduto questa mattina purtroppo è la conferma di quanto ho detto alcuni giorni fa: la Val di Susa è diventata ormai la palestra di ogni forma di pseudo sinistrismo”. Ed esprime “vicinanza e solidarietà” alle persone che vengono citate nella lettera.

Il responsabile sicurezza del Pd, Emanuela Fiano, è intervenuta sulla lettera anonima recapitata all’Ansa: “No alla deriva violenta di pochi nostalgici del terrorismo. Non conosciamo la reale consistenza della sigla che oggi firma la lettera di minaccia terroristica e che promette la chiamata alle armi dei delusi del movimento o Tav. Quello che sappiamo è che i pochi nostalgici della stagione del terrorismo troveranno di fronte a sè un panorama politico e un governo pronti a contrastare qualsiasi deriva violenta ed antidemocratica”.

La procura di Torino aprirà un fascicolo di indagine sulla lettera. I magistrati, prima di compiere passi formali, attendono il rapporto della questura. Fra i reati che potrebbero essere ipotizzati figura l’istigazione a delinquere.

COMUNICATO STAMPA – IL MOVIMENTO NO TAV AI NOA E AI GRUPPI DI AZIONE ARMATI

zzz

MOVIMENTO  NO TAV

Comunicato Stampa

12 agosto 2014

http://www.presidioeuropa.net/blog/?p=4617

  

 IL MOVIMENTO NO TAV AI NOA E AI GRUPPI DI AZIONE ARMATI


 Forse non avete capito, ma questo è normale, che il Movimento No TAV è un movimento popolare che da 25 anni si oppone in modo vincente alla nuova linea ferroviaria Torino-Lione proprio perché il suo carattere è popolare, la sua lotta è popolare e non ha nulla a che vedere con i deliri dei  provocatori di professione pagati dalla questura o deliranti in proprio.

Il Movimento No TAV

  

http://www.ansa.it/piemonte/notizie/2014/08/12/noa-no-tav-si-uniscano-lotta-armata_f1723f55-1ce5-4e5d-8022-a5370c5cdbe0.html


1989 – 2014, 25 anni di opposizione popolare alla nuova linea ferroviaria Torino-Lione

www.notav.info – www.notav.eu – www.notav-valsangone.eu – www.notavtorino.org

www.ambientevalsusa.it – www.lavallecheresiste.info – www.spintadalbass.org – www.tgvallesusa.it

www.PresidioEuropa.net