AFRICOM COSTRUISCE BASI MILITARI IN ITALIA, PER PICCOLE GUERRE SEGRETE IN AFRICA

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October 15, 2013

fonte: UPI

 Il dispiegamento USA di 200 Marines in una base navale in Sicilia per possibili operazioni in Libia, sottolinea come gli Americani abbiano costruito una rete di basi in Italia come trampolino di lancio per interventi militari in Africa e nel Medio Oriente.

I segni sono che 20 anni dopo il primo incontro militare, costoso, degli Americani con i militanti Musulmani a Mogadiscio, Somalia, le operazioni USA in Africa stanno crescendo mentre la minaccia islamica si espande.

Un altro fattore chiave è il cambio del Presidente  Barack Obama nella sua strategia antiterrorismo: dagli attacchi di droni contro al-Qaida a raid di piccole squadre delle Forze Speciali, come visto in Somalia e Libia il 5 ottobre. Questi sono stati provocati da violenze islamiche in entrambi i Paesi, inclusa la presa del 21 settembre dei grandi magazzini al Westgate di Nairobi, capitale del Kenya, fatta da combattenti  della Somalia e affiliati di Al-Qaida, al-Shabaab, che hanno ucciso 67 persone.

La visita del Presidente Barack Obama in Africa nel giugno-luglio scorso, è stata ampiamente vista come  prova degli estesi obbiettivi di politica estera della Casa Bianca, che hanno incluso una espansione delle operazioni militari USA in tutta l’Africa.

Molti di questi implicano  “guerre segrete” su piccola scala contro gli Islamici, per lo piu’ collegati ad al-Qaida e spesso portati avanti sotto l’egidia dell’ Africa Command Usa, che è stato creato  nel 2007.

“Sia il numero che la complessità  delle operazioni militari USA in Africa continueranno a crescere a medio termine ,” ha osservato Analytica di Oxford.

Gli USA hanno solo 1 base ufficiale in Africa, la struttura di contro-terrorismo a Camp Lemonnier, ex legione straniera francese, a Djibouti, Africa Orientale, dove sono stanziate le  Forze Speciali che fanno attacchi con jet  e droni.

 Ma unità piu’ piccole sono dislocate  in tutta l’Africa. Nel mentre, gli Americani hanno stabilito una rete di basi  in Italia, che includono uno spostamento significativo di personale verso il sud, dal vecchio bastione della guerra fredda, in Germania.

 Questo mese i Marines si sono spostati in Italia dalla Spagna; essi sono unità di punta di una maggiore doppia forza , la Special Purpose Marine Air-Ground Task Force-Crisis Response. (La Task force aria-terra di Marines a scopo speciale per la risposta di crisi).

Questa fu creata  dopo  l’11 settembre 2012, dall’attacco al consolato USA a Bengasi, Libia,

in cui l’Ambasciatore [in consolato comunque è stanziato il Console e non l’Ambasciatore…] USA Christopher Stevens e 3 altri Americani furono uccisi.

estratti dal’originale:  http://www.upi.com/Top_News/Special/2013/10/15/US-builds-up-military-bases-in-Italy-for-African-ops/UPI-42931381864370/?spt=rln&or=2

La verità non si cancella con il fuoco: il TAV rimane un’opera inutile

Com.Stampa.

La scorsa notte un incendio ha devastato il presidio Picapera, a Vaie, simbolo della lotta No TAV dal 2010: solo per un caso fortuito non ci sono state vittime.
Ancora una volta il movimento è vittima di 
gesti intimidatori in puro stile mafioso: tre presidi bruciati in questi anni e numerosi atti vandalici nei confronti degli attivisti (gomme tagliate, carrozzerie sfregiate…cani avvelenati!). E fino ad ora le indagini delle FF.OO non hanno mai dato un nome e un volto ai colpevoli, mentre i mezzi di informazione lasciano calare immediatamente un velo di silenzio, dirottando l’attenzione dell’opinione pubblica sulle cronache dalle aule giudiziarie in cui si processano, invece, i numerosi inquisiti No TAV.

Pesantissime le responsabilità della politica in questa situazione. Siamo ormai abituati alle passerelle di ministri e politici di ogni livello che salgono in valle per portare solidarietà agli imprenditori impegnati nel cantiere, vittime (a loro dire) di attentati da parte dei No TAV, ignorando tutte le altre realtà presenti sul territorio, quelle che non hanno mai creduto alla favola delle “ricadute positive” della grande opera sull’economia locale, e che, orgogliosamente e con fatica, stanno creando delle realtà economiche alternative, per cercare di sopravvivere alla crisi che le sta travolgendo.
Nessuna solidarietà nei confronti dei No TAV, se portata da coloro che sono i primi responsabili del clima di tensione e della criminalizzazione del movimento, sarebbe a questo punto credibile.
La democrazia in Valsusa è stata uccisa da tempo e i mandanti sono proprio coloro che hanno imposto l’opera con la forza, militarizzando il territorio.

La valle sta diventando una sorta di campo d’addestramento per l’esercito, un luogo in cui si sperimentano rivoluzionari gilet ignifughi, in cui è lecito lanciare lacrimogeni al CS ad altezza d’uomo contro i manifestanti, in cui si possono imporre limiti e restrizioni alla libertà personale.
Ma fuori da quel cantiere blindato e militarizzato, fulcro degli interessi di lobby potentissime, ci sono dei cittadini che vivono sulla loro pelle la mancanza di democrazia di questo Paese. Questi cittadini chiedono giustizia, chiedono rispetto, chiedono risposte.
Al momento ancora non si è trovato nessun innesco nei pressi del presidio di Vaie (è di poco fa la notizia della presenza di una bombola del gas in più) ma auspichiamo che approfonditi controlli successivi portino rapidamente alla luce elementi utili ad individuare i responsabili di questo gesto.
Dopodichè pretendiamo che la magistratura svolga il suo compito con rapidità e fermezza, dimostrando che la giustizia è veramente uguale per tutti.

Nel frattempo il presidio rinascerà dalle sue ceneri, e il movimento riprenderà la sua ferma opposizione all’opera.

Noi del MoVimento 5 Stelle intanto continueremo la nostra attività nelle sedi istituzionali: il 14 a Roma ci sarà un convegno per i parlamentari di ogni schieramento per cercare di portare, anche nelle aule parlamentari, quelle informazioni che mancano per poter avere un quadro tale da consentire un giudizio oggettivo sull’opera.

E saremo presenti anche alla manifestazione del 16 novembre a Susa, come sempre senza bandiere e senza simboli, convinti che quel treno crociato rappresenti oggi più che mai il simbolo della riconquista della democrazia nel nostro Paese.

Marco Scibona – Senatore M5S Piemonte

Alberto Airola  – Senatore M5S Piemonte
Laura Castelli – Deputata M5S Piemonte
Ivan Della Valle – Deputato M5S Piemonte
Davide Bono – Consigliere regionale M5S Piemonte
MoVimento 5 Stelle Valsusa

Onu: nuova missione in Sahel con Prodi e le banche

un noto benefattore….

Pubblicato da ImolaOggiESTERI, NEWSnov 3, 2013
prodi
3 nov – Il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki Moon, ha annunciato una nuova missione coordinata dalle Nazioni Unite con l’obiettivo di portare avanti una strategia di stabilità e pace in Sahel. La missione, si legge in una nota, vede la collaborazione della Banca Mondiale, della Banca Africana di sviluppo, dell’Unione Africana ed dell’Unione Europea.
Alla missione, ha affermato Ban, parteciperanno Jim Yong Kim, presidente del World Bank Group, Dlamini Zuma, ‘membro della African Union Commission, Donald Kaberuka, presidente della African Development Bank, e Andris Piebalgs, commissario per lo sviluppo della Unione Europea. A loro, ha sottolineato il segretario generale, si affiancherà l’inviato speciale per il Sahel, Romano Prodi.
http://www.imolaoggi.it/2013/11/03/onu-nuova-missione-in-sahel-con-prodi-e-le-banche/

Terra dei Fuochi, aumento delle patologie tumorali fino all’ 800 % + Schiavone choc: “Rifiuti tossici sotterrati anche nel Salento ed in altre zone della Puglia”

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Terra dei Fuochi, aumento delle patologie tumorali fino all’ 800 %
3 novembre 2013 – Terra dei Fuochi e tumori un binomio mortale che sta emergendo alla ribalta della cronaca nazionale.L’odore della morte si sente ovunque ed un documento della ASL NA2 NORD testimonia l’aumento esponenziale delle patologie tumorali che in alcune zone, negli ultimi 4 anni, hanno raggiunto cifre con incremento dell’800 %. Le confessioni del boss Schiavone desecretate solo dopo decine di anni rendono complici di questo genocidio la classe politica  che sapeva.Perfino ai soldati della NATO di istanza in Campania veniva consigliato di non bere acqua del rubinetto e non consumare vegetali della fu Campania felix.
http://terrarealtime.blogspot.it/2013/11/terra-dei-fuochi-aumento-delle.html#more

Schiavone choc: “Rifiuti tossici sotterrati anche nel Salento ed in altre zone della Puglia”
3 nov 2013 – Dopo le dichiarazioni sui rifiuti tossici sotterrati in Campania e Lazio, ecco saltar fuori nuove segnalazioni su Salento ed altre zone della Puglia in cui sarebbero stati seppelliti altri rifiuti tossici. Su di una Regione che vanta il triste primato di essere una tra le zone più inquinate d’Italia e con un’incidenza tumorale tra le più elevate e preoccupanti, ecco abbattersi le agghiaccianti parole del pentito che indicano la Puglia, ed il Salento in particolare, come una delle zone in cui è avvenuto lo “smaltimento” illegale di rifiuti altamente tossici.
Sono 63 le pagine di verbale desecrato inerente l’audizione di Carmine Schiavone (pentito del clan dei Casalesi) davanti alla Commissione ecomafie. “Sandokan” chiamato così per la sua somiglianza con l’attore Kabir Bedi, è il cugino del boss dei Casalesi Francesco. Nel verbale, il pentito cita anche la regione Puglia come territorio avvelenato dai rifiuti tossici smaltiti illegalmente dalla mafia con la collaborazione della ‘ndrangheta e della Sacra corona unita…
Nel verbale si legge la parola “Infettata”, che il collaboratore di giustizia, usa per descrivere le condizioni in cui versa il mezzogiorno ed anche il Salento. Veleno che arriva dall’estero e che è stato nascosto nel sottosuolo. Il tutto, per un giro d’affari che all’epoca fruttava 600-700 milioni di lire al mese.

Il documento risale al 7 ottobre del 1997. Il racconto di schiavone parte dal 1988, quando era ad Otranto e “l’avvocato Tino Borsa e Pasquale Pirolo fecero una proposta relativa allo scarico di fusti tossici”, mentre nel Casertano si costruiva una superstrada. Nel verbale si legge: “Avevamo creato un sistema di tipo militare, con ragazzi incensurati muniti di regolare porto d’armi che giravano in macchina. Avevamo divise e palette dei carabinieri, della finanza e della polizia. Ognuno aveva un suo reparto prestabilito”.

“C’erano discariche nelle quali si scaricavano sostanze che venivano da fuori. Nel Salento, ma sentivo parlare anche delle province di Bari e Foggia“.

Ma cosa contenevano, e contengono tutt’ora, queste discariche? La risposta è quella più temuta: “sostanze tossiche, fanghi industriali, rifiuti di lavorazione, rifiuti radioattivi”, sepolti anche a trenta metri di profondità, quasi a contatto con le falde acquifere. E il pensiero corre subito all’elevato numero di tumori riscontrato nel Salento e ci si chiede se questo fenomeno possa essere in qualche modo legato anche ai veleni che, secondo le parole di Schiavone, sarebbero sepolti nel nostro sottosuolo.
E ancora “Con me operava un certo Tonino ’O Zingaro e Lucio Di Donna, che era di Lecce che aveva grosse influenze a Roma, nel Liechtenstein; si vantava, ma non so quanto fosse vero, di essere molto vicino al Grande Oriente d’Italia”. “Che poteva importargli, a loro, se la gente moriva o non moriva? L’essenziale era il business”.

In merito alla vicenda, Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei diritti” ha dichiarato:

“Dall’estate del 2008 a oggi forse finalmente la verità è vicina. La notte tra il 14 e il 15 giugno di due anni fa veniva ucciso Peppino Basile ad Ugento (Le), consigliere comunale e provinciale dell’Italia dei Valori con decine di coltellate. Peppino Basile con le sue denunce e la sua attività politica ha calpestato diversi interessi e per questo è stato assassinato. Ora spunta la pista di un possibile interramento di rifiuti tossici anche nel sottosuolo salentino che il consigliere ugentino aveva denunciato lanciando l’allarme di un vero e proprio business camorrista del traffico ed interramento di rifiuti tossici nella nostra terra”.

In queste ore, è tornata a galla anche la testimonianza di Silvano Galati, di Supersano affiliato alla Scu sino al 2005, divenuto poi collaboratore di giustizia. L’uomo aveva svelato dove si trova un sito trasformato dalla mafia in un cimitero di rifiuti.
La zona è nelle campagne intorno a Casarano, a poca distanza da aree agricole. A capo delle indagini, il sostituto procuratore Elsa Valeria Mignone.
Ancora non è chiaro se si tratta degli stessi terreni di cui ha parlato il pentito Schiavone che ha inoltre dichiarato: “nel giro di vent’anni moriranno tutti per tumore”.

www.laviadiuscita.net
Fonti per questo articolo: http://www.futuratv.it/cronaca/15120-schiavone-choc-rifiuti-tossici-sotterrati-anche-nel-salento.html
http://www.tagpress.it/ambiente-territorio/il-boss-dei-casalesi-salento-terra-di-rifiuti-tossici/

In arrivo dal governo oltre 2,3 miliardi di “regalo” alle banche

Niente da fare, ancora una volta il nostro governo volta le spalle al popolo e porge la mano alle banche.E mentre si cerca l’ennesima tassa da far pagare agli italiani, il ministro Saccomanni ha annunciato ieri alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato la rivalutazione delle quote Bankitalia.
In teoria la suddetta rivalutazione porterebbe nelle casse dello stato 800milioni: attenzione però, con la rivalutazione proposta dal comitato il valore della quota potrà lievitare fino a 250-350 milioni di euro, e a beneficiarne sarebbero soprattutto le banche,  Intesa Sanpaolo e Unicredit in primis. La banca di Giovanni Bazoli ha scritto il suo 42,51% nell’ultimo bilancio a 624 milioni di euro e, se la rivalutazione andrà in porto in tempi brevi come sembra, a fine anno potrà quadruplicare il valore della posta a 2,125-2,975 miliardi e registrare la relativa plusvalenza. Va ancora meglio, in proporzione, all’istituto di Federico Ghizzoni che vedrà volare il suo 22,11% da 284,5 milioni fino a un valore compreso tra 1,105 e 1,5 miliardi di euro.
Gli 800milioni per lo stato poi si ricaverebbero da una eventuale tassa su tutte le plusvalenze dei soci di Bankitalia, anche se non tutti avranno plusvalenze da questa manovra: attenzione ai “soliti noti” come Carige, il Monte dei Paschi di Siena e Fondiaria Sai: l’istituto genovese ad esempio valutava il suo 4,03% 892,2 milioni di euro e dovrà tagliarlo fino a una somma compresa tra 201 e 280 milioni.

In poche parole il governo avrà un’entrata di circa 800milioni dalla ricapitalizzazione che comunque non utilizzerà per ammorbidire la devastante pressioni fiscale italiana, ma per il pagamento dei debiti conto capitale, come già annunciato da Saccomanni, e nel frattempo le banche guadagnagneranno miliardi e miliardi… e il governo intanto che fà? Aumenta le tasse agli italiani attraverso la legge di stabilità, è ovvio.
http://pressnewsweb.blogspot.it/2013/10/in-arrivo-dal-governo-oltre-23-miliardi.html?spref=fb

La fiaccolata di Vaie

http://www.tgvallesusa.it/?p=3036

WRITTEN BY: FABRIZIO SALMONI – NOV• 04•13

Grande partecipazione, consapevolezza della durezza dello scontro, idee chiare su attentatori e responsabili politici. Rifiutata la solidarietà di Esposito e Napoli. Ci si prepara a invadere Susa il 16 Novembre.

DSCN2489 Vaie, 3.11.2013.     Più di duemila persone si sono ritrovate davanti al presidio bruciato di Vaie per sfilare nelle vie del paese  atestimonianza della rabbia popolare per l’attentato. Erano presenti diversi sindaci della Valle. Il corteo era aperto da uno striscione (Non brucerete i nostri cuori!) portato dai bambini, la prossima generazione di No Tav che già si prepara a contrastare tutte le grandi opere. A sentire i pareri diffusi, poca è la fiducia  nei confronti della Procura torinese che faccia luce sugli autori dell’incendio visto che mai sono stati individuati gli autori di tutti gli atti di terrorismo computi contro il movimento. Invece le idee sull’identità degli attentatori, quasi sicuramente gli stessi che bruciarono i presidi di Borgone e Bruzolo nel 2010, circolano piuttosto chiaramente: bisogna cercarli – dicono – tra le maestranze delle ditte che lavorano a Chiomonte o tra le sezioni di partito che si erano a suo tempo mobilitate per cancellare le scritte sul Musinè. I mandanti verrebbero a ruota.             

Si è consapevoli comunque che l’incendio sia stato una risposta agli atti di sabotaggio contro le macchine delle ditte e che quindi quanto è accaduto stia nello scontro in atto sul territorio.              Unanime tra i dimostranti è il rigetto della ipocrita solidarietà di Esposito e di Napoli indicati come responsabili politici dela situazione di tensione determinata dall’occupazione militare. Tutti si sentono mobilitati per la riuscita della manifestazione del 16 Novembre a Susa e si confida che l’indignazione per l’attentato porti ancora più gente in piazza.

Inps chiede indietro sgravi assunzioni

Imprese che hanno ottenuto sgravi dovranno restituirli
02 novembre, 15:12
Inps chiede indietro sgravi assunzioni (ANSA) – TREVISO, 2 NOV – Le imprese che hanno ricevuto incentivi per l’assunzione di lavoratori dalla cosiddetta ‘piccola mobilità’ dovranno restituire gli sgravi ottenuti. La denuncia arriva dalla Confartigianato di Treviso, ma è un problema di portata nazionale che nasce da una circolare con la quale l’Inps ha comunicato lo stop agli incentivi in vigore dal 1993 per il mancato rifinanziamento del relativo fondo.

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/topnews/2013/11/02/Inps-chiede-indietro-sgravi-assunzioni_9557816.html?utm_medium=referral&utm_source=pulsenews

Cuccioli da Est Europa, maxi sequestro

speriamo non sia da censurare la notizia in quanto razzista

Cuccioli da Est Europa, maxi sequestro
Nel Torinese. Animali malnutriti, denunciato conducente mezzo
03 novembre, 20:53
Cuccioli da Est Europa, maxi sequestro (ANSA) – TORINO, 3 NOV – Una quarantina di cuccioli di cane e di gatto, forse importati abusivamente dall’Est Europa, sono stati sequestrati dalla polizia stradale nel torinese. Erano stipati in un furgone, malnutriti e disidratati.
Il conducente del mezzo è stato denunciato per maltrattamenti. Protesta l’Eital, l’Ente italiano tutela animale e lupo, secondo cui la legge in materia è “assolutamente carente e andrebbe modificata”.
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/topnews/2013/11/03/Cuccioli-Est-Europa-maxi-sequestro_9562347.html


Saccomanni: per le famiglie ci sono sgravi fiscali. Cgia: falso

Pubblicato da ImolaOggi ECONOMIA, NEWSnov 3, 2013

3 nov – Le famiglie sono ”al riparo da significativi incrementi di imposta” mentre ”sono oggetto di sgravi fiscali”. Complessivamente, si legge in una nota del Tesoro, ”le famiglie dovrebbero beneficiare di una riduzione della pressione fiscale di circa 1 miliardo di euro” a seguito delle misure comprese nella legge di Stabilità.
“Le famiglie al riparo da aumenti” – Per la prima volta negli ultimi anni, spiega il Ministero dell’Economia, ”la manovra finanziaria riduce la pressione fiscale di un decimo di punto percentuale (da 44,3 a 44,2% del Pil) segnando una inversione di tendenza: obiettivo prioritario del Governo è di ridurre le tasse e la diminuzione della pressione fiscale sarà più marcata negli anni successivi (43,7% nel 2016, che potrebbe diminuire ulteriormente grazie alla revisione della spesa recentemente avviata)”. Le famiglie ”sono quindi tenute al riparo da significativi incrementi di imposta (sono solo parzialmente interessate dall’aumento dell’imposta di bollo su conti deposito titoli e altri strumenti finanziari e dalla revisione delle detrazioni) mentre sono oggetto di sgravi fiscali (1,5 miliardi di maggiori detrazioni IRPEF) e di un intervento in favore dei comuni pari a 1 miliardo teso a ridurre l’impatto delle imposte sugli immobili.

Riduzione da un miliardo – Complessivamente le famiglie dovrebbero beneficiare di una riduzione della pressione fiscale di circa 1 miliardo”. Allo stesso tempo, ”l’incremento del gettito fiscale prodotto dalla manovra finanziaria nel 2014 è pari a 973 milioni. A questo incremento di gettito contribuiscono prevalentemente misure che riguardano gli intermediari finanziari (2,6 miliardi) e altre misure di carattere volontario come la rivalutazione delle partecipazioni e dei beni delle imprese”.
 La Cgia di Mestre insiste: ci saranno ricadute sulle famiglie
Difende il proprio studio sull’impatto economico prodotto dalla Legge di Stabilita’ la Cgia di Mestre e risponde alle dichiarazioni rilasciate dal governo e in particolare dal vice ministro dell’Economia Stefano Fassina secondo il quale l’impatto economico si rileverà solo per le banche. In particolare oggi Cgia in una nota, segnala che ieri aveva riportato con evidenza e precisione che l’aggravio fiscale più importante interesserà gli istituti di credito.
“Analizzando le singoli voci notiamo che tra le maggiori entrate spiccano i 2,6 miliardi di euro relativi alle svalutazioni dovute alle perdite dei crediti – aveva indicato la Cgia – Si tratta di maggiori entrate legate al mutamento delle regole che disciplinano il trattamento fiscale delle perdite e delle svalutazioni dei crediti delle banche e delle imprese che operano nel settore finanziario e assicurativo. Le novità normative permetteranno in futuro di ottenere dei risparmi di imposta, consentendo a queste imprese di dedurre le perdite in cinque anni”.
Ricadute su famiglie – Per Cgia “è molto discutibile sostenere che l’aumento del prelievo fiscale sulle banche non darà luogo a nessuna ricaduta sulle famiglie e sulle imprese. Anche se si aumentano le tasse solo alle banche, sempre tasse sono e gli effetti negativi sui correntisti rischiano di essere molto pesanti”. Le tasse, ricorda la Cgia, si possono traslare: in questo caso percuoteranno le banche, ma potranno incidere anche sui portafogli dei cittadini.
“Sono convinto – dichiara il segretario della Cgia Giuseppe Bortolussi – che il Governo sta lavorando bene e in questo momento è l’unico esecutivo in grado di guidare il Paese. La precisazione del Vice Ministro Stefano Fassina è sicuramente opportuna, se avesse avuto modo di leggere in nostro comunicato e le tabelle allegate avrebbe capito che queste cose le avevamo già dette noi”
http://www.imolaoggi.it/2013/11/03/saccomanni-per-le-famiglie-ci-sono-sgravi-fiscali-cgia-falso/

L’Ungheria emette moneta senza debito

al di là di termini, etichette e toni patriottici, invito a guardare la sostanza e vedere se tale politica è a vantaggio dei popoli o delle banche.
Questo conta. Poi, se vi fosse anche la stampa sussidiata ad occuparsene e scegliere i toni “Politically correct” niente da dire (anche se tali toni proseguirebero sulla via di demonizzazione del “dittatore” magiaro) Ma forse, occultano questo tipo di politica, sia mai che guasti la retta via che Letta dice aver fatto imboccare all’Italia.

di Ronald L. Ray – 03/11/2013

 Fonte: stampalibera

 L’Ungheria si libera dei vincoli dei banchieri

• Dopo che è stato ordinato  all’FMI di abbandonare il paese, la nazione adesso stampa moneta senza debito

L’Ungheria sta facendo la storia.

Mai più dagli anni ’30 con il caso della Germania un paese europeo aveva osato sfuggire alle grinfie dei cartelli bancari internazionali controllati dai Rothschilds. Questa è una notizia stupenda che dovrebbe incoraggiare i patrioti nazionalisti del mondo intero ad intensificare la lotta per la libertà dalla dittatura finanziaria.

Già nel 2011 il primo ministro ungherese,  Viktor Orbán promise di ristabilire la giustizia sui predecessori socialisti che avevano venduto il popolo della nazione alla schiavità di un debito infinito con i vincoli del FMI (IMF) e lo stato terrorista d’Israele. Queste amministrazioni precedenti erano infiltrate da israeliani nelle alte cariche, in mezzo al furore delle masse che alla fine, in reazione, hanno votato il partito  Fidesz di Orban.

Secondo una relazione sui siti germanofoni  del “National Journal”, Orbán si è accinto a scalzare gli usurai dal trono. Il popolare e nazionalista primo ministro ha detto all’FMI che l’Ungheria non vuole né richiede “assistenza” ulteriore dal delegato della Federal Reserve di proprietà dei Rothschild. Gli ungheresi non saranno più costretti a pagare esosi interessi a banche centrali private e irresponsabili.

Anzi, il governo ungherese ha assunto la sovranità sulla sua moneta e adesso emana moneta senza debito e tanta quanto ne ha bisogno. I risultati sono stati nientemeno che eccezionali. L’economia nazionale, che vacillava per via di un pesante debito, ha ricuperato rapidamente e con strumenti inediti dalla Germania nazionalsocialista.

Il ministro per l’Economia ungherese ha annunciato che grazie a “una politica di bilancio disciplinato” ha ripagato il 12 agosto 2013 il saldo dei 2,2 bilioni di debito all’FMI, prima della scadenza ufficiale del marzo 2014. Orbàn ha dichiarato: “L’Ungheria gode della fiducia degli investitori” che non vuol dire né l’FMI né la Fed o altri tentacoli dell’impero finanziario dei Rothschild. Piuttosto si riferiva agli investitori che producono in Ungheria per gli ungheresi, creando crescita economica vera, e non già la “crescita di carta” dei pirati plutocratici, bensì quel tipo di produzione che assume realmente le persone e ne migliora la vita.

Con l’Ungheria libera dalla gabbia della servitù agli schiavisti del debito non c’è da meravigliarsi che il presidente della banca centrale ungherese gestita dal governo per il bene pubblico e non per l’arricchimento privato abbia chiesto all’FMI di chiudere i battenti da uno dei paesi più antichi d’Europa. Inoltre, il procuratore generale, ripetendo le gesta dell’Islanda, ha accusato i tre precedenti primi ministri del debito criminale in cui hanno precipitato la nazione.

L’unico passo che rimane da fare per distruggere completamente il potere dei bancksters in Ungheria, è di attuare un sistema di baratto per lo scambio con l’estero come esisteva in Germania con i nazional socialisti e come esiste oggi in Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica, i cosiddetti  BRICS, una coalizione economica internazionale. E se gli USA seguissero la guida dell’Ungheria, gli americani potrebbero liberarsi dalla tirannia degli usurai e sperare in un ritorno a una pacifica prosperità.

Ronald L. Ray, autore freelance che risiede nel libero stato del Kansas, discendente di vari patriotti della Guerra americana di indipendenza.

Traduzione a cura di N. Forcheri

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