“Quando tocchi i poteri forti come De Benedetti, le banche, i poteri economici, vengono fuori queste lobby che si fanno scudo di queste tragedie”
“Non chiedo scusa, comunità ebraica deve cambiare il portavoce”
“Abbiamo shoah da tutte le parti, ne succede una all’anno dal Rwanda ai gas in Siria”
Queste le parole di Grillo, sopra le righe ma coraggiose. Va riconosciuto e va ricordato che il mito di Primo Levi – il quale ha partecipato alla fucilazione di due ragazzini partigiani – è stato abbattuto dalla storia prima che dal M5S. Già ieri ne avevamo parlato in Beppe Grillo parafrasa Primo Levi e inizia il piagnisteo: “Profanata la shoah”.
Per il video cliccare qui: http://video.repubblica.it/dossier/movimento-5-stelle-beppe-grillo/grillo-non-chiedo-scusa-comunita-ebraica-ha-portavoce-stupido/162873/161362
POVERINI i sinistrati, rimane loro giusto la lista Tsipras a cui attaccarsi, si capisce l’invidia e ovviamente, la pisciatina SERVILE alle brigate sioniste con le quali tra poco risfileranno come d’uso ogni 25 aprile….
15/04/2014 09:55 | POLITICA – ITALIA | Fonte: Il Manifesto | Autore: Carlo Lania
Grillo trasforma la Shoah in uno spot elettorale
Ha trasformato la Shoah in uno spot elettorale. L’ultima provocazione di Beppe Grillo è anche la più forte. Una foto ritoccata della scritta in ferro battuto che campeggiava all’ingresso del campo di Auschwitz è apparsa ieri sul sito del comico sotto il titolo «Se questo è un Paese». Nell’immagine il motto nazista «Arbeit Macht Frei» si è trasformato in «P2 Macht Frei», la P2 rende liberi. Non contento, Grillo ha poi modificato anche le parole della poesia che apre «Se questo è un uomo» di Primo Levi, usandola per tornare ad attaccare il presidente Giorgio Napolitano il premier Matteo Renzi, la sinistra e il patto Renzi-Berlusconi sulle riforme. Qualcosa di più e di peggio delle solite battute intrise di volgarità e che evidentemente il comico genovese ritiene divertenti per il suoi elettori. Al punto da provocare la reazione furiosa della comunità ebraica che non esita a definire quella del leader del M5S «un’infame provocazione», «un’oscenità sulla quale non si può tacere» visto che tocca «il valore della memoria e del ricordo di milioni di vittime innocenti».
Grillo si appropria dei versi di Primo Levi per la sua campagna elettorale. «Considerate se questo è un paese che vive nel fango — scrive sul blog — che non conosce pace ma mafia, in cui c’è chi lotta per mezzo pane e chi può evadere centinaia di milioni, da gente che muore per un taglio ai suoi diritti civili, alla sanità, al lavoro, alla casa nell’indifferenza dell’informazione». E ancora: «Considerate se questo è un Paese nato sulle morti di Falcone e Borsellino, dalla trattativa Stato-mafia, schiavo della P2, comandato da un vecchio impaurito dalle sue stesse azioni che ignora la Costituzione». E poi gli attacchi alla sinistra e a Renzi, quando descrive l’Italia come «un paese consegnato da vent’anni a Dell’Utri e a Berlusconi e ai loro luridi alleati della sinistra. Un paese che ha eletto come speranza un volgare mentitore assurto a leader da povero buffone di provincia».
Quello del fondatore del M5S — che ieri sera a Roma ha chiuso il suo tour — è un salto di qualità per certi versi inaspettato. Da tempo Grillo ha infatti alzato il tono dei suoi interventi contro quelli che considera suoi avversari. Sabato ha paragonato Matteo Renzi a Marcello Dell’Utri, l’ex senatore del Pdl fuggito in Libano, ma ha anche usato una canzone di Guccini per scaricare velocemente il sindaco di Parma Federico Pizzarotti e solidarizzato con i secessionisti veneti. Senza contare gli insulti ai dissidenti, poi cacciati dal Movimento, o quelli alla presidente della Camera Laura Boldrini. Iperboli ogni volta più accese, dalle quali si intuisce la scelta di radicalizzare sempre più il Movimento 5 stelle, specialmente ora che si è liberato di buona parte di coloro che preferiscono ragionare con la propria testa anziché adeguarsi ai diktat suoi e di Gianroberto Casaleggio. Un M5S con parlamentari ed elettori sempre più fedeli, ma anche sempre più estremisti nelle loro posizioni, pronti a condividere e giustificare tutte le intemperanze del capo. Tanto più quando, a poco più di un mese dalle elezioni europee, i sondaggi sembrano premiare questa scelta.
Nonostante questo l’uscita di ieri, con l’oltraggio alla Shoah, è qualcosa che va oltre le solite intemperanze verbali. E che non poteva non suscitare reazioni indignate. Tra i primi a intervenire c’è il presidente dell’Unione comunità ebraiche italiane (Ucei) Renzo Gattegna che definisce quella di Grillo una «provocazione» utile a «sollecitare i più bassi sentimenti antisemiti e cavalcare il malcontento popolare che si addensa in questi tempi di crisi». In serata, per il governo, interviene il sottosegretario Graziano Delrio: «Non c’è nessuna P2 che abita a Palazzo Chigi — è la replica a Grillo -. La P2 è stata una disgrazia per questo Paese».
Ma critiche arrivano anche dai partiti, dal Pd a Forza Italia. «Il post di Grillo può essere definito soltanto in un modo: fascismo di stampo nazista», commenta il presidente dei senatori pd Luigi Zanda, mentre per la sua collega Anna Finocchiaro parla di «nervosismo crescente» del leader M5S «di fronte alla sfida elettorale». Parole di condanna anche da Forza Italia e Scelta civica, ma anche dall’interno del M5S. Il deputato Tommaso Currò, una delle voci critiche del movimento, attacca infatti la scelta del leader di usare la Shoah: «E’ una parafrasi che non sta in cielo né in terra — commenta Currò — , è offensiva e peraltro tocca un tema rispetto al quale c’è una sensibilità profondamente diffusa».
NOI SIAMO RSPONSABILI DELLO SHOAH ?
“Ogni tempo ha il suo fascismo: se ne notano i segni premonitori dovunque la concentrazione di potere nega al cittadino la possibilità di esprimere ed attuare la sua volontà. A questo si arriva in molti modi, non necessariamente con l’intimidazione poliziesca, ma anche negando o distorcendo l’informazione, inquinando la giustizia, paralizzando la scuola, diffondendo in molti modi sottili la nostalgia per un mondo in cui regnava sovrano l’ordine, ed in cui la sicurezza dei pochi privilegiati riposava sul lavoro forzato e sul silenzio forzato dei molti.“ – Primo Levi
Noi siamo responsabili della Shoah? No.
I nostri padri lo sono? No.
I nostri nonni? Forse, ma i miei no di sicuro.
Sono passate tre-quattro generazioni e ancora le comunità ebraiche giocano a farci sentire responsabili per i fatti del nazismo, quando proprio sui loro testi sacri c’è scritto che i figli non possono essere ritenuti responsabili delle colpe dei loro genitori. Figuriamoci per le colpe dei nonni o, 70 anni dopo, dei bisnonni.
Al diavolo il politicamente corretto, particolarmente, poi, quando è a senso unico.
Fonte: www.corriere.it
Nota di IxR: Soprattutto quando la Seconda Guerra Mondiale è stata pianificata a tavolino da un pugno di uomini tra cui vi sono diversi Ebrei. A questo proposito, consiglio il libro di Epiphanius: Massoneria e Sette Segrete, la faccia occulta della storia, edito in Italia da Controcorrente.
Grillo coraggioso: non si scusa con com. ebraica e rincara la dose: “Ci sono lobbies..”ultima modifica: 2014-04-17T21:36:05+02:00da
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