QUEL GRAN TEATRO MISTIFICANTE DELLA VALDISUSA

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Linee Future

 Articolo inserito in data: 28 luglio 2014 alle 9:40
di LORENZO CRISTOFANI
Tutti i danni di una politica spendacciona e di politici che se ne servono come passerella per mettersi in mostra dinanzi alle telecamere. Un sito di stoccaggio per rifiuti nucleari?

Il leader No Tav Alberto Perino e Lorenzo Cristofani

Il leader No Tav Alberto Perino e Lorenzo Cristofani

VALSUSA. GIAGLIONE-CHIOMONTE. Sabato scorso, 26 luglio si è svolta (video) una marcia popolare del Movimento No Tav tra i sentieri ed i boschi della val Clarea. Presenti verosimilmente un migliaio e più di persone: anziani, bambini, anche in passeggino – almeno nel percorso in piano – e moltissime donne.

Non poteva mancare Alberto Perino, lo storico leader dei No Tav, una persona mite, raffinata e dal grande calore umano, ma allo stesso tempo ineccepibile nel sostenere e argomentare (vedi), in tutte le circostanze, ragioni e diritti dei valsusini.

Terminando un’intervista con un’emittente regionale, a telecamere spente, il cronista lo ha salutato dicendo, provocatoriamente «Sì, ma comunque non avete vinto voi, non se ne farà più di nulla solo perché non ci sono soldi».

Avete inteso perfettamente: il Tav (treno ad alta velocità) tra Torino e Lione in Valsusa (ipotesi utopistiche immaginavano un tunnel ferroviario di 57 km) non si farà; gli addetti ai lavori e il mondo politico ne sono consapevoli ma devono reggere il gioco delle parti e, come in ogni commedia all’italiana, mantenere il segreto di Pulcinella.

Cosa c’è allora al cosiddetto cantiere di Chiomonte, le cui recinzioni costituiscono – e anche sabato lo hanno costituito per i dimostranti – un limite invalicabile, presidiato notte e giorno da esercito e polizia?

Semplice, un cunicolo esplorativo, per i tecnici un tunnel geognostico, in gergo discenderia di Chiomonte, e in sostanza semplicemente un carotaggio-tunnel, finanziato da fondi europei e nazionali, funzionale allo studio delle rocce della zona.

Il set cinematografico, lo chiama Perino, che serve come passerella a politici e giornalisti prezzolati per raccontare che i lavori per il Tav sono ormai ad un punto di non ritorno.

Giaglione. Pronti per la marcia tra i boschi. 1

Giaglione. Pronti per la marcia tra i boschi. 1

Niente di più falso, dal momento che non ci sono finanziamenti né progetti preliminari per la tanto strombazzata ferrovia. Il tunnel geognostico servirebbe semmai a valutare la fattibilità dell’opera, ma già si vocifera che, una volta ufficializzato l’abbandono del progetto, potrebbe diventare “sito di stoccaggio di rifiuti e scorie nucleari”, sulla falsariga di quanto già avvenuto in Francia.

In marcia, ma anche per controllare che la manifestazione pacifica non degenerasse in frizioni con le forze dell’ordine – che in passato, purtroppo, alcune volte hanno ecceduto in veri e ingiustificati abusi – anche il Senatore Marco Scibona.

Si ha ragione di ritenere che la forza – nonché chiave vincente – del movimento sia stata quella di essersi sempre presentato unito facendo però coesistere al suo interno anime della più disparata estrazione.

Trai No Tav ci sono certamente i centri sociali e gli anarchici, persone comunque pacifiche e non violente, ma anche le anime istituzionali, quelle portatrici di una cultura di governo. Quella cultura di governo che da almeno trent’anni, in quest’Italia che primeggia in Europa per deficit di fogne, depuratori e banda larga, nonché per l’immobilismo di fronte al dissesto idrogeologico, esiste solo come espressione mediatica.

Lorenzo Cristofani con il Senatore Marco Scibona

Lorenzo Cristofani con il Senatore Marco Scibona

I sindaci No Tav, circa una quindicina, presenziano sempre alle manifestazioni torinesi e sempre in prima fila, con la fascia tricolore. Quasi tutti sono usciti dal cosiddetto Osservatorio, una sorta di tavolo di concertazione e confronto per le amministrazioni locali, in cui vengono promesse illusorie compensazioni e dove il presupposto per sedere è, molto democraticamente, essere d’accordo su quanto viene calato dall’alto.

Sandro Plano (che magari incontreremo di persona in una prossima occasione), influente politico piemontese eletto lo scorso maggio Sindaco di Susa, è la vera spina nel fianco del Pd e di Chiamparino, che continua a fare una campagna contro di lui in quanto autorevole riferimento per tutti i sindaci No Tav.

Si ricorda che Chiamparino è il banchiere prestato alla politica, o, a seconda delle preferenze, un politico prestato alle banche: dalla biografia di Wikipedia si evince che questo scienziato della politica, al netto di tre anni da ricercatore e di un forte consenso, ha sempre vissuto… di politica, e ancora si aspetta di capire con quali risultati concreti – al di là del colossale debito al Comune di Torino – o competenze dimostrate e dimostrabili.

Giaglione. Pronti per la marcia tra i boschi. 2

Giaglione. Pronti per la marcia tra i boschi. 2

Da alcune vicende, da quella dell’area archeologica della Maddalena di Chiomonte, con chiusura del museo del paleolitico e distruzione di parte del sito stesso – nessuna Soprintendenza o Ministero, di quelli che generalmente impediscono l’istallazione di un pannello fotovoltaico sui tetti dei privati cittadini ha messo un vincolo o presentato un ricorso –, fino a quella dei quattro ragazzi arrestati, inizialmente con l’accusa di terrorismo per aver danneggiato un compressore (non va bene danneggiare oggetti o cose, sia chiaro, ma uno Stato che permette le mille terre dei fuochi che distruggono la salute, o che è impotente di fronte alle quotidiane corruzioni, ruberie in sanità, negli appalti etc. o allo sfruttamento della prostituzione etc.?); ecco, da queste vicende il caso Valsusa rappresenta, nella crudezza di un conflitto che in passato è stato duro e doloroso, tutta la miseria e tutte le ipocrisie di una società agonizzante nella violenza dell’individualismo sfrenato e del consumismo incivile.

QUEL GRAN TEATRO MISTIFICANTE DELLA VALDISUSAultima modifica: 2014-07-30T09:41:42+02:00da davi-luciano
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