Gli assurdi processi di Eulex

La missione europea in Kosovo è stata prolungata di due anni, ma finisce sul banco degli imputati per l’impreparazione del sistema giudiziario locale al passaggio dei poteri

AdminSito
lunedì 21 luglio 2014 10:02

La marcia indietro è stata decisa “di corsa e facendo una gran confusione”: è questa una delle critiche sollevate dagli osservatori internazionali commentando il rinnovo del mandato Eulex deciso dal Consiglio europeo a giugno. La scelta di prolungare per altri due anni la presenza della missione dell’Unione europea in Kosovo, dice il politologo tedesco Bodo Weber, non è stata pianificata tenendo sufficientemente conto delle reali esigenze del Paese e ora rischia di provocare una “transizione arbitraria” per le già fragili istituzioni di Pristina. L’articolo di “Birn”, in cui è contenuto il parere dell’esperto, analizza il contesto del potere giudiziario kosovaro in una fase che avrebbe dovuto vedere il completo sdoganamento dall’aiuto internazionale, trasferendo i casi attualmente in corso nelle mani della magistratura locale.

I report della Commissione di Bruxelles hanno avvertito negli ultimi 12 mesi sulla difficoltà di mantenere le tempistiche prefissate, puntando l’attenzione innanzitutto sulle necessarie garanzie di imparzialità nei casi che trattano i crimini di guerra e gli episodi di corruzione. Il compromesso raggiunto prevede che, nonostante la sua permanenza, Eulex smantellerà gradualmente il suo personale e passerà i casi ai giudici kosovari, in un’operazione che si profila tutt’altro che semplice. L’analisi di “Birn” ricorda che la missione è stata istituita nel 2008, un giorno prima della dichiarazione di indipendenza autoproclamata dalle autorità di Pristina. Il ruolo da allora è stato quello di agevolare il rafforzamento del sistema giudiziario, con il sostegno di un pool di giudici internazionali, procuratori ed una forza di polizia ad hoc.

I suoi compiti si sono da subito concentrati essenzialmente nei casi considerati troppo “sensibili” per le appena formate istituzioni nazionali. Dopo sei anni e mezzo, l’obiettivo è quello di terminare i procedimenti giudiziari ancora in corso, e di non aprire nuove inchieste. Il nuovo indirizzo è stato messo nero su bianco in una legge approvata dal parlamento kosovaro ad aprile, poco prima del suo scioglimento. Lo stesso principio è stato ribadito in un colloquio fra la presidente kosovara Atifete Jahjaga e l’Alto rappresentante per la politica estera dell’Unione, Catherine Ashton. L’accordo è stato però fin da subito controbilanciato da possibili eccezioni, come quelle poste dalla stessa missione europea che potrebbe “richiedere in circostanze eccezionali” l’assegnazione di nuovi casi ai suoi procuratori, oltre che la presenza di una maggioranza di giudici Eulex in alcuni particolari processi.

Il personale della missione potrà infine continuare le operazioni di monitoraggio e di consulenza nei confronti dei colleghi locali. “Vogliamo incoraggiare e supportare gli attori locali nell’assumere una piena responsabilità”, ha commentato la portavoce della Ashton, Maja Kocijancic, in una dichiarazione resa a “Birn”. I magistrati nazionali hanno però un diverso punto di vista sull’operazione di trasferimento delle inchieste operata fin qui dai magistrati europei. Sevdije Morina, capo procuratore kosovaro, denuncia il fatto che “fino a questo momento la magistratura di Pristina è rimasta all’oscuro di quanto compiuto da Eulex nelle sue indagini. Fino ad ora – aggiunge – i procuratori europei non hanno mai condiviso le loro informazioni con noi”. Sono pochissimi i magistrati kosovari che hanno preso parte alle inchieste per crimini di guerra, dove fra gli accusati compaiono anche gli ex componenti dell’Uck del premier uscente Hashim Thaci.

Secondo un report dell’Ue emesso nel 2013, fra i magistrati locali vi sarebbe ancora “una mancanza di capacità e dedizione nel seguire i casi” affidati ad Eulex. La posizione è fortemente contestata dalla stessa Morina, che esclude “ogni tipo di pressione” sulla magistratura e conferma che “anche se si è trattata di una giusta causa per la liberà, le violazioni vanno indagate e i casi giudiziari risolti”. Secondo Enver Peci, capo del Consiglio giudiziario kosovaro, “i giudici sono pronti, e non hanno alcun problema nel condurre i processi in termini di professionalità”. Nonostante questo, ammette, “per quanto riguarda il trattamento dei casi che coinvolgono dei cittadini di etnia serba, il Consiglio giudiziario ritiene che i giudici Eulex debbano continuare nel loro lavoro fino a che non sarà raggiunto un accordo per il reintegro di giudici serbi nei processi”.

Alcuni analisti vedono in questa difficile transizione una responsabilità innegabile da parte di Eulex, che non avrebbe lavorato abbastanza verso un “rafforzamento del sistema locale”. Nora Ahmetaj, direttore del Centro di ricerche di Pristina, sottolinea come sia “essenziale sviluppare le capacità dei giudici nazionali, per prepararli in particolare ai casi sui crimini di guerra”. Per il momento la situazione, osservano ancora gli esperti, si presenta contraddittoria perché a fronte di un taglio progressivo del personale della missione, i vertici politici europei hanno dovuto constatare l’impossibilità di realizzare nei tempi prestabiliti alcuni obiettivi dell’Accordo siglato fra Bruxelles e Pristina, che riguarda fra gli altri anche il settore giudiziario. Le elezioni nazionali che si sono svolte a marzo a Belgrado e lo scioglimento del parlamento kosovaro ad aprile hanno reso evidente il problema, e la stessa deadline del 2016 sembra difficile da rispettare.

A porre i maggiori dubbi sono processi particolarmente delicati come quello ad Uke Rugova, figlio dell’ex leader kosovaro Ibrahim Rugova, accusato di frode e traffico di clandestini. Un ex impiegato di Eulex, che ha preferito mantenere l’anonimato, osserva come “proprio adesso la missione sta mostrando il suo vero senso, grazie a processi del genere. Spero solo – conclude – che i magistrati internazionali restino il più possibile”.

http://italintermedia.globalist.it/Detail_News_Display?ID=72763&typeb=0&Loid=226&Gli-assurdi-processi-di-Eulex

Gli assurdi processi di Eulexultima modifica: 2014-07-22T11:21:06+02:00da davi-luciano
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