Voto a maggio ma inizio legislatura dopo 7 mesi. L’Ue ci costa 15 milioni al giorno

che naturalmente i giusti europeisti, che vogliono cambiare la Ue, devolveranno ai poveri……
si sà, l’Ue è stata creata dai nobili padri fondatori tanto bravi e buoni….

Bruxelles, 15 apr – Manca poco più di un mese alle elezioni per il Parlamento europeo e, anche a causa della ovvia e giustificata prospettiva che trasforma le consultazioni in una sorta di referendum pro o contro l’Europa, è singolare quanto poco si parli di programmi e proposte. Eppure la protezione o meno del nostro mercato e dei nostri lavoratori dipendono in gran parte dall’Unione Europea.
Ma ciò che è singolare, soprattutto, è quanto poco si sappia delle istituzioni europee in generale. Poco del loro funzionamento, poco delle loro competenze, poco di chi, in breve, governa il super-stato europeo che, pure, nei tg appare come l’emblema della democraticità e del progresso.
Ebbene, guardando alle imminenti elezioni ed a ciò che ne seguirà, si potrà toccare con mano la sensazione di un realtà iper-burocratica, lenta, grigia, sorda ai bisogni ed alla sovranità dei popoli.
Un leviatano che, infatti, dopo il voto di fine maggio, entrerà in funzione soltanto a dicembre, dopo circa sette mesi, se tutto andrà “bene” e se – ipotesi non proprio scontata – i due principali schieramenti (Partito popolare e Partito socialdemocratico) avranno una maggioranza netta e non si dovrà ricorrere a larghe intese ormai di moda anche in sede europea, soprattutto ora che l’euroscetticismo dilaga e rischia di rompere le uova nel paniere.

Come ben riassumeva il quotidiano “Italia Oggi” nel numero del 3 aprile scorso, infatti, una volta eletti, i parlamentari europei cominceranno a lavorare a pieno regime soltanto dopo una lunga serie di passaggi che daranno inizio alla nuova legislatura.

«I 751 deputati eletti al Parlamento europeo – spiega Tino Oldani – si riuniranno nei primi giorni di luglio per l’insediamento del nuovo presidente e formare le nuove commissioni. Subito dopo, i capi di Stato e di governo dei 28 paesi membri dell’Union europea, riuniti nel Consiglio europeo, sceglieranno il presidente della Commissione Ue» (appartenente al partito vincente per un vincolo imposto dal Trattato di Lisbona), ruolo per cui è in corsa, tra i socialdemocratici, Martin Schultz, noto in Italia per l’attacco a Berlusconi a cui l’ex premier rispose affibbiandogli la poco onorevole definizione di “kapò”.

Dopo di che, trascorso un altro mese, il Parlamento ratificherà la scelta della figura che guidarà la commissione europea (attualmente si tratta di Josè Barroso), mentre, a fine luglio, il nuovo presidente Ue sceglierà i 28 commissari (ogni paese sarà rappresentato infatti con un commissario), ovvero la sua squadra di governo che poi, soltanto a settembre, dopo due mesi di ferie, verranno presentati singolarmente al Parlamento con apposite audizioni che termineranno con la fine del mese di ottobre.

Solo allora l’assemblea voterà la fiducia alla Commissione, che sarà in carica (salvo slittamenti dovuti alle preannunciate difficoltà di poter contare su una maggioranza stabile) dal primo novembre.

Ma non è finita. Toccherà infatti a capi di Stato e di governo nominare, l’1 dicembre (dopo un altro mese), il presidente del Consiglio europeo, altro organo Ue che rappresenta l’anima “intergovernativa” dell’unione. Soltanto a questo punto avrà pienamente inizio una nuova legislatura della durata di quattro anni.

Una macchinosità che, però, pare non essere l’unico difetto di progettazione “made in Ue”.

Tutto questo ingegnoso meccanismo, infatti, ci costa, secondo un calcolo fatto dal giornalista ed autore del libro “Non vale una lira” Mario Giordano, ben 174 euro al secondo, 15 milioni di euro al giorno.

Non solo perché «ogni deputato, sommando l’indennità (8mila euro), le spese generali (4.299 euro), il gettone di presenza di 304 euro al giorno, più rimborsi vari, arriva a una media di 18-19 mila euro al mese» ma, soprattutto, sulla base dei 15 miliardi dati all’Europa dal nostro paese nel 2013 e degli appena 9 ricevuti (5,7 miliardi di differenza).

Una situazione più o meno simile nel 2012 (5,2 miliardi persi nel 2012), di gran lunga peggiore nel 2011 (7,4 miliardi), nel 2010 (6,5 miliardi) e nel 2009 (7,2 miliardi).

Emmanuel Raffaele
http://www.ilprimatonazionale.it/2014/04/15/voto-a-maggio-ma-inizio-legislatura-dopo-7-mesi-lue-ci-costa-15-milioni-al-giorno/

Voto a maggio ma inizio legislatura dopo 7 mesi. L’Ue ci costa 15 milioni al giornoultima modifica: 2014-04-16T10:45:52+02:00da davi-luciano
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