LE MUCCHE ARRIVATE DAL MARE: MORIA SU SPIAGGE DANESI E SVEDESI

GENNAIO 10, 2014 REDAZIONE
COPENHAGEN – Le carcasse di quasi una dozzina di mucche hanno toccato terra lungo le spiagge di Danimarca e Svezia , sconcertando la polizia nei paesi scandinavi.

Dal 29 dicembre , otto mucche morte sono stati recuperate dalla gente che passeggiava sulle spiagge della Svezia meridionale e tre in Danimarca. Tutti gli animali avevano parti delle loro orecchie tagliate. Gli investigatori sospettano che questo è stato fatto per rimuovere le tag di identificazione utilizzate per tracciare le mucche .
Le mucche sono state probabilmente scaricate da una nave nel Mar Baltico.

Non è chiaro , tuttavia, se le mucche sono stati gettati in mare nelle acque danesi , svedesi o internazionali .

Alcune delle vacche avevano le loro zampe posteriori legate con una corda blu , probabilmente è stato fatto per essere in grado di sollevare gli animali con una gru .
Veterinari in Svezia trovato tracce di malattia negli animali.
http://voxnews.info/2014/01/10/le-mucche-arrivane-dal-mare-moria-su-spiagge-danesi-e-svedesi/

PERCHE’ MI RIBELLO ALLA VIVISEZIONE

Postato il Venerdì, 10 gennaio
DI MARGHERITA D’AMICO
 
Si stupisce e ride, Giovanna Bordiga (nella foto), ogni volta che qualcuno per strada la riconosce e la saluta. Ha sessantasei anni, è spastica da itterizia fin dalla nascita e questo determina in lei uno stato di invalidità molto grave e progressiva. Un anno fa, in un video indipendente, Giovanna – che ha partecipato a manifestazioni per la chiusura di Green Hill, il noto allevamento di beagle-cavie a Montichiari – aveva dichiarato di essere contraria alla vivisezione, suscitando ammirazione e qualche critica, nei termini di pesanti offese e auguri di morte postati sotto il filmato. Passati, nel suo caso, del tutto sotto silenzio. Parecchi, a dire il vero, subito rimossi dai suoi amici: “Non avevamo interesse a sollevare uno scandalo” dice il regista e attivista Piercarlo Paderno, autore del video “né intendevamo dispiacere una persona così capace di esprimere idee libere e forti”.
 
 
Andando a trovare Giovanna, oggi, si viene accolti in una villetta con giardino nella tranquilla periferia di Brescia. I suoi coinquilini, oltre a una timida badante cingalese, sono conigli, gatti, cagnolini, mentre le pareti sono occupate dai suoi quadri, visto che, sebbene a fatica, Giovanna riesce ancora a dipingere e in diverse occasioni ha esposto i suoi lavori.
 
gio11
Margherita d’Amico, Giovanna Bordiga e Pan
 
“Ho sempre vissuto con gli animali” racconta: “Oche, galline, gatti, cani. Non mi immagino senza la loro bellezza e il loro affetto”. E senza esitare, in un momento in cui i test sugli animali sono argomento di forte attualità, ribadisce le proprie convinzioni: “Sono contro la vivisezione perché è crudele, inutile e superata. L’ho detto e lo ripeto. Aggiungo però che stiamo parlando, alla base, della destinazione dei nostri soldi. In questi giorni assistiamo a una campagna di demonizzazione contro chi difende gli animali, ma è un mero modo di spostare l’attenzione dalla vera partita. Dietro la vivisezione c’è un mondo di capitali”.
 
In effetti, stando alle cronache, da qualche settimana gli animalisti si sarebbero tutto d’un botto trasfigurati: da persone in lotta per i diritti dei più deboli in mostri, addirittura paragonati ai nazisti. E a proposito di insulti, cartelloni, minacce, mai rivendicati da alcun gruppo noto a chi della difesa delle altre specie fa la propria missione, nessuno ha contemplato la ragionevole possibilità che si tratti di mestatori o misconosciuti estremisti, che nulla abbiano a che fare con l’amore per gli animali.
 
Gli occhi azzurri e intelligenti di Giovanna si fanno molto seri. “Non siamo cani, io non sono un topo, né sono viva grazie alla vivisezione. Ho sentito parlare delle dichiarazioni di quella ragazza, Caterina, e sono molto addolorata di saperla attaccata a un respiratore. Ma mi dispiace pure che la usino per promuovere la vivisezione. Più giusti e sicuri, i metodi alternativi si prospettano anche agili, economici, sono destinati a rivoluzionare la ricerca; perciò le aziende del farmaco e gli attuali potentati medico scientifici non li vogliono” prosegue. “Qui insomma non si tratta affatto di animalismo ma di dove vogliono destinare i nostri soldi. Di conseguenza spaventano la gente.
 
“Bisognerebbe chiedere allora ai malati e alle loro famiglie se non ritengono prioritario, con questa crisi, fruire di una degna assistenza, di servizi efficienti, risposte umane e civili. A me, per esempio, hanno tolto seicento euro di pensione e l’accompagnamento. Dopo i sessantacinque anni infatti per loro non sono più handicappata, solo vecchia. Pensare che poi dobbiamo pure finanziare le torture agli animali mi fa solo rabbrividire”.
 
Margherita D’Amico
 
 

Giugliano: prima vittoria dei cittadini sulla Tares

o signur ma così vincono GLI EVASORI!! Questi disoccupati sono falsi poveri che non vogliono pagare le tasse, sappiamo tutti che in Italia i poveri non esistono

Venerdì 10 Gennaio 2014

eri mattina nel comune di Giugliano diverse centinaia di persone si sono date appuntamento davanti al Comune per protestare contro gli aumenti della tassa Tares. Non è la prima volta che i cittadini vengono a bussare alle porte del Comune, dato che si tratta di aumenti di 50-60% sulla media nazionale. Momenti di tensione si sono registrati tra i manifestanti e la polizia, schierata in massa davanti all’entrata, quando è giunta voce di un’unica riduzione del 10% sulla IV rata: una riduzione del tutto irrisoria. Grazie alla determinazione e all’ostinazione dei cittadini, in seguito dai commissari è stata ricevuta una delegazione composta da alcuni membri dei comitati, la quale è riuscita a strappare la sospensione della prima rata e la promessa di studiare delle agevolazioni per i cittadini in difficoltà economiche.

Riportiamo di seguito il comunicato del Comitato Disoccupati Giuglianesi “Voci Sommerse”
Una giornata di protesta, di lotta e di scontro

Dal 28 Dicembre si susseguono ad un ritmo frenetico assemblee e mobilitazioni popolari contro la TARES a Giugliano, la TARES più alta d’Italia, con aumenti al 50-60%. Disoccupazione alle stelle, e chi lavora è sfruttato all’inverosimile, la rabbia per l’inceneritore, per 20 anni d’emergenza rifiuti, per una discarica enorme e messa male. Certo, non è tutta colpa dei Commissari Straordinari arrivati a sostituire per qualche mese la politica, ma aumenti della tassa così spropositati a fronte di servizi inesistenti (aumenti tra l’altro anche illegittimi, dato che la raccolta differenziata è partita solo a fine anno) beh, quelli li hanno messi loro. Un operazione esclusivamente burocratica che speravano di coprire con il solito “è la Legge”. Ma ai cittadini giuglianesi stavolta non è andata giù. I Comitati cittadini (No Inceneritore, Disoccupati Giuglianesi ed Acqua Pubblica-Bene Comune) oltre agli Studenti No Inceneritore dei licei cittadini organizzano assemblee e volantinaggi, oltre che ben 3 presidi: 30 Dicembre (con occupazione del Comune), 3 Gennaio (con blocchi di tutte le arterie principali della città) e quella di oggi del 9 Gennaio.

Dopo i primi due presidi, sostanzialmente conclusi con un nulla di fatto, la fatidica data del 9 Gennaio. La gente alle 9:30 già affolla la Piazza del Municipio. Non è solo per l’aumento TARES e perchè non si possono pagare prezzi così alti. E’ proprio che è chiaro il senso d’ingiustizia. “La TARES pagatela coi soldi di chi ha inquinato Giugliano” è lo slogan più ripetuto. La piazza non vuole solo riduzioni sulla tassa, vuole il controllo sulla spesa del Comune nel ciclo dei rifiuti, soprattutto sulla differenziata e sugli impianti che devono lavorare i materiali raccolti. Vuole esenzioni per disoccupati, disabili e lavoratori e pensionati a basso reddito. Vuole sapere com’è possibile che lo spazzamento strade costi 5 milioni di euro.

Alle 10:30 è accolta la delegazione dei manifestanti. Ne esce un’ora dopo con la proposta dei Commissari: “abbiamo rivisto i conti, il risparmio sarà del 12%”. Il presidio, insoddisfatto ed infuriato, per tutta risposta tenta di occupare il Comune. Parte una violenta carica della Polizia e dei Carabinieri davanti alla quale la gente non arretra. Appena dopo la carica, i Commissari richiamano la delegazione che, vogliamo dirlo a chiare lettere, è stata pesantemente minacciata ed intimidita da poliziotti in borghese all’interno del Comune. Nonostante le vessazioni, dopo un’ora la delegazione esce con un accordo (che la piazza ha subito ribattezzato “la tregua”) in cui si accorda la sospensione della rata TARES ed un tavolo permanente di studio Tecnici del Comune-Commissione Popolare per riportare la TARES sulla media nazionale e per abbassare le tariffe per i redditi bassi. Oltre alla riduzione del 12% (50-100 euro). Ovviamente sappiamo bene che le tasse sui rifiuti in Campania sono figlie dell’emergenza rifiuti durata 20 anni e delle sue strutture commissariali, ma accettiamo con favore l’accordo perchè va nella direzione del “Controllo Popolare” che è un perno del nostro Comitato. La “tregua” è per noi un punto di partenza e non d’arrivo della mobilitazione che non riguarda solo la TARES e nemmeno solo Giugliano. Si riparte già domenica 12 Gennaio alle 10:30 a Piazza Gramsci, Giugliano, per un’assemblea di organizzazione sul da farsi.

InfoAut Napoli

http://www.infoaut.org/index.php/blog/metropoli/item/10246-giugliano

COMPRENDRE CE QUI SE PASSE EN FRANCE (1) : LA VERITABLE NATURE DU REGIME FRANÇAIS ET SA SUJETION A L’AXE AMERICANO-SIONISTE

Luc MICHEL pour PCN-Info / avec PCN-SPO – lucmichel.net / 2014 01 10 /

http://www.scoop.it/t/pcn-spo

www.lucmichel.net

PIH - LM comprendre ce qui se passe en France 1 (2014  01 10) FR

« Israël et la France entretiennent désormais un dialogue très étroit sur les questions internationales d’intérêt commun. Signe de la vitalité de notre relation politique, un dialogue stratégique annuel a été institué en 2009 entre le secrétaire général du ministère des affaires étrangères et son homologue israélien »

– Site du Ministère français des Affaires étrangères (2014)

« La France devient l’allié principal des Etats-Unis »

– AFP (31 08 2013)

Comprendre ce qui se passe en ce moment en France demande plus, beaucoup plus que de l’indignation. Et encore moins que les analyses simplistes des théories du complot – incapacitantes et qui détournent de l’action politique ou des élucubrations antisémites ou négationnistes. La domination politique et idéologique de l’Axe américano-sioniste – les deux vont de pair – en France s’explique par des rapports de domination impérialiste et néo-coloniaux imposés depuis des décennies.

Elle s’explique aussi par une lutte interne au sein des élites françaises, un processus de reconquête politico-idéologique mené dès l’instauration du régime gaulliste en 1958 par les USA et l’OTAN. Et par le lobby israélo-sioniste après 1967. La ‘grande politique européenne’ de de gaulle en Europe et dans le monde a été un insupportable défi à l’ordre américain. La ‘politique arabe’ de la France un autre défi, tout aussi inacceptable. Il fallait dès lors ramener à l’ordre la France. Ce sera chose faite avec Sarkozy et Hollande.

 COMMENT LA FRANCE DE DE GAULLE EST-ELLE TOMBEE DANS LES MAINS DU “PARTI AMERICAIN” ET DU LOBBY SIONISTE ?

Dans un récent éditorial (traduit en 6 langues et publié sur plusieurs dizaines de sites amis en Eurasie et en Afrique) , j’expliquais comment la France du Général de Gaulle, la France anti-américaine qui du Québec au Cambodge s’opposait à l’impérialisme yankee, la France qui disait ‘non’ à l’OTAN, était tombée dans les mains du « parti américain » et du Lobby sioniste, celui du CRIF – cette version de l’AIPAC à l’usage de l’Hexagone – et des BHL et autres Fabius…

Lire :

http://www.lucmichel.net/2013/08/31/pcn-info-geopolitique-la-france-de-de-gaulle-est-tombee-dans-les-mains-du-parti-americain-et-du-lobby-sioniste/

 LES FAITS. COMMENT LA POLITIQUE DELA FRANCE EST DECIDEE A WASHINGTON ET TEL-AVIV ?

Les événements qui secouent – artificiellement, comme un rideau de fumée – les médias français et européens appellent à approfondir mon analyse.

Rappeler tout d’abord des faits bruts essentiels qui, avant toute explication, dévoilent la véritable nature du Régime français atlantiste, celui de Sarkozy et Hollande :

« Par ma femme, je suis lié de manière éternelle à la communauté juive et à Israël »

– Manuel Valls, ministre social-démocrate de l’intérieur (Strasbourg, 17 juin 2011)

« En novembre 2010, il (Hollande) avait participé à la publication d’une tribune sur le site du journal Le Monde dénonçant les agissements du collectif BDS (Boycott, Désinvestissement, Sanctions à l’encontre d’Israël). Il s’était alors associé à de nombreuses personnalités juives telles que Bernard-Henry Levy, Yvan Attal, Michel Boujenah, Fredéric Encel ou encore Alain Finkelkraut; et faisait partie des rares hommes politiques à réellement intervenir contre les agissements foncièrement anti-israéliens d’une association qui prenaient de l’ampleur médiatiquement (les seules autres étaient également membres du PS: Bertrand Delanoë, Anne Hidalgo, Jean-Marie Le Guen et Manuel Valls) »

– Guysen News (Israël)

« Ils m’appellent ‘Sarkozy l’Américain’. Eux considèrent que c’est une insulte, mais je le prends comme un compliment »

– Nicolas Sarkozy (cité par l’Ambassadeur US à Paris en 2008)

« Sous le haut patronage de Laurent Fabius, la Fondation France-Israël (reconnue d’utilité publique et créée en 2005 lors de la dernière visite en France du Premier ministre israélien de l’époque, Ariel Sharon) (…) Laurent s’est dit très favorable aux initiatives susceptibles de rapprocher les sociétés civiles française et israélienne, et soutenir activement la Fondation . Nicole Guedj, sa présidente, na pas manqué de rappeler les excellentes relations qui existent entre François Hollande et Israël «

– Blog Aufeminin.be

« Sarkozy a souligné à quel point il ‘se reconnaît’ dans les valeurs américaines, écrit le diplomate (…) L’ambassadeur en conclut que “Sarkozy est viscéralement pro-américain” et qu’ ‘il voit sa propre ascension comme étant le reflet d’une saga à l’américaine’ (…) Il est pro-américain et acquis aux principes du libre-marché. (…) Il est vigoureux sur le besoin pour la France de dépasser ses réflexes anti-américains. (…) Sarkozy est l’homme politique français qui soutient le plus le rôle des Etats-Unis dans le monde. (…) Son sobriquet est ‘Sarkozy l’Américain’, et son affinité avec l’Amérique est authentique et vient du fond du cœur »

– Le Monde (‘Sarkozy l’Américain’, 30 nov. 2010)

« l’UMP veut que la relation avec les Etats-Unis soit la base de la diplomatie de la France »

– Hervé de Charrette (dirigeant de l’UMP, en 2007)

« L’autre question essentielle pour les Américains est le Proche-Orient. Après une analyse sur “le traditionnel centre de gravité pro-arabe” de la France (…) l’ambassade US … note que “l’héritage juif de Sarkozy et son affinité pour Israël sont célèbres”, et que de surcroît il vient de nommer à la tête du Quai d’Orsay Bernard Kouchner, “le premier ministre des affaires étrangères juif de la Ve République” (…) L’ambassade américaine est très satisfaite du premier gouvernement Sarkozy. Celui qui bénéficie du portrait le plus flatteur est Bernard Kouchner : “L’humanitaire de renommée mondiale”, “l’un des rares politiques (de gauche ou de droite) à avoir soutenu ouvertement l’invasion américaine de l’Irak” (…) Les diplomates américains se félicitent aussi de la nomination de “l’ambassadeur aux Etats-Unis” Jean-David Lévitte comme conseiller diplomatique à l’Elysée, d’Hervé Morin au ministère de la défense (“Proche de l’ambassade, amical et direct, il assume son affection pour les Etats-Unis et est parmi les plus atlantistes des députés”), ainsi que de l’entrée au gouvernement de ” l’un des plus vieux amis et alliés politiques de Sarkozy “, Brice Hortefeux (“Il a maintenu des liens très étroits avec l’ambassade depuis des années”) »

– Le Monde (‘Sarkozy l’Américain’, 30 nov. 2010)

 ANATOMIE DU « PARTI AMERICAIN » EN FRANCE

Les faits exposés ci-dessus révèlent une sujétion organisée : celle du « parti américain » à Washington, doublée d’un pouvoir politico-médiatique qui double et complète cette domination, celui du « Lobby israélo-sioniste ».

Le « parti américain » c’est ainsi que Jean Thiriart désignait dès 1962 les partis du Système dans toute l’Europe, de l’extrême-gauche à l’extrême-droite atlantistes, toutes tendances confondues (Thiriart y ajoutait comme « ennemis de l’Europe » les « petits-nationalismes » du type FN qui assurent la division intra-européenne face à l’impérialisme). Et que le PCN les désigne plus que jamais. Ce système qui depuis un certain 6 juin 1944 assure la colonisation de l’Europe. Cette UE qui n’est pas une puissance impérialiste – comme certains à Paris la rêvent encore – mais bien la première et la plus riche des colonies américaines.

Le « parti américain » c’est ainsi AUSSI que le général de Gaulle et les Gaullistes historiques

nommaient à la fois la sociale-démocratie française et leurs rivaux de droite, les Giscards, Mitterand, Lecanuet ou Tixier-Vignancourt (qui annonçait le FN). Cette droite atlantiste nostalgique de la sujétion à l’OTAN. Ou encore cette démocratie-chrétienne tout aussi atlantiste. L’ironie aura été que c’est de l’intérieur même du parti gaulliste, tombé en décadence idéologique, qu’est venue la reprise de contrôle politico-militaire de la France par les USA : Sarkozy et ses neocons à passeports français. Avec l’incapacitant et vassalisant retour dans l’OTAN.

 LE ROLE DE L’OTAN ET LA SUJETION DE L’UE

Car l’OTAN ce n’est pas aujourd’hui que l’URSS n’existent plus, pas plus qu’hier, le « bouclier de l’Europe » (sic). Mais son harnais. Un outil politique, militaire et diplomatique de vassalisation et de contrôle. Qui assure aux USA à la fois le dédoublement de ses moyens militaires – l’OTAN c’est l’infanterie coloniale du Pentagone -, le contrôle de ses industries d’armement – clé du développement industriel et scientifique -, un marché continental pour le lobby militaro-industriel US, et enfin la sujétion de la diplomatie et de la politique étrangère de l’UE à celles de Washington. Et accessoirement à celles de son allié et complice de Tel-Aviv.

Le péché originel de l’UE, cette pseudo « Europe » croupion – qui est tout sauf l’Europe -, est précisément la sujétion, inscrite dès le Traité de Maastricht, de sa défense et de sa politique extérieure à l’OTAN et à son hegemon américain. Et c’est cette sujétion qui conduit à l’échec de l’UE. Qui l’empêche de devenir Etat et Empire transnational. Et qui explique l’échec annoncé de l’Euro. Car la monnaie unique et le marché unique doivent pour aboutir déboucher sur l’Etat fédéral, voire unitaire (relire Thiriart). Faute d’assurer les pouvoirs régaliens de défense et de désignation de l’ennemi (relire Karl Schmitt), l’UE est incapable d’assumer durablement celui de battre monnaie.

 DE MITTERRAND A HOLLANDE : LA ‘GAUCHE AMERICAINE’

Le « parti américain » c’est aussi évidemment la Sociale-démocratie – qui n’a plus rien de « socialiste » depuis Août 1914, depuis son ralliement aux nationalismes petit-bourgeois et au Parlementarisme bourgeois – française et européenne. Celle des Mitterrand, Jospin, Hollande et autres Valls – la gauche ouvertement américaine, en pamoison devant Obama – ou Fabius.

Cette sociale-démocratie française et européenne qui a été de toutes les aventures coloniales à l’extérieur et a soutenu toutes les sujétions coloniales à l’intérieur.

La France otanisée de Hollande, chien courant de l’impérialisme américain au Sahel, en Afrique centrale ou au Moyen-Orient, acharnée à abattre la syrie, est l’héritière du Mitterrand ministre de la IVe République qui guillotinait les militants du FLN. Ou du Mitterrand de la Ve République qui engagea la France dans la Première guerre du Golfe – celle de Bush père – et dans le démantèlement des seconde (Tito) et troisième Yougoslavie (Milosevic). Contre les alliés de la France qu’étaient Belgrade et Bagdad. Dans ces conflits voulus par Washington que le grand géopoliticien autrichien Von Lohausen (1) qualifiait fort justement de « guerres contre la Grande-Europe » (2).

 « FRANCE – ETATS UNIS L’AXE DE GUERRE » (DIXIT LIBERATION)

L’actualité de l’agression impérialiste contre la Syrie – car cette agression est menée par les USA, l’OTAN et leurs alliés du Golfe depuis les premiers jours de 2011 – révéle la tragique sujétion de Paris à Washington. Voilà donc la France rebelle du général de Gaulle devenue le plus fidèle caniche de l’impérialisme américain. Ironie supplémentaire, au moment où Londres sous la pression de la rue doit s’en éloigner …

Le refus de la Grande-Bretagne d’intervenir militairement en Syrie en août dernier a placé la France en position inédite d’allié principal des Etats-Unis. Car Paris, elle, était prête à participer directement à une aventure militaire en Syrie et le reste. Obama joue sur ce plan habilement à la fois de l’arrogance française due à la nostalgie de l’empire français et des problèmes psychologiques de Hollande.

« L’alliance offensive américano-française constitue une situation inédite dans la période contemporaine », analysait pour l’AFP Bruno Tertrais, de la Fondation pour la recherche stratégique. « Américains et Français ont déjà travaillé ensemble en première ligne dans la gestion des crises comme par exemple au Liban dans les années 80 et 90, mais je n’ai pas le souvenir d’une coalition offensive construite autour des Etats-Unis et de la France sans la Grande-Bretagne », analyse le chercheur.

« Ironie de l’histoire, cet engagement de la France au côté des Américains intervient dix ans après la crise irakienne qui avait provoqué une tension sans précédent entre Washington et Paris, flamboyant opposant à l’invasion américano-britannique en Irak », commentait l’AFP. Cette crise irakienne qui a vu précisément rougeoyer les dernières braises de la flamboyante politique gaulliste des Années 60. « On est dans la situation exactement inverse de 2003 », souligne M. Tertrais.

 LES CONSEQUENCES GEOPOLITIQUES :

LA DOUBLE FIN DE LA ‘GRANDE POLITIQUE ARABE DE LA FRANCE’ ET DE L’ALTERNATIVE DE ‘L’AXE PARIS-MOSCOU’

Tout cela à des conséquences géopolitiques importantes.

Qui prédominent sur la politique franco-française ou les feux de l’actualité.

C’est évidemment la fin de la ‘Grande politique arabe’ de la France, aujourd’hui au service à la fois de la politique sioniste de Tel-Aviv. Mais aussi de celle des monarchies obscurantistes du Golfe, Saoudiens ou Qataris.

C’est aussi et surtout la fin – définitive ou provisoire à long terme – de ce concept novateur qu’était l ‘ « Axe Paris-Moscou ».

Un concept que j’avais été le premier à définir dès les derniers jours de 1992 (4) pour le PCN, réfléchissant à une alternative à la ligne de notre « Ecole géopolitique euro-soviétique » (5), suite à l’effondrement de l’URSS. Ceci de nombreuses années avant la reprise du concept par de Grossouvre notamment. Et qui offrait une alternative à la construction d’une Europe véritable et indépendante.

J’ai souvent insisté dès l’avènement des Années Sarkozy, qui annonçait clairement ses options atlantistes et philo-américaines, sur le fait que la réintégration politico-militaire de la France dans l’OTAN mettait un terme à la validité de ce concept. Sans politique réelle gaulliste – hors de l’OTAN, contre Washington – plus d’Axe Paris-Moscou. Je suis agacé de lire encore sous la plume d’amateurs sans culture historique ou géopolitique la mise en avant de ce concept des années après la trahison fondamentale de Sarkozy.

Je suis encore plus agacé de lire en ce moment des articles délirants sur une supposée « défaite des USA ». Ou sur l’échec de leurs projets du « Grand Moyen-Orient » (6). C’est une lecture trop rapide, trop superficielle et totalement inexacte des événements. De la propagande de guerre mais pas de l’analyse géopolitique !

J’en dirai quelques mots car ce n’est pas mon sujet. Le but des USA c’est depuis le début du nouveau siècle un préalable : le remodelage du « Grand Moyen-Orient » – cette zone géopolitique opérationnelle qui comprend Afrique du Nord, Proche-Orient, Sahel, Afrique centrale et Asie centrale – par l’élimination de l’adversaire principal de Washington et Tel-Aviv : les régimes nationalistes révolutionnaires arabes. Nassérisme, Ba’athismes syrien et irakien, socialisme jamahiryen de Kadhafi (7). Qu’en reste-t-il ? Irak et libye livrés au chaos. Syrie en guerre et détruite. Le reste, le sort des pays de la zone, fragmentés et dévastés importe peu à Washington. L’horizon ultime est la somalisation (8).

Le but réel, final, de ce vaste plan pour un « XXIe siècle américain » est la mise hors jeu de la Russie et de la Chine. Avec l’alignement total de Paris sur Washington, voilà à la fois le principal obstacle dans l’UE éliminé et l’alternative de l’Axe Paris-Moscou étouffé.

Faut-il baisser les bras pour autant ?

« Là où il y a une volonté il y a un chemin » disait Guillaume d’Orange (qui assura l’indépendance des Pays-Bas). Et le grand Nietzsche ajoutait « l’Europe se fera au bord du gouffre ». Ce gouffre est là devant nous, béant, menaçant d’engloutir non seulement les Européens de Vladivostok à Reykjavik, mais aussi nos frères arabes et africains. Et la situation impose de ne pas renoncer, de ne pas subir. Ne pas subir aujourd’hui, c’est défendre résolument les pays de la ligne de Front : Damas et Moscou. !

Luc MICHEL

(A suivre)

http://www.lucmichel.net/2014/01/10/pcn-info-comprendre-ce-qui-se-passe-en-france-1-la-veritable-nature-du-regime-francais-et-sa-sujetion-a-laxe-americano-sioniste/

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(1) Auteur du livre fondamental de géopolitique sur la Grande-Europe « Mut zur Macht. Denken in Kontinenten » (Penser en continents), Jordis Von Lohausen, général et géopolitologue autrichien (1907-2002), est un ancien membre de l’Etat major du Maréchal Rommel, proche des patriotes anti-nazis du 20 juillet 1944. Il s’inscrit comme moi dans la suite des thèses géopolitiques de Jean Thiriart sur « l’Europe de Vladivostok à Dublin ». Il a écrit des pages élogieuses concernant le projet européen de Thiriart des Années 1960-75. Lohausen parle notamment de « l’Europe de Madrid à Vladivostok ». Dans l’exemplaire offert par Lohausen à Thiriart en 1983 (et qui m’a été légué avec sa bibliothèque en 1999) figure la dédicace suivante : « En respectueux hommage à un grand Européen ».

(2) Avec le concept de « Grande-Europe », nous concevons précisément la Russie et l’Union européenne comme les deux moitiés de la Grande-Europe, l’Europe-continent de Vladivostok à Reyjavik. Dans la ligne des travaux d’avant-garde de notre Ecole « euro-soviétique » de géopolitique dans les Années 1983-91.

Deux visions du futur de l’Europe se font face. La petite-europe croupion de Bruxelles, l’UE, la première des colonies yankee, soumise à Washington depuis plus de six décennies via l’OTAN. De l’autre, la constitution d’un ensemble géopolitique et géo-économique eurasiatique autour de Moscou. Le seul état européen véritablement indépendant et libre, car en géopolitique seule la dimension confère la puissance, et la puissance garantit la liberté. Demain Moscou sera le Piémont de la future Grande-Europe, la Quatrième Rome !

J’ai théorisé le concept géopolitique fondamental de « Seconde Europe » à propos de la Russie régénérée de Poutine dans notre revue francophone LA CAUSE DES PEUPLES (Bruxelles-Paris, n° 31), dès décembre 2006.

* Texte disponible sur le site du PCN-NCP, sous le titre

« Pourquoi nous combattons. Contre Washington, l’OTAN et la fausse « Europe » atlantiste de bruxelles : avec Moscou pour une autre Europe, grande et libre, de Vladivostok à Reykjavik ! » :

Sur http://www.pcn-ncp.com/why/pourquoi1.htm

Ce concept est une révision actualisée des thèses de notre « Ecole euro-soviétique » de géopolitique (1983-1992, d’où est aussi issu après 1991 le « néo-Eurasisme russe). En 1983, j’écrivais déjà dans la revue CONSCIENCE EUROPEENNE « La Russie c’est aussi l’Europe » …  L’Europe ne se limite pas à l’Union européenne ! Ni même aux états qui lui sont maintenant associés, comme la Moldavie ou la Serbie. La Russie, qui a retrouvé son indépendance avec Vladimir Poutine est aussi l’Europe ! Une SECONDE EUROPE, une AUTRE EUROPE eurasiatique se dresse désormais à Moscou face à l’Europe atlantiste de Bruxelles.

Une seconde Europe, qui attire à elle plusieurs anciennes républiques soviétiques.

La Russie a en effet mis en place un processus agrégateur semblable à celui de l’Union Européenne, avec des unions autour des organismes transnationaux qui se constituent autour de Moscou : Communauté économique eurasiatique (CEEA : Biélorussie, Kazakhstan, Kirghizie, Ouzbékistan, Russie et Tadjikistan), Organisation du Traité de sécurité collective (OTSC de la Communauté des Etats indépendants, alliance militaire du type de l’Organisation du Traité de Varsovie), Organisation de coopération de Shanghai (OCS : Russie, Kazakhstan, Kirghizie, Chine, Tadjikistan et Ouzbékistan. Le Pakistan, l’Iran, l’Inde et la Mongolie y ont le statut d’observateur, la Chine et la Russie y jouent des rôles clés), Espace économique unifié (EEU : Russie, Biélorussie, Kazakhstan, Kirghizie et Tadjikistan).

Le puissant soleil noir de la Grande-Europe, celui de l’Etat continental et de l’Europe-puissance (ce que ne sera jamais l’UE !), se lève à l’Est ! Et c’est pourquoi nous écrivons depuis 40 ans « la Grande-Europe de Vladivostok à Reykjavik » …

 (3) Cfr. PCN-TV / LONDRES : MANIF CONTRE LA GUERRE DE L’OTAN EN SYRIE,

sur http://www.syria-committees.org/pcn-tv-londres-manif-contre-la-guerre-de-lotan-en-syrie/

et

Luc MICHEL, FOCUS / L’OPINION EUROPEENNE BASCULE CONTRE LA SALE GUERRE DE L’OTAN CONTRE LA SYRIE

Sur http://www.lucmichel.net/2013/08/30/luc-michel-focus-lopinion-europeenne-bascule-contre-la-sale-guerre-de-lotan-contre-la-syrie/

(4) Ce concept qui a été repris dans de très nombreux milieux influents, celui de l’axe Paris-Moscou ou Paris-Berlin-Moscou, a été développé pour la première fois – à partir de mes textes et éditos  de fin 1992 et 1993 – à propos de THIRIART et du PCN dans un livre qui a été consacré en 1993 au NATIONALISME RADICAL EN FRANCE par Philippe HERTENS.

Le chapitre qui est consacré au PCN s’intitule « Paris-Moscou, les nationaux communistes » :

Cfr. Philippe HERTENS, « Paris-Moscou : Les nationaux communistes », in LE NATIONALISME RADICAL EN FRANCE, Ed. de Magrie, Paris, 1994

Le thème de l’axe Paris-Moscou a été popularisé pour la première fois hors de la presse du PCN dans ce livre. C’est un livre de 1993. Il a aussi été développé aussi par Henri DE GROSSOUVRE, mais dix ans après.

En 2006, avec le régime de Sarkozy et la réintégration militaire de la France dans l’OTAN, j’ai développé un nouveau concept, celui de « Seconde Europe », destiné à fournir une alternative au concept devenu obsolète d’ « Axe Paris-Moscou ». Cfr. NOTE 2 supra.

(5)  Au début des Années 80, THIRIART fonde avec José QUADRADO COSTA et moi-même l’Ecole de géopolitique « euro-soviétique » où il prône une unification continentale de Vladivostok à Reykjavik sur le thème de « l’Empire euro-soviétique » et sur base de critères géopolitiques.

Théoricien de l’Europe unitaire, THIRIART a été largement étudié aux Etats-Unis, où des institutions universitaires comme le « Hoover Institute » ou l’ « Ambassador College » (Pasadena) disposent de fonds d’archives le concernant. Ce sont ses thèses antiaméricaines « retournées » que reprend largement BRZEZINSKI, définissant au bénéfice des USA ce que THIRIART concevait pour l’unité continentale eurasienne.

Sur l’Ecole de géopolitique euro-soviétique, cfr. :

* José CUADRADO COSTA, Luc MICHEL et Jean THIRIART, TEXTES EURO-SOVIETIQUES, Ed. MACHIAVEL, 2 vol. Charleroi, 1984 ;

Version russe : Жозе КУАДРАДО КОСТА, Люк МИШЕЛЬ и Жан ТИРИАР, ЕВРО-СОВЕТСКИЕ ТЕКСТЫ, Ed. MACHIAVEL, 2 vol., Charleroi, 1984.

Ce recueil de textes fut édité en langues française, néerlandaise, espagnole, italienne, anglaise et russe.

* Et : Жан ТИРИАР, « Евро-советская империя от Владивостока до Дублина », in ЗАВТРА ЛИ ТРЕТЬЯ МИРОВАЯ ВОЙНА ? КТО УГРОЖАЕТ МИРУ ?, n° spécial en langue russe de la revue CONSCIENCE EUROPEENNE, Charleroi, n° spécial, décembre 1984.

Sur les thèses géopolitiques de Jean Thiriart, Cfr. :

* Luc MICHEL, CONCEPTIONS GEOPOLITIQUES DE JEAN THIRIART : LE THEORICIEN DE LA NOUVELLE ROME, Conférence donnée pour la première fois à Bruxelles le 19 septembre 2003, dans le cadre du CYCLE DE CONFERENCES « JEAN THIRIART : L’HOMME, LE MILITANT ET L’ŒUVRE », organisé par l’ « Institut d’Etudes Jean THIRIART » et l’ « Ecole des Cadres Jean THIRIART » (Départements de l’Asbl « Association Transnationale des Amis de Jean THIRIART »),

A consulter sur : http://www.pcn-ncp.com/Institut-Jean-THIRIART/cf/cf01.htm

(6) Sur le projet US du « Grand Moyen Orient », Cfr, :

Luc MICHEL, GEOPOLITIQUE / YEMEN : LE PROJET AMERICAIN DU « GRAND MOYEN-ORIENT » EN ACTION …

2e réédition sur http://www.lucmichel.net/2013/07/07/luc-michel-focus-geopolitique-yemen-le-projet-americain-du-grand-moyen-orient-en-action/

(7) Cfr. Luc MICHEL, L’AGRESSION AMERICANO-SIONISTE EST UNE GUERRE IDEOLOGIQUE CONTRE LE NATIONALISME ARABE : APRES BAGDAD, DAMAS ET TRIPOLI SONT EN LIGNE DE MIRE ! (2003)

Sur : http://www.pcn-ncp.com/editos/fr/ed-031007.htm

 

(8) Sur le concept fondamental de « Somalisation », Cfr. :

* Luc MICHEL / FOCUS / GEOPOLITIQUE : SOMALIE 2013, NOUVELLES DU LABORATOIRE DU NOUVEL ORDRE AMERICAIN EN AFRIQUE ET AU « GRAND MOYEN-ORIENT »,

sur http://www.lucmichel.net/2013/03/19/luc-michel-focus-geopolitique-somalie-2013-nouvelles-du-laboratoire-du-nouvel-ordre-americain-en-afrique-et-au-grand-moyen-orient/

* Luc MICHEL / FOCUS / GEOPOLITIQUE / SCENARIO SOMALIEN POUR LE YEMEN ?

http://www.lucmichel.net/2013/07/08/luc-michel-focus-geopolitique-scenario-somalien-pour-le-yemen/

Sperimentazione animale: il vicolo cieco della scienza biomedica

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di Elena Venco e Alfredo Lio

Esseri umani e topi hanno più del 90% del pool genetico in comune. Per questo, dicono alcuni scienziati, i roditori sono attualmente i modelli più usati nella ricerca biomedica e tossicologica. Eppure, se misuriamo il loro contributo nella lotta a malattie umane come cancro, Alzheimer (AD), Parkinson (PD), sepsi, SLA, ictus, HIV, malattie infiammatorie, immunitarie e cardiovascolari, non possiamo ignorare di essere di fronte a un fallimento.

Del resto, anche se può sembrare impossibile, la sperimentazione animale non è mai passata attraverso un percorso di validazione scientifica [1] [2] [3].  In un’era in cui lo studio si compie a livello cellulare e molecolare, si continua ad ignorare, ad esempio, che esseri umani e topi sono rimasti isolati come specie, seguendo traiettorie evolutive differenti, per un periodo che va dai 65 ai 75 milioni di anni [4] [5]. Un tempo ampiamente sufficiente a giustificare le enormi differenze tra noi e loro. La fisiologia è grossolanamente simile, sì, ma sfortunatamente le malattie stanno nei dettagli.

I fatti parlano da sé. Oltre 150 farmaci sperimentali per il trattamento della sepsi sono stati testati con successo su animali per diversi lustri: nessuno è riuscito a tradursi clinicamente negli esseri umani [6], oltre 800 nuovi farmaci sono stati provati con successo su modelli animali per il trattamento dell’ictus ischemico: solo 97 di questi composti è stato possibile sperimentarli nelle fasi cliniche (su esseri umani), ma, purtroppo, non si sono visti benefici alcuni [7]. Revisioni sistematiche e meta-analisi hanno dimostrato che solo 2 farmaci si sono rivelati utili nel trattamento dell’ictus umano, uno è l’aspirina, l’altro è l’attivatore tissutale del plasminogeno (tPa) [8] [9], tra l’altro la validità dell’aspirina nel prevenire un secondo ictus non è emersa da studi su animali, ma dall’osservazione clinica su esseri umani nella seconda metà del XX secolo [10]. Il tPa invece è stato testato negli animali ed i risultati sono stati ampiamente concordanti con gli esiti sugli esseri umani. Ciononostante, anche se il tPa può ridurre la disabilità in alcuni ictus, può anche provocare sanguinamenti fatali e per questo motivo le sue indicazioni sono ristrette.

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Questo tasso di fallimenti, decisamente rilevante, nello studio dell’ictus ha portato molti scienziati ad interrogarsi sulla predittività degli studi eseguiti in fase preclinica su animali [11]. Dai test sui trattamenti neuroprotettivi, che hanno funzionato bene sugli animali, si sono ottenuti dati per nulla incoraggianti: van der Worp riferisce che di circa 500 trattamenti rivelatisi efficaci su di loro, nemmeno uno si è tradotto clinicamente in una terapia di successo negli esseri umani [12].

L’elenco si allunga con i farmaci antitumorali e la serie interminabile di clamorosi fallimenti per quanto riguarda le malattie neurodegenerative: “Poiché i farmaci oncologici hanno un tasso di successo solo del 5%” affermano i ricercatori “è chiaro che i modelli animali sono solo marginalmente efficaci”.

La malattia di Alzheimer (AD) è una malattia neurodegenerativa comune e fatale. Attualmente, non sono disponibili farmaci efficaci che possano fermare, rallentare o prevenire la progressione della malattia [13]. Anche per quanto riguarda il morbo di Parkinson (PD), SLA e Sclerosi Multipla, si può evincere inequivocabilmente l’impotenza della sperimentazione animale nel concretizzare valide terapie cliniche [14] [15]

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Interi decenni di ricerche sugli xenotrapianti murini (trasferendo cellule tumorali umane in topi immunocompromessi con innesti sottocutanei). Colossali somme di denaro pubblico e privato investite. Come possiamo essere ancora tanto lenti nel progresso e lontani dalla scoperta di cure efficaci per il cancro? [16] [17] [18]

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Ci sono voluti molti anni di tentativi finiti nel nulla, ma la consapevolezza del mondo scientifico aumenta: “Molti sono ormai prossimi a realizzare che, come in altre aree terapeutiche, il più grande limite nell’identificazione di nuovi farmaci per il trattamento del cancro sono le carenze dei modelli animali impiegati per testare NCEs [nuove entità chimiche, note anche come nuove entità molecolari o NME ] (Aggarwal et al., 2009) […] Un ostacolo importante nell’impresa della medicina traslazionale è il fatto che molti modelli preclinici animali di malattia hanno in generale una mancanza di valore predittivo rispetto alla condizione umana in studio” [19].

Non va meglio sul fronte dell’HIV. Dato che non esiste nessun vaccino efficace per l’AIDS, nonostante un quarto di secolo di sperimentazione su primati non umani, non si può perseverare a sostenere che questi giochino “un ruolo chiave”. Più di 85 diversi vaccini, infatti, sono stati testati in circa 200 studi clinici, ma a oggi non sono stati identificati effetti terapeutici e/o protettivi significativi negli esseri umani. L’impiego di tempo e risorse è stato così ingente che, anche se domani si scoprisse con la sperimentazione animale un vaccino contro l’HIV efficace sull’uomo, il modello animale non potrebbe comunque essere considerato utile per gli esseri umani, dal momento che il valore predittivo positivo verrebbe a trovarsi intorno a 0.01. [20] [21].

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Viene allora da ripensare alle parole, ancora inascoltate, del Prof. Thomas Hartung, ex direttore dell’ECVAM ed attuale direttore del CAAT della Johns Hopkins University di Baltimora negli U.S.A., cattedra all’Università di Costanza, Germania, in Farmacologia e Tossicologia: “Non siamo ratti di 70 Kg. Assorbiamo le sostanze in modo diverso, le metabolizziamo in modo diverso. Viviamo più a lungo ed inoltre siamo sottoposti ad una moltitudine di fattori ambientali differenti”. E ancora: ”C’è la tendenza a credere a priori alla rilevanza dei modelli animali (<in vivo veritas>). Questa è ulteriormente aumentata dal desiderio di giungere ad una conclusione definitiva (a seguito di pressioni economiche o di pubblicazioni). Credere è molto probabilmente l’approccio meno scientifico”.

Dopo la catastrofe del talidomide (che sarebbe dovuta bastare a dimostrare l’inattendibilità degli studi su animali) [22] sono diventati obbligatori studi di teratogenesi su almeno due specie animali diverse. Ma queste prove vengono generalmente considerate dalla comunità scientifica come fortemente limitate e prossime alla totale inattendibilità per gli outcomes umani [23] [24] [25] [26].

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D’altronde, chi ha ancora il coraggio di credere all’attendibilità di questi test? Certo non le ditte farmaceutiche, visto che sul foglietto illustrativo del Serevent (prodotto dal colosso GSK), alla voce “Dati preclinici di sicurezza”, subito dopo gli effetti osservati nei ratti e nei topi, si legge: “La letteratura scientifica e gli studi condotti forniscono chiara evidenza che questi effetti sono specie-specifici e non presentano alcuna rilevanza nell’impiego clinico” [27]. E per il Sebercim (sempre prodotto dalla GSK): “Studi teratologici in topi e ratti e studi sulla fertilità in topi a dosi orali 30-50 volte la dose abituale per l’uomo non hanno evidenziato effetti teratogeni o tossici per il feto. Embriotossicità è stata osservata in conigli a dosi di 100 mg/kg/die. Questa era secondaria ad una tossicità materna e rappresenta un effetto antimicrobico aspecifico che si verifica nel coniglio a causa di una sua atipica sensibilità ad alterazioni della microflora batterica intestinale antibiotico-indotte. Sebbene il farmaco non fosse teratogenico nelle scimmie “cynomolgus”, con un dosaggio diverse volte più elevato rispetto a quello terapeutico, per l’uomo è stato osservato un aumento del numero di aborti” [28].

Queste ammissioni non sono casi sporadici: sono semmai la regola.

“Quale altro settore della scienza con un track record così palesemente povero sarebbe stato promosso come ‘indispensabile’?”, si chiedeva sulle pagine del The Guardian la Dr.ssa Kathy Archibald, scienziata genetista britannica già ricercatrice farmacologica, direttrice di Safer Medicines [29].

Non sorprende che proprio alcuni dei più influenti scienziati e perfino i vertici delle istituzioni preminenti in fatto di ricerca biomedica, oltre alle stesse grandi aziende farmaceutiche inizino ad ammettere inequivocabilmente che i modelli animali, in realtà, sono con ogni evidenza del tutto fuorvianti e fallaci ai fini della salute umana.

Il pericolo, insomma, non è solo quello di concentrarsi su terapie inefficaci o dannose per l’uomo, ma anche perdere di vista terapie potenzialmente utili e sicure: “La tossicità di un farmaco è una delle ragioni più comuni per cui composti promettenti falliscono. Ma i test sugli animali, l’usuale metodo di controllo di un farmaco prima che venga provato su esseri umani, possono essere fuorvianti. Circa la metà dei farmaci che funzionano negli animali può rivelarsi tossica per le persone. E alcuni farmaci possono in effetti funzionare bene nelle persone, anche se questo non avviene negli animali, il che significa che farmaci potenzialmente importanti potrebbero essere respinti”, ha affermato il Dr. Francis Collins, Direttore degli US National Institutes of Health (NIH), la più importante istituzione in fatto di ricerca biomedica degli Stati Uniti d’America, responsabile dell’HGP, Human Genome Project [30]. Gli fa eco il Dr. Elias Zerhouni, ex Direttore degli US NIH dal 2002 al 2008, attuale Presidente mondiale di Ricerca & Sviluppo, comprensiva di Farmaci e Vaccini, presso Sanofi Aventis: “Ci siamo allontanati dallo studiare le malattie umane negli esseri umani. Ci siamo cascati tutti, me compreso. Con la possibilità di attivare o inattivare qualsiasi gene in un topo che ‘non ci può citare in giudizio’. I ricercatori hanno fatto eccessivamente affidamento sui dati animali. Il problema è che non ha funzionato, ed è giunto il momento di smettere di ballare attorno al problema. Abbiamo bisogno di focalizzare ed adattare nuove metodologie in esseri umani per comprendere la biologia della malattia nelle persone” [31].

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Questo, invece, il parere in merito della Dr.ssa Sandra Engle, Senior Principal Scientist, Pfizer Global Research and Development, uno dei vertici di ricerca scientifica di Pfizer, azienda farmaceutica leader a livello globale: “Topi ed esseri umani, troppe differenze nella biologia. Se si vuole capire veramente la biologia delle malattie umane è necessario lavorare con materiale biologico umano […] Il problema è che i topi non sono mai veramente come l’uomo e hanno a che fare nella loro vita con una biologia molto diversa dalla nostra. Ad esempio, i topi non sviluppano la maggior parte delle malattie neurologiche che siamo molto interessati a studiare, come il morbo di Alzheimer, di Parkinson e la schizofrenia. Queste cose sono state escluse dai topi circa 60 milioni di anni fa, quando si è verificata la scissione tra topi e primati. Quindi questa è la vera sfida, è che se si vuole veramente capire la biologia umana, è necessario lavorare con materiale umano e questo non siamo riusciti a farlo per un tempo molto lungo” [32].

Perseverare in quello che il Prof. Pietro Croce, stimato scienziato italiano, definiva “un errore metodologico per la ricerca medico-scientifica” non farà altro che aggravare la situazione di stallo di ricerca e sviluppo, originata in gran parte dalla difficoltà di tradurre i risultati delle fasi precliniche sugli animali in quelle cliniche sull’uomo.

Oggi sappiamo che su 100 nuovi composti farmacologici sperimentali testati con successo su animali, 95 non riescono a superare le fasi cliniche della sperimentazione umana, per via di problemi riconducibili a mancanza di efficacia, elevata tossicità o ragioni di mercato (quando ad esempio il composto è meno efficace di uno già presente sul mercato) [33]. Senza dimenticare le annuali falcidiazioni tra la popolazione umana mondiale, cagionate dalle ADRs (Aderse Drugs Reactions – Gravi Reazioni Avverse ai Farmaci), che tra persone decedute ed ospedalizzate con effetti reversibili e non, fanno apparire le percentuali delle vittime da reazioni avverse ai farmaci come quelle di un tragico e drammatico bollettino da guerra (si contano a milioni e milioni ogni anno in tutto il mondo) [34] [35], farmaci che avrebbero dovuto curare i pazienti bisognosi ed invece ne hanno causato il danneggiamento e, non i pochi casi, finanche la morte. Reazioni avverse ai farmaci che, ricordiamo, non sono state segnalate da lunghi ed esaustivi studi preclinici su animali. Infatti, gli scienziati riconoscono chiaramente la fallacia dei modelli animali preclinici, oltre che degli studi clinici umani, nel rilevare l’eventuale tossicità per una popolazione umana più ampia ed eterogenea, causata dai nuovi composti farmacologici [36] [37] che a centinaia, ogni anno, inondano i mercati mondiali.

Non è dunque, quanto meno illusorio, ritenere che costosi, inefficienti e, spesso, fuorvianti test eseguiti su organismi biologici animali che reagiscono in molte circostanze differentemente da quello umano, possano essere un valido e fondamentale strumento nella ricerca biomedica e tossicologica?

La ricerca biomedica e tossicologica deve riuscire a superare questo paradigma obsoleto guardando in faccia i suoi fallimenti, rivalutando il rapporto costi-benefici. Il futuro sono gli organs on chip, sistemi rivoluzionari di bioingegneria, capaci di mimare ad esempio l’edema polmonare meglio dei modelli animali e di suggerire nuove strade terapeutiche [38], i bioreattori multicompartimentali modulari, grazie a cui si è creato un modello di diabete umano, stampanti di organi 3D per lo sviluppo di vaccini potenzialmente efficaci: “funziona meglio dei test su animali”, dichiarano gli scienziati [39]. Oltre a questi, molti altri approcci dalle enormi potenzialità sono stati accolti dalla comunità scientifica come opportunità incoraggianti, che meritano solo più fiducia dalle istituzioni competenti e maggiori risorse finanziarie: quello che manca, speriamo ancora per poco, è uno spazio di crescita adeguato per questi metodi e un’ottica produttiva che li supporti. 1157

Dr.ssa Elena Venco (Medico Chirurgo, Torino)

Alfredo Lio (Blogger e consulente informativo per sperimentazione animale e metodi alternativi/sostitutivi, Cosenza)

 fonte: Real Science

Bibliografia:

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[3][Institue for Health and Consumer protection (IHCP), European Commission, Questions and Answers: “Alternatives to Animal Testing” – updated March 2013 – http://ihcp.jrc.ec.europa.eu/our_labs/eurl-ecvam/faqs_animal_testing_2013#q7-why-does-validation ]

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[7][Emily Sena, Philippa Wheble, Peter Sandercock, Malcolm Macleod, Systematic Review and Meta-Analysis of the Efficacy of Tirilazad in Experimental Stroke, Stroke. 2007 Feb;38(2):388-94. Epub 2007 Jan 4 – http://stroke.ahajournals.org/content/38/2/388.full]

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[10][Miner J & Hoffhines A (2007). The discovery of aspirin’s antithrombotic effects. Texas Heart Institute Journal 34:179-186 –http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC1894700/]

[11][The Scientist, The Trouble With Animal Models – Why did human trials fail? – Gawrylewski A. luglio 2007 – http://www.the-scientist.com/?articles.view%2FarticleNo%2F25184%2Ftitle%2FThe-Trouble-with-Animal-Models%2F]

[12][van der Worp HB, Howells DW, Sena ES, Porritt MJ, Rewell S, O’Collins V, Macleod MR (2010) Can animal models of disease reliably inform human studies? PLoS Med 7(3):e1000245 – http://www.plosmedicine.org/article/info%3Adoi%2F10.1371%2Fjournal.pmed.1000245]

[13][Mertens J, Stüber K, Wunderlich P, Ladewig J, Kesavan JC, Vandenderghe R, Vandenbulcke M, van Damme P, Walter J, Brüstle O, Koch P, APP Processing in Human Pluripotent Stem Cell-Derived Neurons Is Resistant to NSAID-Based ?-Secretase Modulation. Stem Cell Reports, Volume 1, Issue 6, Volume 1, Issue 6, 491-498, 05 December 2013 – http://www.cell.com/stem-cell-reports/abstract/S2213-6711(13)00123-9]

[14][Jim Schnabel, Neuroscience: Standard Model. Questions raised about the use of ‘ALS mice’ are prompting a broad reappraisal of the way that drugs are tested in animal models of neurodegenerative disease. Nature, Vol 454,682-685 (2008) / doi:10.1038/454682a – http://www.nature.com/news/2008/080807/full/454682a.html]
[15][Rice J, Animal models: Not close enough. Nature 484, S9 (12 April 2012) doi:10.1038/nature11102, Published online 11 April 2012 – http://www.nature.com/nature/journal/v484/n7393_supp/full/nature11102.html]
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[18][Prof. Robert Weinberg, Fortune, March 22, 2004, Why We’re Losing The War On Cancer – And how to win it –http://money.cnn.com/magazines/fortune/fortune_archive/2004/03/22/365076/index.htm]
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[22][Talidomide, storia di un disastro – http://realscience.altervista.org/talidomide-storia-di-un-disastro/]
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[28][Sebercim: dati preclinici di sicurezza – http://www.torrinomedica.it/farmaci/schedetecniche/Sebercim.asp#SP12]
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[30][Collins F, U.S. to develop chip that tests if a drug is toxic. Reuters, October 6, 2011 –http://www.reuters.com/article/2011/09/16/us-drugs-chip-idUSTRE78F5KX20110916]
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[36][The ability of animal studies to detect serious post marketing adverse events is limited, Peter J.K. van Meera, Marlous Kooijmanb, Christine C. Gispen-de Wiedc, Ellen H.M. Moorsb, Huub Schellekensa, Regulatory Toxicology and Pharmacology Volume 64, Issue 3, December 2012, Pages 345–349 – http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S027323001200181X]
[37][Li AP. Accurate prediction of human drug toxicity: a major challenge in drug development. Chem Biol Interact. 2004 Nov 1;150(1):3-7 – http://mx1.admetgroup.com/CBI_Major_Challenge.pdf]
[38][ Huh D, Leslie DC, Matthews BD, Fraser JP, Jurek S, Hamilton GA, Thorneloe KS, McAlexander MA, Ingber DE. A human disease model of drug toxicity-induced pulmonary edema in a lung-on-a-chip microdevice. Sci Transl Med. 2012 Nov 7;4(159):159ra147. doi: 10.1126/scitranslmed.3004249 – http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23136042]
[39][Joe Miller, ‘Body on a chip’ uses 3D printed organs to test vaccines, 17 September 2013, BBC News Technology – http://www.bbc.co.uk/news/technology-24125678]

Scritto da: Oltrelacoltre
http://www.oltrelacoltre.com/?p=17728

Giornata tipo di un paese in ripresa economica

 
È morto per un colpo di pistola, e secondo i primi elementi raccolti dai carabinieri si sarebbe suicidato davanti agli occhi della sua compagna, mentre parlava al telefono con un amico per(…)
 
 
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Una tegola dopo l’altra e si è sentita sopraffare. Voleva farla finita una trentenne castellana, ma i manifestanti del presidio “9 dicembre” l’hanno salvata.
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Un altro suicidio per colpa della crisi economica. Stavolta è successo a Cinisello Balsamo dove la crisi batte forte come in tutta Italia.
Mercoledì pomeriggio (8 gennaio) un cittadino e imprenditore (…)
 
Furto aggravato è l’accusa a cui deve rispondere un pakistano di 38 anni, denunciato dalla squadra volante, a Terni, per aver allacciato l’impianto elettrico del proprio appartamento al contatore (…)
 
 
BAGARRE in consiglio comunale dove attorno alle 19,15 è spuntata la riproduzione in carta e plastica di una bara con la scritta ‘Fabriano è morta’ (foto) e le foto di sindaco e amministratori comunali (…)
 
Cinque anni di crisi hanno cambiato il volto del mondo del lavoro anche a Lecco, un tempo capitale italiana del lavoro.
Nel ritmo di crescita la disoccupazione lecchese ricalca sempre più l’andamento (…)
 
Tutto quello che si poteva fare è stato fatto, con tagli chirurgici o con il macete, le riorganizzazioni aziendali sono state compiute. Gli analisti le chiamano ristrutturazioni, aziende asciutte pronte (…)
 
PRESIDIO dei lavoratori della Edilcarpentieri di Casalfiumanese, ieri mattina, davanti alla sede della Provincia. L’azienda, per la seconda volta in pochi mesi, ha infatti aperto una procedura di (…)
 
 
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Ottomilanovecentotrentatre lavoratori hanno perso il proprio posto di lavoro a tempo indeterminato nel corso del 2013: un dato impressionante che comprende il totale annuale delle liste delle aziende con (…)
 
 
“Come temevamo, e come da noi denunciato pubblicamente da molti mesi ormai, senza che nessuno intervenisse, anche nel settore delle pulizie delle scuole siamo arrivati al capolinea. La cooperativa (…)
 
Ieri le catene davanti ai cancelli dell’Ast, oggi il presidio davanti alla Prefettura; così 24 operai hanno rivendicato il loro diritto al lavoro, . Dopo il passaggio dalla “Rigato” alla “Iosa”, (…)
 
 
Sit-in a Gela, davanti i cancelli della Raffineria, da parte dei lavoratori della “Riva & Mariani”, un’azienda dell’indotto che ha comunicato di aver avviato le procedure per il licenziamento di(…)

Farmacista si uccide gettandosi sotto il treno

Titolare di una piccola farmacia a Castiglione delle Stiviere, lamentava problemi economici.

Ne aveva parlato con l’ordine dei farmacisti, ma alla fine ha deciso di farla finita. A Desenzano, il farmacista, padre di cinque figli, si è gettato sotto il treno. E’ morto sul colpoMANTOVA. Un uomo mite, leale, onesto. Un lavoratore instancabile che aveva scommesso sulla sua farmacia di via Donatori di sangue a Castiglione delle Stiviere. Si è lanciato sui binari, all’ultimo, e il macchinista non ha potuto nulla per rallentare la corsa del treno. Erasmo Pigato lunedì mattina si è tolto la vita nella stazione ferroviaria di Desenzano. Lascia la moglie e cinque figli. Poco meno di cinque anni fa aveva chiuso la sua farmacia nel Vicentino per trasferirsi a Castiglione, attratto dalla possibilità di lavorare nella città aloisiana. «Aveva inseguito il suo sogno di crescere professionalmente» ha spiegato ieri sera Giuseppe Fornasa, presidente dell’Ordine dei farmacisti di Mantova. Ben presto però, complice, anche un pasticcio burocratico che gli ha negato un’indennità economica dovuta a chi, come Pigato, lascia una farmacia per aprirne un’altra, il 55enne vicentino si era ritrovato a dover risolvere seri problemi economici che lo hanno sopraffatto.
Tratto da:http://gazzettadimantova.gelocal.it

I disordini inglesi del 2011 sono state l’ennesima occasione di manipolazione globale.

Tradotto e Riadattato da Fractions of Reality
 
I media sta cercando di confondere le acqua su Mark Duggan, un uomo disarmato e ucciso dalla polizia a Londra.
 
L’ispettore capo Foote ha ammesso riguardo all’inchiesta sulla morte di Duggan: “Non avevo alcuna informazione che mi avrebbe potuto portare ad arrestare Mark Duggan.”
 
La famiglia di Duggan ha dichiarato che le accuse contro Duggan sono “disinformazione”[30] Duggan era stato condannato per possesso di cannabis e di ricettazione. [31]
 
aaaaaaa
Noonan
 
Mark Duggan era legato, attraverso il matrimonio, al gangster irlandese ‘Desmond Noonan di Manchester‘.
 
Negli anni 1980 e 1990, l’anti-fascista Desmond Noonan ha sostenuto l’organizzazione chiamata Azione Antifascista (AFA).
 
L’AFA aveva legami con Searchlight che ha di fatto ha “intime connessioni con l’establishment ebraico e con la polizia britannica, la sicurezza e le agenzie di intelligence.” ( Andrew Hamilton, “più informazioni sui rivoltosi bianchi in Inghilterra” )
 
Brigadier Simon Wolsey and Petraeus
Il 22 luglio 2011, nel Kent, il generale Petraeus ha incontrato Brigadiere Simon Wolsey, comandante dell’esercito britannico 2 (South East) Brigade. Brig Wolsey ha lavorato al Pentagono 2006-2008. Petraeus è stato anche nel Regno Unito nel marzo 2011.
 
Alcune persone credono che i disordini in Inghilterra, nell’agosto 2011, siano stati organizzati dai servizi di sicurezza.
 
L’idea, secondo i “teorici della cospirazione”, è stato quello di screditare ‘i rivoltosi’ e rendere quindi le rivolte in futuro meno probabili.
 
aaaaaaaa
Mark Duggan
 
Il 4 agosto 2011, la polizia ha ucciso un uomo disarmato chiamato Mark Duggan, a Tottenham, a Londra.
 
I disordini sono iniziati il ​​6 agosto 2011, dopo una protesta, a Tottenham, contro la fucilazione di Duggan.
 
aaaaaaaaa
Il sistema di giustizia criminale della Gran Bretagna ‘ha perso credibilita’
 
Stranamente, l’8 gennaio 2014, una giuria ha scoperto che Mark Duggan è stato legittimamente ucciso dalla polizia.
 
Duggan, padre di quattro figli, è stato colpito da tiratori scelti della polizia che hanno fermato il taxi su cui viaggiava a Tottenham.
 
L’avvocato della famiglia Duggan, Marcia Willis Stewart ha detto che la giuria aveva espresso un “giudizio perverso”.
 
Ha detto: “La giuria ha scoperto che non aveva la pistola in mano e tuttavia egli è stato ucciso e per noi, questa è un uccisione illegale.”
 
aaaaaaaaaaa
Jean Charles de Menezes, un innocente ucciso dai servizi di sicurezza britannici a Londra nel 2005, ‘in pieno stile del terrore come le operazione-Gladio .
 
Nel mese di agosto 2011, tre unità di polizia distinte seguivano Mark Duggan mentre viaggiava in un taxi tramite Tottenham.
 
Una pistola è stato rinvenuto a 20 metri di distanza dal taxi, sull’altro lato di una recinzione.
 
Alcune persone credono che la pistola sia stata messa li dalla polizia.
 
aaaaaaaaaaaa
Civili innocenti assassinati dai servizi di sicurezza nel Regno Unito nel 1972.
 
Alcune persone credono che Duggan, che aveva ‘connessioni criminali’, sia stato incastrato dalla polizia.
 
Alcuni delle fonti di Intelligence della polizia avevano riferito su Mark Duggan che la sua scheda persona era stata classificata come ‘E’, ovvero il più basso della scala in uso dalla polizia per la precisione delle informazioni.
 
Il medico legale ha detto che l’intelligence raccolta su Mark era “certamente di qualità molto scarsa davvero”.
 
L’ispettore capo Foote ha ammesso riguardo all’inchiesta sulla morte di Duggan: “Non avevo alcuna informazione che mi avrebbe potuto portare ad arrestare Mark Duggan.”
 
aaaaaaaaaaaaaa
Nell’operazione Gladio, gestito dalla CIA e dai suoi amici, i servizi di sicurezza hanno deliberatamente ucciso dei civili innocenti.
 
L’uccisione di Duggan si presenta come qualcosa di compatibile in tutto e per tutto alle classiche operazioni in stile Gladio.
 
Le prove fornite da alcuni agenti di polizia sono stata contraddetta dal video di testimoni oculari.
 
Tre poliziotti hanno testimoniato che l’arma è stata trovata dall’altro lato di una recinzione. Eppure il filmato mostra non poteva essere stata trovata nel momento in cui hanno detto di averlo fatto.
 
Dopo l’uccisione di Duggan ci sono stati giorni di disordini, che parevano attentamente organizzati dai soliti ‘spettri’.
 
00 London
Sommosse orchestrata
 
Arthur Zbygniew ha commentato come segue:
 
Le rivolte di Londra sono stati orchestrati da parte di estranei …
 
Croydon MP, Gavin Barwell, ha dichiarato: “Ho parlato con persone molto informate che hanno visto persone con walkie-talkie e radio, dirigere le persone”
 
00 Glasgow
Carrarmato a Glasgow, nel 1919, pronti a sparare sul popolo. – . BBC NEWS
 
Andrew Gilligan del Telegraph scrive:
 
“Ci sembrava di assistere a due tipi di disordini.” Il primo è stato pesantemente orchestrato … con i rivoltosi che viaggiano su lunghe distanze in breve tempo per partecipare. “Alcuni opportunisti locali si sono poi uniti “
 
 
aaaaaaaaaaaaaaa
Kitson
 
Il Generale britannico Frank Kitson ha sviluppato l’idea delle ‘pseudo-gang’.
 
 
La pseudo banda lavora per l’esercito, ma finge di essere un gruppo di rivoltosi o terroristi. L’idea della ‘pseudo-gang’ è quello di attaccare i civili innocenti e poi dare la colpa degli attentati alle persone che l’esercito vuole screditare.
 
Il 22 luglio 2011, a Kent. il generale Petraeus ha incontrato il Brigadiere Simon Wolsey, comandante dell’esercito britannico 2 (South East) Brigade
 
In The Telegraph, il 21 agosto 2011, Andrew Gilligan scrive:
 
1. Quasi nessuno di quelli accusati di disordini in Ealing, Clapham Junction, Enfield e in altri luoghi proviene dalla zona circostante. Gli indirizzi di casa mostrati dai rivoltosi rivelano che hanno viaggiato a Londra da luoghi come Tilbury, Maidstone e Winchester.
 
2. Croydon aveva rivoltosi da Maidstone, Kent e Cliffe, vicino a Rochester. La città offre anche la prova più chiara delle orchestrazioni messe in atto.
Il comandante della polizia, il Soprintendente Jo Oakley, ha detto che “alcuni rivoltosi sono stati messo su mini bus e portati dentro” .
 
Il deputato locale, Gavin Barwell, ha dichiarato:  “Ho parlato con persone molto informate che hanno visto persone con walkie-talkie e radio, dirigere le persone”
 
Testimoni della sommossa di Croydon hanno sostenuto questa tesi.
 
3. Saber Ahmadi, 26, che lavora alla Pizzeria GoGo a Londra, nella notte dei disordini, ha descritto il saccheggio come un’operazione altamente organizzata.
 
“Un furgone bianco scese da Hathaway Road e parcheggiò dietro l’angolo”, ha detto “Dieci persone vennero fuori dal furgone. Avevano martelli, barre d’acciaio e tronchesi. Poco dopo anche due o tre auto arrivano”
Il signori Ahmadi, ha dichiarato che : “C’erano un sacco di ragazzi, forse 14, 15, 16enni ma avevano un leader che li stava dirigendo dicendo ciò che era da prendere.”
 
Ha anche detto che il leader era “un tipo massiccio” che guidava il furgone.
 
0 Jack
Secondo quanto riferito, i militari indonesiani addestrati dagli americani avrebbero orchestrato i disordini a Jakarta nel 1998. Il capo della CIA ha visitato Jakarta non molto tempo prima che i disordini iniziassero.
 
4. Altri testimoni hanno descritto “due o tre coordinatori” che stavano in mezzo alla strada e che dettavano quali negozi saccheggiare o colpire. Dalle19:30 fino all’01:00, il dottor Kannappar Jeyanthan è rimasto fuori dal negozio di alimentari del suo amico osservando come circa 300 saccheggiatori si scatenarono su London Road.
 
“La gente è venuta con le auto parcheggiandole nelle strade laterali,” ha detto. “Poi, tra la folla si poteva vedere un paio di persone che dirigevano il tutto istruendo le persone sui negozi da colpire. Evidentemente tutto è stato pre-programmato” .
 
5. Mahbub Bhatti, vice presidente dell’associazione dei residenti locali, ha detto: “La gente è venuta con i furgoni, li caricava e partiva tornando nel giro di una mezz’ora” Peter Truman, un giornalista locale, ha detto: Ho certamente visto i ragazzi più grandi che dirigevano i ragazzi più giovani. C’erano un carico di bambini che prendevano ordini e direzioni tramite i cellulari.”
 
Mark_kennedy (1)
Governo del Regno Unito ‘Agent Provocateur’ Mark Kennedy. (Polizia di Agent Provocateur: Mark Kennedy led attacco contro polizia irlandese … )
 
6 . Un portavoce del consiglio ha detto che un tentativo apparentemente orchestrato di attaccare i negozi a Croydon la notte precedente, Domenica, era stato sventato dalla polizia “Un convoglio di circa sette auto è arrivato con circa 30 persone “, ha detto. “La polizia è riuscita a respingere con successo l’assalto e ha fatto anche un certo numero di arresti allora.”
 
7. Il capo del consiglio locale, Mike Fisher, ha detto di ritenere che forse il fuoco più significativo di Londra, che ha distrutto lo storico negozio di mobili Reeves, era iniziato come un diversivo per dare ai saccheggiatori il tempo per razziare i loro obiettivi principali.
http://fractionsofreality.blogspot.com/2014/01/i-disordini-inglesi-del-2011-sono-state.html

Processo ai No Tav. Sfilano i celerini

http://www.tgvallesusa.it/?p=4744

SCRITTO DA: FABRIZIO SALMONI – GEN• 10•14

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Uno scenario di violenza che produce quasi solo escoriazioni e lividi. La conferma “punitiva” dell’aula bunker come reazione alla lettura di un comunicato degli imputati. Un processo che si avvia prevedibilmente a conclusioni prestabilite e che rispecchia l’estremismo della Procura.

La tensione a lungo incubata si svela tutta in apertura con la notifica della decisione del Tribunale di mantenere il processo in aula bunker “per i fatti del 23 Dicembre” cioè per la lettura del comunicato di solidarietà agli arrestati da parte degli imputati. Una decisione solo punitiva – fanno notare gli avvocati – che nulla ha a che fare con la logistica attuale per una gesto dimostrativo che non ha impedito nulla e che si è svolto in modo composto. “Cosa avreste fatto se fossimo stati in Tribunale? – insorgono le difese  – Quale sarebbe stata la sanzione?”. Un nervosismo che si risolve con una lunga riunione degli avvocati nella pausa pranzo per concordare una reazione collettiva, per ora senza una decisione condivisa.

Per il resto, un’udienza piatta che ha snocciolato una sequenza di celerini dei Reparti Mobili (i reparti-killer) che hanno raccontato le loro disavventure in quel di Chiomonte, prevalentemente il 27 Giugno, giorno dello sgombero della Maddalena a mano armata. Giunti sullo scranno hanno giurato di dire la verità sui fatti vissuti e sulle lesioni subite, una verità che smentisce tutte le grida dei loro sindacalisti e dei politici, disinformati e/o ignoranti, sul numero dei feriti: si era arrivati, nell’immediatezza del dopo incidenti a levare alti lai per 400 feriti, poi diventati 300, poi sempre meno fino al rinvio a giudizio che ne enumerava poco più di 100 compresi quelli con prognosi di 3 giorni (meno di un’unghia acciaccata) e quelli intossicati dai loro stessi gas. Senza contare quelli che si sono fatti male da soli scivolando sul fango. Cosi sfila il prolisso Luigi Alscione (8° Reparto Mobile Firenze) che tra lo strafottente e l’illetterato si sfoga in aula per l’accoglienza ricevuta (forse gli avevano detto che le donne valsusine gli avrebbero gettato collane di fiori), interrompe avvocati, sovrasta le domande, insomma esagera tanto che lo si richiama alla continenza. Si è preso una pietra sulla schiena con livido che vale 10 giorni di prognosi mentre caricava in salita nel fango che manco a Omaha Beach. Poi il collega, stesso RM, Federico Celsi che ha avuto ben 3 giorni di prognosi o ancora il furbetto Edoardo Verrillo che, refertato per 8 giorni, si prende una vacanzina di 7 mesi e il risarcimento privato di 4500 euro, o Luigi Angelino (3° RM Milano) che si è fatto una distorsione al collo e l’ha addebitata ai dimostranti. Delle mammolette. In confronto, Gabriele Sartori (Digos Torino) che ha avuto due incisivi spezzati perchè la visiera del casco gli ha sbattuto in faccia (pietra o è inciampato? – lui dice pietra) è da encomio solenne. C’è anche un teste incongruente, Giuseppe Quadruccio (3° RM Milano) che dà orari totalmente diversi da quelli riscontrabili in filmato.

L’unica testimonianza sul 3 Luglio è venuta da Dino Mameli (5°RM Torino) che guidava un mezzo Daily e, rimasto appiedato, subiva uno scoppio ravvicinato di petardo che gli causava  temporaneo trauma acustico. Mameli, posizionato presso l’area archeologica, riferisce che “…i mezzi non reggevano più la spinta dei dimostranti. Per quello sono intervenuti gli idranti” confermando indirettamente quanto rivelato da Anonymus nella sua scorreria informatica nei sistemi della Questura di Torino e cioè che le forze dell’ordine quel giorno sono state sul punto di cedere. Se quindi ci fosse stato l’apporto di tutti quelli che, pur solidali, sono stati a guardare e ci fosse stata un po’ più di consapevolezza della grande forza popolare che era in campo quel giorno, si sarebbe potuto ripetere l’exploit di Venaus. E la storia di questi due ultimi anni sarebbe cambiata.

Sulle testimonianze odierne, l’impressione è che si sia perseguita da parte della polizia e della Procura una enfatizzazione dei danni subiti da ascrivere agli imputati per giustificare lesioni di ogni natura e il teorema delll’accusa.

Si conclude come si era iniziato, con un battibecco tra difese e Corte sulla calendarizzazione delle udienze. La prossima dovrebbe essere (perchè non ancora confermata) sabato 18 Gennaio ma gli avvocati sembrano sul piede di guerra. (F.S. 10.1.2014).