Libia: deposito di benzina in fiamme a Tripoli, si teme esplosione

bel lavoro, democrazia esportata e diritti umani ora sono a posto vero? Con il regime amico sotto il regno del Washington consensus i diritti umani sono senz’altro garantiti e rispettati. Nessun presidio all’orizzonte

lunedì, 28, luglio, 2014

Un razzo ha colpito stanotte un serbatoio di carburante a 10 miglia da Tripoli causando un grave incendio che rischia di provocare una “catastrofe”, riferisce il portavoce della società petrolifera Noc spiegando che i vigili del fuoco non sono riusciti a circoscrivere le fiamme e sono stati costretti ad abbandonare il luogo dove ora si teme un’esplosione, con effetti fino a 3-5 km.
I residenti sono stati invitati ad abbandonare la zona, teatro negli ultimi giorni di scontri tra milizie rivali.
Diversi paesi occidentali, tra cui l’Italia, hanno invitato i propri connazionali a lasciare la Libia, teatro da settimane di scontri tra milizie rivali a Tripoli e Bengasi. Nella capitale il bilancio delle vittime di due settimane di combattimenti nella zona dell’aeroporto è di almeno 97 morti e oltre 400 feriti, mentre a Bengasi, nell’est del paese, almeno 38 persone, per lo più soldati, sono rimaste uccise in 24 ore di scontri tra esercito e gruppi islamici.
In una nota diffusa ieri la Farnesina ha sottolineato che, “a fronte del progressivo deterioramento della situazione di sicurezza in Libia e dei recenti scontri che stanno interessando in questo periodo in particolare la capitale, si ribadisce ai connazionali il pressante invito a non recarsi in Libia e a quelli tuttora presenti a lasciare temporaneamente il Paese”. Nella nota si sottolinea che l’ambasciata italiana rimane aperta e regolarmente funzionante. Sempre ieri il ministro degli Esteri Federica Mogherini ha riferito del trasferimento di oltre 100 italiani avvenuto nei giorni scorsi, precisando che “l’uscita dalla Libia è avvenuta con convogli via terra verso la Tunisia e con il ricorso a velivoli dedicati disposti dall’unita di crisi”.
Sabato scorso gli Stati uniti hanno evacuato il proprio personale via terra, sotto copertura aerea, dopo che il segretario di Stato John Kerry aveva denunciato un “rischio reale” per la loro sicurezza. Ieri è stato l’omologo tedesco a riferire di una “situazione estremamente imprevedibile e incerta”, invitando i connazionali a lasciare il paese. Stesso appello lanciato da Regno Unito, Francia, Paesi Bassi, Belgio, Turchia, Spagna e Malta. (fonte Afp)
http://www.imolaoggi.it/2014/07/28/libia-deposito-di-benzina-in-fiamme-a-tripoli-si-teme-esplosione/

Fuga degli occidentali dalla Libia, già 100 italiani rimpatriati
A causa degli scontri in corso da settimane tra le milizie rivali nel Paese
TMNews

Tripoli, 28 lug. (TMNews) – Diversi paesi occidentali, tra cui l’Italia, hanno invitato i propri connazionali a lasciare la Libia, teatro da settimane di scontri tra milizie rivali a Tripoli e Bengasi. Nella capitale il bilancio delle vittime di due settimane di combattimenti nella zona dell’aeroporto è di almeno 97 morti e oltre 400 feriti, mentre a Bengasi, nell’est del paese, almeno 38 persone, per lo più soldati, sono rimaste uccise in 24 ore di scontri tra esercito e gruppi islamici.

In una nota diffusa ieri la Farnesina ha sottolineato che, “a fronte del progressivo deterioramento della situazione di sicurezza in Libia e dei recenti scontri che stanno interessando in questo periodo in particolare la capitale, si ribadisce ai connazionali il pressante invito a non recarsi in Libia e a quelli tuttora presenti a lasciare temporaneamente il Paese”.

Nella nota si sottolinea che l’ambasciata italiana rimane aperta e regolarmente funzionante. Sempre ieri il ministro degli Esteri Federica Mogherini ha riferito del trasferimento di oltre 100 italiani avvenuto nei giorni scorsi, precisando che “l’uscita dalla Libia è avvenuta con convogli via terra verso la Tunisia e con il ricorso a velivoli dedicati disposti dall’unita di crisi”.

Sabato scorso gli Stati uniti hanno evacuato il proprio personale via terra, sotto copertura aerea, dopo che il segretario di Stato John Kerry aveva denunciato un “rischio reale” per la loro sicurezza. Ieri è stato l’omologo tedesco a riferire di una “situazione estremamente imprevedibile e incerta”, invitando i connazionali a lasciare il paese. Stesso appello lanciato da Regno Unito, Francia, Paesi Bassi, Belgio, Turchia, Spagna e Malta.

http://www.tmnews.it/web/sezioni/top10/fuga-degli-occidentali-dalla-libia-gia-100-italiani-rimpatriati-20140728_081525.shtml

Libia: deposito di benzina in fiamme a Tripoli, si teme esplosioneultima modifica: 2014-07-29T09:47:47+02:00da davi-luciano
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