Tav, la Francia dice oui

http://www.lospiffero.com/buco-della-serratura/tav-la-francia-dice-oui-13266.html

Pubblicato Giovedì 31 Ottobre 2013, ore 14,35
 

Il parlamento transalpino vota la ratifica dell’accordo con l’Italia. La futura linea ad alta velocità costerà 25 miliardi di euro e prevede una galleria di 57 km da Sain-Jean-de-Maurienne a Susa. Contrari solo gli ecologisti. Ultimo passaggio al Senato

La Francia dice “oui”. Il parlamento francese ha dato oggi l’ok alla nuova linea ferroviariaTorinoLione attraverso le Alpi, con il solo voto contrario degli ecologisti a un progetto di legge che ratifica un accordo franco-italiano. Il via libera è stato dato dall’Assemblèe Nationale, la Camera dei Deputati d’oltralpe. La futura linea, che costerà 25 miliardi di euro, prevede la realizzazione di una galleria di 57 km che dal lato francese partirà da Sain-Jean-de-Maurienne e da quello italiano da Susa, dove da anni gli abitanti della valle che si oppongono alla Tav tentano di bloccare il cantiere dei lavori.

 

Il Senato francese procederà il prossimo 18 novembre, due giorni prima dell’incontro bilaterale di Roma. ad esaminare il progetto, che dovrebbe poi approvare in via definitiva. La sola costruzione del tunnel costerà circa 8,5 miliardi di euro, di cui 2,9 miliardi a carico dell’Italia e 2,2 miliardi della Francia, con i restanti 3,4 miliardi a carico dell’Ue. Ora tocca all’Italia avviare l’iter: la  discussione a Montecitorio è in calendario l’11 novembre: contro l’intesa sono da tempo schierati i grillini e Sel.


Veramente vorrei ricordare a tutti che l’articolo 1 dell’accordo che hanno appena approvato i francesi al comma terzo recita:

 Il presente Accordo non costituisce uno dei protocolli addizionali previsti all’articolo 4 dell’Accordo firmato a Torino tra i Governi italiano e francese il 29 gennaio 2001. Inparticolare, non ha come oggetto di permettere l’avvio dei lavori definitivi della parte comune italo-francese, che richiederà l’approvazione di un protocollo addizionale separato, tenendo conto in particolare della partecipazione definitiva dell’Unione europea al progetto.

 Proprio niente di nuovo sotto il sole.

 

 Unica novità: non c’è più l’antimafia nei cantieri (art. 6 e art. 10), e questo accordo è incostituzionale.


400 soldati da Herat a Chiomonte, Val Susa terra di conquista?

 

alpini-scudati-2Con un’intervista su La Stampa, Claudio Graziano, capo di stato maggiore dell’Esercito, parla della prossima missione di guerra dell’esercito: la ValSusa.

Dopo i Vespri Siciliani, quando l’esercito controllava il territorio dopo gli attentati mafiosi, e l’Afganistan, dove l’esercito italiano partecipa a una guerra, ecco che il capo di stato maggiore, guidato dal solito fan del militarizziamo/hanperso/schiacciamoli/arrestatelitutti Numa, parla della misisone in Valle come se niente fosse, come se fosse normale avere 400 soldati in missione in uan parte del territorio italiano.

I soldati che assumono compiti di polizia, esattamente come in un paese in guerra, che “operano in perfetta sintonia con le altre istituzioni dello Stato presenti in Valsusa, con i carabinieri e la polizia”.

«Abbiamo destinato alla tutela del cantiere quattrocento soldati. I militari hanno acquisito le funzioni della polizia giudiziaria, con la possibilità di fermare persone che abbiano tenuto un comportamento illegale. Sono tutti uomini di grande esperienza, che hanno prestato servizio all’estero, in Afghanistan, in altri scenari internazionali, alle prese con situazioni complesse e delicate. Ovviamente operano in perfetta sintonia con le altre istituzioni dello Stato presenti in Valsusa, con i carabinieri e la polizia, per tutte quelle funzioni connesse all’obiettivo da raggiungere, cioè la tutela del sito e la sicurezza di chi ci lavora »

Quindi tutto normale? 400 soldati a difendere quello che un territorio intero non vuole, 400 soldati armati di tutto punto per difendere il bancomat della politica.

Ricordiamo che in Afghanistan, nella provincia di Herat, il rapporto è di 1 soldato ogni 517 abitanti.

A Chiomonte su 931 residenti ci sono 415 soldati.

Parigi dà il via libera alla Torino-Lione

Veramente vorrei ricordare a tutti che l’articolo 1 dell’accordo che hanno appena approvato i francesi al comma terzo recita:

 Il presente Accordo non costituisce uno dei protocolli addizionali previsti all’articolo 4 dell’Accordo firmato a Torino tra i Governi italiano e francese il 29 gennaio 2001. In particolare, non ha come oggetto di permettere l’avvio dei lavori definitivi della parte comune italo-francese, che richiederà l’approvazione di un protocollo addizionale separato, tenendo conto in particolare della partecipazione definitiva dell’Unione europea al progetto.

 Proprio niente di nuovo sotto il sole.

 Unica novità: non c’è più l’antimafia nei cantieri (art. 6 e art. 10), e questo accordo è incostituzionale.

 Ma i media se ne fregano di queste quisquiglie e continuano a battere la grancassa.

 

31/10/2013 – il caso

AFP

Il provvedimento di ratifica è stato votato da un’ampia maggioranza. Spaccato anche il fronte degli ecologisti

L’Assemblea nazionale: sì al disegnodi legge. Il 18 novembre l’esamedel Senato: Hollande al Bilaterale  di Roma del 20 con le carte in regola

maurizio tropeano

L’Assemblea nazionale francese ha approvato il disegno di legge che dà il via libera al trattato internazionale per la realizzazione della nuova linea Torino-Lione. Il provvedimento di ratifica è stato votato da un’ampia maggioranza che comprende il partito socialista e l’opposizione di centrodestra. Contro il provvedimento si sono pronunciati una parte degli ecologisti francesi e i rappresentanti del Fronte nazionale. Il 18 novembre il testo passerà all’esame del Senato francese per il via libera definitiva. 

 Il presidente della Repubblica, Francois Hollande, si presenterà così alla Bilaterale di Roma in programma per il 20 novembre con tutte le carte in regola. Il governo italiano ci arriverà, probabilmente, con il via libera di Montecitorio. I deputati sono convocati a partire dall’11 di novembre ed è probabile che i rappresentanti del Movimento 5 Stelle e probabilmente anche quelli di Sinistra Ecologia e Libertà, faranno di tutto per ritardare il voto. Mario Virano, commissario straordinario del governo, però, è soddisfatto: “Il voto dei deputati francesi giustizia di molte illazioni sulla reale volontà di Parigi nel realizzare l’opera. Si tratta di un importante passo avanti in vista del vertice bilaterale e, soprattutto, in vista di ottenere l’assegnazione del massimo dei fondi comunitari disponibili, cioè il 40%”.


Renzi vuol fare l’Us-raeliano…

 Muhammad Nur Al Haqq (blogger musulmano) :

Il prossimo Presidente del Consiglio italiano imposto dall’America e da Israele sarà Matteo Renzi, il quale come consigliere economico ha “scelto” Itzhak Yoram Gutgeld, cittadino israeliano nativo di Tel Aviv eletto nelle liste del Partito Democratico, lo stesso in cui milita Khalid Chaouki, il marocchino di Casablanca già affiliato ai G.M.I. distintosi per aver presentato una proposta di legge affinché ai single venga data la possibilità di adottare un bambino (atto proibito nell’Islām); l’israeliano Gutgeld non è altro che il tutor di Renzi riguardo alle politiche economiche che egli dovrà mettere in campo e che dovranno soddisfare in primo luogo gli interessi economici e finanziari della grande finanza americana (e israeliana). Auguri al popolo italiano.

 https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10200227653414500&set=a.1077982410266.11069.1847434691&type=1

 Primarie centrosinistra, appelli sul web ed sms tra gli ebrei romani: “Fatelo per Israele, votate Renzi”

 http://www.huffingtonpost.it/2012/11/30/primarie-centrosinistra-appelli-sul-web-ed-sms-tra-gli-ebrei-romani-fatelo-per-israele-votate-renzi_n_2218642.html

 Matteo Renzi: “Sinistra ripeta che Israele ha diritto di esistere

 http://www.romaebraica.it/renzi-israele/

 Fonte: No a Massoneria e Nwo Macerata

http://www.nocensura.com/2013/10/renzi-vuol-fare-lus-raeliano.html

Droni e tensioni tra Cina e Giappone.

Mentre nei toni torna a salire la tensione tra Cina e Giappone per le isole Senkaku, le forze armate nipponiche si preparano a lanciare la più grande esercitazione anfibia dalla fine della seconda guerra mondiale. 35.000 mila uomini con il supporto integrato di aviazione esercito e marina si preparano ad uno sbarco anfibio nell’isola di Okidaitojima che dista circa 400 chilometri dall’isola di Okinawa, quasi la stessa distanza che separa la stessa Okinawa dalle isole Senkaku.

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L’esercitazione, che prevederà anche momenti in cui saranno impiegate munizioni e sistemi missilistici reali, sarà l’occasione per dispiegare a Ishikagi, isola a sud di Okinawa, nuovi missili antinave in possesso delle forze armate giapponesi, missili che saranno in grado di minacciare concretamente qualsiasi unità navale volesse uscire nell’Oceano pacifico transitando nei pressi della catena meridionale di isole giapponesi.

In questi giorni, che precedono l’esercitazione giapponese il Primo Ministro di Tokio Shinzo Abe ha ammonito la Cina riguardo alla possibilità che la Repubblica Popolare voglia prendere possesso con la forza delle isole contese. Abe ha dichiarato che se la Cina imboccherà la via della forza non potrà poi abbandonare questa via pacificamente. Ancora più preoccupante la dichiarazione del ministero della difesa di Tokio riguardante le regole di ingaggio della difesa aerea del Giappone nei confronti dei droni cinesi.

 La settimana scorsa e ancora quella precedente alcuni droni cinesi si sono avvicinati allo spazio aereo giapponese, entrando nella cosiddetta “area di identificazione” della difesa aerea del Giappone. L’area di identificazione ad ovest dell’arcipelago giapponese è utilizzata per garantire alle forze di difesa aerea di Tokio un tempo sufficiente a coordinarsi in caso di attacco aereo di sorpresa al paese. Questa area che si estende per alcune decine di miglia oltre lo spazio aereo giapponese è una zona nella quale eventuali velivoli sconosciuti o possibilmente ostili vengono identificati dalla forza aerea giapponese. In questa a area il Giappone non ha diritto alcuno di intraprendere azioni ostili contro aeromobili sconosciuti, ma solitamente i caccia di Tokio nell’ ”area di identificazione” avvisano gli aerei ostili di non entrare nello spazio aereo giapponese: ed è quello che è accaduto la scorsa settimana con i droni cinesi.

 Come dicevamo il ministero della difesa nipponico ha ammonito i cinesi a non violare lo spazio aereo del Giappone pena l’abbattimento del Drone. I cinesi hanno risposto immediatamente, sia a parole, avvertendo che l’abbattimento di un loro drone sarebbe classificato come “un atto di guerra” sia nei fatti, e i fatti sono stati ben evidenti a tutti. Questa mattina due bombardieri H6 si sono diretti a tutta velocità verso le coste del Giappone, giunti nell’ ”area di identificazione” i caccia F-15 di Tokio hanno preso il volo per uno scramble e a quel punto i cinesi hanno invertito la rotta e sono rientrati nello spazio aereo cinese.

Ma i giapponesi ritengono “spazio aereo del Giappone” anche le isole Senkaku. Cosa accadrebbe se i cinesi inviassero un drone (un sacrificabile drone) a pattugliare le Senkaku durante l’esercitazione che inizierà il 1º novembre prossimo? Dalla risposta a questa domanda dipende la stabilità nel breve periodo nell’estremo oriente, considerando poi che l’America di Obama ha perso ormai qualsiasi influenza sull’alleato Giapponese, timoroso di dover organizzarsi in autonomia per salvaguardare i propri interessi nazionali dinnanzi all’espansionismo cinese.

 Fonte: http://www.geopoliticalcenter.com

http://ogigia.altervista.org/index.php?mod=read&id=1383071115

 

Non basta la laurea in veterinaria

Fonte: Leggo

 BRESCIA- «Oggi ho visto scene da film horror in questa cascina». Bastano queste paroledi una veterinaria dell’Asl di Brescia a dare l’idea di quanto scoperto, martedìpomeriggio, in un’azienda agricola di Nuvolera, paese a una ventina dichilometri da Brescia. Vitelli morti da diversi giorni abbandonati su pallet dilegno in un prato fuori dalla cascina; cani bruciati tra i rifiuti; diverseossa di animali sparse tutt’intorno, compresi mascelle e teschi, con tuttaprobabilità di cani. Il titolare dell’attività, un veterinario di 56 anni, èstato denunciato alla magistratura; intanto, nei prossimi giorni, le forzedell’ordine compiranno altri accertamenti utili alle indagini.

 

FILMHORROR A fare la macabra scoperta sono stati alcuni volontari del Partitoprotezione animali che ha sede a Montichiari, paese già conosciuto in tuttaEuropa perché ospita l’allevamento ‘Green Hill’ di cani di razza beagle destinati allasperimentazione, al centro di un’accesa battaglia animalista.Subito è scattata la segnalazione di presunto smaltimento illegale di carcasse di animali al corpo forestale dello Stato di Brescia, all’Asl e ai carabinieridi Nuvolento. Gli attivisti non hanno perso tempo: nell’attesa dell’arrivodelle autorità, hanno scattato diverse fotografie. Tutto mentre, riferisce il Ppa in una nota, il proprietario cercava di distruggere alcune carcasse degli animali. Non solo. L’uomo ne avrebbe anche caricate altre su una ruspa per tentare di nasconderle. Tutto sarebbe stato immortalato dalle fotocamere dei due rappresentanti del Ppa. Il mezzo, poi, è stato sequestrato dagli uomini del corpo forestale. Così come sono stati posti sotto sequestro 26 vitelli perché erano rinchiusi in box fatiscenti, con numerose sporgenze in ferro che potevano ferirli: condizioni, queste, giudicate incompatibili con la loro natura.

 LA CASCINA In mattinata, poi, la Forestale insieme ai volontari ha perlustrato lazona attorno alla cascina, trovando in un campo non lontano dall’aziendaagricola una carcassa di cane in avanzato stato di decomposizione. Per questo èstata sequestrata l’intera area del ritrovamento. I resti sono stati portatiall’Istituto zooprofilattico di Brescia per essere conservati in attesadell’autopsia che verrà richiesta al magistrato. «Indescrivibile» per ivolontari del Ppa «la spregiudicatezza» del veterinario proprietariodell’azienda, «mai visto nulla di simile. Pazzesco poter osservare tantodisprezzo per gli animali. Il fatto poi che sia proprio un veterinario aggiungeun certo sconforto». «L’augurio – continuano gli esponenti del Ppa da cui èpartita la segnalazione – è quello che la magistratura possa, individuate tuttele possibili responsabilità, infliggere delle pene esemplari».

http://freeanimals-freeanimals.blogspot.it/2013/10/non-basta-la-laurea-in-veterinaria.html

Ambasciata Usa tana di spionaggio: Snowden dimostra ciò che l’Iran di Khomeini disse 34 anni fa

di Davood Abbasi
Domenica 4 Novembre 1979 gli studenti di ingegneria di quattro università dalla capitale iraniana, Teheran, danno inizio a quella che sarà “la conquista” della “sede diplomatica statunitense”.
Subito dopo i media del mondo “civile” di allora iniziarono a parlare di “ostaggi”, di questione umanitaria, e gli Stati Uniti di Carter reagirono con sdegno a questo “barbaro” atto, che fu visto come un oltraggio ai secolari principi del diritto internazionale.
Ma se questa era la storia, come la raccontano in Occidente, e’ forse solo oggi, dopo 34 anni, che il mondo intero può comprendere l’Iran di allora.
Perchè gli studenti rivoluzionari di allora dell’Iran avevano capito e compreso ciò che dopo oltre tre decenni il mondo intero ha compreso e tra l’altro per puro caso e grazie ad un atto di coraggio incredibile dell’ex collaboratore della Cia Edward Snowden. Il mondo intero solo oggi sta apprendendo che le ambasciate statunitensi nel mondo sono servite a lungo come centri di spionaggio, e non certo solo nei Paesi ostili; e’ stata spiata la Cina come l’Italia, la Russia come la Spagna. E’ addirittura il quotidiano israeliano Maariv a scrivere oggi, che le ambasciate Usa nel mondo si sono trasformate in veri e propri “centri di spionaggio”.
Ed alla luce di queste verità affiorate come non dare la ragione a quegli studenti che fecero piazza pulita delle spie americane a Teheran? Avevano o no il diritto di salvaguardare la loro nazione? Ma soprattutto, chi era che violava le leggi internazionali?
E solo adesso si può comprendere perchè l’Imam Khomeini dopo la conquista della tana di spionaggio americana a Teheran disse che “questa e’ una seconda rivoluzione, ancor più importante della prima”, definendola quindi più preziosa di quella vittoria che aveva portato alla fuga dello Shà.
E forse ora i popoli del mondo capiranno che “barbaro e incivile” non e’ quel popolo che nel film Argo, di Ben Affleck, libera il suo Paese espugnando una tana di spie, ma lo è quella nazione che con prepotenza inverosimile va’ a spiare il mondo intero.
34 anni dopo il mondo comprende e chissà se comprenderà, dopo tutto questo tempo, che gli americani, nel resto del mondo, non sono alla ricerca di “alleati” o “amici”, ma solo vassalli da sfruttare che siano disposti a farsi mettere i piedi in testa.
L’Iran ha fatto la sua scelta da 34 anni fa ed ancora oggi, il 4 Novembre, si festeggia “la giornata nazionale della lotta all’imperialismo” e milioni di persone marciano per le strade intonando lo slogan “Morte all’America”. E non si parla certo del popolo americano e teoricamente nemmeno del governo, ma di quel modo di pensare solitamente dominante nel pensiero dei politici americani sul resto del mondo.
Fonte: http://italian.irib.ir/analisi/commenti/item/133884
Tratto da: ilfarosulmondo.it

IL DEBITO DETESTABILE: uno strumento economico che pochi conoscono

DI mincuo

Comedonchisciotte

 1) Gli USA introdussero la nozione di “debito detestabile” nel dopoguerra, più o meno definito così:

“Un debito detestabile è un debito contratto dallo Stato con le banche o altri istituti, che però non porta benefici alla popolazione, ma anzi la danneggia. Un debito simile non si può pretendere che venga pagato dallo stesso popolo che ne ha già subito le conseguenze in termini d’interessi sul debito pubblico”.

Se non sbaglio (ma non ho approfondito) questa nozione giuridica fu poi usata dagli USA stessi prima della formazione di un Governo di occupazione in Iraq, per cancellare il debito dell’Iraq (250 mld USD).

 Fu poi usata dal premier Correa in Ecuador per ristrutturarne una parte. (Correa ebbe come principali consulenti uno studio di N.Y.).

Ed è stata usata infine più recentemente dall’Islanda. (Ribadisco però che non ho approfondito, salvo un pò per l’Ecuador).

 2) Indipendentemente dal taglio o no del debito, LA COSA PRINCIPALE da fare e in primis è l’istituzione di una COMMISSIONE INDIPENDENTE che faccia una ricognizione del debito. QUESTO è UN ATTO DOVUTO a un popolo, che è il DEBITORE, se lo richiede.

In USA la gente ha chiesto e ottenuto un audit sulla FED ad esempio un anno fa.

Fu poi proprio con la ricognizione del debito che a una porzione del debito Ecuadoregno fu possibile applicare la nozione di “debito detestabile”.

Inoltre una ricognizione del debito fa apparire la sua formazione nel tempo e anche la liceità o meno della trasformazione di debiti privati in pubblici.

Dà inoltre nozione dei creditori, in particolare dei grandi possessori del debito, e in ragione di questi potrebbero configurarsi o essersi configurati anche conflitti di interesse con lo Stato. nche questo E’ DOVUTO a un popolo.

 3) Nel corso della storia i debiti sono stati cancellati o tagliati INNUMEREVOLI volte. Sia per atti volontari, sia dopo guerre.

Che un debito, quando è palesemente insostenibile, quando aggrava le condizioni di un popolo in modo progressivo e intollerabile nello sforzo di volerlo pagare, quando ha un servizio del debito pesantissimo, e una dinamica dello stock difficilmente controllabile, si debba tagliare e quella sia la strada maestra, è una nozione antica e normale, mentre l’idea che sia “sacro” è stata instillata a suon di propaganda solo più recentemente.

Chiunque, anche quando apparentemente passa per il difensore dei deboli, il custode dei principi, dell’equità e bla bla bla però TACE SEMPRE su queste cose o addirittura è contrario, e nemmeno vuol sapere nomi e cognomi dei grandi portafogli così da poter invece infilare nella categoria dei “cattivi” tutti i risparmiatori, che sono poi principalmente le famiglie, sappiate che semplicemente vi sta imbrogliando.

Infine, per farvi vedere che il taglio dei debiti non è una cosa “estremista” qui vi metto uno studio di un anno fa di Boston Consulting Group: http://ebookbrowse.com/bcg-back-to-mesopotamia-sep-11-2-pdf-d319062581

Se però la gente non viene sensibilizzata, non c’è niente da fare, resta con la convinzione della sua sacralità e intoccabilità, inoltre viene terrorizzata con parole come “default” e “fallimento” e con argomenti pseudo-economici fasulli, per non parlare di quei mascalzoni che il debito e l’usura che ne consegue la fanno figurare addirittura come “buoni” o perfino necessari.

 4) Il tempo è importante. La Grecia nel 2008 aveva 106% di debito/PIL. Nel 2012 e dopo l’austerity che “mirava” a ridurlo (in realtà ad aggravarlo), ha 165% di debito/PIL con nel frattempo una montagna di sofferenze inflitte alla popolazione. http://www.tradingeconomics.com/greece/government-debt-to-gdp

L’Italia stessa se avesse ristrutturato un anno fa, anche solo come duration e traslazione, sarebbe ora in condizioni molto migliori, con gli spread più bassi, un’economia in condizioni meno difficili, e la liberazione di risorse per investimenti destinati allo sviluppo.

 5) Un’altra cosa importante è chiedere a gran voce un piano Europeo di investimenti pubblici, nelle infrastrutture, nei servizi sociali, nell’informatica, nell’ambiente, nella cultura ecc..

La riduzione di un debito/PIL passa in primo luogo nell’aumentare il PIL. cioè in politiche di sviluppo.

Le politiche di austerity non hanno mai prodotto nemmeno una riduzione del debito, nonostante questa fosse (o venisse spacciata) come essere la soluzione, e un obiettivo necessario da conseguirsi “subito” anche a costo di pesanti sacrifici, per “poi” avviare la crescita.

La ragione per cui l’austerity non funziona, detto in breve e malamente, è che ogni taglio di “1, provoca una riduzione del PIL maggiore di “1 e quindi una riduzione del debito fatta in questo modo comporta generalmente una riduzione maggiore del PIL per cui il rapporto Debito/PIL peggiora, non migliora.

Qui metto uno studio dell’ONU (UNCTAD, il Centro studi indipendente) http://unctad.org/en/pages/PublicationWebflyer.aspx?publicationid=210

che cita anche uno studio di IMF dove si analizzano oltre 170 casi di politiche di austerity, perseguite dall’IMF in vari Paesi e tutte negative.

 Questo fa riflettere anche sul fatto che siano “stupidi” e “incompetenti” alla UE, alla BCE e all’IMF.

No, quando il loro stesso centro studi (indipendente) gli dimostra che le politiche di austerity attuate ovunque e per anni sono state sempre nefaste. O quando glielo dice l’ONU stessa (sempre l’ufficio indipendente, anche ammonito per questo). Quindi non sono stupidi.

E allora se non sono stupidi, perchè? Già…..

 Infine richiedere una ricognizione del debito non necessita intanto di nessuna riforma epocale, non necessita di uscire dall’EUR, non necessita di prevedere riforme monetarie più o meno radicali, o strumenti tecnici particolari, nè un recupero di Sovranità fiscale e monetaria, che sono tutte cose magari ottime ma che abbisognano di una volontà politica che al momento non sembra esserci nè anzi sembra seguire quella strada ma piuttosto quella opposta.

 Non è facile ottenere un audit, ma è una cosa più immediata e praticabile, e però abbisogna intanto di pubblicità, di consenso. Se poi non c’è pazienza.

Certo che se sono i proverbiali “difensori dei deboli” i primi a mettere il silenziatore o a opporsi…….

 mincuo

25.10.2012

letto su: Comedonchisciotte

Nota: Anche questo articolo è stato ripreso dal forum, dove è già presente con diversi commenti.

Figlia di Ligresti in galera.

Di Marinella Andrizzi Sinibaldi, Giovedì 31 ottobre 2013 alle ore 14.35
Sarebbe fin troppo facile pretendere un elenco dettagliato di tutti i suoi “interessamenti” umanitari verso chi, da malato, vive recluso.
Troppo facile, semplicemente perché Giulia Ligresti risulterebbe l’unica voce della lista.
Eppure, nelle carceri italiane, di certo non mancano casi veramente umani e vittime.
Ma si direbbe che i nostri politici siano in grado di scoprire il senso dell’umanità solo quando ci sono di mezzo loro stessi, amici e parenti.
Secondo il loro distorto e surreale modo di essere e di pensare (ammesso e non concesso che possiedano la facoltà cogitativa), i semplici cittadini non rientrano nel novero dell’umanità, rappresentando solo ed esclusivamente meri numeri da sfruttare.
Ma chiudiamo qui, poiché il solo parlare di esseri del genere della Cancellieri, di Letta, di Monti, di Renzi e di tutti gli altri, nessuno escluso, è come rimestare nel liquame a mani nude.
Ovvero: fa schifo!
https://www.facebook.com/notes/quelli-che-vogliono-il-ritorno-della-democrazia-in-italia/linteressamento-della-cancellieri-per-la-figlia-di-ligresti-in-galera/576347349081910