I No Tav: «Talpa in azione? Una bufala mediatica»

https://apps.facebook.com/corrieresocial/cronache/13_novembre_13/no-tav-la-talpa-azione-bufala-mediatica-3cf5791e-4c46-11e3-b498-cf01e116218a.shtml

 

IL MOVIMENTO RADUNATO AL PRESIDIO DI SUSA PER FARE IL PUNTO DELLA SITUAZIONE

«La macchina non si è mai mossa, non c‘è alimentazione elettrica sufficiente per farla muovere. Sabato la marcia verso Susa»

 

 

Una grande manifestazioneorganizzata dai movimenti e dagli amministratori, aperta a tutta Italia. Per dire «no» a un’opera «inutile e costosa», per la «libertà di espressione» e «la verità». E per dire che «il movimento No Tav non si ferma, ma rilancia». Sulla base di questi concetti, che sono diventati slogan nei manifesti, in Val di Susa si prepara il corteo che il prossimo 16 novembre marcerà attraverso Susa. «Una bufala mediatica – dicono i promotori dell’iniziativa parlando della presentazione alla stampa della grande fresa che scaverà sette chilometri di tunnel, avvenuta martedì -. Hanno attaccato la batteria alla talpa per farle fare un giro».

IL PRESIDIO – Francesco Richetto, uno dei rappresentanti del movimento No Tav, non crede al fatto che la macchina inizierà a scavare realmente il tunnel della Maddalena. E non ci credono i No Tav della Val di Susa, che si sono radunati al presidio di Susa per fare il punto della situazione. In vista della protesta di sabato. «Quella di martedì – spiega Doriana Tassotti del Comitato No Tav di Susa – è stata solo un’operazione di propaganda. La talpa non si è mai mossa e ci risulta che non ci sia alimentazione elettrica sufficiente per farla muovere. Forse inizierà tra qualche mese. In ogni caso si tratta solo di un tunnel geognostico, che dovrebbe servire a conoscere il territorio per capire se un’opera si può fare, oppure se è dannosa per l’ambiente. Programmare già un tunnel di base prima che il tunnel geognostico sia finito, ed è quel che sta avvenendo, è un atto criminale».

PROPAGANDA – La «propaganda», secondo Rino Marceca, vicesindaco di Avigliana, sarebbe stata messa in scena – davanti ad amministratori francesi e italiani – «per raccontare la solita storia prima del 20 novembre», giorno in cui si terrà il vertice Italia-Francia a Roma. «D’altronde – denuncia Marceca – sono vent’anni che ci dicono che la Tav si fa, e i media lo scrivono». «Scuole, ospedali e territorio: qui vanno spesi i soldi» ribadisce.

MINACCE D’ESPULSIONE – A nome dei sindaci e dei consiglieri No Tav, parla Sandro Plano, presidente della Comunità montana della Val di Susa. «Il fatto che io sia stato oggetto di minacce di espulsione dal Pd – spiega – solo perché sono No Tav è sintomatico del clima che stiamo vivendo. Per questo sabato marceremo per la libertà di espressione, perché oggi esprimere le nostre opinioni è diventato un elemento turbativo». «Poi – ha aggiunto – vogliamo legalità. A differenza di alcune correnti di pensiero, la vogliamo. Ma deve essere a 360 gradi: questo vuol dire che il principio deve valere anche per gli appalti del cantiere. E vogliamo un commissario tecnico non politico». «Infine – ha rimarcato – vogliamo verità: oggi ha fatto finta di partire la talpa. Ma è piccola, non è una super talpa. Si usano sempre toni propagandistici che distorcono la realtà. La Tav è un’opera inutile. Siamo in affanno in Italia per trovare due miliardi di euro per non fare pagare l’Imu e spendiamo per un collegamento Italia-Francia che a livello ferroviario è già bene collaudato?».

«DARE SEGNALI» – Sono migliaia i manifestanti attesi a Susa il 16 novembre, da tutta Italia. «Con cortei e assemblee la lotta è andata avanti – precisa Francesco Richetto – è il momento di dare dei segnali. Per questo saremo a Roma il 20 novembre, insieme al comitato che lotta per i diritti alla casa. Non si possono sperperare venti miliardi quando in troppi sono senza casa e senza lavoro. Daremo l’assedio a quella minima parte del Paese che ferma e indebita milioni di italiani».

Elisa Sola
13 novembre 2013 | 11:51

Tav, braccio di ferro alla Camera ma a Chiomonte parte la “talpa”

http://torino.repubblica.it/cronaca/2013/11/12/news/tav_braccio_di_ferro_alla_camera_ma_a_chiomonte_parte_la_talpa-70829663/

Mentre a Montecitorio le forze politiche si dividono sulla ratifica del trattato Italia-Francia, nel cantiere è stata “battezzata” la macchina che scaverà il tunnel esplorativo della Torino-Lione. Le autorità dei due paesi: “Opera ormai irreversibile”

di PAOLO GRISERI

 

Tav, braccio di ferro alla Camera ma a Chiomonte parte la "talpa"La testa della “talpa” contro la parete di roccia 

Alla Camera il braccio di ferro per la ratifica del trattato tra Italia e Francia sulla linea ad alta velocità. A Chiomonte la cerimonia di avvio dei lavori della “talpa” che deve scavare la galleria geognostica di 7,3 chilometri per realizzare il supertunnel. “Da oggi – dicono all’unisono le autorità italiane e francesi giunte al cantiere – questa è un’opera irreversibile”. Così, mentre a Roma ancora si discute, in val di Susa già si scava. Ed è questa, in fondo, la fotografia della Tav versante italiano. Al cantiere il sindaco di Chambery, Bernadette Laclais, spiega che è un fatto importante aver fatto partire i lavori della galleria italiana perché “è utile trasferire il più possibile il traffico merci dalla gomma al ferro, per tutelare l’ambiente”.

 

http://torino.repubblica.it/cronaca/2013/11/12/news/tav_braccio_di_ferro_alla_camera_ma_a_chiomonte_parte_la_talpa-70829663/

Nelle stesse ore a Montecitorio il parlamentare di Sel Giorgio Airaudo definisce l’opera “vecchia, inutile e costosa” e propone in alternativa “opere condivise a tutela e miglioramento dell’ambiente”. Così quella che Piero Fassino definisce “una linea ferroviaria che cambierà la mentalità delle persone perché avvicinerà popoli e culture” è la stessa opera che il Movimento 5 stelle definisce “obbrobriosa” e naturalmente “frutto di oscuri interessi”. Alla Camera Sel e 5Stelle sollevano eccezione di incostituzionalità sostenendo che “la tratta italiana è realizzata secondo il diritto francese”. A Chiomonte, mentre lascia la cerimonia, il presidente dell’Osservatorio, Mario Virano, spiega che “non è la tratta italiana ma quella internazionale ad essere affidata ad una società di diritto francese, così come tecnicamente accade in questo genere di opere. Per i lavori appaltati a società che operano sul versante italiano della galleria è considerato irrinunciabile il rispetto della normativa antimafia italiana”.

Chiomonte, le prime immagini 
della “talpa” Gea al lavoro

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La talpa che scava il tunnel geognostico servirà da test per le talpe che scaveranno, a partire dal 2016 il tunnel di base. Il tunnel di Chiomonte potrebbe essere pronto al più presto per l’estate del 2015. Nel pomeriggio i no Tav hanno tenuto una conferenza stampa per presentare le motivazioni della manifestazione di sabato prossimo a Susa, “contro un’oper inutile e contro la militarizzazione della valle”.

No Tav: “L’inizio dei lavori è solo una bufala mediatica. Non c’è neanche l’elettricità”

http://www.nuovasocieta.it/torino/no-tav-linizio-dei-lavori-e-solo-una-bufala-mediatica-non-ce-neanche-lelettricita/

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L’altra faccia della realtà. È quella mostrata dal movimento No Tav. Oggi il taglio del nastro dell’inizio lavori della talpa Gea, addetta allo scavo del tunnel esplorativo. Fasti e festeggiamenti vuoti, senza motivo. «Un’inutile operazione di propaganda». Li bolla così il movimento.
«La talpa probabilmente – ha detto Doriana Tassotti – comincerà a lavorare tra qualche mese e non si sa con quali esiti. Al momento non esiste nemmeno l’impianto elettrico necessario per farla funzionare». Insomma non ci sarebbe neanche l’elettricità che servirebbe per far funzionare la grande trivella quando si schiaccia il tasto “on”. Dunque nessun inizio lavori, solo fumo negli occhi, denuncia chi da vent’anni si oppone alla Torino-Lione.

Anche per Francesco Richetto è una «bufala mediatica», mentre Sandro Plano, presidente della comunità montana, parla di «tono propagandistico».
Uno specchietto per le allodole, dunque, il tutto per far passare sotto traccia «problemi come quelli riguardanti l’assetto idrogeologico, la situazione delle scuole, della sanità, il problema della casa sono assolutamente prioritari. Questi – ha concluso Plano – sono i nostri temi e non sono solo nostri ma sono i temi di tutta Italia».

TG R del 12-NOV-2013 ore 1930 


Tav Torino Lione, entra in azione la talpa: “Scaveremo 10 metri al giorno”. No Tav lanciano il Controsservatorio Valsusa

http://www.huffingtonpost.it/2013/11/12/tav-torino-lione-entra-in-azione-talpa_n_4259900.html?utm_hp_ref=italy

Fabio Lepore, L’Huffington Post  |  Pubblicato: 12/11/2013 15:42 CET  |  Aggiornato: 12/11/2013 15:48 CET

Tav Torino Lione

 “Adesso la vedete così, ma quando entra in funzione qui le temperature arrivano a 40 o 50 gradi”, raccontano gli operai che lavorano nel ventre della talpa Gea. Il “mostro” da sette motori elettrici e una potenza di 2205 Kw – arrivato al cantiere di Chiomonte dopo 131 trasporti speciali durante l’estate – realizzerà il tunnel geognostico della Torino-Lione. Oggi è il giorno del suo debutto ufficiale alla stampa: scavati i primi 200 metri con metodi tradizionali, è stata infatti posizionata lungo la galleria ed è pronta a entrare in funzione a pieno regime.

“In tutto i metri ancora da scavare sono 7.300, ma prevediamo che il ritmo dello scavo sarà di 10 metri al giorno”, spiega uno dei responsabili del cantiere, “anche se questo macchinario ha la capacità di scavarne sino a 25. Il ritmo con cui procederemo dipenderà anche dal tipo di terreno che incontreremo”.

Avanzando lungo il fianco del “vermone”, gli operai sono al lavoro, nonostante la calca di giornalisti: “ha bisogno di una manutenzione continua, tanto che lavoriamo su tre turni di 8 ore”, dicono. Alcuni è da anni che sono impiegati al cantiere Tav..

Ad augurare buon lavoro a Gea, oggi, ci sono anche politici e amministratori, italiani e francesi. “Vorrei sottolineare la tridimensionalità di quest’opera”, dice Louis Besson, presidente della delegazione francese alla CIG, la Commissione Intergovernativa, “il progetto infatti ha una valenza a livello europeo, a livello economico e da un punto di vista ambientale. Perché, potenziando il trasporto su ferrovia, ci permetterà di ridurre le emissioni di Co2 nell’atmosfera”.

“Il progetto dell’alta velocità che si sta realizzando ora non è più quello originario, ma è stato modificato e ridisegnato grazie all’opera dell’Osservatorio e al dialogo con i rappresentanti delle amministrazioni locali”, ribadisce il sindaco di Torino Piero Fassino, che torna al cantiere dopo la visita fatta con il ministro Lupi durante l’estate, “è un progetto con un impatto sull’ambiente decisamente minore; tant’è che molti sindaci della Valle di Susa, che prima erano contrari, oggi sono favorevoli. Da quando faccio politica mi sento dire che il problema italiano è avere troppe merci trasportate su gomma e poche su rotaia. Siamo il Paese europeo con il maggiore squilibrio. Per una volta che si tenta di riequilibrare, lo si contesta. Questa è una contraddizione”. Fassino si dice anche ottimista per l’incontro tra Letta e Hollande, in programma per il 20 novembre: “Mi auguro che rafforzi la collaborazione tra Italia e Francia su tutti i dossier su cui stiamo collaborando”. “Chi protesta ora lo fa solo per ideologia”, hanno concluso gli amministratori presenti alla conferenza stampa.

Per il fronte di chi si oppone alla realizzazione della linea ad alta velocità, la giornata di ieri è stata invece caratterizzata da una battaglia “a suon di emendamenti”. Alla Camera dei Deputati Sel e Movimento 5 Stelle ne hanno presentati 1.600 per contrastare l’ingranaggio parlamentare di ratifica dell’accordo tra Italia e Francia. In Val di Susa, intanto, il movimento No Tav si sta preparando alla manifestazione che su svolgerà a Susa dalle 13.00 di sabato 16 novembre. E ha annunciato la nascita del “Controsservatorio Valsusa”, un organo costituito dai No Tav e da altri soggetti del mondo associativo, sindacale e universitario, perché, si legge sul sito notav.info, “i cittadini devono sapere che cosa sta accadendo in Val Susa e chi ha a cuore la legalità. Di qui la necessità di un’opera di controinformazione puntuale e documentata e, in prospettiva, di un controsservatorio permanente sul punto”.

 

TG R del 12-NOV-2013 ore 1930 

Caselli lascia la guida della procura Annuncio via mail ai pm di Torino

Gian Carlo Caselli

Massimo Numa – Massimiliano peggio

 In pensione dal 28 dicembre: «Ho formalizzato oggi una notizia che non avrei mai voluto comunicarvi»

Torino

«Ho formalizzato oggi una notizia che non avrei mai voluto comunicarvi». Con queste parole, Giancarlo Caselli, procuratore capo di Torino, ha comunicato oggi ai suoi magistrati la decisione di andare in pensione il 28 dicembre prossimo, in anticipo di qualche mese rispetto alla scadenza naturale del suo incarico. «Mi dispiace lasciare il lavoro in Procura, ma ancora di più lasciare tanti amici, credetemi non è frase fatta, cioè voi tutti che avete contribuito a fare del nostro ufficio un sistema funzionante».  

 Per anni ha lavorato a Torino: nel 1992, dopo gli attentati che insanguinarono Palermo, con l’uccisione di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, accettò l’incarico di procuratore capo del capoluogo siciliano. «In via d’Amelio c’erano ancora le fiamme quando lui decise di firmare la richiesta di trasferimento per andare a Palermo» disse tempo un ex collaboratore di Caselli, nella ricorrenza degli attentati.  

Con il suo ritiro si apre la corsa alla successione. Tra i nomi in lizza quelli Francesco Saluzzo, procuratore capo a Novara e Sandro Ausiello, procuratore aggiunto a Torino, da anni braccio destro di Caselli.

TG R del 11-NOV-2013 ore 1930

 

Bulgaria: catena umana “sigilla” Parlamento, scontri e arresti

Martedì, 12 Novembre 2013 17:48

SOFIA – In Bulgaria, cinque persone sono state arrestate e almeno una e’ rimasta ferita negli scontri tra la polizia e gli studenti che hanno ‘ingabbiato’ il Parlamento con una catena umana per protesta contro il governo in carica.
I manifestanti, al grido di “dimissioni e galera”, hanno tentato di impedire l’ingresso ai deputati, ma questi erano gia’ entrati nell’edificio. Al centro del dibattito parlamentare c’e’ il bilancio del prossimo anno, il cui voto e’ previsto in settimana. La contestazione e’ nata lunedi’ quando gli studenti hanno bloccato gli ingressi dell’universita’, che si trova di fronte al Parlamento, chiedendo le dimissioni dell’esecutivo guidato da Plamen Oresharski. La manifestazione si e’ allargata e centinaia di persone hanno aderito all’appello. Una protesta analoga lo scorso luglio aveva bloccato nell’edificio oltre un centinaio di deputati, ministri e giornalisti per otto ore prima che venissero liberati dalla polizia. Il Paese e’ scosso da proteste anti-governative dal febbraio scorso quando le manifestazioni di piazza costrinsero l’esecutivo conservatore a lasciare l’incarico. Negli ultimi tempi la tensione era andata scemando ma l’intervento degli studenti ha riacceso gli animi.

http://italian.irib.ir/notizie/mondo/item/134459-bulgaria-catena-umana-sigilla-parlamento,-scontri-e-arresti

Giulia Ligresti è a casa, da quel giorno fino a oggi sono morti 30 detenuti

By Edoardo Capuano – Posted on 04 novembre 2013 

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“Sono intervenuta per una detenuta che rischiava di morire, non siamo tutti uguali davanti alla legge? Escludo che ci siano detenuti di serie A e di serie B. Rispondo sempre a chiunque mi telefoni per sollecitarmi un caso importante”.

 Ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri, 2 novembre 2013

 Un morto suicida ogni settimana, un morto per malattia (vaga e indefinita) ogni dieci giorni.

 L’Unione Europea, dopo aver capito che l’Italia non soltanto non avrebbe mai risolto ma neppure risposto alle continue sollecitazioni per risolvere la cosiddetta “emergenza carceri” ha avviato regolare procedura di infrazione grave -con pene pecuniarie pesantissime e immediate- contro la Repubblica Italiana, nazione definita “totalmente negligente” nell’applicare i parametri base di rispetto umano di una società civile.

 In Europa, l’Italia è considerata una nazione autoritaria che pratica la tortura.

 Vedi caserma Diaz, più di dieci anni fa.

 C’è chi, in Europa, vuole portare il caso al Consiglio Europeo, alla Commissione Europea e al Parlamento di Strasburgo per denunciare la Repubblica Italiana per “crimini contro l’umanità”.

 Ecco, qui di seguito, i nomi dei deceduti per suicidio o perchè privi di adeguata assistenza sanitaria nei penitenziari dove erano stanziati dal luglio del 2013 a oggi, da quando Giulia Ligresti ha goduto di un “beneficio di carattere umanitario” (e come persona sono davvero contento per lei perchè è stata salvaguardata la sua salute privata).

 Sono 30 esseri umani.

 Non erano stati condannati a morte perchè la pena capitale è stata abolita in tutte le 28 nazioni della Unione Europea. Eppure sono morti.

 Nessuno si è occupato di loro.

 1.     Corso Egidio 81 anni 26-ott-13 Malattia, carcere di Ferrara

2.     Italiano anonimo 43 anni 20-ott-13 cause “ancora da accertare” carcere di Avellino

3.     Nuvoletta Angelo 71 anni 20-ott-13 Malattia, carcere di Parma

4.     Occania Amedi 41 anni 19-ott-13 cause “ancora da accertare” carcere di Teramo

5.     Nahri Said 33 anni 17-ott-13 Suicidio, carcere di Pesaro

6.     Simsig Giulio 50 anni 17-ott-13 Suicidio, carcere di Trieste

7.     Vadalà Antonino 61 anni 16-ott-13 Malattia, non specificata nè definita, carcere di Secondigliano

8.     Caccianti Sergio 82 anni 15-ott-13 Malattia, carcere di Roma Rebibbia

9.     Valpiani Davide 49 anni 13-ott-13 Suicidio, carcere di Perugia

10.                       Asslamal Fouad 37 anni 23-set-13 cause “ancora da accertare” carcere di Livorno

11.                       Pellecchia Raffaele 55 anni 17-set-13 Malattia, carcere di Avellino

12.                       Faliero Vincenzo 43 anni 17-set-13 cause “ancora da accertare” carcere di Civitavecchia (RM)

13.                       Tunisino Anonimo 43 anni 16-set-13 Cause “ancora da accertare” carcere di Spoleto (Pg)

14.                       Continanza Nicola 39 anni 16-set-13 Cause “ancora da accertare” carcere di Bologna

15.                       Paiusti Francesco 66 anni 15-set-13 Malattia, carcere di Salerno

16.                       Ler Fulvio 53 anni 9-set-13 cause “ancora da accertare” carcere di Salerno

17.                       Panariello Angelo 64 anni 5-set-13 Suicidio, carcere di S. Angelo d. L. (Av)

18.                       Mokhar Ahmed Mohamed 24 anni 4-set-13 Suicidio, carcere di Caltanissetta

19.                       Spuzic Resad 35 anni 3-set-13 cause “ancora da accertare” Siena

20.                       Mariani Walter Luigi 58 anni 31-ago-13 cause “ancora da accertare” carcere di Opera (Mi)

21.                       Suladze Shota 29 anni 28-ago-13 Suicidio, carcere di Taranto

22.                       Daoudi Abdelaziz 21 anni 16-ago-13 Suicidio, carcere di Padova Circondariale

23.                       Italiano Anonimo 51 anni 13-ago-13 Suicidio, carcere di Prato

24.                       Anaki Moustapha 31 anni 10-ago-13 causa “ancora da accertare” carcere di Crotone (Cie)

25.                       Viorel Neicu 30 anni 1-ago-13 Malattia “ancora da definire” carcere di Sassari

26.                       Vignoli Mario 66 anni 29-lug-13 Suicidio, carcere di Cremona

27.                       Marsala Giovanni 40 anni 28-lug-13 Suicidio, carcere di Velletri (Rm)

28.                       Bottini Piero 53 anni 25-lug-13 Suicidio Roma, carcere di Rebibbia

29.                       Maragkos Nikolaos 53 anni 21-lug-13 Suicidio, carcere di Rossano (CS)

30.                       Tunisino Anonimoo 40 anni 3-lug-13 Suicidio carcere di Napoli Secondigliano

Autore: Sergio Di Cori Modigliani / Fonte: sergiodicorimodiglianji.blogspot.it

Un piatto di minestra non si nega a nessuno

FONTE

 Questo sono gli animali! La tenera gatta che vedete nella foto aveva appena partorito, quando ha scioccato i suoi proprietari portando a casa due cuccioli di scoiattolo e iniziando ad allattare anche loro. Secondo il proprietario della gatta – che ha fatto conoscere la storia postando l’incredibile foto online su Reddit.com – la micia aveva partorito solo da un giorno quando ha portato a casa un cucciolo appena nato di scoiattolo, tutto tremante. “Lo abbiamo portato dentro e abbiamo subito chiamato il veterinario”, racconta l’uomo, “ma lui ci ha detto che se la nostra gatta aveva appena partorito, c’era una probabilità molto alta che si sarebbe presa cura dello scoiattolo, senza pensarci due volte. E questo è esattamente quello che ha fatto”. Ma mamma gatta non si è fermata lì: quando è uscita, due giorni dopo, è tornata sotto il portico con un altro scoiattolino e l’ha messo accanto ai suoi gattini come aveva fatto con il primo. Ora dormono tutti insieme nella loro cuccia in una fattoria, e i piccoli scoiattoli a volte vengono portati in giro nella bocca della loro nuova mamma, proprio come i suoi gattini.

http://freeanimals-freeanimals.blogspot.it/2013/11/un-piatto-di-minestra-non-si-nega.html

Scie chimiche e il nuovo gene resistente all’alluminio della Monsanto – Una coincidenza?

:: Articolo di Barbara H. Peterson ::

Pubblichiamo un articolo di Barbara H. Peterson, tradotto con la consueta accuratezza dall’amica Giulia che ringraziamo. Il testo verte su un nesso, che la giornalista correttamente intravede, tra modificazioni genetiche di piante e la dispersione nella biosfera di alluminio per mezzo degli aerei chimici. L’intervento della demoniaca Monsanto, che sta introducendo un gene resistente all’alluminio, lungi dall’essere un’azione volta a risolvere i problemi agricoli, si comprende nel quadro di una subdola politica basata sulla degradazione delle risorse alimentari. Non dimentichiamo, infatti, che, nel periodo dell’aratura, vengono dispersi filamenti di polimeri biocompatibili che, inglobati nel terreno e quindi nelle radici degli ortaggi e dei cereali, ne trasformano il genoma. In questo modo, anche le piante naturali rischiano di diventare transgeniche: a questa trasformazione può concorrere, come ricorda l’ex militare francese Marc Filterman, l’irradiazione di campi elettromagnetici emessi da aerei come gli A.W.A.C.S. E’ stato infine testimoniato che velivoli militari hanno rilasciato fibre polimeriche (vettori per il particolato di metalli come alluminio e bario), in concomitanza con la messa a dimora di piantine di riso.

Come mai la Monsanto ha sviluppato un gene resistente all’alluminio? La Monsanto sta attualmente introducendo sul mercato un gene resistente all’alluminio. Ecco la storia: “I piccoli agricoltori poveri di risorse dei paesi in via di sviluppo devono fronteggiare difficoltà quotidiane che includono terreni poco fertili, siccità e scarsità di contributi. Le attuali tendenze globali relative aicambiamenti climaticied alla crescita della popolazione sono destinate ad esacerbare tali ristrettezze. Una ricerca di nuova generazione su coltivazioni geneticamente manipolate (GE) si pone l’obiettivo di alleviare queste pressioni attraverso il miglioramento di varietà colturali di sussistenza – come la manioca, il sorgo e il miglio – che incorporino caratteristiche come la tolleranza alla siccità, all’acqua ed all’alluminio nei terreni, oltre alla creazione di piante con una più efficiente sintesi dell’azoto e del fosforo.” (fonte: http://www.ifpri.org/)

 Ora diamo un’occhiata all’inchiesta del giornalista Michael Murphy su scie chimiche, geo-ingegneria ed al fatto che nelle aree fortemente irrorate si rilevano livelli estremamente alti di alluminio e bario nell’acqua, nella neve e nel terreno (video in tre parti: farmwars.info).

Sarà una coincidenza che la Monsanto ci venga “in soccorso” con geni resistenti all’alluminio dato che le piante normali muoiono in presenza di eccessivo alluminio? Oppure si tratta di capitalismo opportunistico e di un pianificato monopolio corporativo delle fonti di cibo da parte della Monsanto, secondo un meccanismo di dialettica hegeliana basato su informazioni riservate circa un proposto programma di “geoingegneria” che in realtà è già in atto e sta saturando la nostra atmosfera con scie chimiche contenenti alluminio e bario?

Questo non è un gioco, signori. Ci stanno attaccando da ogni lato nell’ambito di un deliberato piano omicida e genocida per arricchire ulteriormente pochissime famiglie e ridurre la popolazione mondiale a 500 milioni, come inciso nelle Georgia Guidestones. Questa è niente meno che guerra biologica.

©2010 Barbara H. Peterson

 

Fonte:  stampalibera.com

Forces Occultes: Film-Denuncia sulla Massoneria. Autori giustiziati, la Rai Censura

La trama
Forces Occultes è un film francese del 1943. È il più importante film-denuncia sulla massoneria. Un deputato francese, in buona fede ma ingenuo, viene cooptato dalla massoneria. Dopo il rito di iniziazione, cominciano le delusioni di Avenel. Il deputato capisce che la maggior parte dei massoni utilizza l’ordine solo per ottenere favori, guadagnare soldi e prestigio e aggirare le leggi dello stato. Ma c’è di più. Avenel scopre che oltre alle misere ambizioni dei massoni di basso grado, esiste una volontà massonica internazionale molto più inquietante. Sarà infatti la massoneria francese a far entrare la Francia nella seconda guerra mondiale. Avenel proverà a fermare l’entrata in guerra ma sarà accoltellato da alcuni “fratelli” e si sveglierà in ospedale quando il conflitto è ormai iniziato.

Le conseguenze
Lo sceneggiatore del film, Jean-Marie Rivière, venne arrestato, mentre il regista, Jean Mamy (sotto lo pseudonimo di Paul Riche) e il produttore, Robert Muzard, vennero giustiziati per il loro ruolo nella realizzazione di questa pellicola.

Il “complottismo”
A differenza di quanto sostengono tanti debunker prezzolati che sono riusciti a convincere molte persone ignoranti e superficiali, le “teorie del complotto” non sono fantasie partorite dalla mente di visionari e diffuse tramite la rete. Il film è la prova che in passato, la consapevolezza dei cittadini riguardo alle “forze occulte” che dominano gli eventi mondiali, era molto maggiore. È anche la prova che in passato era più semplice trovare artisti, registi, sceneggiatori, produttori, ecc., disposti a raccontare la verità al grande pubblico. Oggi il sistema si è perfezionato. Da un lato è aumentata la censura, dall’altro la “dissidenza” è controllata: i paladini della “verità” sono uomini della massoneria, a cui viene data tanta visibilità ma a cui viene vietato di esporre la verità fino in fondo, con il risultato di allontanare i cittadini dalla percezione dei reali problemi e dal potere dei personaggi dietro le quinte. Tutti gli attivisti che vanno oltre i limiti del consentito, sono tacciati di complottismo, dietrologia, paranoia, ecc..
Rai
Il film è stato mandato in onda su Rai 3. La Rai, però, ha ben pensato di tagliare quasi tredici minuti che, coincidenza, sono i tredici minuti più importanti e significativi della pellicola. La censura della Rai, televisione massonica di stato, è la conferma di come il sistema si sia appunto perfezionato. Le due versioni. Fortunatamente, in rete, è possibile trovare sia la versione integrale, sia la versione “ridotta” di Rai 3. Qui il link per vedere l’originale. Qui il link per vedere la versione adatta al pubblico italiano. Nella versione censurata il taglio avviene al minuto 31:55. Nella versione originale, come potete controllare, la scena corrispondente si trova al minuto 30:35. La scena tagliata dura fino al minuto 43:15.

Le scene tagliate
I tredici minuti censurati contengono quattro scene.

1° Scena: I massoni sono riuniti nella loggia mentre il popolo francese è in rivolta nelle piazze. La polizia reprime la rivolta sparando sulla folla. Quattordici cittadini francesi muoiono. Centinaia i feriti. Il film evidenzia come la responsabilità diretta della morte di quei cittadini sia da attribuire alla massoneria francese. Addirittura il Gran Maestro dice:

“Il popolo francese può morire purché la massoneria viva”.

2° Scena: Il parlamento francese elegge una commissione d’inchiesta per indagare sugli omicidi avvenuti nella rivolta. La massoneria esulta perché ben 35 commissari su 50 sono massoni e l’ordine ne esce pulito.

3° Scena: Il Gran Maestro organizza l’entrata in guerra della Francia telefonando ai fratelli massoni a capo delle più importanti istituzioni. Nell’ordine chiama: il Ministero degli Esteri, la Banca di Francia, lo Stato Maggiore, il Segretario del partito Radical Socialista, il quotidiano Le Temps e la fabbrica di aerei da guerra.

4° Scena: Sono i cinque minuti più importanti del film: il discorso tra il protagonista Avenel e il Gran Maestro. Trascrivo le battute più importanti del 33° grado. Riguardo ai massoni di basso grado dice:
“Nella massoneria si nasconde tutto a chi ha un rango modesto. In basso non si sa niente”.

Ma il Gran Maestro aggiunge che anche i massoni dei vertici, i gradi 33, non sono i dirigenti, come si potrebbe pensare:

“Non ci sono dei capi tra noi, ci sono solo esecutori”.
E allora chi è che detta gli ordini? Chiede Avenel. Il 33 risponde spiegando:

“Cos’è la massoneria? Dei gruppi di uomini che si sono riuniti ai quattro angoli del pianeta per chiudere il mondo in una rete dalle maglie impenetrabili. Siamo 50 mila in Francia, 500 mila in Inghilterra, 3 milioni negli Stati Uniti. Formiamo un unico blocco e una sola volontà. Ci diffondiamo dappertutto, comandiamo dappertutto. Qui 300 parlamentari sono massoni. In Inghilterra il re fa parte del nostro ordine. Negli Stati Uniti il presidente è un 32°. Non esiste un paese in cui non abbiamo appoggi segreti, i nostri uomini, le nostre banche, i nostri zelanti gruppi. E questo è niente. È solo la potenza materiale della massoneria. C’è qualcos’altro. Una dottrina superiore”.

La domanda finale
Se anche tra i massoni dei gradi più alti non ci sono dei capi ma solo esecutori, da chi è rappresentata quell’unica volontà che dirige la massoneria universale? Il film non lo dice esplicitamente ma lo lascia intendere. O almeno, lo lasciava intendere ai telespettatori degli anni ’40. Ma oggi, dopo altri settant’anni di propaganda e lavaggio di cervello, quanti telespettatori sono ancora in grado di capirlo?
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