POLISH ANTI-RUSSIAN FAR-RIGHT RIOTS IN WARSAW (II)

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PCN-TV / POLISH ANTI-RUSSIAN FAR-RIGHT RIOTS IN WARSAW (II)  PCN-TV with RT Ruptly – PCN-SPO/ 2013 11 14 /  Polish far-right attack Russian embassy during ‘Independence Day march’ in Warsaw. Far-right protesters with faces covered shout anti-Russian slogans during their annual march, which coincides with Poland’s national Independence Day in Warsaw November 11, 2013.  Video on: https://www.facebook.com/photo.php?v=1428129650738530  Police had to use … Continua a leggere

EUROWITZ: il nuovo lager banchista a Francoforte

Posted By Redazione On 11 novembre 2013

 Fonte: http://seigneuriage.blogspot.it/2013/11/eurowitz-il-nuovo-lager-banchista.html[1]

 All’entrata del campo di concentramento banchista chiamato EURO, c’è un cancello gigante ove spicca un cartello con una scritta sardonica:

“IL DEBITO RENDE LIBERI”. (GELDSCHULD MACHT FREI)

 Diffidate sempre da tutti quelli che ripetono questo assurdo mantra orwelliano (economisti, banchieri, riformisti, giornalisti, etc. etc.).

 Che cosa vuol dire l’accentramento!

 Il sistema creditizio che ha come centro le pretese banche nazionali e i potenti prestatori di denaro, e gli usurai che pullulano attorno ad essi, rappresenta un accentramento enorme e assicura a questa classe di parassiti una forza favolosa, tale non solo da decimare periodicamente i capitalisti industriali, ma anche da intervenire nel modo più pericoloso nella produzione effettiva — e questa banda non sa nulla della produzione e non ha nulla a che fare con essa. Le leggi del 1844 e del 1845 costituiscono una prova della forza crescente di questi banditi ai quali si uniscono i finanzieri e gli stock – jobbers (Speculatori di Borsa).

 Chiunque ancora mettesse in dubbio che questi rispettabili banditi sfruttano la produzione nazionale e internazionale soltanto nell’interesse della produzione e degli sfruttati stessi, costui sarà certamente un po’ meglio istruito dal seguente sermone sull’alta dignità morale del banchiere: «Gli istituti bancari sono istituzioni religiose e morali. Quante volte la paura di essere visti dall’occhio attento e ammonitore del suo banchiere non ha distolto il giovane commerciante dalla compagnia di amici agitati e dissoluti? Quanto si preoccupa di godere buona reputazione presso il banchiere, di apparirgli sempre ineccepibile? Un aggrottamento di ciglia del banchiere ha su di lui un effetto maggiore delle prediche morali dei suoi amici; non trema egli al pensiero di poter essere sospettato colpevole di un inganno o della più piccola affermazione inesatta, per timore che ciò possa provocare diffidenza e quindi una restrizione o una sospensione del suo credito bancario? Il consiglio del banchiere è per lui più importante di quello del sacerdote». (G. M. BELL, direttore di banca scozzese: The Philosophy of Joint Stock Banking, Londra, 1840, pp. 46, 47).

 [da: Marx, K., IL CAPITALE, libro Terzo, pubblicato postumo nel 1894]

http://www.stampalibera.com/?p=68398

Il rinoceronte nero dell’Africa occidentale è stato dichiarato ufficialmente estinto

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complimenti razza umana, hai stabilito che non c’era posto per lui?

 

8 nov 2013 – Il rinoceronte nero dell’Africa occidentale è stato dichiarato ufficialmente estinto. La specie, classificata “a rischio critico d’estinzione” secondo la International Union for conservation of nature’s red list of threatened species, è stata avvistata in Africa per l’ultima volta nel 2006
Il rinoceronte nero dell’Africa occidentale è stato dichiarato ufficialmente estinto. La specie, classificata “a rischio critico d’estinzione” secondo la International Union for conservation of nature’s red list of threatened species, è stata avvistata in Africa per l’ultima volta nel 2006.

Secondo l’ente, il principale fattore che ha portato all’estinzione e che minaccia gravemente altre sottospecie di rinoceronte africano è, al solito, il commercio illegale dei corni, ma anche la mancanza di progetti concreti di salvaguardia. Per la sottospecie di rinoceronte bianco del Sud, infatti, sottoposto a un programma di conservazione, i risultati sono stati ottimi: si è passati dai meno di 100 esemplari superstiti del XIX secolo, ai circa 20 mila di oggi.

Secondo lo stesso ente, al momento sono a rischio estinzione oltre 60 mila specie animali, il 25 per cento circa delle quali riguardano mammiferi.

http://www.armietiro.it/il-rinoceronte-nero-dellafrica-occidentale-e-estinto-armi-5423


Carni gonfiate finivano sulla tavola dei consumatori

9 nov 2013 – Se mangiare carne fa male sempre, in quanto l’apparato digerente umano non è concepito per mangiare carne  figuriamoci quanto lo fa se consideriamo:
Gli animali degli allevamenti vengono sottoposti a vaccinazioni;
Spesso gli viene somministrato antibiotici anche senza reale necessità, a scopo preventivo: se un capo di bestiame si ammala, contagerebbe tutti gli altri, provocando perdite economiche.

Le mucche vengono ‘gonfiate’ con anabolizzanti e ormoni: spesso vediamo le mucche utilizzate per la produzione di latte le cui mammelle sono molto più sviluppate del normale, per aumentare la capacità produttiva. (tra l’altro la continua mungitura, a mezzo di un apposito macchinario, provoca irritazione alle mammelle, e spesso le mucche hanno la mastite cronica: gli vengono somministrati quindi farmaci, e comunque il pus finisce nel latte, tanto che l’UE ha stabilito che una certa quantità di PUS nel latte è ‘normale’ e tollerabile; è stato stabilito un “limite di legge” per la presenza di pus.
Le mucche vengono alimentate con farine animali: ovvero gli scarti della macellazione e in prevalenza ossa. Dopo un periodo in cui l’uso di queste è stato proibito, da qualche tempo l’UE ha deciso di consentire nuovamente il loro utilizzo, con tutto ciò che questo comporta.
Redazione Informatitalia
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ANIMALI GONFIATI: 160 INDAGATI, LA CARNE DOPATA FINIVA SULLA TAVOLA DEI CONSUMATORI !!!

Si allarga l’indagine sui vitelli e maiali gonfiati con farmaci acquistati sul mercato clandestino. Ai 65 allevatori e veterinari indagati nella prima tranche dell’inchiesta partita da Mantova, se ne sono aggiunti 160, metà dei quali mantovani. La Procura è certa: la carne gonfiata è finita sulla tavola dei consumatori

MANTOVA. Aumenta il numero degli indagati per traffico di farmaci veterinari, distribuiti al mercato clandestino e destinati a gonfiare i vitelli e i maiali del Nord Italia. Ai 65 iniziali se ne sono aggiunti altri 160. Di questi, oltre la metà, sono mantovani, in gran parte allevatori ma anche veterinari. Ad occuparsene è il numero uno della Procura di Mantova Antonino Condorelli che ha ordinato nuovi controlli e sopralluoghi.

Una cosa è certa. Quella carne è finita sulla tavola dei consumatori. I farmaci giravano sottotraccia. Nessuna registrazione, così gli animali, malati e sani, venivano dopati e gonfiati come palloni. Aggirando i controlli sanitari. Tutto nascosto grazie ad accordi tra grossisti, veterinari liberi professionisti e allevatori compiacenti, ricettatori di medicinali rubati, farmacisti e commercianti non abilitati alla vendita dei farmaci.

Un’organizzazione con probabili ramificazioni anche all’estero (Principato di Monaco, Romania, San Marino) e con la testa a Pegognaga. Sono in tutto quasi un centinaio i mantovani finiti nei guai in seguito all’operazione denominata Muttley, messa a segno dal Corpo Forestale della Lombardia e dell’Emilia Romagna, con il contributo del comando provinciale di Mantova e sotto il coordinamento della procura di via Poma, che ha portato alla luce un traffico di farmaci veterinari distribuiti al mercato clandestino e destinati a gonfiare vitelli e maiali del Nord-Italia.

Nel corso del blitz scattato a giugno con 101 perquisizioni in sette regioni e al quale hanno partecipato 260 uomini della Forestale sono state sequestrate 17.100 confezioni di farmaci veterinari per un valore complessivo di 2,5 milioni di euro. Le indagini, guidate dal capo della Procura di Mantova, Condorelli, hanno scoperto una vera associazione a delinquere dedita alla distribuzione e alla vendita di farmaci veterinari da somministrare in nero agli animali e in assenza di controlli medico-veterinari.

Tra gli indagati 23 grossisti di farmaci, 10 allevatori, 12 responsabili di attività commerciali zootecniche, 2 farmacisti, 12 veterinari libero professionisti (non dell’Asl), 6 privati che facevano da tramite tra domanda e offerta. Le perquisizioni erano scattate a Pegognaga, Mantova, Suzzara, Motteggiana, Gonzaga, nel Reggiano a Reggiolo, Rubiera, Gattatico, in provincia di Padova, Brescia, Parma, Sondrio, Torino, Cuneo. I farmaci venivano somministrati sia agli animali ammalati, per curarli e spedirli agli allevatori finali, sia a quelli sani per accrescere la massa muscolare.

Fonte: gazzettadimantova.gelocal.it
Immagine: Lo Sai – Lombardia

http://informatitalia.blogspot.it/2013/11/carni-gonfiate-finivano-sulla-tavola.html#more


Petrini: «Le proteste No Tav sono un’orgogliosa rivendicazione»

http://www.globalist.it/Detail_News_Display?ID=50739&typeb=0&Petrini-

Anche il fondatore di Slow Food dice la sua sul Tav e sulla lotta che da vent’anni si oppone a quella ormai nota come «la grande opera inutile».
 giovedì 31 ottobre 2013 11:46

Carlo Petrini

Carlo Petrini

di Marta Tondo

Dopo diversi intellettuali e uomini di cultura come Erri De Luca, Ascanio Celestini, Mauro Corona che si sono espressi sulla contrarietà alla linea ad alta velocità Torino-Lione e alla vicinanza, all’appoggio e alla legittimità del movimento, ora anche Carlo Petrini, fondatore di Slow Food, dice la sua sul Tav e sulla lotta che da vent’anni si oppone a quella ormai nota come “la grande opera inutile”.

«Le proteste No Tav in Val di Susa, al di là delle considerazioni di parte, rappresentano un’orgogliosa rivendicazione in difesa dell’integrità di un territorio, mentre coinvolgono ogni generazione e ceto sociale, quasi sempre in maniera molto civile, benché si tenda a dipingere tutti i contestatori come terroristi». È questa l’analisi che si legge nel suo nuovo libro dedicato ai movimenti di protesta, “Cibo e libertà”.

«È comune la richiesta, soprattutto da parte delle giovani generazioni – è l’analisi di Petrini – di un modello nuovo di sviluppo, per governare e gestire le delicate questioni ecologiche e sociali che si vanno imponendo in questo periodo storico, definito come post-moderno».

«Non si può generalizzare e accomunare tutto con facilità, perché si rischia di banalizzare le singole istanze e situazioni, ma certo – prosegue – è che dalla protesta no-global del “popolo di Seattle” durante la riunione del Wto del 1999 i casi si sono moltiplicati con sempre maggiore frequenza. Considerando anche solo gli ultimi anni».

Un viaggio attraverso i movimenti che lottano per creare qualcosa di diverso e di migliore: «Dalla primavera araba, il movimento Occupy, le mobilitazioni pacifiche degli Indignados, che dalla Spagna nel 2011 si sono diffuse nel mondo, e ci metto anche le proteste No Tav in Val Susa». Tutte quelle lotte fatte nel nome della libertà.