TORRE D’ISOLA: GUALA GROUP VUOLE DELOCALIZZARE IN POLONIA, 135 LAVORATORI RISCHIANO IL LCENZIAMENTO

21 luglio 2014

Sono 135 i lavoratori che la Guala Closures Group vuole mettere in mobilità trasferendo in Polonia le linee produttive dell’azienda che realizza tappi. 135 lavoratori; un numero dietro al quale ci sono persone, volti, storie. Vicende personali con cui la logica del profitto non vuole fare i conti. I loro racconti si intrecciano, a tratti si fanno paralleli e sempre hanno un unico comun denominatore: la paura del futuro. La storia di Filippo. È preoccupato Filippo Negri che ha 37 anni e da 17 lavora alla Guala.Quarto livello coordinatore area forni, stipendio di circa 1500 euro. Un mutuo di 900 euro per i prossimi 30 anni, a tasso fisso. E’ sposato, «per fortuna mia moglie ha un posto sicuro», si lascia sfuggire, ma il sorriso si spegne subito quando il pensiero va al suo, di lavoro che sembrava certo fino a pochi giorni fa. Ha una bimba di 5 anni che se non sa nulla di delocalizzazione, ne subirà le conseguenze. «Abbiamo già iniziato a tagliare le spese superflue e stiamo più attenti a quello che concediamo alla bambina», ammette Negri, . «La speranza – dice – è di ottenere qualcosa, ci crediamo, anche se ci rendiamo conto che il nostro interlocutore è una multinazionale».
La storia di Anna. Spera anche Anna Soffiantini, 62 anni, dipendente della Guala da 14, la pensione prevista per il 2017. Potrà fare affidamento sui 1400 euro di pensione del marito che aveva vissuto lo stesso dramma un paio di anni fa. «Ma ho un figlio di 38 anni disoccupato da cinque», annota Anna operaia di fine linea, stipendio di circa 1200 euro. «Per fortuna non abbiamo più il mutuo sulle spalle – dice – ma il problema è come riusciremo a resistere, dopo vent’anni di lavoro avrei dovuto prendere il minimo, circa 600 euro, ma non so se quei soldi mi verranno garantiti».
La storia di un’altra Anna. Anche Anna Tornielli di Cava Manara, 45 anni, è un’operaia di fine linea in un’azienda in cui lavora da quasi 20. Sarà dura per lei non poter più contare su quei 1200 euro al mese.Una figlia da mantenere all’università, un affitto di 400 euro e un compagno senza lavoro fisso.
«Cerco di non pensarci, altrimenti è un delirio e continuo a sperare. Ancora non mi sembra vero perché qui alla Guala ho sempre dat l’anima». Se sa che sarà dura trovare un altro lavoro, si rende anche conto che sarà difficile poter percepire lo stipendio di circa 1900 euro che gli assicurava il suo ruolo di responsabile reparto. La storia di Giorgio. La storia di Giorgio Levorato, 41 anni, 17 in questa multinazionale che produce tappi, è quella di un giovane padre di due bimbi, di 3 anni e di 11 mesi. I circa mille euro al mese della moglie finiscono tutti per pagare alcune spese e i finanziamenti contratti per le rate dell’auto e la ristrutturazione della casa.(…)

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TORRE D’ISOLA: GUALA GROUP VUOLE DELOCALIZZARE IN POLONIA, 135 LAVORATORI RISCHIANO IL LCENZIAMENTOultima modifica: 2014-07-22T11:11:30+02:00da davi-luciano
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